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Roberto Mahlab
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Inserito - 23/06/2004 :  14:16:24  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
"Gli italiani leggono poco", titolano a piu' riprese i quotidiani del nostro paese. Certamente gli scrittori e lettori del nostro concerto di sogni non sono responsabili di tali basse medie e frequentano spesso le librerie.

A meno che la lettura diventi un hobby pericoloso, come descrivo nella lettera appena inviata alla direzione di una nota libreria di Milano...

Spett.
La Feltrinelli Librerie
Piazza Duomo
Milano

Ieri, martedi' 22 giugno 2004. Sono le 19 e 30 di una fresca serata, proprio perfetta per girare per librerie. Sono un avido lettore e amo andare al centro di Milano proprio per scegliere i libri da comprare e ieri sera scendo le scale che portano alla libreria Feltrinelli in piazza Duomo, avete una bella collezione di libri storici, materia che mi interessa molto. Ho sotto il braccio un libro acquistato dieci giorni prima presso la Mondadori, sapete, come molti avidi lettori, mi porto in giro i libri da leggere sul tram, nelle pause, nelle attese di amici.

Una quindicina di minuti dopo esco, supero le casse e vengo affrontato da un signore dal piglio muscoloso. Ricordo di aver pensato che e' una buona cosa che ci sia un sorvegliante che controlli che i vostri ospiti non vi abbiano portato via i libri senza pagare e cosi' gli sorrido dicendogli :"e' un libro che sto leggendo e che ho acquistato diversi giorni fa, anche se non qui da voi".

Mi toglie il volume dalle mani e mi guarda arcigno e mi chiede lo scontrino. "Lo scontrino per un libro che ho acquistato tempo fa in un altro luogo e che mi porto dietro da leggere?", rispondo meravigliato. "Stia calmo!", mi intima il sorvegliante, che perde la calma. "Mi chiami per favore un incaricato della vosta libreria", chiedo a questo punto, vista la stranezza di tale comportamento.

Arriva il responsabile e, ovviamente senza un saluto per me, prende a sua volta il mio povero libro e mi richiede :"ha lo scontrino?", ripeto da dove e da quando proviene e lui riprende :"ah si'? bene, adesso vediamo, andiamo a contare quanti di questi libri abbiamo nella libreria".
Lo seguo per la libreria, interessante, avevate lo stesso volume sparso in tre scaffali diversi, per la cronaca.

Finalmente il responsabile, il sorvegliante e io, non sapevo di essere cosi' pericoloso da essere scortato in questo modo, giungiamo al computer e il responsabile mi osserva sempre senza un sorriso e dice :"e adesso vediamo quanti ne riporta in carico il computer, un momento che faccio la somma di quelli che ho trovato nei vari scaffali... dunque.... venticinque nei primi due, poi diciotto...". "Quarantatre!" lo anticipo per aiutarlo. Con aria tipo : "ecco che ti ho beccato!", legge lo schermo e dice :"quarantatre", mi pare un po' triste il suo tono.
Cerco di rincuorarlo osando un :"be', di solito suona la barriera di controllo all'uscita se qualcuno tenta di passare con un libro che ha rubato". Il responsabile si rivolge al guardiano e gli chiede :"ha suonato la barriera?" e riceve come risposta un :"no". "Ci credo", mi viene in mente, "non ero neppure arrivato alla barriera, ammesso che il libro fosse stato vostro, come poteva suonare?".

Dico la verita', mentre il responsabile scrutava il numero di copie registrato nel computer, ho tremato pensando che un altro degli ospiti della vostra libreria ne avesse preso uno e se lo stesse portando in giro per le corsie mentre ne sceglieva altri, avrei fatto la momentanea felicita' dei miei due guardiani. Ma, come ho detto, non ando' cosi' per mia fortuna e mi aspettavo che i due signori si scusassero sorridendo, certo facevano molto ma molto zelanti il loro lavoro. Invece il responsabile mi guarda torvo e riesce a trovarmi una colpa :"Doveva metterlo in un sacchettino prima di entrare qui!". L'ho ammirato, non come esempio da seguire, ma l'ho ammirato.

Ci sono dei momenti in cui e' difficile, credete, articolare parola, ma devo dire a mio credito che ci sono riuscito, seppur con solo un balbettante :"be', perche' non mettete all'ingresso un cartello che indica ai vostri ospiti che se entrano con un loro libro, lo devono mettere in un sacchettino?"
Devo dire che veramente a questo punto mi aspettavo un sorriso, non dico le scuse, ma un normale :"ci rincresce dell'equivoco, speriamo che torni presto a trovarci e le auguro una buona serata".

Oh no! questo succede nei film di Hollywood, io mi sono sentito rispondere un seccatissimo :"non siamo tenuti a mettere un cartello simile!".
Ho allungato timidamente la mia mano per riprendere finalmente il mio libro dalle mani del responsabile, mi sono voltato a testa china per non incorrere negli sguardi fulminanti del guardiano e, cercando di capire quello che non era possibile capire, ho superato la barriera che di solito suona quando qualcuno passa con un libro che ha sottratto senza pagarlo.
Non ha suonato la barriera di controllo, ovviamente, e sapete perche'? non solo perche' il libro non era vostro, ma mio, ma perche' il vostro guardiano non blocca gli ospiti dopo che sono passati attraverso la barriera, ma diversi metri prima. E cosi' vi ho svelato come potrete evitare di incorrere in simili incresciosi inconvenienti, proprio come fanno tutte le altre librerie della citta', i guardiani si trovano presso la barriera e intervengono quando suona l'allarme per un libro non smagnetizzato alle casse. Ecco il suggerimento costruttivo di questa mia lettera.

Vi aspettate che a questo a punto io termini con uno stizzito :"non mi vedrete mai piu', ci sono tante librerie a Milano in cui l'accoglienza e' ben diversa agli ospiti"?
Oh no, non sia mai. Tornero', come sempre, a volte con libri acquistati da altre librerie sotto il braccio, grazie all'esperienza sapro' che cosa rispondere ai vostri responsabili se accadesse nuovamente quanto e' accaduto, come spero i vostri responsabili abbiano imparato dall'esperienza.

Un saluto.

Roberto Mahlab


Roberto Mahlab
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Inserito - 09/07/2004 :  12:29:28  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Ieri pomeriggio squilla il telefono :"pronto? signor Roberto? sono Andrea Vigentino, il direttore della libreria Feltrinelli di piazza Duomo!". E subito dopo ne' lui ne' io ci siamo potuti trattenere e siamo scoppiati a ridere. Il signor Andrea mi ha detto di non aver mai ricevuto in vita sua un "reclamo" di quel tono, di solito, mi ha spiegato, ricevono insulti di quattro righe, stavolta invece una "divertente lettera di tre pagine", che ha causato ilarita' tra tutti coloro che lavorano alla libreria.

Ha detto che hanno subito provveduto a richiedere alle guardie di sicurezza di cambiare approccio con i clienti e hanno accolto il suggerimento di far intervenire i sorveglianti solo dopo che, eventualmente, la barriera protettiva suoni. Il direttore della libreria ha aggiunto di essere particolarmente contento perche' ha potuto imparare qualche cosa da un cliente e mi ha invitato ad andarlo a trovare in sede.

Andro' e gli narrero' come il laboratorio artistico creativo di concerto di sogni sia un mezzo con il quale crescere tutti in una forma di comunicazione umana.

La "nostra casa del rispetto" supera i confini dei nostri schermi, e' realta'.

Se torna l'epoca dei faraoni, i concertisti avranno il lavoro sicuro, faremo tutti gli scribi.

Roberto


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