Concerto di Sogni
Il primo Sito letterario italiano (google/alexa)
Tra i primi 100 Siti italiani (google/alexa)
Segnala concertodisogni ad un amico
Aiutiamo i ragazzi di Angelica
Remember Nassiriya : Appendete una bandiera ai vostri monitor

 Home   Elenco Autori   Forum:Elenco Argomenti   Eventi attuali e storici    Le prime pagine   Link  
Utente:
 
Password:
 
Salva password Dimenticata la password?
 
 tutti i Forum
 9 Borderline
 Amore a tre
 Versione per la stampa  
Autore Tema Precedente Tema Tema Successivo  
francobrain
Villeggiante



26 Inseriti
100 Gold
28 Punti Rep.
Inserito - set 19 2002 :  01:01:18  Mostra Profilo  Visita la Homepage di francobrain  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a francobrain
Due amici vanno: Astolfo e Don Chisciotte nel flusso chiarogiorno del centro. Vanno e, confabulando pigramente, studiano ogni particolare, come stranieri. Tubi metallici si incrociano a centinaia reggendo archi pericolanti, venditori ambulanti strepitano la bontà della loro merce dritto nelle le orecchie dei passanti, un camion della spazzatura per poco non investe un bambino sotto i loro occhi. Due amici vanno. Dove vanno? Vanno per la perduta città nella perduta terra. Passano in rivista le bancarelle della fascia balneare, dove sono esposti merluzzi, lamprede, pesci passera. E, come ai bei tempi, tutto finisce per acquistare un risvolto avvincente e divertente. Ogni faccia, avvenimento e voce vengono da loro celebrati: sotto il cielo aperto, in una calca che fa pensare a Costantinopoli, Rawalpindi, Buenos Aires, Accra.
Rientrano tardi, ma nel loro quartiere regna ancora molta agitazione. A quest'ora serale fa freddino: e difatti Roccus trema.
«Una ragazza», argomenta Roccus, «potrebbe darmi tutto il calore di cui ho bisogno. E, nei giorni di afa, la frescura di cui ho bisogno.» Dipanando la pellicola dei ricordi, rievoca una giovane donna originaria dell’Assan conosciuta l’anno prima. «Claudine! Lei lavorava a servizio presso una famiglia di nobili eurekiani. Oh, Claudine...». Prende a ballare la giga. «Eri come un videogame: quando arrivavo alle tue tette, mi premiavi con un bonus di mille punti.» Da Claudine il suo pensiero divaga per ripescare, dal cassetto delle memorie, una tizia di nome Fiordaliso.
Fiordaliso era stata la fidanzata di Marco. Una cosetta vivace e con le trecce che indossava abitualmente un sari. Avevano fatto lunghe passeggiate in tre, e a Roccus era consentito di prenderle la mano libera. Ma non era sfuggito a Marco il senso di sconforto che si mimetizzava dietro il suo sorriso. Il fratellamico si stava proiettando progressivamente verso il buco nero della solitudine, mentre lui con la sua ragazza aveva trovato la pace del cuore. L'idea di Marco era che, poiché lui si sentiva felice, doveva esserlo anche Roccus. Così, aveva deciso di spartire Fiordaliso con il famulus. Dopo i primi dubbi, le prime recriminazioni (la resistenza maggiore l’aveva mostrata proprio Roccus: «Ma... ma... è la tua ragazza!»), erano passati ai fatti. Fiordaliso aveva cominciato a sdoppiarsi per far felici entrambi. Ma non funzionava: ora erano Roccus e Marco che non si incontravano mai. Finirono perciò con il formare un team anche a letto. Per strada, lei divideva baci alle sue guardie del corpo, venendone ricambiata a profusione. Stava in mezzo ai due, minuscola e fiera, il braccio di uno sulle spalle e quello dell'altro intorno alla vita.
«Ci sposiamo, eh?», si dicevano ridendo. «Un triplice sodalizio coniugale...».
Ma non poteva durare: Schifanoja non perdonò la loro libertà. Sul terzetto si abbatté un coro di proteste. Furono svillaneggiati, e i genitori di lei percepirono messaggi più o meno criptati riguardanti il modus vivendi della figliola. Dovettero separarsi. Cioè: Fiordaliso fu costretta a separarsi dai suoi intrepidi amanti; con soddisfazione delle sue compagne di scuola invidiose.
L’amore a tre è una sperequazione: di ciò Marco è riuscito a convincersi. Ma, nel rammentare quella storia (svoltasi sotto il segno dei Gemelli), viene assalito da un’ondata di nostalgia. In fondo, il “triangolo“ non è il più orripilante dei peccati. Esclama: «Che bello sarebbe, eh, rivederla...».
Roccus non si lascia scappare alcun commento. Continua ad annuire con un sorriso, come ogni volta che affrontano questo tema. Un sorriso un po’ agro, il suo. Sente gravare su di sé la colpa... Ma la colpa di che?
«Sai», dice, scegliendo con cura le parole, «non credo che ci gioverebbe ripetere quell’esperienza. Né con Fiordaliso... che ormai sarà una madre di famiglia con cuccioli a bizzeffe... né con un’altra. E poi, perdona la mia sincerità, solo dopo che lei è sparita dal nostro orizzonte tu sei tornato a offrirti come mia àncora di salvezza. O soltanto oggi io vedo in te la. Comunque sia, il peccato più grande è che noi due dobbiamo vivere separati. Ormai sono troppo incasinato. Solo la tua presenza mi aiuta a risorgere.»


franc'O'brain

   
Clicca qui per la scheda generale dell'autore
Altri testi dello stesso autore
 
 Nessun Tema...
 
-----------------------------------------
Vai a:

Imposta come tua pagina di avvio aggiungi ai favoriti Privacy Segnala Errori © 2002-2005 Concerto di Sogni - B.A. & R.M MaxWebPortal Snitz Forums Go To Top Of Page