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 The Bourne supremacy
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Roberto Mahlab
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Inserito - 13/10/2004 :  14:55:47  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
In Asia Sudorientale i film escono in contemporanea con le prime negli Stati Uniti e cosi' lo svitato critico cinematografico della concerto news system ha la possibilita' di parlarne, virtualmente, con i colleghi che scrivono sui giornali di quella zona del mondo, un mix di sensazioni che legano l'occidente e l'oriente in un improbabile, ma possibile dialogo, non solo recensioni, ma anche approfondimento di gusti e costumi nelle diverse aree geografiche del mondo.

Roberto : buon giorno Ong Sor Fen, critico cinematografico del quotidiano The Straits Times di Singapore.
Ong : buon giorno concerto, oggi parleremo del film "The bourne supremacy", a Singapore lo abbiamo gia' visto in estate ed e' da poco sugli schermi italiani.

Roberto : a proposito Ong, da noi in Italia i film, che voi vedete in contemporanea con gli Stati Uniti, arrivano dopo diversi mesi, pensa che Shreck II lo vedremo a Natale!
Ong : credo che il problema sia di lingua, in oriente non traduciamo i film, rimangono in lingua originale e, come sai, per l'oriente l'inglese e' la lingua franca, e' diffusa perche' ci permette gli scambi commerciali con il resto del mondo, per l'Asia i mercati di sbocco piu' importanti sono quelli degli Stati Uniti e poi, nonostante i nostri paesi non ricordino con piacere il periodo coloniale britannico, di fatto ne abbiamo assorbito comunque la lingua.

Roberto : sul tuo giornale hai titolato con un assonante gioco di parole, a proposito di questo film, :"il thriller e' rinato".
Ong : "The Bourne supremacy" e' scritto, costruito, prodotto e recitato per intrattenere al massimo lo spettatore, c'e' tutto, tradimenti, sicari letali, l'oscuro sottobosco del mondo dello spionaggio e il regista, Paul Greengrass, e' un maestro ad inchiodarci alla poltrona.

Roberto : il film e' il seguito di "The Bourne identity", devo dire che il primo episodio mi aveva colpito per la complessita' veramente ossessiva, avevo fatto fatica a seguirne la trama, invece questo secondo capitolo scorre bene, gli incastri della vicenda si agganciano che e' un piacere.
Ong : e guarda che ci vogliono trenta minuti buoni in questo secondo film per riassumere il primo e riprenderne il groviglio, quasi direi che il primo si comprende solo dopo aver visto il secondo!

Roberto : veniamo agli attori, Matt Damon, la superspia colpita da amnesia, ha una sorprendente capacita' interpretativa, rende espressiva anche la rappresentazione di momenti in cui il suo protagonista si trova spaesato, a causa della mancanza di ricordi e degli incubi. E anche Karl Urban e Brian Cox sono ben scelti per rappresentare i cattivi che gli danno la caccia.
Ong : e' vero, ma hai notato come il regista ha saputo trovare un contraltare in una pellicola che poteva cadere nella trappola dell'eccessivo tono maschile? Con saggezza e equilibrio ha scelto, per la parte dell'agente della Cia che tenta di trovare Bourne, una donna, la perfetta attrice Joan Allen, credibilissima nemesi dei personaggi negativi che tentano di uccidere Matt Damon.

Roberto : dalle spiagge indiane di Goa a Berlino, da Mosca a Napoli, la trama regala allo spettatore un bel giro del mondo!
Ong : be', credo che il regista abbia voluto rendere omaggio al creatore del personaggio Jason Bourne e cioe' il grande scrittore Robert Ludlum, scomparso di recente, i suoi libri hanno venduto milioni di copie in tutto il pianeta e una delle caratteristiche delle sue trame e' proprio lo svolgersi attraverso tutti i confini, era uno scrittore dagli amplissimi orizzonti e dagli spettacolari complotti, credo che il film gli renda giustizia.

Roberto : vagando per l'Asia orientale, ho notato che la gran parte delle pellicole nei cinema sono film dell'orrore oppure di spionaggio o di ipertecnologia, in Europa questa caratteristica del cinema e' molto meno accentuata, i film di costume o di riflessione sulla societa' mi pare abbiano una fetta del mercato molto ma molto piu' ampia di quanto avvenga in oriente, che ne pensi?
Ong : le societa' dell'Asia sono sempre in movimento verso il futuro e del resto gran parte dei prodotti che i consumatori europei si trovano nelle case sono fabbricati qui, considera poi la vastita' dei territori, l'influenza di Giappone e Stati Uniti, civilta' ipertecnologiche, e la spinta della nostra cultura a tutto quanto sappia di scienza ed ecco che hai risposto al quesito, da noi c'e' meno tempo di pensarsi addosso, per cosi' dire, forse arrivera', forse lo abbiamo gia' passato, non lo so, forse piu' semplicemente abbiamo un diverso modo di mostrare i sentimenti e questo si riflette anche sulla vita di ogni giorno, magari addirittura sulle preferenze cinematografiche.

Roberto : pero' tu hai scritto che prediligi pellicole in cui sia sottolineato il fattore umano piu' di quello tecnologico..
Ong : si', mi riferivo ai film che hanno inaugurato la stagione estiva, i cosiddetti CGI, computer generated image, dai toni assordanti, ebbene e' un piacere invece guardare "The Bourne supremacy", in cui il fattore che avvince dipende solo da quelle che possiamo definire tecniche di vecchio stampo, insomma lo spettacolare inseguimento nelle vie di Mosca, scene da batticuore, ma umano.
Anzi, ti diro' che questo film mi riporta alla mente le pellicole di spionaggio della guerra fredda, quelle con James Bond, non mi stupirei se il personaggio di James Bourne ne fosse finalmente il nuovo erede.

La discussione sul film e' stata liberamente tratta dalla recensione del critico Ong Sor Fern del 25 agosto sul The Strait Times, titolo del pezzo :"The thriller is Bourne again" e dalle allucinazioni di Roberto Mahlab del 13 ottobre sulla rubrica film di concerto di sogni.

Dove c'e' il grande cinema, concerto c'e'

   
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