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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 Fermata “Pigalle”
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riccardo resconi
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Inserito - 28/11/2020 :  14:45:56  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a riccardo resconi
Fermata “Pigalle”

Arrivavo a Parigi con una certa inquietudine dentro di me
Le cose nella mia vita non andavano come pensavo
Non ero quello che pianificava, al contrario sono sempre stato piuttosto morbido come approccio verso gli avvenimenti
Forse liberismo o forse inconsapevolezza, il tutto mescolato ad una sobrietà che mi ha sempre accompagnato
Quest’ultima che a volte mi ha aiutato ed altre mi ha fatto sbattere la testa
Ero in città per un convegno medico, sono un neurochirurgo, e questo convegno avrebbe dovuto sancire la pubblicazione di un mio studio e l’avvio di un farmaco salva vita
Era importante, vitale fossi li
Ma ero solo
L’ennesima discussione con la mia compagna mi aveva attanagliato lo stomaco in tutto il percorso sul TGV
E guardare fuori dal finestrino lo scorrere dei paesaggi inevitabilmente si collegava al mio vissuto
Di compagno, padre, medico
Ci sono sempre quei momenti in cui uno si ferma, a prescindere da dove di trova e fa dei bilanci
Quello penso fosse uno di quei momenti
Il convegno doveva iniziare alle 17.00 di quel pomeriggio primaverile, e quindi preferii fare due passi
Avevo bisogno di aria, di gente che mi urtasse, di brasserie con i loro odori di luppolo e di fiori di negozi posti agli angoli della strada
Fu proprio mentre ne osservavo uno che una voce femminile mi arrivò
Me ne spiegava la provenienza e anche come era arrivata in quel paese per caso
Mi girai con curiosità mista ad eccitazione, legata ad un approccio così spontaneo verso di me
Chiacchierammo per molto tempo come fossimo buoni amici
Ma il mio impegno era li ad arrivare e mi dovetti scusare con lei, per la fretta con cui avevo di ritornare
Lei mi sorrise e da un foglio di un quotidiano sottratto ad un tavolino ne strappò un lembo, segnandomi un numero di telefono
Il convegno si protrasse per diverse ore, ma mi ero chetato, e seppi affrontare quel convegno con una alta professionalità
La stessa che volevo scrollarmi addosso finito il tutto
Seduto sul letto presi il telefono, girandolo e rigirandolo tra le mani
Quasi non sapessi usarlo, quasi sapessi che comporre dei numeri avrebbe comportato una scelta
E le mie due anime, quella integerrima e quella a volte leggera ne discutevano
Di me e che cosa avrei dovuto fare
Ero nelle loro mani, ma vinse la destra, che compilò quei 13 numeri in una sequenza trepidante, fondendo degli asettici numeri ad una emozione cercata, voluta
Quando ascoltai la sua voce sentivo ancora il profumo dei fiori
Fu una breve telefonata, ma prendemmo appuntamento il giorno dopo
Mi disse di prendere la Linea 2 indicandomi la fermata
Quando si passano le fermate del metro a Parigi si riceve un colpo al cuore, con nomi altisonanti ed eroici
La mia la lessi un attimo prima di scendere e una volta sulla banchina ne guardai la forma ed i colori come fosse un quadro dipinto appositamente per me
Pigalle
Sali lentamente le scale e mi avviai verso l’indirizzo scritto su un lembo di vita
Mi ricordai di un vecchio romanzo, Maigret a Pigalle, che mi fece sorridere
Di certo dovevo investigare sulla mia vita e del perché fossi in quel posto e quale lo scopo
Quando bussai alla sua porta mi apri in sottoveste
Sfoderando uno dei più bei sorrisi che avessi mai visto
Mi fece accomodare e non parlammo molto
Avevo capito quale fosse la sua vera professione, ma non diedi a vedere nessun turbamento
In realtà cosa avrei mai dovuto dire o rimproverarmi
Che mi avesse agganciato davanti ad un fiore o che lei non fosse quella che pensavo
Non aveva alcun senso e così le chiesi se avessi potuto baciarla
Un cenno verso il basso del capo uni le nostre labbra e ci amammo
Come non avevo mai ricordato si potesse fare
Quando ritornai in Pigalle mi sentivo leggero e quando presi la metro per rientrare in albergo, sembrava volassi come in un quadro di Chagall sopra tutte le persone che attendevano sulla banchina
La sera la chiamai senza ricevere risposta
Arrivò un messaggio ore dopo ed una foto di quel nostro fiore
Il messaggio diceva che quando sarei tornato a casa, avrei dovuto prendere la mano della mia compagna come avevo fatto con la sua, e raccontarsi
Dire di me, di cosa andava e di cosa non andava, di come in due si può fare la differenza
E che la fermata Pigalle è una fermata che dura poco, serve per poi proseguire la strada


(patapump )

   
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