Elena Fiorentini
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Italy
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Inserito - 27/01/2006 : 12:19:20
La notte della Gibianna
Ieri, ultimo giovedì di gennaio, nei paesi del varesotto si è potuto rivivere la notte della Gibianna, notte delle streghe, che si contrasta mangiando il risotto con la luganega o la polenta coi bruscitt ( carne d'asina tritata) La storia si potrà leggere in concerto bimbi:" Inverno....ecc." trovate interessanti contributi su questa tradizione e su feste analoghe. Il termine "celtico" nella tradizione popolare Non ho mai trovato l'espressione "tradizione celtica" durante le mie ricerche. Mi sono interessanta di tradizioni popolari molti anni fa. Avevo seguito un corso di educazione musicale in Ungheria, dove l'insegnamento della musica era all'avanguardia. Davanti ai miei occhi si spalancò un mondo sconosciuto e affascinante. La nascita della grande musica italiana che abbraccia ogni genere musicale, dalla costruzione ed evoluzione di strumenti musicali superbi ( la liuteria a Cremona, che vede la nascita dell'orchestra moderna, l'invenzione del pianoforte...) ai capolavori assoluti della musica vocale con la nascita di una insuperata scuola operistica e in seguito l'avvento della radio e una maggiore alfabettizzazione in generale, avevano finito con il penalizzare le radici popolari, che si tramandano oralmente. Sporadicamente, con la distribuzione di fogli volanti e, nel XIX sec., con la ristampa, quando possibile di racconti di cantastorie e di canzoni rivisate in modo colto ( G. Ricordi: canzoni milanesi -Canzoni popolari abrizzesi ec). Nel nostro secolo un importante contributo è stato dato dall'Istituto Ernesto Di Martino, che si occupò anche con interessantissime registrazioni con cineprese, telecamere e registratori dei fenomeni dei tarantolati di Santa Venerina, retaggio di antichissimi riti. Eventi dolorosi, di cui i giovani del luogo si vergognano, secondo una mia testimonianza. Il recupero da parte di insigni studiosi è avvenuto con difficoltà e molte lacune. Poi è diventato di moda cercare le radici popolari, dalle feste, alle sagre, alla cucina . Le testimonianze più dirette che mi riguardano , risalgono ai miei nonni. I nonni milanesi non hanno mai parlato di tradizioni celtiche, ma preferivano leggere romanzi, ricordo mia nonna che si appassionava a Moravia e a Malaparte e non credo che avessero interesse a ricordare storie popolari e forse non le conoscevano. La mia nonna paterna, di origine lodigiana e sua sorella erano ottime narratrici. Il lodigiano era una provincia molto povera, di tradizione contadina, perciò la meno contaminata dalla letteratura e dalla musica colta. Le due sorelle, nonna e prozia, raccontavano a noi bambini e ragazzi che si trovavano la sera d'inverno a cucire nel caldo della stalla insieme ad altre donne e per passare il tempo raccontavano storie e vicende del loro paese. Le loro storie riguardavano un po' tutto: dall'uomo che girava le fattorie per trovare chi gli tenesse/comprasse i bambini, perchè vedovo, a storie di diavoli e streghe. Credevano, malgrado la loro fede nella religione, alle streghe. Il pericolo erano i gatti, si mettevano tutti intorno nella stalla. Secondo mia nonna erano streghe che spiavano tutto ciò che si diceva e poi avrebbero fatto del male. I miei fratelli ricordano che mia nonna asseriva che non c'era una bambina a Lodi e dintorni che non avesse grani di sale grosso nelle tasche del grembiule. Non ho mai sentito usare il termine "celtico" , nemmeno in corsi più avanzati che seguii in seguito. Nella toponomastica lombarda ci sono nomi di derivazioni longobarde, soprattutto nel bresciano: Romanengo ecc.,nomi con la desinenza in ---engo. E a Pavia c'è un paese che si chiama " San Nazaro dei Burgundi ". Ho trovato anche la leggenda della "Cappella dei Longobardi, di cui non ho trovato il luogo, ma nell'oltrepo pavese. Parlare di Celti mi si affacciano le memorie scolastiche : Giulio Cesare con il suo "De bello gallico" , Asterix e i suoi creatori oppure, dopo un grande salto , ai Celti del 2000, e al suo inventore. La tradizione celtica giunta fino ad oggi non esiste. E'pura invenzione. Tra mille anni i potrà parlare di una tradizione celtica ininterrotta il cui Primo Anno verrà fatto risalire al " Primo Anno Druidico dell 'Era Bossiana "Elena Fiorentini
Edited by - Elena Fiorentini on 27/01/2006 13:53:12
Edited by - Elena Fiorentini on 27/01/2006 13:55:50
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