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Elena Fiorentini
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Nel presentare i vari programmi di concerti che mi vengono segnalati cerco di mettere in risalto gli elementi più salienti.

I concerti a Stella maris di Milano Marittima sono per organo.
Ebbene, non so se è noto a tutti che, mentre alcuni strumenti sono codificati,per numero di tasti, altezza, larghezza tipo di materiale, intonazione, ecc. gli organi sono tutti diversi gli uni dagli altri.

Io tengo molto caro un disco in vinile con le registrazioni degli Organi di Praga.
Mi sono anche procurata, visitando la Cattedrale protestante diGinevra ,le registrazioni di pezzi di J.S. Bach effettuate con qull'organo, che ho avuto la fortuna di ascoltare.

Se aprite il link qui di seguito, da "Concerti&concorsi" potete vedere l'Organo usato per i concerti di Milano Marittima a Stella Maris.

http://www.concertodisogni.com/mp/link.asp?TOPIC_ID=4487


La stessa cosa si può dire dei clavicembali, che avevano una o più tastiere, dette "manuali" , come nell'organo.
Il clavicembalo arricchisce le sue sonorità con l'aggiunta di vari meccanismi azionati con una serie di "pedaliere" e "ginocchiere", che derivano dall'organo.
Nel pianoforte la possibilità di avere una dinamica che va dal "piano " al "forte" si sono potute smantellare le sovrastrutture con uno strumento dalle potenzialità forse non ancora del tutto esplorate.

Il cembalo è perciò lo strumento considerato precursore del pianoforte, da cui si distingue soprattutto per il modo con cui si ottiene il suono, cioè pizzicando la corda e non pecuotendola come avviene con il pianoforte.
La foto di un cembalo nel link che segue, in "Concerti&concorsi".

http://www.concertodisogni.com/mp/link.asp?TOPIC_ID=4918


Come potete notare, si tratta di uno strumento costruito da Fabio da Bologna, riccamente decorato, cosa che nei pianofoti non accade.

Un'altra particolarità dei clavicembali era quella di avere i tasti, che conosciamo come "bianchi", neri e viceversa i neri erano bianchi!

I clavicembali venivano appoggiati a dei tavoli o su delle strutture apposite. I pianoforti, strumenti già codificati alla loro nascita, anche se con qualche diferenza esteriore, ad esempio il piano verticale, detto a giraffa, uno dei primi tentativi di fare economia di spazio, avevano le gambe accorpate allo strumento.

Musei di strumenti musicali in cui si possono vedere strumenti musicali antichi e moderni sono a Vienna, forse il piu' completo d'Europa.
Anche a Milano c'è un un piu' che discreto museo degli strumenti musicali al Castello Sforzesco.

Il concerto dei nostri amici di Bologna, organizzato in onore del santo Fabio da Bologna di cui si celebra la ricorrenza, si presenta come un evento molto importante, sia per l'interesse del programma che per la partecipazione dell'orhestra Fabio da Bologna e della clavicembalista solista Maria Luisa Baldassari.

Direttore : Alessandra Mazzanti

E' prevista anche la partecipazione di Raoul Grassilli, il noto e bravo attore.


E. F.
Elena Fiorentini


Edited by - Elena Fiorentini on 28/02/2004 12:55:50

Elena Fiorentini
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Gli strumenti musicali nascono adimitazione dei suoni della natura.
Gli strumenti ad arco nascono ad imitazione della voce umana.

La viola da gamba è di dimensioni più grandi del violino.
Di conseguenza l'intonazione è più bassa , la voce è calda e ricca di espressione. Corrisponde alla voce femminile del contralto -mezzosoprno.

Il violino, perchè non violina? è più acuto, ha l'estensione di un soprano,la voce femminile più estesa verso i suoni acuti.
Il suono potente e affascinante del violino hanno fatto preferire dai liutai il nome di Violino, al maschile.

Una studentessa di musica mentre si applica allo studio del violino
Il violino, che ha una lunga storia, raggiunge il massimo della perfezione con l'ingegno dei grandi maestri liutai di Cremona, da considerare non abili liutai, ma grandi e sensibili artisti.
La massima perfezione venne raggiunta dagli Stradivari.
Esaminati al computer, i suoni delle corde mostrano una perfezione e un equilibrio nella produzione dei suoni armonici,che vennero mostrati e descritti al pubblico in una trasmissione televisiva di Piero Angela.
Mentre in strumenti di altrettanta bellezza di suono e altrettanto fascino non veniva rilevata questa particolarità.
I grafici dello Stradivari esaminato,disposti uno accanto all'altro formano una figuro geometrica perfetta, vagamente assomigliante al Duomo di Milano.
La stessa cosa non si è ripetuta con gli altri formidabili strumenti.
Nella stessa epoca veniva caratterizzandosi una perfetta formazione cameristica:

Il quartetto d'archi

primo violino, secondo violino, viola, violoncello

Il primo e il secondo violino sono strumenti uguali, della viola si è detto, il violoncello, dalla calda voce bassa, maschile, ma , ottenendo con una tecnica particolare i suoni flautati, l'estensione si raggiungono i suoni centrali.

I maggiori compositori , da W. A. Mozart,Haydn, L. van Beethoven,per arrivare al nostro secolo realizzarono capolavori per quartetto d'archi.
Esistono tuttavia composizioni di grande rilevanza anche per le formazioni in trio due violini e pianoforte e per quintetto d'archi.

foto di Mariangela Franco

Edited by - Elena Fiorentini on 29/02/2004 23:44:13Vai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
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Prima di passare a parlare del quintetto ecco una storica fotografia del quartetto di Roma, per gentile concessione degli eredi.

















Il guizzo della trota


E'il titolo di una manifestazione musicale di un concerto tenuto nell'aula absidale diS. Lucia a Bologna per l'associazione la Soffitta.
Il concerto propone due quintetti d'archi ispirati alla trota, con contrabbasso e pianoforte.

di Johann Nepomuk Hummel (1778 - 1837)
venne eseguito il
Quintetto in Mi bemolle minore op. 87

1)Allegro e risoluto assai 2)Menuetto: Allegro con fuoco 3)Largo
4)Finale: Allegro agitato

e di Franz Schubert (1797 - 1828)il celeberrimo
Quintetto in La maggiore D. 667 "La trota"
( die forelle)1)Allegro vivace 2)Andante 3)Scherzo: Presto
4)Tema e variazioni: Andantino - Allegretto 5)Finale: Allegro giusto

In una lettera del 1858, Albert Stadler, un amico di Schubert, riferisce che il Quintetto in La maggiore La trota fu composto per Sylvester Paumgartner, un ricco mecenate della città di Steyr, nonché violoncellista dilettante. Questi avrebbe suggerito a Schubert di includere nella propria composizione una serie di variazioni sul tema del Lied ch’egli preferiva, Die Forelle (La trota), e avrebbe inoltre chiesto di tenere a modello il "Quintetto di Hummel, recte Settimino". Si tratta probabilmente del Settimino op. 74, pubblicato nel 1816 e trascritto dall’autore stesso per quartetto d’archi e pianoforte.

Il Quintetto La trota, composto intorno al 1819, è in cinque movimenti. Inserendo un Andante tra il primo tempo (Allegro vivace) e il terzo (Scherzo), Schubert costruisce una struttura simmetrica di ampio respiro, presto - lento - presto - lento - presto, che si riflette anche nella scelta delle tonalità: La - Fa - La - Re - La, tutte in maggiore. La caratteristica più curiosa della Trota, tuttavia, è il trattamento del pianoforte come strumento monofonico: quasi sempre la mano destra e la sinistra suonano all’ottava, una sola melodia, spesso senza accordi.

Il primo movimento inizia con una sestina in arpeggio del pianoforte, seguita da una sostenuta melodia degli archi: questi due elementi assumeranno un ruolo fondamentale in tutto il Quintetto. In particolare la sestina, che ha origine dall’accompagnamento del Lied, è un elemento che ricorre in tutti i movimenti. L’Andante è caratterizzato da un’atmosfera sognante e da una scansione ritmica incisiva. Nello Scherzo, il motivo tematico costituito da una terzina strappata dagli archi è rielaborato ininterrottamente per tutto il movimento, mentre la melodia del Lied La trota è impiegata come tema delle Variazioni che formano il quarto movimento. Il tema è affidato ad uno strumento diverso per ogni variazione: si inizia col pianoforte per arrivare, nella quinta variazione, al violoncello che espone la melodia della Trota in Si bemolle maggiore. Il ritorno del tema alla tonalità iniziale di Re maggiore, nell’Allegretto che chiude le Variazioni, è un espediente teso a simboleggiare, anche in termini armonici, il guizzo scattante della trota. Il conclusivo Allegro giusto ha un andamento piuttosto moderato: si tratta, secondo alcuni studiosi, del primo finale scritto da Schubert con questa caratteristica.
Chiara Macrì
Questi i dati precisi del concerto sui due quintetti, di Schubert e Hummel , per archi e pianoforte ispirati al tema della trota:
Lunedì 19 febbraio 2001, ore 21
AULA ABSIDALE DI S. LUCIA - via de’ Chiari 23a-ingresso gratuito
Il guizzo della trota-Quintetto Caffarelli composto dai seguenti artisti:
Emanuele Benfenati (violino), Loris Dal Bo (viola),Enrico Guerzoni (violoncello), Gianandrea Pignoni (contrabbasso), Roberto Satta (pianoforte)
presentazione di Chiara Macrì
http://www.muspe.unibo.it/attivita/soffitta/2001/musica/trota.htm

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Il ricciolo del violoncello

Edited by - Elena Fiorentini on 01/03/2004 00:12:52Vai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
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...e che cos'è questo strano mobiletto?
Si tratta della glassharmonica, cioè una armonica di bicchieri, sissignori.
Molto diffuso nel XVIII secolo, l'esemplare qui riprodotto è appartenuto a Pietro Verri .
E'in lacca rossa veneziana con decorazioni
"chinoiserie" in oro .
E' dotato di undici coppe di cristallo intonate dal mi3 al re4. E' largo cm.104,alto cm. 98, con profondità di cm. 48
Si trova alla sezione strumenti musicali del Castello Sforzesco.
L'intera collezione , dotata di splendidi esemplari, è stata donata da Natale Gallini e , fino a due o tre anni fa , in deplorevole abbandono.Non appena aggiornata , vi manderò altre informazioni.
Questo bellissimo strumento lo ricordo benissimo, non è lo stesso che è in mostra, anche se dal numero di catalogo sembra lo stesso.
Che è accaduto?
Torniamo alla glassharmonica stupefacente strumento a cristalli.
Il tipo più antico è costituito da cristalli fissi, il più moderno a cristalli rotanti.
Quello a cristalli fissi poneva dei limiti alle esecuzioni. Il tipo a cristalli rotanti fu inventato da Beniamino franklin :
A proposito scrive Alessandro Verri al fratello Piero a Londra , 27 gennaio 1767 " Sono stato dal Newton dell'elettricità, il famoso Francklin.
E' un uomo di oltre cinquant'anni.
Mi ha fatto vedere un istrumento di sua invenzione. Voi sapete che premendo e lisciando con un dito bagnato sul lembo di un bicchiere di vetro se ne trova il suono. Egli ha fatto l'istrumento su questo principio. Ha infilato su di un perno, cioè asse comune, tante cmpane di vetro quante corrispondono al numero dei biscari di un cembalo proporzionatamente degradante: il perno gira per mezzo del piede sinistro con una ruota come fa un arrotino, nello stesso tempo si toccano con le dita a guisa di un cembalo le campane che girano come ruote. bagnate in prima leggermente con una spugna: se ne cava una melodia che va al cuore.
Non ho sentito suono più significante."Mozart, Beethoven e Donizetti scrissero per questo strumento.
Aveva una voce dolcissima, che sembrava irreale.Donizetti predilesse questo strumento per accompagnare la scena della pazzia "Ardon gli incensi" in cui la glassharmocia duetta con il soprano. La difficoltà di reperire strumentisti, costrise Donizetti a optare con un duetto con il flauto.
Gli esecutori smisero di usare qusto strumento a causa dei forti dolori reumatici, causati dall'immersione in acqua delle mani.
Tuttavia su RAI 3 vennero trasmesse delle registrazioni, per la serie di trasmissioni dedicate a strumenti rari durnte le quali vennero eseguiti i brani classici.
L'impressione è particolarissima e molto interessante.

Elena Fiorentini

Edited by - Elena Fiorentini on 30/03/2004 23:42:45Vai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
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Il clarinetto contralto in fa


Dopo avere molto velocemente dato uno sguardo ad alcuni strumenti musicali a corde sfregate,passando attraverso una glassharmonica, attenzione a non romperla! della famiglia degli stumenti ad arco , ecco due strumenti a fiato della collezione Natale Gallini.

Il clarinetto

A sinistra un Clarinetto contralto in fa, dotato di 14 chiavi. E' uno strumento in acero , in quattro tronconi, con ghiere d'avorio. Dotato di sei fori e quattordici chiavi . Lunghezza , cm 90
Il fabbricnte è : Simiot e Brelet - A Lion
Il più immediato predecesso del clarinetto viene considerato lo chalumeau.
Questo strumento , che esisteva nelle due versioni con ancia doppia e con ancia semplice, ma sempre rinchiusa in un barilotto e ricevente l'aria non direttamente dalla bocca dell'esecutore, venne trasformato da Cristoforo Denner verso la fine del Seicento.
Il Dennere eliminò il barilotto , portando l'ancia direttamente al labbro dell'esecutore, ottenendo così la possibilità di regolare l'emissione dei suoni armonici con il labbro stesso.
Scoprì poi che applicando una chiave , chiamata portavoce, in un determinato punto dello strumento, tutti i suoni salivano alla loro dodicesima.
A questo strumento creato dal Denner vennero successivamente portate modifiche da esecutori e clarinettisti, Lefèvre, Muller, Buffet e Leroy.
Una ulteriore conquista di sempre e più nuove e impensate possibilità tecniche del clarinetto venne data dal largo uso nella musica jazz.

Il serpentone

Nelle sale del Castello Sforzesco la collezione di strumenti musicali offre un panorama molto interessante per la riccheza di materiale esposto.
Il serpentone è il basso di cornetto a bocchino, cioè di uno strumento di legno ricoperto in pelle, di tubo conico.
Più basso di quello di una intera ottava, per forza il serpentone deve essere lungo il doppio.
Il cornetto è uno strumento provvisto di buchi per l'emissione del suono di suoni diversi dal fondamentale, all'inventore di questo strumento si poneva il problema di raggiungere i buchi posti a più di un metro di distanza dal bocchino.
Il problema venne risolto ripiegando lo strumento, venedo ad assumere una forma di serpente!I primi esemplari vennero costruiti in Italia e usati come sostegno al canto gregoriano.
Poi venne inserito nelle orchestre e in seguito sostituito dall'oficleide e dal cimbasso.
L'esemplare qui riprodotto è lungo cm 198, , del tipo più classico, in legno ricoperto in pelle, ha un tubo di insufflamento in ottone con bocchino in corno.
Dispone di sei fori ed è del XVII.

Elena Fiorentini



Edited by - Elena Fiorentini on 31/03/2004 13:35:54Vai a Inizio Pagina

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Il doppio virginale

Strumento a corde pizzicate, azionate da una tastiera, di piccole dimensioni, era affine alla spinetta.
L'esemplare qui riprodotto è uno strumento molto prezioso ,opera di Hans Ruckers, fondatore della celebre dinastia di cembalari fiamminghi.
Gli strumenti di Ruckers restarono insuperati per bellezza e purezza di suono.
Questo è un doppio virginale, cioè formato da due strumenti distinti, uno con registro di otto piedi e uno di quattro, inserito nella parte di destra, estraibile. In tutto il mondo ci sono solamente tre doppi virginali di Hans Ruckers.
Spelndidamente decorato, sul fronte è ricoperto con una carta stampata di buon disegno. La parte interna del coperchio ha un dipinto a olio di mano di un celebre artista fiammingo del XVI sec.
Entrambe le tastiere hanno i tasti diatonici in avorio e i cromatici in ebano.
Sull'asticciola ferma-saltarelli sta scritto: IOANNES RUQUERS FECIT
Diffuso specialmente in Inghilterra, la musica per virginale è stata raccolta nei vari Virginal Book, il più famoso dei quali è il Fitzwilliam Virginal Book, che presenta parecchie difficoltà di esecuzione e di interpretazione, ristampato in epoca moderna.
Molti brani sono trasposizioni per lo strumento di brani vocali in voga all'epoca, anche di madrigalisti italiani.
Appartiene alla collezione di Natale Gallini ed è esposto al Castello Sforzesco di Milano.
Elena Fiorentini

Edited by - Elena Fiorentini on 01/04/2004 14:19:56Vai a Inizio Pagina

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Il catalogo

Spero di avere presto altre foto di strumenti musicali da inserire.
Intanto voglio presentarvi l'ormai introvabile catalogo degli strumenti musicali del castello Sforzesco.
Venne pubblicato a cura del Comune di Milano a cura del maestro Franco Gallini, figlio del maestro Natale Gallini, celebre per le sue interessanti collezioni, e pubblicato nel 1963La collezione degli strumenti musicali , oltre che a soddisfare un gusto personale ed edonistico, miravano ad un preciso scopo didattico.
Doveva costituire una raccolta che desse una idea chiara della formazione, dello sviluppo e del perfezionamento delle diverse famiglie di strumenti musicali dal lontano 1500 ai giorni nostri.
La prima mostra fu aperta nel 1953 nelle sale della Villa Comunale ( via Palestro) commentata dal catalogo che illustrava le linee programmatiche, il modo e i limiti con cui era stata attuata.
Nel 1958 veniva presentato dal sindaco Ferrari il Nuovo Museo degli Strumenti Musicali , allestito nel palazzo Morando, in via Sant'Andrea 6, in coabitazione con il Museo di Milano.
La raccolta venne man mano ampliata , finchè si rese disponibile La Rocchetta, appena restaurata al Castello Sforzesco, dove venne trasferita.
Il catalogo di cui vi dò la copertina è oramai introvabile. A oggi, salvo mie incomplete informazioni, la collezione si trova ancora al Castello. Gli strumenti a tastiera hanno trovato ospitalità nella sala degli Arazzi.Si possono ammirare pianoforti, fortepiani, spinette,virginali.
.

Più avanti troviamo la sezione degli strumenti a corde sfregate,le famiglie degli strumenti ad arco e le bellissime ghironde.E' ricco anche il settore degli organi portativi, che si potrebbero tenere in una casa, non troppo piccola, naturalmente! Un altro settore è quello delle percussioni.
Poi abbiamo la sezione degli strumenti a corde pizzicate, liuti, tiorbe , chitarroni, chitarre,chitarre battenti, mandole , mandolini, poi le bellissime arpe e i salteri,tra cui uello appartenuto a Giuditta Pasta.Il salterio era lo strumento in cui la Principessa Sissi,la moglie dell'Imperatore Francesco Giuseppe, eccelleva come virtuosa.
Ci sono degli esemplari di monocordo,che abbiamo sempre visto solo sui libri . Il monocordo è lo strumento che permise lo studio della fisica dei suoni agli antichi matematici greci.
Dopo avere superato la sala degli Arazzi troveremo gli strumenti a fiato,dove ammireremo il curioso serpentone e alcuni corni da richiamo, tra cui in particolare un esemplare splendido di corno da caccia polacco, in avorio scolpito con scene di caccia e armi e l'imboccatura è a forma di testa di cane. Numerosi sono gli strumenti della sezione extra-europea e popolari.
Non mi risulta che sia stato pubblicato un ulteriore catalogo o ristampato questo.
La glassharmonic in esposizione non è la stessa descritta dal catalogo e da me più volte ammirata.
Non ho idea come gli strumenti vengono; se vengono suonati e accordati, con una costante manutenzione come avviene in tutti i musei di strumenti musicali.L'impressione generale è di una certa trascuratezza generale.

Elena Fiorentini

Edited by - Elena Fiorentini on 01/04/2004 15:24:40Vai a Inizio Pagina

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La concertina

Uno strumento musicale del tutto particolare è la concertina. E' uno strumento di tipo poppolare , ad ancia, con un suono penetrante e ha la partiolarità di essere accordato con quarti di tono.
La scala musicale è formata da sette suoni. L'ottava,cioè l'ambito in cui sono collocati questi secondo regole codificate via via nei secoli, contiene altri suoni dai quali partono sempre i sette suoni.
Questi suoni, riconoscibili sugli strumenti a tastiera,vengono ottenuti dividendo l'ottava in dodici parti, dodici semitoni( il temperamento equabile di J. S. Bach)
I quarti di tono per motivi pratici non vengono usati, le tastiere avrebbero un'ampiezza tale che le mani non potrebbero raggiungere i tasti.
Troviamo la concertina,strumento popolare, che si vende anche al giorno d'oggi, accordata con quarti di tono.
A proposito di concertina, c'è il racconto in cui è protagonista proprio questo strumento musicale:
- Uno strumento musicale per la vita - Racconti-

http://www.concertodisogni.com/mp/link.asp?TOPIC_ID=6709

Elena Fiorentini

Edited by - Elena Fiorentini on 15/04/2004 08:37:56Vai a Inizio Pagina

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La fanfara

Così si chiama il complesso strumentale militare o da caccia che comprende esclusivamente ottoni.
Le fanfare italiane si compongono di flicorni a un pistone, per la fanteria e per cavlleria e bersaglieri , da trombe naturali , per lo più in sib.
In altre nazioni esistono anche in organico più ampliato ( Svizeera, Francia, Germania)
La particolarità della fanfara è di essere suonata a passo di corsa.
Questa fotografia è stata scattata ad Anfo, in seguito all'inaugurazione della Fontana del Minatore il 21 luglio 2004 e mostra i bersaglieri in congedo a passo di corsa.

La differenza tra fanfara e banda consiste nel fatto che quest'ultima comprende anche altri strumenti a fiato oltre alle percussioni. Queste ultime,il tamburino ad es. vengono a volte inserite anche nella fanfara italiana.

L'associazione musicale Luciano Manara di Milano a passo di corsa - foto by Livio

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