colibrì
Curatore
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Inserito - 13/07/2004 : 03:38:14
A che serve limare la mia scultura, levigando il marmo con cura, modulare bene il mio canto, per ore studiarlo, quasi con accanimento, migliorare con ritocchi il mio scritto, fino a renderlo esplicito e diritto, rifinire la mia pittura finché fiorisca dall’abbozzatura? Ecco, è già arrivato il vandalo che stizzito lacera ogni petalo!Serve, figlio mio, perché l’arte è vitale: come il seme alzato dal vento orientale può posarsi in buon terreno o su crosta inospitale. Tu spandi il tuo cuore, sii semplice, sii amore, delicato gesto sia il tuo dare, mai un imporre o un obbligare. E a tutto il resto non pensare, il seme sa quando sbocciare. E chi calpesta un giorno o l’altro vorrà uscire dal suo claustro, vorrà rivedere il sole e imparare a seminare. Ma figliolo, fino allora, la sua libertà avvalora. Tu conserva il chicco in mano con un bene saldo e pieno, ma se l’offrirai al terreno, persisti e sii sereno: quel che in pianto un mattino hai abbandonato un giorno in festa ritroverai accresciuto, e alla tua ricca mensa, mio dolce amico, riuscirai a invitare perfino il tuo nemico. Ogni cosa ha il suo tempo, lo vedrai, non temere, continua la tua strada, e continua a seminare. colibrì
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