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 25 Concerto di Bimbi
 racconto - Una bambina ammalata -2004
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Elena Fiorentini
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Inserito - 11/03/2004 :  09:33:57  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
La distrofia muscolare e la musicoterapia.

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Sono passati quattro anni dalla morte di Valria per una malattia genetica affine alla distrofia muscolare.
Mi domandavo a volte se i geitori sono ancora a Milano oppure sono tornati nella loro città natìa.
Qualche giorno fa la mia curiosità ebbe risposta.
I genitori, che hanno dato tanto amore alla bimba, abitano tuttora a Milano e nella casa, sempre silenziosa con la bimba, si possono sentire le grida e gli strilli di un nuovo fratellino, tanto sano e bello, quanto vivace.

Il maestro Giordano Bianchi amava molto il suo lavoro e dava molto ai suoi scolari.
Consapevole delle lacune che avrebbero avuto se fossero stati privati dell’esperienza musicale, aveva inserito in mezzo all’insegnamento delle materie tradizionali lo studio della musica.
Raccontini, giochi collettivi, idee geniali, uso di strumenti musicali, ritmici e melodici del nostro maestro vennero messi al servizio della comunità scolastica. Si accorse che alcuni bambini con handicap di vario genere seguivano con profitto le lezioni, migliorando le loro condizioni generali di apprendimento e le loro relazioni con insegnanti e compagni.
Se a volte i risultati non furono strabilianti , i bambini furono ad ogni modo felici di ciò che avevano appreso.
Interessante la relazione di un anno scolastico nelle scuole pubbliche milanesi pubblicata nel volume edito dalla Franco Angeli ”Crescere con la musica”.Le esperienze del maestro Bianchi vennero in seguito portate avanti per mezzo di una associazione , CEMB, che ha sede a Milano e organizza corsi per insegnanti e animatori, con lezioni di musica, canto, recitazione,costruzione degli strumenti musicali della natura.
L’idea era principalmente finalizzata all’insegnamento e allo sviluppo dell’educazione musicale.
Avevo seguito alcuni corsi d’aggiornamento, incuriosita dalle metodiche innovative. L’anno seguente mi iscrissi al corso di musico terapia senza pensare che avrei potuto servirmene. Venuta a conoscenza delle mie esperienze, mi venne chiesto di dare lezioni di musica ad una bambina affetta da una malattia genetica affine alla distrofia: Valeria.

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Valeria aveva sette anni. Era nata in un paesino della campagna umbra, dove aveva vissuto fino ai cinque anni.
Si trasferì a Milano per accertamenti sulla sua malattia. La diagnosi fu: distrofia muscolare .All’età di cinque anni non aveva ancora camminato e parlava a monosillabi.
Cominciò una nuova vita per lei ricca di soddisfazioni: andava a scuola, all’Istituto Don Gnocchi, con il pulmino, e qui conobbe molti bambini e si fece degli amici.
Al Don Gnocchi, istituto all’avanguardia, non sono previste lezioni di musica, sono pochi gli insegnanti e forse non c'è una cultura adeguata. I genitori di Valeria mi chiesero un aiuto.
La lezione durava un’ora una volta alla settimana.
Seduti per terra su di un tappeto, formavano un gruppo di lavoro che vedeva la presenza, altre a quella di Valeria e la mia, di Liana, l’educatrice di Valeria, la mamma e mio figlio.

La prima lezione iniziò con il racconto della giornata di Valeria, dalla sveglia, il viaggio a scuola, le lezioni,il ritorno a casa.
Ad ogni momento venne attribuito un suono o rumore. Terminata la raccolta sonora, bisognava trasformarla in elemento sonoro.
Venne sintetizzata più o meno come segue:
La sveglia: Din
La porta: Pum
Il pulmino...
La moto per la strada...Il chiasso dei compagni di scuola…
La campanella di inizio...
L’intervallo...
L’uscita dalla scuola...

In una successiva lezione raccontai di nuovo la storia, ad ogni suono feci corrispondere, con la collaborazione di tutti, uno strumento musicale a percussione: Din = triangolino Pum= tamburo grande
Sulla lavagna vennero formata una partitura ad esempio: a Din corrisponde il disegno di un triangolo , a Pum il disegno di un cerchio.
Ci sarà il Pim, che sarà il tamburo più piccolo, con un cerchio più piccolo.
La storia della giornata di una bambina con difficoltà di movimento e di parola può essere ricchissima di avvenimenti da descrivere con i suoni.

Una volta stabiliti i suoni, veniva consegnato uno strumento musicale a testa , triangolo, legnetti, tamburo, gong. E venia raccontata la storia , che veniva commentata nel modo che avevamo stabilito.
Terminato il divertimento con gli strumenti, si passò ad imitare le varie situazioni con la voce. Era molto difficile per Valeri , che non aveva forza.

Da questa partenza , il lavoro veniva via via arricchendosi. La bimba ha una scatola con degli oggetti di plastica colorata di varie forme geometriche e grandezze, la utilizzai come segue:

- percuoto un suono grave e la bambina sceglie un oggetto grande, ad un suono acuto corrisponde un oggetto piccolo, ecc

Valeria attendeva con grande gioia la lezione settimanale.Pensai allora di invitarla a casa mia per mostralrle il grande strumento musicale : il pianoforte a coda.
Saltammo una settimana perché ebbe l’invito a Imola con altri bambini, invitati da Enzo Ferrari che ebbe un figlio con la stessa malattia. Valeria fece un giro in auto da corsa , con la fiammante Ferrari.

Scegliemmo perciò il giovedì pomeriggio della settimana successiva.

Tolsi dal mio strumento musiche le matite , le gomme,gli oggetti vari che ogni musicista riesce a mettere sul suo strumento.
Lo spolverai bene e mentre mi accingevo a sollevare il coperchio come l’ala di un grande volatile sentii il telefono.
Era la mamma di Valeria.
“La nostra visita è sospesa. Valeria ieri sera si è addormentata tranquilla, ma non si è più svegliata. Non ha sofferto, ha dormito tranquilla. “

Elena Fiorentini


   
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