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 I Legnanesi in tournée
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Elena Fiorentini
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Inserito - 15/01/2012 :  14:44:00  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
I Legnanesi in tournée

Finalmente! La storica compagnia dei Legnanesi esce dalla Lombardia e va a farsi conoscere e a fare divertire il pubblico italiano.

Gli attori sono tutti uomini, perché quando nel dopoguerra nacque la compagnia, c'era il divieto di fare salire sul pacoscenico degli Oratori maschili le donne. Il dialetto usato è il legnanese,parlato nella cittadina di Legnano e dintorni.

Anche quando recitarono al teatro Nuovo di Milano la compagnia mantenne la caratteristica maschile, la formula era ben collaudata e di successo. Con abbondanza di paillettes e lustrini imitavano gli spettacoli della Wanda Osiris celebre negli anni del dopoguerra per trasformarsi in distinti signori in giacca e cravatta per il balleto finale e i saluti di rito.
Le storie erano ispirate alla vita di tutti i giorni. Erano i racconti delle miserie, dei sogni e delle aspirazioni dei povercrist che si svolgevano nei cortili e su e giù per le ringhiere.

La famiglia Colombo

Felice Musazzi, autore dei testi, interpretava la sciura Teresa Colombo, Tony Barlocco era la bella e prosperosa Mabilia Colombo, il marito era el Gio[v]an Colombo

Le foto

Le foto che vi sto mostrando le ho trovate in internet in un forum di fans di questi attori all'interno del sito ufficiale dei Legnanesi.
Non è stato facile trovare "foto nature!!!!" al naturale, ma è così che voglio ricordarli


***
Tony Barlocco in camerino

***

Felice Musazzi con la maschera

I Legnanesi si tingono di giallo

Tempo fa domandai chi aveva sostituito il Felice Musazzi dei Legnanesi che era deceduto! Ma se te diset!... Decedutoooo?

Questa fu la sorprendente risposta con la precisazione che era la Mabilia, la bionda e prosperosa figlia della famiglia Colombo, il bravissimo e indimenticabile Tony Barlocco, che era morto. Me pareva de vess diventada scema!

Ricordo entrambi i grandi attori ma, fiduciosa di trovare almeno il Musazzi vivo, malgrado questa notizia non coincidesse con il ricordo dell’annuncio della sua morte, mi sono schiodata dalla mia casetta calda per andare a vedere i Legnanesi al teatro Smeraldo .

Anche il Giovanni Colombo mi sembrava sconosciuto, infatti il primo Giovan l’era mort anca lu!!!!!o povera mi...

Un pomeriggio a teatro

Lo spettacolo è risultato inferiore alle mie aspettative e soprattutto delusa dalla nuova Teresa ( nuova dal 1989!)che aveva avuto la scuola del Musazzi. Nessuno le ha suggerito, che anche se rappresenta una donna del popolo, non per questo la nostra attrice deve essere volgare e sguaiata? E' stata una scelta ? Sono portata a pensare a questa seconda ipotesi...pazienza, il mondo cambia.

Non ricordo che fosse volgre il maestro Musazzi nell'interpretare la sua Teresa, che sembrava balzare fuori da un cortile viva e vegeta... grande Musazzi. Ricordo ogni sfumatura della sua recitazione.

A metà spettacolo, dopo due ore e venti senza intervallo, i miei due cugini hanno deciso di rientrare, frastornati dal chiasso del pubblico e dalle parole ripetute o anticipate dalle due signore della fila superiore e anche convinti che lo spettacolo fosse terminato. Le due disturbatrici erano le stesse che non ci volevano cedere i nostri posti, finché mio figlio mormorò in tono minaccioso, sottovoce "...vorrà dire che faremo come allo stadio per avere i nostri posti, giò ona quej sberla..." Si alzarono di scatto e si precipitarono ai posti loro assegnati nella fila dietro la nostra...e pensare che mio figlio non farebbe male ad una mosca, ma eravamo calati in clima di teatro popolare, o di strapaese di basso livello.

Visto l'orologio decidemmo di seguire i nostri ospiti, convinti anche noi che lo spettacolo fosse terminato. In realtà la gente che usciva in massa andava a fumare, è una situazione che mi coglie sempre di sorpresa, visto che non sono fumatrice e non mi pongo il problema dell'astinenza da fumo.

In sala gli applausi del pubblico non sottolineavano particolari momenti teatrali ben riusciti, ma solo le espressioni dialettali più caratteristiche e i doppi sensi, molto scontati e banali.
Il risultato era un continuo rumoreggiare fastidioso che disturbava il godimento della dialetto perfettamente parlato dagli attori, tutti della vecchia scuola e molto bravi. E c'erano stati dei momenti di comicità da tenere il fiato, come il dialogo delle due donne in cortile che si scambiano gli ultimi pettegolezzi e preoccupazioni con in mano i vasi da notte da svuotare nel gabinetto lì accanto...non la smettono di chiacchierare? Era uno spaccato del cortile di 50 anni fa dove ha inizio il racconto.

Poi ci fu l'incubo dei siparietti durante i cambi di scena, troppo lunghi.
Se non ci fosse stato il publico che disturbava peggio che allo stadio, dove a volte la gente trattiene anche il fiato, lo spettacolo poteva scorrere tranquillo dando a tutti modo di capire quello che veniva detto in palcoscenico.

La satira

L'uso della satira a teatro è vecchia come il mondo e come il teatro.
I commenti politici con citazioni di personaggi attuali hanno un senso, ma i temi invecchiati, che non hanno a che vedere con la vita nostra di spettatori,né con quelli dei povercrist del palcoscenico, che sono sempre attuali e spesso coincidono volutamente con il quotidiano del pubblico, erano inseriti nei siparietti generando sbadigli e noia.

La satira piace se è ben costruita e soprattutto se non è "possa", stantìa, deve essere appena sfornata, profumata come il pane, deve appartenere al contesto ed essere sempre rinnovata. Fareste la satira su Giulio Cesare? Mangereste un "toc de pan poss?"

Una opportuna sforbiciata sarebbe stata sinonimo di saggezza e conoscenza del mestiere del teatrante e...badate bene, gli attori sapevano recitare. Il defunto Felice Musazzi la sapeva lunga e al teatro si sente la sua mancanza, dalle canzoni ai costumi, dalla recitazione fluida, all’incalzare del racconto senza paurosi buchi neri.

Una curiosità

Nelle commedie si tende a fare dei riferimenti a fatti della vita quotidiana. Quando ciò accade nei testi antichi, c'è chi provvede a dare spiegazioni, o nella brochure o nei commento dei testi.

Durante lo spettacolo dell'epifania mi trovai spiazzata per non avere capito una frase che, poi mi spiegarono, era legata ai giochi di Mediaset, che insieme ai canali RAI ho bannato dalla mia vita.

Per consolarmi pensai che per vedere uno spettacolo di Shakespeare non occorre seguire dei corsi preparatori perché le battute sono collegate a Mediaset o alla RAI. L'insegnamento è dato dalla scuola della vita e il Musazzi, il Tony Barlocco, el poer Giovan lo sapevano e li ringrazio per essere stati quello che sono stati!

Si tratta tuttavia di un'ottima compagnia con 50 anni di successi e di esperienza tra cui la piazza di Milano in teatri prestigiosi che si prepara a uscire dalla lombardia....che altro avrei da aggiungere? Ah, sì, gh'avevi la fever...!

Elena Fiorentini

post scriptum
Le frasi dialettali che ho inserito non sono in Legnanese, che non conosco, ma sono in Milanese, considerta lingua ed iscritta nell'elenco delle lingue dell'UNESCO.

Le altre parlate lombarde sono considerate dialetti, non per questo sono da disprezzare, al contrario, sono degne del massimo rispetto.

La rinascita dei dialetti locali ebbe un ottimo impulso grazie ad uno spot di RAI1 nel gennaio del 2011 in cui si invitava a NON usare il dialetto. Ci furono migliaia di proteste con un proliferare di autori dialettali che si sono decisi a uscire allo scoperto e a pubblicare le loro opere. Sapeste quante cose straordinarie sono state scritte in tutte le sfumature linguistiche delle migliaia dialetti del nostro paese, dimostrando una volta di più quanto è ricco il patrimonio culturale del nostro paese. ( E.F.)

   
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