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 LA BELLA FABULA DI ARETUSA
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Domenico De Ferraro
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Italy
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Inserito - 21/09/2019 :  15:11:21  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Domenico De Ferraro

LA BELLA FABULA DI ARETUSA


Ovvero la Sicula Farsa Del Pesce

Di Domenico De Ferraro


Il sole cammina con noi per le piazze deserte. La musica scende dal cielo con gli angeli in un blues infinito sulle coste silenziose nei pensieri neri che aprono le ali come nel vento. dentro me stesso ogni cosa prende vita . vive negli occhi degli altri nella vita che hanno lasciato nelle loro comode case, insieme all'amore si rincorrono gli dei e gli uomini di un tempo addietro le voci rincorrono canti e sembra il cielo accogliere il nome di ognuno verso qualcosa trascende se stessi. tutto è come se fosse sempre esistito lo spazio. apre alle rosa cresciuta sul davanzale della signora mondi dimenticati in canti lirici la nella sua silenziosa ignoranza piccola senza domani senza alcuna ombra.

Ci siamo lasciati alle spalle tutto il passato tutto il sapere di ore spese senza alcun senso senza alcuna morale che s’eleva immemore nel fuggire dal male forse piangere senza alcun perché, prende aspetto di molti visi e nello scorrere del tempo percorso scivolano le persone nei suoni e nelle pene espresse eterne minuscole come lo scoglio sopra cui sono seduto, sotto un mondo parallelo dentro un mare ed oltre ogni nostro comprendere si consuma, nell’intendere l’idillio un dio sconosciuto .

abbiamo lasciato la strada lastricata di asfalto di pietre laviche ci siamo lasciati indietro ogni ricordo ed ogni dolore nel ditirambo di agosto risuonante con la risacca che schiaffeggia gli scogli nella lunga agonia della morte degli dei . nella voce di Alfeo s’ode il fremito, ed il vivere come lo abbiamo concepito . tutto poteva essere migliore una nuova visione una strana conclusione una casa sopra un albero. Ed il passante continua a giocare con il gatto ed il topo ballava nudo in mezzo alla piazza cantava per Apollo la storia del povero pollo. tutto cosi impressionante che i sentimenti furono pronti ad essere cotti .
Fermati a mangiare
Non ho voglia di morire
Un arancino al veleno
Tutto una porcheria
Poche persone
Hai fatto il pieno
Sono in fila per essere giudicato
Ma dove siamo nell’Ade
Ma vai era tutto un gioco
Hai dimenticato sul tavolo la patente
Non torno indietro
Già chi siamo noi per giudicare gli altri
Poveretto era cosi carino
Non era un gatto
Mi sembravo una volpe
La colpa e dei padri
Già la madre stendeva i panni quando non c’era il sole
Perché la conoscevi
Chi io non sono di qui
Ma tu guarda quanti enigmi
La geometria dei sentimenti circoscrive la generalità dei verbi
Ora stai voltando la frittata
Forse è entropia
Ma la tricotomia
Mio dio non dire altro ne soffro ancora da quando sono uscita dall’ospedale non mi ricresce più un pelo.
Saranno le ore perse in attesa prima l'entrata in sala operatoria
Ma l’essenziale era quello che dobbiamo eliminare
la meraviglia un carro trainato da cavalli bianchi
Chi sta dietro al vincitore
La signora sa! tutto conosce margherita ed anche la Somalia
Oh ora non tengo a freno la lingua
Mettila al caldo
Sei pazzo
Mi viene da piangere
Piangi che ti fa bene

Siamo. risaliti dell' Ade sciamando poi ci siamo persi per strade strette più strette della vita stretta la via stretta la foglia , stretto il sentiero da percorrere da capire e ci siamo trovati in una grande piazza e c’erano tanti pazzi uno più pazzo dell’atro ed il primo pazzo voleva fare a *****tti ma io ho cambiato strada sono andato incontro al tramonto e alla mia storia a cavallo del vento . con le mie idee di sempre che maturavano al sole come fosse frutti maturi grappoli di uva profumata attirava mosche, ubriachi attirava Eolo e bacco, perbacco c’erano proprio tutti perfino Apollo con arestusa sotto il braccio ed il vecchio era ad un passo dalla morte e non voleva cedere alla fine la propria vita. ma quell’arancino gli era rimasto sullo stomaco e voleva per forza litigare con il proprietario della friggitoria. in poco tempo aretusa la diede ad Apollo ed Eolo infuriato s’ubriaco con bacco perbacco se non me ne andava bene nessuna da li finivo per essere preso anch'io per pazzo e come una mosca essere schiacciato sotto il palmo di Polifemo.

Chiama la signora
Io sono aretusa
Io non capisco come fai a tirare questo ragno da codesto pertuso
Ogni cosa vive nella logica del dover vincere ad ogni costo
Già possiamo fare finta di aver compreso ogni cosa
Non parlarmi di gelosia
Perché Apollo è geloso
Geloso non sai cosa ha combinato a quel povero Alfeo
poveretto la mandato all’inferno
Alfeo non troverà mai pace a forza di scorrere come uno fiume in piena dalla coste dell’ellesponto fino alle coste sicule
Poveretto non lo dica a mio marito
Perbacco io tengo sempre la bocca chiusa
Siamo qui tutti in piazza c’è il nonno ed Apollo attendiamo il tram
Mi creda la pazienza ha un prezzo
Io sono con lei la verità la si può possedere in diverse modi
La sorte quella m’inquieta
Ho paura che muoia il nonno
Era scontato la sua fine, poi al supermercato me l'avevano detto suo nonno non camperà tanto
Cosi mi creda mi sono rassegnata e rimango con Apollo perché Alfeo la fa sempre troppo lunga. Quello non troverà mai pace. scorre e ritorna dalla fonte al fiume stige , fluisce fino agli inferi. se messo a parlare con cerbero e con Plutone che quello la fa sempre lunga non ammette scuse ed è sempre pronto ad andare a rischiatutto come concorrente poiché le assicuro conosce le storia di ognuno.
Mi fa piacere lei comprenda.
Le possa offrire un gelato al pistacchio con nocciola,
sull’Etna mia madre ha una casetta si può ammirare un panorama senza uguali
Apollo viene sempre a cavallo . lui e ricco ma e un pollo travestito da ricco e non si rade e si lava poco, va dicendo di essere ali babà e di avere in pugno i quaranta ladroni
accidenti cose da pazzi
e si lo abbiamo portato già tre volte a visitare da un noto psichiatra
Beh
Nulla e sano come un pesce
Io lo riterrei una prerogativa innata dovuta ad una parentela con Nettuno
e già quelli sono tutti parenti
l’unico a pagare il prezzo di tanto rancore rimane Alfeo che per venire e tornare dalla Grecia tutti i giorni se fatto crescere la barba, a ora mi sembra un profeta.
Certo le profezie sono l’inizio della pazzia. l’analisi psichica desume la malattia mentale come una sintomatologia atta a decifrare cosa nasconde un personaggio ci induce a capire l'idea innata nella razza umana all'autodistruzione poiché un giorno vuoi o non vuoi ci estingueremo nell'idea del nostro amor proprio.
Beh adesso la sparata grossa
Mi creda la follia e simile alla leva di Archimede .
Ogni cosa possiede un punto cruciale per poter sollevare ogni dubbio risolvere ogni enigma
bello allora adesso chiamo mia madre gli dico di preparare la tavola, l’andiamo a trovare non sa di cosa e capace di cucinare cose cosi deliziose che si leccherà i baffi
Ma io non ho i baffi
Le spunteranno vedrà le Spunteranno.

La passeggiata volge nel gioco di vecchi miti ,verso via delle vittorie in una rua stretta un angelo vende salsiccia affumicate siamo in tanti ad andarci l’angelo ha delle ali che saranno ad apertura alare un sei metri circa .
i bambini ci giocano intorno molti tirano pietre chi dici fetuso , chi musone
comunque la puzza si sente forte cosi la signora e andata dalla polizia a lamentarsi. ha portato il bambino impuzzolentito che aveva odorato la puzza delle pizze ed ora si era impuzzolentito talmente che adesso sembrava una puzzola.
la signora aveva timore di dirlo alla madre che la conosce bene capace di scendere in guerra come un amazzone di fare guerra a lei alla polizia e ad ogni forza dell’ordini. nemmeno Anchise l’avrebbe fermato o meglio Ettore o Achille con tutto l’elmo addosso non avrebbe potuto fermare l’ira di allea la madre del ragazzo impuzzolentito.
ma come lo fatto scendere stamani fresco e pulito
signora la colpa e dell’angelo
ma non diciamo scemenze
e la rete fognaria che non funziona
ma se i lavori sono stati terminati l’altro ieri ogni tombino era stato chiuso
che vorrebbe dire che mio figlio e un monello
per bacco chi dice questo
credevo noi siamo una famiglia onesta e timorata
lo sappiamo abbiamo già avvertito il parroco
cosa c’entra la religione non e questa la ragione per risolvere i fatti
ma cosa vuole la logica matematica ha un sua funzione che risolve e conclude ogni calcolo prefisso
vuole impararmi l’educazione guardi chiamo mio marito.
Lei non sa cosa è capace e uno studioso di papirologia .
La conosce la fonte arestusa ?
il papiro all’interno e stato lui a scoprire che risaliva al quarto secolo avanti cristo
Perbacco cosa dice qui bisogna diramare la notizia via radio
si sfotta
Per carità volete un arancino
No grazie ho da poco mangiato la pasta con salsa di pistacchio

Chi la conosce lunga alla fine non va mai da nessuna parte. cosi ripartiamo dalla fonte di aretusa per arrivare in via Archimede con un caldo sui cinquanta gradi che il sudore friggeva nei pantaloni le pene subite. qualcuno girava a petto nudo . il carretto del gelataio era bianco, viola. un ragazzo aveva tre capelli azzurri. Il sole splendeva alto insieme ad Apollo e Anchise c’era quel burlone di Eolo che si fumava un cannone di erbe varie. si sentiva nell’aria un odore acre e la musica era buona per tre euro potevi ascoltare tutte le canzoni dei Rowling Stone ed i bestiola e forse Adriano Celentano. che qui ha una barca a mare e va facendo le cozze con Cicciuzzo che ha la madre a Milano. La quale fa la serva in casa di Adriano Celentano. ma quelli della finanza non dicono nulla e su al comune hanno fatto una colletta per aiutare la famiglia di cicciuzzo figlio di Gaetano moscuzza che anticamente era stato moschettieri del re ed ora vendeva pesce spada a meta prezzo al mercato.
Il pesce e malato
Fresco è , pescato da poco
Per carità io lo messo in padella parlava
Avete sentito pesce fresco più fresco di cosi si muore
Non mi faccia perdere la pazienza le ho detto, questo pesce puzzava era marcio
Come marcio se io lo comprato stamani dai pescatori di ritorno da Creta.
Ecco il tempo di venire dall’elleniche sponde si è marcito il pesce
Ma vi dico lo preso per mano ed e venuto con me a piedi fino in pescheria
Non vi credo
Ebbe figuratemi che mi ha parlato pure in siciliano s'intende
Non dica fesserie i pesci non parlano
Ed io vi giuro sulla testa di aretusa, lo pisci stamani parlavi
Bene questa diacronia l’andremo a risolvere davanti al giudice
Per carità non mi porti dal giudice . Le cambio il pesce e anche l’acqua
Ha visto chi di pesce ferisce di pesce perisce .
Chi vuole pescare da solo non prende l'esca poiché il pesce Parla
Allora parla
Ho detto si muove
Ecco allora e vivo
Perché e morto
Chi lo ha ucciso
Lei con tutte questi i discorsi illetterati
Non mi biasimi il fine giustifica il mezzo
E in mezzo a questo casino vuole gettare me e la mia famiglia Nel disonore
Ci mancherebbe
Non ho sentito
E stato il pesce a scatenare questa confusione
Signora il pesce era vivo , parlava , mia madre me ne dato conferma del fatto.
Pensi pure Pippo amico mio le confermerà ho detto il vero.
Ha detto pure che chi non si fida delle persone altrui fa la fine del povero pesce preso nella rete dei balordi come lei.
Lei ora m'offende.
Basta se fatto tardi, non m’interessano le sue scuse me lo incarti ,
Domani passo e la pago
Domani , domani e va bene eccovi il pesce e finiamolo qui questa farsa del pesce
Poiché il pesce sta bene anzi è vivo e sa pure parlare
Ma la smetta di dire queste bugie che hanno le gambe corte e non arrivano mai da nessuna parte.


DOMENICO DE FERRARO

   
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