Il trattato dell'AIA“Un bagno caldo è quello che ci vuole”
pensò Becchina, la rossa del pollaio.
Cresta importante,
artigli convincenti,
era da sempre in lotta col fattore
reo di non fornire alle sue pari
le penne Bic,
da usare a carnevale,
per divertirsi a fare un po’ le indiane.Lei starnazzava e organizzava lotte
innalzando cartelli minacciosi:
„l’ovetto è mio e lo gestisco io“,
„chi non salta gran cappone è....“
si leggeva al mattino nelle stie.
„Basta covare, vogliamo razzolare
come ci piace, senza costrizioni...“
Che finimondo c’era in quel pollaio!
Di qua Becchina in testa alle pollastre,
di là il fattore con la scopa in mano
ed uno sguardo alquanto diffidente
che al buono e bello non lasciava niente.
Il mulo paziente, pronto per la soma,
diede a Becchina un consiglio spassionato.
" Lascia la piazza e pensa alla salute che con le lotte
si perdono granaglie
ed al successo di una o più battaglie
segue un posto d’onore nella stufa del fattore di te ormai già molto stufo!!
Becchina, pollastra sì ma acuta intenditrice,
capì il consiglio e nominò suo vice ,
portavoce,
(con delega alla firma e portafoglio)
un bianco bellissimo, giovane coniglio.