Ipotesi di reato. titolo originale "Changing lines"Visto ieri, film che percorre senza filtri i turbamenti di quest'era moderna dove la fretta, il successo, il disagio, le incomprensioni e le soluzioni che non risolvono si susseguono ad un ritmo incalzante.
Potrei definirlo un giallo del destino.
Un Ben Affleck superlativo nel rappresentare ogni tensione e turbamento.. il tipico americano bianco di successo confrontato al nero impiegato che stenta ad uscire da problemi di alcool, famiglia e figli.. impersonato da un credibilissimo Samuel L. Jackson..
Il tutto mescolato in un cocktail di situazioni dove ognuno da il peggio ed il meglio di se a turno.. molto bella la parte di un quasi non riconoscivile Sydney Pollack nella parte dell'avvocato anziano perfettamente "integrato" nel sistema..
Ed ora una parte seria sulla regia tratta dal sito film.it
---
"Ipotesi di reato" segna il debutto americano del regista britannico Roger Michell che esplose nel ’99 con la commedia "Notting Hill". E la scelta della major americana ci sembra azzeccata. Dopo dei titoli di testa che ci riportano alla bellezza dell'inizio di "Seven" e un gran seppur breve scena finale (quella al ristorante) il ritmo del film, pieno di tempi morti snervanti, è dettato magnificamente da una regia piena di fiocchi. Superlativi anche il montaggio e la fotografia. Il film si avvale di un gruppo di co-protagoinisti di gran spessore: Toni Colette ("Il sesto senso" e "About e Boy") interpreta il ruolo dell’amante di Ben Affleck mentre Sydney Pollack è perfetto nel ruolo dell'avvocato cinico e senza scrupoli.
Il film è piaciuto molto al pubblico americano che forse si riconosce più facilmente nei ruoli e nei vortici in cui i due protagonisti si calano, ma "Ipotesi di reato" è sicuramente un film riuscito.
Se volete approfondire andate su
http://www.film.it/articoli/2002/10/02/335151.php
Ciao
Beppe Andrianò