Un amico mi ha dato la definizione di intelligenza,intesa come " una continua ri-ricreazione e ri-generazione ” , quindi questo riguarda anche le armi.
..........Durante la Prima Guerra, quella del 1914 1918, un caporale di fanteria, cantante e poeta, mentre era al fronte, immagina di sentire discorrere “I arnes de guera”,gli arnesi di guerra,le armi e siccome é nato in un paesino vicino a Milano,immagina e pensa nel suo dialetto...( segue traduzione...!
Scrive il poeta dalla sua postazione in trincea :
” Ona nott de quei pervers,
senza stell, senza ona lumm,
pitturàa de negher fumm
el pareva l’univers.
........................
.......................
....e,mi,mezz indormentàa
me cascava el coo giò in bass:
Tra la veglia e tra el dormì,
involtiàa in del me pastràn,
a travers a quel bacan
mi sentivi sti robb chi
.. seguono ventidue quartine con i racconti che ogni arma da guerra fa della sua bravura e capacità di uccidere)
Termina in questo modo.
Convegnì però i me scior,
che anca mi gass asfissiant
sò massàa i belligerant
con del fumm e pocch rumor.
Ma sti machin de l’inferno
saràn forse miss dedrèe
a quaicoss anmò pussee
spaventos, trist e moderno.
Vedaran el gran sucess
de sto ordegn de distrussion.
Mi son l’ultim: el progress.
traduco
Una notte di quelle perverse,
senza stelle,
senza una luce,
pitturato di nerofumo
pareva l’universo....
e io, mezzo addormentato,
mi cadeva la testa in basso
tra la veglia e il sonno,
avvolto nel mio pastrano,
attraverso quel baccano
sentivo queste cose:
”...convenite però,
miei signori,
che anch’io gas asfissiante
so uccidere i belligeranti
con fumo e poco rumore.
Ma queste macchine d’inferno
saranno forse superate
da qualche cosa
ancora piu spaventoso,
triste e moderno.
Vedranno il grande successo
di questo ordigno di distruzione.
Io sono l’ultimo: il progresso Elena