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 Ho messo via
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HO MESSO VIA
Luciano Ligabue

Ho messo via un po' di rumori dicono, così si fa
Nel comodino c’ho una mina e tonsille da seimila watt
Ho messo via quei rimpiattini dicono, non ho l’età
Ma se sei voltano un momento io ci rigioco perché a me, va
Ho messo via un po' d’illusioni che prima o poi basta così
Ne ho messe via due o tre cartoni e comunque so che sono lì
Ho messo via un po' di consigli dicono è più facile
Li ho messi via perché a sbagliare sono bravissimo da me
Mi sto facendo un po' di posto e che mi aspetto chi lo sa
Che posto vuoto c’è n’è stato
C’è n’è
Ce ne sarà
Ho messo via un bel po’ di cose ma non mi spiego mai perché
Io non riesca a metter via te
Ho messo via un po' di legnate i segni quelli non si può
E non è il male nella botta ma purtroppo è livido
Ho messo via un bel po' di foto che prenderanno polvere
Sia su rimorsi che rimpianti che rancori e sui perché
Mi sto facendo un po' di posto e che mi aspetto e chi lo sa
Che posto vuoto c’è n’è stato
C’è n’è
Ce ne sarà
Ho messo via un bel po’ di cose ma non mi spiego mai perché
Io non riesca a metter via te
Queste scarpe
Su questa terra che dondola, dondola, dondola, don-do-la
Con il conforto di
Un cielo che resta lì
Mi sto facendo un po' di posto e che mi aspetto e chi lo sa
Che posto vuoto c’è n’è stato
C’è n’è
Ce ne sarà
Ho messo via un bel po’ di cose ma non mi spiego mai perché
Io non riesca a metter via,
metter via
metter via te

Come un raptus di fantastiche illusioni nuove, ho sentito il bisogno di cercare di far capire cosa ho compreso di questa grande canzone che da anni appartiene alla mia vita come poche altre.
Credo sia il migliore testo di Ligabue, ma ognuno può dire la sua ci mancherebbe altro, e lo credo semplicemente per il fatto che porta in luce un argomento in un certo modo dietro il quale nessuno possa avere niente da ridire.
Parlerei per ore su questo testo, ad iniziare dal principio (naturalmente ). Il pezzo forte del repertorio di Ligabue è il rock e qui l’inizio è fondamentale.
Dice di aver messo via i rumori , in un pensiero che spesso torna nel disco e che dice che mettere via, a volte, serva a poco e serve solo per stare a posto con la propria coscienza e apparentemente con l’opinione generale.
“Ho messo via un po’ di rumore” dice Liga, ma il “rumore” è spesso il suo pezzo forte e probabilmente lo ha messo via da ragazzo, dietro i tanti e tanti richiami di vicini esausti dal suo chiassoso fare musica. Immancabilmente entra in gioco la sua coscienza con la “mina e tonsille da 6000 watt”. Stessa storia e bellissima immagine per i “rimpiattini” che lui mette via per far la parte dell’adulto ma appena qualcuno si gira, non vede l’ora, come tutti, di sprigionare la sua tendenza a restare bimbo per sempre. E si va avanti con magnifici richiami nei quali tutti possono ritrovarsi fino alla consapevolezza di quel “farsi un po’ di posto” che è sempre inutile, perché tutti sappiamo che il posto vuoto in noi c’è e c’è sempre stato, che il posto vuoto ce lo abbiamo e dovremmo solo preoccuparci a riempire quel posto, non a metter ordine a tutti i costi, come se l’ordine non facesse soffrire, come se riempire la propria vita con delle apparenze fosse un buon modo di stare bene, di apparire perfettamente e riempire i vuoti. A mio avviso non ci si può far posto perché in quel posto ci si aspetta sempre qualcosa che non c’è, un posto che non si deve creare, perché nel momento in cui sentiamo il bisogno di quel posto vuoto, ne abbiamo uno voraginoso che è innato in noi. Lo so, troppo tortuoso, ma cercherò di spiegarmi meglio in seguito.
Adesso si capisce quel vuoto. Quando si capisce la natura di questo vuoto identificandolo in qualcosa che ci manca, “non riesco a metter via te”. Questo perché quel vuoto c’è sempre dentro di noi, e quando ci capita un’esperienza sincera che purtroppo finisce, non si riesce a farla uscire fuori dalla propria vita, si cerca di trattenerla il più possibile, pensando che possa riempire quella voragine, credendo che serva per colmare quello spazio, ed ecco che non si riesce a metterlo via neanche di fronte ad una nuova storia, ad un nuovo amore, ad una nuova possibilità di sognare.
Non ci si riesce e non ci si riuscirà mai se è stato amore da parte nostra. Questo oggi penso io.
Si vive in una terra che dondola, sempre nelle stesse scarpe, “con il conforto di un cielo che resta lì”, ma il ricordo amaro di quell’amore rimarrà sempre vivo in noi.
E quando si mette via qualche altra cosa, è solo per l’ipocrita voglia di creare quello spazio già fin troppo presente in noi e che piuttosto dovremmo colmare con un altro amore, ma non è così facile…

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