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francobrain
Villeggiante



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Inserito - set 19 2002 :  00:53:07  Mostra Profilo  Visita la Homepage di francobrain  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a francobrain
"Chi scrive romanzi è, in un certo senso, corrotto. I romanzieri sono tremendamente corruttibili in quanto trattano in primo luogo di sesso e di violenza. Ma sesso e violenza rimangono i temi principali, e, che ci piaccia o no, essi sono anche i temi preferiti da Shakespeare."
(Da un'intervista di Anthony Burgess a Face - Londra, dicembre 1984).

È curioso constatare come l' "intermedialità" che oggi dilaga esalti, ricalcandolo, il processo di apprendimento cui fu soggetta la generazione di chi, come me, venne al mondo intorno al 1960. Forse non sarei mai arrivato ad Anthony Burgess se, in un ormai remoto giorno della mia gioventù, uno stravagante musicista americano, certo Walter Carlos, non fosse apparso sul piccolo schermo (allora in bianco-e-nero e monopolizzato dalla RAI) per eseguire al moog (progenitore dei synthesizers) una versione elettronica dell'Andantino moderato dalla Nona di Beethoven.

Quella 'piece' musicale, che mi colpì per la sua obliqua orecchiabilità, culminava nell'Andante maestoso dell'Inno alla Gioia.
Più tardi entrai in possesso del disco di un complesso punk tedesco (Die Toten Hosen) in cui si enarra la storia di Alex, un ragazzo dedito alla violenza in una società ipocrita e alla deriva: era il chiaro richiamo alla vicenda di Arancia meccanica. Per caso, trovai finalmente il romanzo di Burgess in un supermercato (dove altrimenti, a dispetto della presunta varietà della merce, non si trova mai nulla) e lo divorai con ingordigia. Quindi, sia pure non senza difficoltà, riuscii a procurarmi la videocassetta del film.
La trasposizione cinematografica di Kubrick è del 1971 e fu un successone che lanciò Anthony Burgess nel Parnaso dei più celebri autori contemporanei. (Vedi l'indice dei suoi libri disponibili presso Amazon.com.) Burgess tuttavia giudicò che il regista non gli aveva reso affatto un favore, e si dissociò da quella produzione. In effetti, il film di Kubrick , anche se è diventato un cult movie, può risultare deludente per chiunque abbia per primo conosciuto il romanzo.

..Il film fu tratto dalla versione americana del libro, che l'editore aveva decurtato del ventunesimo capitolo - l'ultimo - in cui i tre protagonisti, 'drughi' o droogs, divenuti adulti si ravvedono e decidono di condurre una "normale" esistenza. Poiché anche il successo della novella diede adito a una serie di ambigue speculazioni, Burgess volle prendere le distanze da questo suo lavoro. Sembra che lo stesso scrittore trovasse il lieto fine (nell'edizione originale, con il ventunesimo capitolo) non troppo convincente. Più tardi avrebbe dichiarato:

"Il romanzo non è stato capito abbastanza. Molti lettori, e molti spettatori di quel film che ne è stato tratto, hanno pensato che io, uomo quasi sempre pacifico, amoreggi con la violenza. Non è così. Non è così ma sono pur sempre devoto alla libertà di scelta. Se uno non può scegliere di fare del male, non può nemmeno scegliere di fare del bene. E' molto, molto meglio che le nostre strade siano infestate da giovani furfanti dediti all'assassinio, che negare il libero arbitrio. Questa, lo so, è un'affermazione sorprendente, ma la mia è una presa di posizione che mi viene imposta dalla stessa tradizione morale che ho ereditato dalla civiltà occidentale, cui appartengo."

.. A Clockwork Orange - Informations ..... The Wanting Seed (un altro romanzo 'fantascientifico' di Burgess)

L'ispirazione per A Clockwork Orange arrivò a Anthony Burgess durante la Seconda Guerra Mondiale, quando sua moglie venne violentata da disertori americani. Il bambino che la donna portava in grembo morì in seguito all'accaduto. Anni dopo Burgess avrebbe compensato il suo dolore e la sua rabbia impotente inserendo in Arancia a orologeria (questo il titolo in italiano) una scena che ricorda quel traumatico incidente. Alex e i suoi compari violentano la moglie di uno scrittore, e la poveretta poi morirà. [Una precisazione: da qui in poi chiameremo il libro come il film, Arancia meccanica, perché rende meglio il senso dell'originale in inglese.]

A Clockwork Orange fu pubblicato nel 1962 e oggi appare come una prodigiosa anticipazione della realtà presente. "Intitolai il libro così per diversi motivi. Mi era sempre piaciuta la frase in cockney 'queer as a clockwork orange' (bizzarro, sragionato come un'arancia meccanica), che designa il massimo della stranezza, e memorizzai l'espressione sperando di poterla un giorno usare come titolo. Quando cominciai a scrivere il romanzo, pensai che questo titolo sarebbe stato appropriato per una vicenda particolare, una vicenda sull'applicazione dei principi di Pavlov sull'organismo umano. Ma c'è da aggiungere che io lavorai per l'esercito in Malesia, dove orang significa 'uomo'. Il nome dell'antieroe è Alex, abbreviazione di Alexander, che vuol dire 'difensore di uomini'. Questo nome ha pure altri connotati: a lex: una legge (a se stesso); a lex(is): un vocabolario (suo proprio); a (greco) lex: senza legge. I romanzieri hanno l'abitudine di scegliere attentamente i nomi dei loro personaggi. Alex è un nome corposo e nobile, e io desideravo che il personaggio che lo portava fosse compassionevole, pietoso e pericolosamente identificabile con noi, all'opposto di loro..." (1985)
..L'espressione "as queer as a clockwork orange" dà l'idea di qualcosa che in superficie appare normale, ma che internamente è artificiale, innaturale. L'Alex del romanzo burgessiano diventa un clockwork orange (umano all'apparenza, ma all'interno una macchina, perché senza volontà) in seguito al trattamento subito dagli organi dello Stato, che provano su di lui una nuova cura rieducativa.

"Alex non viene privato soltanto della capacità di fare del male. Amante della musica, reagisce violentemente alla colonna sonora che accompagna le sequenze di violenza cui è costretto ad assistere. Una sostanza chimica iniettatagli nelle vene gli provoca la nausea durante la proiezione del film, ma il malessere è dovuto anche alla musica. Non era nelle intenzioni degli agenti dello Stato di indurre questo bonus o... malus: è solo un caso che, d'ora in poi, Alex ripudierà, insieme alla violenza e all'assassinio, anche Mozart e Beethoven. Lo scopo principale è stato raggiunto: quello di negargli ogni scelta morale, che, per lo Stato, corrisponde alla scelta del male. Ma alla 'cura' si è aggiunta una punizione imprevista: poiché la musica è simbolo di beatitudine celeste, i cancelli del paradiso rimarranno per sempre chiusi per il ragazzo. Così, lo Stato è doppiamente in colpa: ha distrutto un essere umano, in quanto l'umanità è definita dalla libertà di una scelta morale; e ha anche distrutto un angelo."


franc'O'brain

francobrain
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Inserito - set 19 2002 :  00:53:43  Mostra Profilo  Visita la Homepage di francobrain  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a francobrain
"Fu il senso della linea di demarcazione che separava i 'bene noi' dai 'loro cattivi' che mi spinse a scrivere, nel 1960, un romanzo breve intitolato A Clockwork Orange. Secondo me non è un bel romanzo... l'opera illustra però con grande sincerità la mia avversione per un certo modo di giudicare che fa di taluni individui dei criminali, mentre tutti gli altri vengono assolti indiscriminatamente."
( Anthony Burgess )

Nella prima stesura di A Clockwork Orange, i protagonisti non si chiamavano droogs, ma erano teddy boys, e come tali si vestivano e parlavano. A Burgess l'idea del nadsat venne solo in un secondo tempo, mentre si preparava a una vacanza a San Pietroburgo. Il nome di ALEX, così come quelli dei suoi droogs GEORGIE, PETE e DIM (diminuitivo di Dimitri), sono molti diffusi in Russia. E, difatti, nel libro Alex & Co. parlano un inglese altamente russificato: il nadsat , appunto.

Lo scrittore che appare in Arancia meccanica si chiama F. Alexander (dunque anche lui, come il giovane Alex, è una "guida", un "alto condottiero"). Dapprima questo intellettuale prenderà il ragazzo (intanto indebolito dalla terapia Ludwig) sotto la sua protezione, ignaro si tratta di uno degli assassini della moglie: in lui vede solo una vittima dell'odiato Stato. Quando aprirà gli occhi sull'orrenda verità, F. Alexander si trasformerà immediatamente in carnefice, scatenando il suo odio contro Alex.

Per la tecnica, il linguaggio e la tematica, A Clockwork Orange è è tra i romanzi più coraggiosi che siano mai apparsi nel Ventesimo secolo. Lo si può affiancare a The Children di Edith Wharton, Lolita di Vladimir Nabokov, The Painted Bird di Jerzy Kosinski, Beloved di Toni Morrison e White Noise di Don DeLillo, oltre che, naturalmente, al più celebre di tutti gli "antiromanzi": l'Ulisse di Joyce.

"Attorno al 1960, in Gran Bretagna tanti cittadini rispettabili cominciarono a lamentarsi per l'aumento della delinquenza giovanile e suggerirono [che i giovani criminali] potessero essere una razza inumana, meritevoli perciò di un trattamento inumano... Allora c'erano persone irresponsabili che proponevano una terapia costrittiva... Alla società, come al solito, veniva assegnata l'importanza maggiore. I delinquenti ovviamente non erano abbastanza 'umani'. Essendo minorenni, non avevano il diritto al voto. Erano i 'loro' opposti ai 'noi', e questi ultimi rappresentavano la società."

A Burgess, il cattolico di Manchester, non interessava tanto descrivere il vacuum morale di certa gioventù, quanto più dimostrare che ogni uomo è posto di fronte alla libera scelta tra Bene e Male. Questo tema, ripreso in tanti altri lavori, insieme alla sua critica al potere lo avvicina in qualche modo a George Orwell.

"Orwell" diceva Burgess, "ha il grande merito di aver capito la verità vera del Ventesimo secolo: ossia che il potere si manifesta meglio attraverso la crudeltà, la tortura e le tecniche sottili da Grande Fratello."

Al 1984 di orwelliana memoria Anthony Burgess ribatté con 1985, la visione utopica (o "distopica") di un'Inghilterra islamizzata e governata dai sindacati. Di Orwell Burgess apprezzava soprattutto la visuale "laica".
"Orwell non parla mai del male. Il senso del male non è una componente essenziale della letteratura anglosassone. C'è in Dante ma non in Chaucer. La società anglosassone è anche una società pelagiana."

Sul Santo Pelagio, così come su Sant'Agostino e sulla storia della Chiesa, lo scrittore era informatissimo. Enderby, il protagonista di The Clockwork Testament, su Pelagio scrive un poema... nel bel mezzo del caos di New York!


(Le opere di Burgess disponibili presso Amazon.com. Trama, critiche, commenti, ecc.)

"Il mio punto di vista potrebbe grossomodo definirsi ebreo-ellenico-cristiano-umanista. È il punto di vista del Selvaggio in Brave New World... [di Aldous Huxley] 'Io non voglio agi. [dice il Selvaggio.] Voglio Dio, voglio la poesia, voglio veri pericoli, voglio libertà, voglio bontà. Voglio il peccato.' Il Controllore della Terra, Mustapha Mond, ricapitola per lui: 'In effetti, tu stai reclamando il diritto di essere infelice.' Oppure il diritto, diremmo noi, di non considerare sciocca la vita. Forse è inevitabile che l'umanità, questa umanità in grado di produrre Amleto, Don Giovanni, il Choral Symphony, la Teoria della Relatività, Gaudi, Schoenberg e Picasso, debba, a guisa di indispensabile corollario, scacciare il diavolo dal proprio seno a colpi di armi atomiche."

In diverse opere (The Wanting Seed, The Clockwork Testament, Earthly Powers...) Burgess insiste sul contrasto tra pelagismo e dottrina augustiniana . La sua "religiosità" è un residuo di cristianesimo che oscilla tra questi due poli: predestinazione (Agostino) e libero arbitrio (Pelagio).
Il vero nome di Pelagio, l'eretico britannico, era Morgan. Morgan-Pelagio rifiutava la concezione secondo cui Dio abbia predestinato, o pianificato, la nostra vita. L'uomo è dotato di una propria volontà e ha la possibilità di scegliere se salvarsi dal peccato o meno. Ciò implica che l'umanità non è affatto schiava del peccato originale. Se è vero che Adamo, il capostipite di noi tutti, ha commesso una colpa, la responsabilità deve pesare unicamente su di lui. Agostino invece rifiutò questo pensiero, e nei suoi scritti contro Pelagio difese la dottrina del peccato originale e della predestinazione, pur includendo il paradosso della possibilità che la decisione finale di ottenere o meno la salvezza possa dipendere anche (ma non esclusivamente) da ogni singolo uomo.
Il pelagismo, con la sua affermazione della piena volontà dell'individuo, riemerse nei secoli XVI e XVII, per sfociare nelle moderne dottrine umanistiche.

In Arancia meccanica, il cappellano della prigione cerca di convincere Alex a non sottomettersi alla terapia Ludovico. "Bisogna chiedersi" dice, "se questa tecnica può davvero rendere buono un uomo. La bontà deve scaturire dal di dentro." (...) "Se uno non ha la possibilità di scegliere, cessa di essere un uomo."

Burgess osservò: "Bakunin credeva che gli uomini fossero fondamentalmente buoni; Pavlov invece credeva che l'uomo potesse essere reso buono e che il suo cervello fosse una macchina costruita per migliorare il funzionamento dell'organismo umano. Ecco, è questo il massimo del pelagismo."

Burgess criticò sia il behaviourismo di Skinner, che implica la perdita della libertà individuale, sia la profonda sfiducia nell'umanità di Arthur Koestler, concludendo che entrambi reputano l'uomo "una creatura malata", pur paradossalmente presupponendo che loro stessi siano capaci di diagnosticare il male. In effetti, "sebbene tutti gli uomini siano malati, alcuni lo sono meno di altri..."(...) "Chiunque o qualunque cosa fosse Gesù Cristo, la gente lo ammirava perché sapeva 'docere con autorità'. Abbiamo avuto pochi maestri competenti nel corso della nostra storia, mentre, di contro, i demagoghi autoritari non si contano più. [In inglese: authoritative = competente; authoritarian = autoritario.] E' probabile, solamente probabile, dico, che Cristo, nel provare le tecniche di autocontrollo, abbia indicato la via che dovremmo imboccare per riuscire a curare la nostra schizofrenia - male che già fu individuato e riconosciuto nel Libro della Genesi. Io credo che gli insegnamenti dei Vangeli possano senz'altro essere usati per un'applicazione secolare. E sono sicuro che un tentativo del genere non sia mai stato seriamente compiuto."


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