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 Storie dal bosco incantato - La nevicata
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luisa camponesco
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La nevicata

Un ovattato silenzio avvolgeva il regno di Abetaia, Ghiro se la dormiva beatamente, Oscar, la talpa se ne stava, al calduccio, nella sua tana sotterranea. Vispo e allegro Peppino lo scoiattolo si stropicciò gli occhi, sbadigliò, si stirò le zampette e si affacciò all’apertura della sua casa nella parte alta di un abete.
- Ohhh! Quanta neve!
Ecco spiegato tutto quel silenzio. Corse lungo il tronco e incominciò a saltellare nella neve fresca lasciando le sue orme. A Peppino piaceva molto quella coltre bianca, poi si ricordò che con la neve molti dei suoi amici avrebbero dormito per molto tempo. Non avrebbe potuto litigare con Oscar, ma non erano litigi veri e propri, i due, in fondo si volevano bene. Si guardò attorno e si sentì improvvisamente solo.
Intanto nel castello di Altea, Drusilla completamente avvolta in una sciarpa fatta con fili d’erba intrecciati si recava, come al solito, nella sala del trono.
- Etciù, etciù!
- Cosa succede Drusilla! - Trappola, comandante dei cervi volanti la guardava con preoccupazione.
- Babbea, bibbinni.
- Non capisco Drusilla cosa stai dicendo?
- Bdo andando dadda Adtea.
Trappola scosse la testa e rinunciò a capire, dal canto suo Drusilla, con la solita foglia arrotolata e bastoncino continuò la sua strada fra mille starnuti.

##

Le cose non andavano meglio nella casa delle fate, Elisìna camminava nervosamente avanti e indietro.
- Farai un buco nel pavimento se non ti fermi – sbottò Tania
- Tric Trac doveva essere qui già da un pezzo, ha promesso di raccogliere alcune ghiande e di portarmele oggi.
- Hai visto Elisìna quanta neve c’è nel bosco, avrà fatto tardi.
Proprio in quel momento la porta si aprì, una folata di vento, un turbinio bianco ed ecco apparire Tric Trac completamente ricoperto di neve, tanto da sembrare un fantasma.
- Eccomi, sono congelato. – Si diresse subito vicino al fuoco del camino e, piano, piano la neve si sciolse formando una piccola pozza d’acqua ai suoi piedi.
- Una tisana calda per te! – Tania gli porse una tazza fatta con un guscio di noce. Tric Trac bevve avidamente mentre Elisìna controllava le ghiande.
- Così poche! – esclamò delusa.
- Non è facile trovarle con questa neve, mi sono fatto aiutare da Peppino, altrimenti non avresti avuto nemmeno queste.
- Allora portamene delle altre appena puoi.
- Dovrai aspettare un bel po’. Devo aiutare Cornelius, con questo freddo tutti si ammalano e hanno bisogno delle sue pozioni.
- Qualcuno è ammalato? . chiese Elisìna allarmata.
- Al palazzo di Altea, Drusilla e parecchi cervi volanti. Adesso devo proprio andare.
La neve scendeva in abbondanza a larghe falde, il povero Tric Trac si trovò praticamente sommerso e perse l’orientamento.

##

Un filo di fumo usciva dalla casa di Cornelius, che, tutto indaffarato faceva bollire nel suo pentolone resine balsamiche. Il profumo intenso di eucalipto era ovunque.
- Ma dov’è finito Tric Trac? Doveva portarmi della legna per il fuoco.

Non potendo aspettare, Cornelius, dopo essersi coperto per benino, uscì a far legna.
La neve era talmente alta che dovette munirsi di una pala e tracciare un sentiero. Però quant’era bella, sembrava che emanasse luce. Il bosco candido, l’aria cristallina, e……poffff, da un ramo gli cadde in testa una piccola massa di neve, ma a Cornelius parve una valanga.

##

Nel frattempo, Drusilla doveva comunicare i soliti fatti del giorno alla regina, ma per quanto si sforzasse di parlare riusciva solo ad emettere strani suoni.
- Mia povera Drusilla, penso tu debba tornare nella tua camera e riposare, tornerai quando ti sentirai meglio. La coccinella chinò il capo riconoscente.
Altea guardò il bosco attraverso gli spessi vetri della sala del trono. Molti sudditi erano in letargo, altri non potevano esporsi al freddo dell’inverno. Per i piccoli abitanti di Abetaia spostarsi in quelle condizioni era davvero difficile, ci sarebbero volute le ali per evitare di affondare nella neve. Le ali! Ecco l’idea. Forse aveva trovato la soluzione. Cìppi il passero, la regina si serviva di lui nelle emergenze, e questa era proprio una situazione critica, c’era solo da sperare che vedesse il segnale. Bruciò nel camino foglie che producevano un fumo nero ed intenso, sarebbe stato ben visibile sullo sfondo bianco del bosco. Altea attese.

##

Cornelius, spalava in continuazione, quando credeva di aver finito, dai rami degli alberi cadeva neve fresca comprendo completamente il sentiero. Cornelius era proprio esasperato.
- Ehila Cornelius visto che neve! – Lo scoiattolo Peppino era arrivato proprio in quel momento e non gli pareva vero poter scambiare due chiacchiere con qualcuno.
- Tutto lavoro inutile. – rispose lo gnomo sconfortato – quando credo di aver sgombrato il sentiero ecco che si copre di nuovo. Devo cercare legna con urgenza, il fuoco non può spegnersi, le mie tisane, per essere efficaci, devono bollire a lungo.
Si appoggiò alla pala per prendere fiato.
- Potrei aiutarti. –
La proposta stupì Cornelius, l’attività preferita di Peppino era quella di cercare ghiande e lanciarle sulla testa di Oscar. Era evidente che lo scoiattolo sentiva la mancanza dell’amica talpa, ma quell’aiuto gli facevo proprio comodo.
- Come pensi di aiutarmi?
- Semplice, te la porto io la legna, torna pure alle tue pentole! - con un balzo sparì fra gli abeti.
In altre circostanze non avrebbe preso in considerazione le parole dello scoiattolo, ma questa volta lo credeva sincero. Così Cornelius tornò suoi sui passi verso casa.

##

Un battere d’ali ed Altea aprì subito la finestra.
- Ho visto il segnale Regina! Cosa posso fare per te?
- Oh Cìppi, sono felice di vederti, sono veramente in un grosso pasticcio. Metà dei mie sudditi a palazzo è ammalata, Tric Trac doveva portare la medicina di Cornelius ma non si è ancora visto e con tutta questa neve chissà se potrà venire.
- Ho capito! Vado da Cornelius a vedere cosa è successo
- Grazie Cìppi, portami presto notizie.
Il passero volò via, sotto di lui Abetaia scorreva coperta da un morbido mantello bianco. Molti dei suoi abitanti dormivano il lungo sonno invernale, li avrebbe rivisti a primavera, ma la prima neve era sempre bella a vedersi anche se portava qualche inconveniente. La casa di Cornelius era già in vista, il fumo usciva dal camino, segno che lo gnomo era in casa, in fondo dove altro poteva essere? Battè col becco alla porta.
- Apri, sono Cìppi, mi manda la regina!
Cornelius aprì immediatamente.
- Cosa è successo? – chiese allarmato.
- Dovresti essere tu a dirlo. Altea è preoccupata.
- Scusa Cìppi pensavo fosse Tric Trac, è da parecchio che è uscito.
- Ce lo chiediamo tutto dov’è finito. – ribadì il passero.
- Forse è ancora da Elisìna, ma camminare con questa neve per me è difficile.
- Non pensarci io volo, posso arrivare in un attimo.
- Aspetta, ho un’idea migliore. Se mi aiuti a filtrare la tisana potremmo portarla alla regina e poi andare insieme a cercare Tric Trac. Ti confesso che sono preoccupato.
Dopo aver fissato le borracce alle zampe del passero, Cornelius salì, titubante, sul dorso di Cìppi. Certo che se non fosse stato per la situazione, non si sarebbe mai sognato di fare una cosa simile. Chiuse gli occhi per non vedere e si riparò dal vento nascondendosi fra le morbide piume.

##

l’arrivo a palazzo di Cìppi e Cornelius fu accolto con sollievo da tutti e in particolare da Altea. La tisana venne distribuita ai raffreddati e ben presto gli starnuti diminuirono.
- Non possiamo fermarci. – disse Cornelius. – Sono in pensiero per Tric Trac, non ho sue notizie da troppo tempo ma io e Cìppi andremo a cercarlo.
- Ordino a Trappola di venire con voi.
- No, non è necessario, poi Trappola soffrirebbe troppo al freddo. Lo troveremo.
Di nuovo in volo sul bosco.
- Andiamo da Elisìna lei saprà qualcosa.

##

- Come? Non è tornato? – Elisìna era, a dir poco, sorpresa. – E’ andato via da molto tempo pensavo fosse con te!
- Sai che direzione ha preso?
- Veniva da te Cornelius.
Rimasero in silenzio per un attimo poi tutti insieme gridarono: ANDIAMO A CERCARLO.
La neve aveva smesso di scendere, ma la coltre ora era più alta. Non si vedevano tracce da nessuna parte.
- Meglio dividerci. – disse Cornelius – Tu Elisìna vai verso la Grande Quercia, noi andremo verso il torrente.
La Grande Quercia era la casa degli Elfi. L’avrebbero aiutata, sicuramente, nelle ricerche. Fu avvistata da Nanil, il cronista, sempre a caccia di notizie.
- Elisìna! Cosa fai da queste parti?
La fatina raccontò l’accaduto, Nanil offrì subito il suo aiuto pensando di scrivere poi la notizia sul Gazzettino di Abelandia. In pochi minuti tutti gli elfi si misero alla ricerca del povero Tric Trac.
Nel frattempo, Cìppi e Cornelius furono avvistati da Peppino.
- Ehila, lo facciamo uno gnomo di neve?
- Dobbiamo cercare Tric Trac, pensiamo si sia perso con tutta questa neve.

- Allora lo cerco anch’io. – a Peppino, che si stava annoiando, non pareva vero di fare finalmente qualcosa.
Nel regno di Abetaia, si discuteva, spesso si litigava, ma in caso di bisogno tutti davano una mano.
Mentre Cìppi e Cornelius controllavano il territorio dall’alto, lo scoiattolo li seguiva a terra
- Mi pare di aver visto qualcosa. Torna indietro Cìppi!
Il passero fece un ampio giro nei pressi di un cespuglio di more.
- Era più una sensazione, ma Cornelius si era improvvisamente ricordato della passione di Tric Trac per le more e quello era il suo cespuglio preferito.
Peppino li raggiunse.
- Trovato!
- Non so Peppino, ma sento che è qui vicino.
- MMMMMM!!!!! –
- Hai sentito?Ssssst, Ascolta!
- MMMMMM!!!!!!
- Viene da qua sotto! Scaviamo!
Lo scoiattolo si mise a scavare con le zampette e, scava, scava e scava, finché la punta di un berretto rosso fece capolino fra la neve.
- L’ho trovato!
Eccolo lì, infreddolito ma vivo.
- Etciii, etciii. – il povero Tric Trac non la finiva più – Come sono contento, etci, di vedervi etciùù.
- Meglio portarlo a casa, una della mie tisane lo rimetterà a posto.

##

Al calduccio, nella casa di Cornelius, Tric Trac, che aveva molta fantasia, raccontava agli amici, come aveva fatto a perdersi, diceva d’essere stato inseguito da un troll che voleva derubarlo, di aver attraversato un fiume, di essersi arrampicato su di un albero e mille altre mirabolanti quanto improbabili avventure.
- Meglio tu vada a letto, fatti una bella dormita, domani starai meglio.
Non se lo fece ripetere due volte e, mentre Elisìna e Cìppi tornavano alle loro casa ed informavano tutti del lieto fine, Tric Trac sognò ….un bosco verde e il tepore della primavera.





Luisa Camponesco

Elena Fiorentini
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Inserito - 14/12/2007 :  18:20:34  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini

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