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 7 Riflessioni
 La reazione delle muse

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R A S S E G N A     A R G O M E N T I
Paolo_Talanca Da tempo ho una domanda che mi gira per la testa durante l'ascolto di certe canzoni o il ragionemento su certe opere artistiche:

cosa passa per la testa delle donne destinatrici dei grandi messaggi d'amore, creatrici dell'ispisrazione che da sempre plasma parole e concetti o muove un pennello su una tela di sicuro successo?
cosa pensano dei loro uomini?

Mi è venuta in mente ieri sea ascoltando per l'ennesima volta "Viola d'inverno" di Vecchioni.
Io vado a periodi con le canzoni ed ascoltando una canzone alla millesima volta mi si creano smanie di conoscenza...

Ripenso alle grandi canzoni del Prof. verso un amore: da "Ritratto di signora in raso rosa" a
"Il tuo culo e il tuo cuore", fino a "Luci a S.Siro" e molte altre. Opere sublimi, intuizioni geniali da regalare ad una persona unica per la nostra vita.

"E allora penserò che niente ha avuto senso
a parte questo averti amata,
amata in così poco tempo;
e che il mondo non vale un tuo sorriso,
e nessuna canzone è più grande di un tuo giorno
e che si tenga il resto,
me compreso, la viola d'inverno."

Lui si rende conto che anche di fronte alla morte (che immagina sotto forma di suono di una viola d'inverno) nulla vale più di un Suo sorriso, anche la morte non è un prezzo troppo grosso pur di vederla felice per l'ulitma volta...

E, partendo da qui, cosa pensava la Mosca montaliana? l'Eleonora d'annunziana? l'Enrichetta manzoniana? cosa avrebbe pensato la Silvia leopardiana? la Laura petrarchesca? e la Beatrice di Dante? cosa si leggeva dagli occhi estasiati della musa shakespeariana?

So che si può vivere
non esistendo,
emersi da una quinta,
da un fondale,
da un fuori che non c'è se mai nessuno
l'ha veduto.

Shadowfax. Ottima domanda..
Io vorrei dare a questo proposito la mia interpretazione personale..
Per quanto riguarda le muse ispiratrici di grandi autori letterari (come quelli da te citati) probabilmente non erano a conoscenza di essere motivo di ispirazione. Vagavano per le loro vite senza magari neanche considerare colui che le ha rese immortali (come Beatrice per Dante o Laura per Petrarca..). Ignoravano completamente la cosa, incapaci quindi di poter prendere coscienza del loro ruolo. Per i pittori o gli scultori è leggermente diverso, essendo le muse ovviamente conscie di essere modelle. Ma probabilmente non avrebbero mai pensato che colui che le stava ritraendo sarebbe diventato un genio per i posteri.. E credo che proprio questa loro inconsapevolezza abbia reso queste donne, sia agli occhi dell'autore che ai nostri, così affascinanti. Sono impalpabili, leggere, danzanti, vere e immaginate. Secondo me è questo che fa di un artista un genio..

Paolo_Talanca Grazie delle risposte... accidenti però, mi sa che non ho spiegato bene. Quello che mi domando è cosa pensano le donne... le destinatrici...
so che Teresa (Silvia) non conosceva Giacomo e riesco anche a farmi un'idea di ciò che spinge un artista (grande o piccolo che sia) a comporre versi o dipingere un quadro.
Però mi chiedo quale sia la reazione interiore della creatura che ha mosso l'intuizione artistica...

Cosa pensa del suo uomo?

So che si può vivere
non esistendo,
emersi da una quinta,
da un fondale,
da un fuori che non c'è se mai nessuno
l'ha veduto.

elisabetta io credo che essere ispiratrice di versi o di pennellate di colore su una tela debba essere bellissimo...
credo che ricevere versi da chi ti ama o anche da uno sconosciuto sia molto gratificante come donna... ispirare sentimenti passionali... grandi amori... credo sia il sogno di qualunque donna in fondo... o almeno è un po’ il mio... ho ricevuto poesie d’amore in un passato molto lontano e devo dire che mi sentivo una ‘donna’... forse perchè vivo di emotività e di sensazioni ‘a pelle’ il sapere di ispirare sentimenti grandi d’amore o d’amicizia o essere immortalati da un pittore su una tela un tempo bianca debba essere qualcosa di estremamente profondo e dolce...

elisabetta

LadyLady. Non molto tempo fa mi è capitato di essere "indegna" ispiratrice.....lo so con certezza, mi fu esplicitamente detto. La sensazione è bellissima, ti riempie di gioia, ti fa sentire amata. Suscitare, dare e vivere emozioni, una mescolanza di sentimenti positivi, sublimi,anche se, come giustamente scrive Aeroplanino, si sa benissimo che non proprio tu, ma la circostanza, il momento, lo stato d'animo di chi scrive è la vera "musa ispiratrice".
Un giorno mi capitò di leggere una poesia a me dedicata , scritta molto tempo prima, con la data modificata.....ne soffrii moltissimo.
Non sono abile con "la penna", ma spero di essermi fatta capire.
E' una sensazione unica essere al centro della creatività di chi ami.
Un sorriso


LadyLady

Shadowfax. Credo che ognuno di noi sia stato almeno una volta nella vita ispiratore di qualche forma d'arte..in maniera diretta e indiretta..questa partecipazione alla creazione di qualcosa che prima fluttuava ne mondo delle idee(Platone docet) ci rende parte di un tutto con la persona che ha reso possibile questa concretizzazione..è un rapporto di sineddoche con il mondo!
Cito a questo proposito il genio di Delluc e l'innovazione di Epstein..


Violetta di campo. Voglio rispondere molto semplicemente a questo quesito... Sfido qualsiasi donna a non sentirsi felice e importante quando è la musa ispiratrice di qualcuno, che non è detto debba essere per forza l'uomo di cui si è innamorate.
Io per un periodo della mia vita, in ufficio tutte le mattine, trovavo un fiore ed una poesia senza firma.... per me era sempre primavera.. Non ho mai saputo chi era perche poi sono andata in un altro ufficio, ma ricordo quell'episodio sempre con tanta gioia.

Un caro saluto
Antonella

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