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Roberto Mahlab
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Inserito - 21/01/2002 :  12:14:15  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Questa primavera nel mondo ci saranno meno fiori rispetto agli altri anni, ma non l'ho fatto apposta. La colpa e' in fondo anche di mio cognato che come al solito sabato mattina dormiva per non correre il rischio, svegliandosi, di stancarsi. E se avesse avuto l'incarico lui probabilmente non ci sarebbe neppure traccia di fiori nel mondo questa primavera. Cosi', nella tarda mattinata di uno splendido giorno di autunno, il consiglio di famiglia ha preso la fatidica decisione di scegliermi come volontario per aiutare a potare le rose. Potare le rose e' solo un po' piu' complicato che risolvere un'equazione di sole incognite.

Non ci sono infatti regole: bisogna tagliare i gambi delle rose finche' rimane solo quella parte che, rinvigorita da sole e pioggia, si sviluppera' e poi dara' i fiori. Si parte quindi prudenti tagliando l'aria a due centimetri al di sopra della pianta e dicendo con incredibile faccia tosta al maestro :"finisci tu?". Poi si prende confidenza e quando vi accorgete dopo non piu' di tre ore e tre quarti che il vostro maestro in effetti taglia il ramo quasi alla radice, con un lampo di comprensione e con la leggerezza da professionista tagliate alla base mezza dozzina di gambi in rapida ed elegante rotazione.

Molto spesso le persone danno importanza a piccoli dettagli e cosi' ho dovuto fuggire e nascondermi dietro un albero. Beh, il piccolo dettaglio era che avevo potato delle preziosissime piante che non erano rose. Per fortuna mio cognato dormiva ancora altrimenti si sarebbe riprodotta una scena da film sulle arene dell'antica Roma. Io con una falciatrice meccanica rotante alla gola e lui in alto a far da pubblico con il gusto di decidere da che parte girare il pollice.

L'albero che ha ospitato la mia fuga e' una magnolia stellata. Si tratta di una specie di gelsomino gigante con fiori bianchi che quando sbocciano a primavera profumano metri e metri intorno. E' uno splendore che dura solo due o tre settimane e, se avete la fortuna di esserci, la vostra vista ed il vostro olfatto vengono rapiti e desiderate di rimanere li' per sempre.
Visto che era il caso di stare lontani per un po' dal resto della famiglia, ho attaccato discorso con la magnolia stellata :"Ma perche' ti fai vedere cosi' solo tre settimane all'anno?" le ho chiesto. "Io? No, sei tu che mi vieni a vedere solo per tre settimane all'anno..." mi ha risposto il suo profumo. "Ti svelero' un segreto allora" h ribattuto "io vengo a vederti ogni volta che posso, perche' anche quando ti vedo nelle altre stagioni, nei miei occhi e nei miei sensi ci sono i tuoi colori e i tuoi odori di questi giorni..." Il suo profumo mi sollevava da terra e bisbigliava con soffio desolato :"Cambio alla vista con le stagioni, ma non cambia cio' che ho dentro, le mie radici sono qui e io non so muovermi per far vedere i miei fiori e per far annusare il mio profumo e posso solo aspettare chi vuole guardare con occhi profondi".

"Ed io sboccio quando sbocci tu" intervenne all'improvviso un albero pieno di fiori di albicocca :"ti vedo in tutte le stagioni e ti sono sempre vicino, perche' ho imparato che cambiare aspetto non e' avere una maschera e che se voglio trovare qualcosa di prezioso e che si nasconde, lo devo cercare io".

Beh, a me non piacciono i film lacrimosi e romantici e mi sono allontanato in punta di piedi per non disturbare la magia del momento........."Ehi, Roberto....!" "Che c'e' magnolia...?"
"Ehm...ti dispiace non andare a dire in giro alle altre piante del giardino che hai parlato con me...sai, non vorrei che pensassero male perche' parlo con gli umani..."

Eh, ho le mani piene di spine di rosa
ma mi sento estasiato
e se mi lasciano rientrare a mangiare qualcosa
quasi quasi faccio anche la pace con mio cognato

:-)

Roberto



   
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