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 Il Parco Nazionale del Serengeti
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olivia
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Italy
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Inserito - 09/06/2003 :  16:02:25  Mostra Profilo  Visita la Homepage di olivia  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a olivia
Questa volta voglio parlarvi di un viaggio veramente particolare, sognato, non attuato. Gli appassionati dell'Africa forse avranno visitato queste zone, chissà, io ho viaggiato con la mia fantasia, documentandomi. Più volte fin da piccola ho immaginato l'Africa, le sue distese, i suoi tramonti, le immagini di questo continente in un certo senso misterioso, in cui l'uomo ha le sue radici. La zona che voglio descrivervi è quella di uno dei più bei Parchi nazionali esistenti, il Serengeti e chissà che qualcuno poi non abbia voglia di intraprendere davvero questo viaggio?

La Tanzania è stata la seconda colonia inglese per estensione territoriale. Il suo nome deriva dalla fusione fra le denominazioni Tanganika e Zanzibar, il primo è il grande lago al confine occidentale del paese (dopo il Victoria, il più esteso dell’Africa) e la seconda la bella isola che venne annessa allo stato continentale. La Tanzania è una delle Nazioni fra le più povere del mondo, pur tuttavia riserva un quarto del suo territorio alla conservazione della natura in parchi naturali, riserve forestali e marittime.
Gli scenari meravigliosi e di un’estrema varietà: si passa dalle nevi del Kilimanjaro alle piane fluviali del Selous, dalle savane di Serengeti alle foreste pluviali di Mahale e Gombe e ai mari corallini di Tanga e Kilwa.
In direzione del Serengeti si incontrano le gole di Olduvai: qui nel 1959 Louis Leakey scoprì i resti dello Ziniantropus, un ominide che popolò le savane 1.600.000 anni fa, ma anche dell’Homo Erectus (vissuto fra 1.700.000 e 1.400.000 anni fa) e del suo quasi coetaneo Homo Abilis. Sul posto c’è un piccolo museo. Più a sud, a Laetoli, Mary Leakey (la moglie di Louis) nel 1978 trovò nelle ceneri vulcaniche le orme di ventidue australopitechi, che risalgono a 3.800.000 anni or sono.
Il celeberrimo Serengeti è il parco più bello della Tanzania settentrionale: è il solo ambiente naturale al mondo in cui è ancora possibile ammirare la migrazione delle grandi mandrie di erbivori.
Serengeti in lingua swahili significa "la grande pianura". Il parco si presenta infatti come una immensa distesa di erba giallastra, interrotta soltanto dalle forme tondeggianti dei kopje (più avanti capirete cosa sono), che si estende fino in Kenia su una superficie di circa 15.000 chilometri quadrati: si è completamente immersi in un paesaggio infinito, sulle sue sconfinate pianure a 1700 metri sul livello del mare prive di alberi (ad eccezione delle oasi naturalistiche che ricoprono i leggeri declivi delle dolci colline) vivono una quantità e una qualità di specie animali senza pari, dai grandi animali a quelli più piccoli.
In base ai dati dei censimenti più recenti, il parco ospita oltre 1.300.000 gnu, 200.000 zebre, 20.000 bufali, 1.000 elefanti, 1500 leoni, solo per citare gli animali di grossa taglia.
I Kopies sono rocce di granito formatesi in profondità che, a causa dell'erosione, del tempo e degli assestamenti del terreno sono affiorate in superficie. Essi hanno una propria vegetazione e sono dimora soprattutto di piccoli animali quali antilopi, coloratissime lucertole, le procavie, vari tipi di uccelli, che trovano qui protezione dal sole e non di rado dal fuoco degli incendi stagionali.
Procedendo verso nord si arriva nell'area più centrale del parco: l'area di Seronera. Questa zona, anch'essa densamente popolata da ogni tipo di animale, è il punto migliore per l'avvistamento di leoni e leopardi. E' l'area più centrale del parco e merita di essere visitata accuratamente, se possibile anche per più giorni. A tale scopo è possibile alloggiare in apposite strutture, i Lodge.
Il Lodge dell'area di Seronera è particolarmente bello. Perfettamente inserito nell'ambiente è costruito attorno ad un grande kopie, del quale sfrutta spesso i grandi massi granitici come pareti del ristorante, del bar e di altre aree dello stesso.
Per chi invece preferisce campeggiare, non lontano (a circa 10 minuti di macchina) ci sono diversi "campsite" attrezzati con bagni e servizi (purtroppo senza acqua corrente) e tettoie riparate dove cucinare e mangiare. L'acqua è comunque sempre disponibile grazie alla presenza di grosse taniche (da ben 5000 litri) che vengono periodicamente rifornite. Anche qui il campeggio è libero e le aree non sono mai recintate. Sembra che ciò comporti il fatto che è possibile ricevere le visite notturne di qualche animale… Esperti della zona dicono che non è comunque pericoloso se si seguono i buoni consigli delle guide, evitando di uscire dalla tenda nel bel mezzo della notte senza alcuna cautela. Io consiglio un bel Lodge in muratura, non si sa mai, un leopardo nel sacco a pelo non sarebbe la mia massima aspirazione!
L'area del fiume Lobo è una zona più mossa e collinosa; ricca di kopies e di vita sia vegetale che animale. Da un punto di vista morfologico è certamente l'area più interessante del parco.
Gli scenari che si incontrano qui sono veramente maestosi e i tramonti sulla pianura che si possono ammirare dalla sommità dei Kopies sono letteralmente magici. Animali ce ne sono ovunque ma come sempre è più facile scorgerli vicino ai corsi d'acqua, dove è molto facile trovare i leoni.
Nella zona vi è un Lodge di ottimo livello, costruito nello stesso stile coloniale di quello dell'area di Seronera e situato sempre in prossimità di un grande kopie: il Lobo lodge.
Esso è costruito in modo da risultare mimetizzato agli occhi di chi lo osserva da lontano, ma è fornito di tutte le comodità. Sulla terrazza è stata costruita una piscina alimentata da una piccola cascata. Prendendo il sole su un lettino si può godere di una vista unica. Appena sotto la terrazza vi è una pozza dove bufali, damalischi, gazzelle, elefanti, giraffe e altri animali si recano per bere, regalando a chi li osserva un'esperienza unica.
Nelle immediate vicinanze esistono anche dei camp, sia di tipo spartano che di tipo lussuoso. Il camp statale del Lobo è situato nelle immediate vicinanze del lodge. Ancora una volta si tratta di un camp aperto i cui servizi sono descritti come poco confortevoli, quasi assenti; ma consente un contatto con la natura altrove raramente possibile. Mi permetto però ancora una volta di consigliare una scelta saggia verso strutture più solide… Non dimentichiamo che fortunatamente in questi Parchi gli animali sono liberi, sono a casa loro, siamo noi uomini, in un certo senso, a doverci mettere "in gabbia"…
Vorrei concludere il mio viaggio virtuale ricordando ciò che ha scritto Francio Lacassin nei "Viaggi nei paesi da nessuna parte", egli dice che "i viaggi più belli sono quelli che si fanno sognando e i paesi più meravigliosi sono quelli che non esistono". Il Serengeti offre delle opportunità uniche per osservare gli animali nel loro habitat naturale e per conoscere l'Africa nella sua versione più genuina.
Nella "pianura senza fine" si assaporano odori mai conosciuti, si osservano colori che la nostra fantasia non aveva mai immaginato, ci si ritrova in uno spazio senza confini e senza tempo: non varrebbe la pena di intraprendere questo viaggio?


Olivia Z.

   
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