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Roberto Mahlab
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Inserito - ago 24 2002 :  06:18:48  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Bangkok, Tailandia - 23 agosto - dal vostro inviato

Sono seduto in uno studio al ventiquattresimo piano di un grattacielo con ampie vetrate a grandagolo sullo spettacolare panorama del fiume Chao Praya, lungo il quale si svolge parte della vita della citta' di Bangkok che si estende tutta attorno. La "citta' degli angeli", "la gente del sorriso", non c'e' complimento che questo popolo non abbia meritatamente ricevuto, cosi' come non c'e' stata sofferenza che le sia stata risparmiata.

Lungo il fiume si muovono enormi chiatte di legno scheggiato in equilibrio precario e grossi e moderni piroscafi, come palline da ping pong rimbalzano da un pontile all'altro caricando e scaricando abitanti e turisti.
Cosi' pure nelle strade congestionate da un traffico e da un inquinamento che resistono ad ogni soluzione, procedono affiancati gli ultimi modelli di auto e i "tuk tuk", la moderna versione a motore dei ricscio'.

Vi sorridono dappertutto, tutti, e non e' possibile dire di no al povero conducente di tuk tuk che vi segue mentre cercate una via sulla mappa e vi propone per pochi soldi di condurvi in giro. E' una esperienza, in pratica e' un viaggio al livello dei tubi di scappamento del resto dei veicoli con a lato costruzioni di cui non molte sono moderne in una citta' che non ha seguito ancora la tendenza del resto delle metropoli dell'Asia Orientale, non si e' agganciata, come avesse una mano ancora leggermente aggrappata al passato e l'altra tesa e speranzosa verso un futuro non ancora raggiunto.

La mia corrispondente Pranee mi viene a recuperare in pieno centro dopo che il mio guidatore di tuk tuk e' scomparso per motivi che dieci suoi colleghi cercano di spiegarmi, dieci motivi diversi, ma hanno tutti un sorriso che trascina in una allegra risata.
Pranee rappresenta una caratteristica dei paesi dell'area nella parte di popolazione di origine cinese e cioe' la grande frequenza della presenza femminile nei settori direttivi del commercio e dell'industria, qui si dice che il guadagnarsi la vita e il futuro e' cosa troppo importante per dover perdere tempo in filosofie centrate su che cosa dovrebbe fare l'uomo e che cosa dovrebbe fare la donna.

Il cielo si ingrigisce e il fiume si pennella di scuro, e' tempo di monsoni e la nostra barca balla un poco a causa delle onde, Pranee mi sta conducendo a contatto con l'anima tradizionale del suo popolo, i templi Buddisti disseminati sulle due sponde del Chao Praya, straordinari capolavori d'arte che ritraggono la divinita' in smeraldo, in oro, di ogni dimensione, sorgono in posizioni in cui i raggi del sole, all'alba e al tramonto, li fanno risaltare da lontano.
Nel corso del viaggio che mi ha portato dal nord della Cina fino all'Indocina, ho notato, piu' mi spostavo verso il sud, una maggiore religiosita' e il rispetto di un maggior numero di quelle regole che dovrebbero portare ogni essere umano alla verita'.

Pranee e' la testimone di questo popolo, la sua struggente nuova storia d'amore di cui mi onora della conoscenza e' la sua speranza per il futuro, pero' e' timorosa, come se il passato potesse tornare. Come quando fate notare la democrazia compiuta, la stampa libera, le elezioni e i vostri interlocutori non rispondono, sono cauti, il dato di fatto forse e' troppo fresco e recente per poter dimenticare la dura dittatura di non molti anni fa.
Osservo Pranee e in genere l'altra meta' del cielo in giro per la citta' e mi ritrovo d'accordo con chi, non ritornando poi piu' al paese di origine, scrisse un giorno che il Creatore fu generoso a queste latitudini quando distribui' la bellezza.

I militari sono da tempo rientrati nelle caserme, la Tailandia fu la retrovia delle guerre d'Indocina e oggi una fiera stampa vigila e denuncia scandali e storture, intanto i governi civili si trovano di fronte a questioni epiche, i tre milioni di persone, su sessanta milioni di abitanti, schiavi della droga, la piaga dell'Aids e della prostituzione infantile, le frontiere da presidiare, specialmente quelle facilmente infiammabili con il Laos e la Birmania. Da quelle zone settentrionali entra in Tailandia gran parte dell'eroina che poi fluira' sui mercati mondiali della droga.
Il governo del paese viene pressato a rendersi conto delle sue responsabilita' quale rappresentante di una democrazia e il dibattito sul comportamento verso la vicina dittatura oscurantista della Birmania e' infuocato. Lo scorso maggio la Birmania impegno' l'esercito Tailandese in un breve conflitto di frontiera e poi chiuse ogni valico di confine e oggi la Tailandia ha ottenuto la riappacificazione spedendo indietro ai dittatori una decina di attivisti del movimento democratico di opposizione birmano che chiedevano asilo. La reazione della stampa locale e' stata di grave allarme e la celebrata leader dell'opposizione birmana, signora Aung San Kyi, ha contestato la "realpolitik" del governo di Bangkok.

Sulla via di ritorno dal Tempio del Budda Sdraiato, tra un grattacielo e una piccola povera casa senza finestre, Pranee mi informa dell'aumento dei prezzi di alcune materie prime, aumento che le porta semplicemente al livello di prima della crisi mondiale innescata dall'11 settembre. Ma e' un aumento che ancora non avra' influenza sui mercati, non per due mesi ancora almeno. Non c'e' infatti paese del pianeta in cui i consumi non siano rallentati e dunque non si puo' pretendere di vendere a dieci quello che non si riesce a vendere a cinque.
La Tailandia ora aspetta una seconda occasione, dopo essersi lasciata sfuggire la prima possibilita' che l'avrebbe affiancata alle tigri asiatiche dell'economia.

Il tramonto sul fiume Chao Praya e' luminoso, uno spettacolo di bellezza struggente, volitiva, disperata, come le vite dei Tailandesi che sorridono alla grande speranza del futuro.

Mentre aspettavo che Pranee mi recuperasse dopo aver perso il mio tuk tuk, ho comprato in un mercatino un "whote", l'antico strumento a fiato dei popoli dell'Indocina, quello la cui musica ascoltiamo nei documentari su questa parte del mondo.
Sono undici strette canne di bambu', di lunghezza diversa, unite a raggiera. Le diverse lunghezze servono a modulare le diverse note, e' sufficiente soffiare nelle canne unite all'estremo superiore del piccolo strumento.
Come mi dice l'abile venditore musicista che me lo offre, il "whote" ha un suono dolce, e' semplice da suonare ed e' rilassante usarlo dopo ogni ora di lavoro.
Mi invita a provare con un testo che si intitola :"E' piu' di quanto io possa dire" e mi accorgo che e' vero, e' una musica che rappresenta questo popolo.

Bob Porter - Concerto News System - Cns/"A view from Asia" - @2002




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clab101.
Senatore



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Inserito - set 25 2002 :  10:42:43  Mostra Profilo  Visita la Homepage di clab101.  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a clab101.
Roberto, perdona la mia curiosità ma tu non dormi mai?
Beato te che ce la fai

"...e che questa vecchia ribelle speranza non sia più l'assurda distanza tra gli occhi e le stelle..."Vai a Inizio Pagina

   
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