I tempi non erano quelli da far pensare ad uno crimini più reiterati del ventennio, ne' i soggetti erano tali da suscitarne lo scellerato desiderio; eppure…L'occasione, lo spunto, l'inizio della faccenda fu una nascita. Precisamente quella della terza figlia in una famiglia dove i primi due, - un fratello e una sorella - erano vissuti per otto anni in perfetta simbiosi e praticamente orfani di un padre prigioniero di guerra in Australia.
Ma all' epoca del fatto, la guerra era finita e i prigionieri erano tornati a casa, accolti festosamente. Anche troppo se, dopo i nove mesi necessari, la natalità si era impennata bruscamente.
Era usanza, in quei tempi di ristrettezze, il rito della purga .
La pratica, consigliata a cadenza mensile in ogni ceto e a tutte le età , diventava irrinunciabile per una puerpera.
Lo fu anche nel nostro caso e la neo-mamma in questione si sorbì il suo bel bicchiere di olio di ricino rettificato con birra e stoicamente sopportò le perturbazioni intestinali che ne seguirono, ma…
Ma: in casa circolava una zia. Santa zia, che Dio l'abbia in gloria, ma tutta compresa nell'abitudine a risparmiare, ad industriarsi per evitare sprechi, aveva deciso che il restante quantitativo di olio di ricino non utilizzato dalla madre, dovesse essere utilizzato - e solo per evitare che andasse a male! - da qualche altro volontario che avesse voluto condividere sorte e gabinetto con la puerpera.
Il padre era fuori gioco, la santa zia lo stesso perché era lei che decideva a chi dare la purga, la puerpera l'aveva già presa, la neonata non poteva per ovvi motivi, restavano i due ragazzini .
"Bambini venite qua!" chiamò piazzandosi con la bottiglia e un cucchiaio in mano.
Il ragazzino non si fece pregare e senza tanti indugi, trangugiò la sua dose perché aveva fretta di tornare ai suoi giochi.
La bambina invece…
"Voglio assaggiare prima" disse alla santa zia che rispose "Questo non si assaggia, apri la bocca" e fece l'atto d'imboccarla a tradimento.
Apriti cielo! La bambina si scostò di colpo e l'olio di ricino le si versò addosso.
All'odore caratteristico, notoriamente disgustoso, cominciò a correre per evitare il rischio che qualche goccia le cadesse in gola. Nel frattempo la santa zia , che non aveva avuto mai forfait in vita sua con chicchessia , si piccava di raggiungerla per la giusta somministrazione…
Pare che l'olio di ricino faccia bene anche ai capelli.
Anche ai mobili, alle poltrone, ai pavimenti, ai vestiti…..