Si guardavano da lontano. Separati dal grande prato di trifogli, si studiavano ognuno invidiando qualcosa dell'altro.
"Che bel recinto bianco in ordine.." pensava il bosco " come vorrei avere anche io qualcuno che si prendesse cura di me..." osservando l'umano che aveva in cura il giardino..
E il giardino osservava le cime dei primi alberi del bosco ondeggiare nel vento... "chissà quante cose può vedere da lì in alto.." e ascoltava i suoni.. i suoni erano la cosa che più di tutte il giardino invidiava al Bosco..
Ogni tanto sia il bosco che il giardino si spedivano, in stagioni adeguate, messaggi portati dal vento..
i delicati fiori del giardino non riuscivano a trovare spazio nel profondo scuro del bosco perche' non ricevevano la luce cui erano abituati.. e il bosco non riusciva a mandare nessuno dei suoi alberi o delle sue erbe rampicanti più forti perche' l'umano al servizio del giardino le strappava senza alcuna pietà..
Questa storia andava avanti da troppo tempo.
Una notte.. il giardino venne destato da una forte luce che proveniva dal bosco.. il "suo" bosco con tutti i suoi suoni stava bruciando..
Da lontano, oltre il prato dei trifogli, vedeva le alte cime bruciare come candeline di un tragico compleanno..
Alla mattina il bosco non c'era più...
Al suo posto un unico colore nerogrigio.. e i suoni erano scomparsi.
Una cosa, nella tristezza, colpì il giardino..
Una sensazione.
Il bosco ora aveva quello che sempre aveva desiderato.. l'attenzione di tanti umani che camminavano vicino a lui.. raccogliendo ogni tanto un pezzetto di carta.. una sigaretta.. e aveva anche un bellissimo recinto di nastro bianco e rosso..
Forse quello che lui vedeva non era il suo bosco.. oppure era quello che il bosco era diventato.. forse il colore nerogrigio era il colore dei desideri realizzati..
Il giardino capì questo e sorrise.. e smise di preoccuparsi quando l'umano continuò a stendere su di lui l'asfalto per fare il parcheggio della sua nuova auto...
Ora anche lui era nerogrigio.
Ma non poteva piu' chiedersi cosa fosse la felicità
Beppe Andrianò