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 Il mio angolo di Paradiso
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riccardo resconi
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Inserito - 23/02/2017 :  22:36:45  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a riccardo resconi
Il mio angolo di Paradiso

Salii sulla montagna con mio nonno
Genitori troppo presi da se stessi per ascoltare e leggere nei miei occhi quel desiderio
Il nonno era un uomo forte e saggio
Essere solo in montagna con i suoi animali lo avevano abituato a quei silenzi e percepiva bene nelle persone i desideri e i sogni
Lui comprese i miei
Zainetto in spalla da cui faceva capolino Orsetto, il mio peluche preferito e via
La strada era lunga da percorrere
Il nonno era davanti , enorme ai miei occhi di bambina
La sua ombra mi ricopriva interamente che a volte dovevo spostarmi per potermi scaldare al sole
L’erba iniziava a comparire sbucando dalla neve e l’aria sempre più frizzante
Il viso intirizzito non mi impediva di percorrere a denti stretti quel cammino
Avevo desiderato tutto da tempo e anche se avevo solo dieci anni , sapevo quello che volevo
Il nonno si fermò
Pensavo volessi dirmi qualcosa
E senza una parola indirizzò il dito a nord
Mi fermai e mi volsi
Lo spettacolo mi fece mancare il fiato
Le montagne in tutta la sua grandezza non si erano ancora mostrate
Le cime lambivano le nuvole , che si muovevano velocemente
Perfettamente irregolari
Una composizione unica di rocce frastagliate e neve
Con bagliori di luce
Come aver trovato un forziere pieno di gioielli , unici , imprendibili
Non potevo portarli via con me , ma erano nei miei occhi, nella mia testa
Riprendemmo il cammino e la baita del nonno era ormai vicina
Ancora uno sforzo
Ci vennero incontro delle caprette ed una di loro si avvicinò leccandomi la mano
che sapeva di sale
Il nonno le fece entrare nel recinto
E con due mandate , una grossa chiave apri la porta
Ero talmente eccitata che non sentivo la fatica di tutte quelle ore di cammino
Volevo solo sapere, curiosare in quel mondo che il nonno aveva scelto
Vecchie foto alle pareti
In una la nonna
Sono certo che il nonno le dava la buonanotte prima di addormentarsi
Attrezzi ovunque e un libro ormai ingiallito dal tempo vicino al letto
Da buona donnina apri tutte le finestre , mentre il sole stava andando a dormire
Il nonno , sorridendomi , si apprestò ad accendere il fuoco per la notte
Presi sonno con difficoltà
Ma poi feci sogni colorati
Sognai montagne ed io ne ero la regina
Sognai mucche che si inginocchiavano al mio passaggio e caprette che con i loro campanellini
facevano eco nella valle in una melodia armonica
I fiori erano di colori magnifici che in città non avevo mai visto
E l’erba di un verde che abituava gli occhi a vedere tutto dello stesso colore
Sentivo umido
Umido sulla faccia
Con la mano cercai di asciugarmi
Ma trovai solo un ciuffo ribelle del cane del nonno
Avrei preferito svegliarmi con un viso di un principe, ma mi piacque lo stesso
Mi stropicciai gli occhi guardandomi intorno
Il nonno mi aveva lasciato la colazione ancora calda vicino al fuoco
Mangiai velocemente e altrettanto velocemente mi lavai il viso con l’acqua freddissima
Non vedevo l’ora di godere di quel posto
Lo avevo sempre immaginato , non volevo perdere un solo istante
Il giorno dopo sarei ritornato a casa
La scuola mi attendeva
Lo scrosciare di acqua mi immerse in quella favola
Un ruscello correva poco lontano
La tentazione di bagnarsi i piedi fu immediata
Provai calore che risalii velocemente
Le gambe, poi il busto ed infine il viso
Una sensazione di calore che avrei scoperto solo dopo molti anni, ormai donna
Con i piedi tutti bagnati risalii la collinetta, alle spalle della baita
Volevo vedere ancora più dall’alto la valle
E la tentazione di lasciarmi rotolare
E giù
Prima con timore
E poi , vinta la paura, con gioia
Risalii e ridiscesi decine di volte
Sentivo la terra
Sentivo il profumo del fieno
Sentivo di essere felice
L’ ultima discesa mi deviò portandomi sotto dei rovi
Una spina mi punse, facendomi alzare il viso
Il colore giallo mi sorprese
Le rose ben curate dal nonno erano puro amore
Petali sotto le mani , vellutati e fragili
Il profumo penetrante
Il nonno la sera mi raccontò che la nonna gli fece fare un giuramento
Se le fosse un giorno accaduto qualcosa, lui si sarebbe dovuto occupare
del roseto
La promessa fu mantenuta, anche da un vecchio montanaro come lui
La mattina ripartimmo di buon’ora
Gli occhi al mio passaggio volsero nuovamente a quelle montagne
E il mio cuore sobbalzò nuovamente
Come se volasse
Volasse per fermarsi nel mio angolo di Paradiso


(patapump )

   
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