Amorina
Senatore
Italy
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Inserito - 27/09/2004 : 01:34:02
Scivolando nella stanza, come un ladro, cercavi di capire l'amore mio per un fottuto libro e non per te. Avrei potuto amare un larice od un asciugamano ma non te. Tu che avevi fatto del narciso l'emblema da tatuare nell'anima prim'ancora di saperlo. Tu che le emozioni le vivevi brevi, intense, poche ore e gettavi tutto nella noia dell'abitudine Provai un tempo e quasi ne morii Strisciai lucertola disillusa il tempo mio era finito La tua presenza, ora, contrito afflitto quasi al cilicio mi offende, uomo. E greve il peso del mio no le memorie prepotenti dei momenti brevi lacerano. Seguo la luce dalla finestra mentre aspetto la tua assenza che arriva lenta e feroce Mi sveglierò domani leggera di speranza
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