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Roberto Mahlab
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Inserito - 25/04/2004 :  23:48:40  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
La Concerto News System ha il piacere di proporvi una intervista realizzata ad uno dei nostri lettori che si e' recato ultimamente in Israele, era la' proprio nel giorno in cui le forze israeliane hanno ucciso Rantisi, il nuovo capo del movimento terroristico Hamas, responsabile di innumerevoli stragi e nel cui statuto viene invocato lo sterminio degli ebrei.

Cns : buona sera Riccardo, un saluto dai nostri lettori, ci puoi dire come hai saputo dell'episodio?
Riccardo : ero a casa di mia nonna, vicino a Tel Aviv, era giusto la fine dello Shabbat, sabato sera, e all'improvviso tutti i cellulari hanno iniziato a suonare, le persone riattaccavano e si precipitavano ad accendere i televisori, erano in onda servizi speciali sull'uccisione di Rantisi.
Le stesse persone si riattaccavano allora ai cellulari per chiamare i figli e raccomandarsi di non uscire a causa dell'allarme terrorismo. Suggerimento dovuto ma mai seguito, nei piccoli centri la gente non si fa scoraggiare proprio perche' lontano da grandi obiettivi e nei grandi centri la gente esce lo stesso.
Cns : hai notato reazioni particolari all'episodio che in Europa e' stato notizia per giorni?
Riccardo : direi che non e' stato avvertito come un episodio di particolare rilevanza, non piu' di tanti altri, gli attentati e le controffensive sono eventi quotidiani da tempo, i locali notturni si sono riempiti ugualmente come sempre, la consapevolezza e' che tanto non cambia nulla perche' indipendentemente dalla sparizione del singolo c'e' una guerra in atto, e' stato un episodio nella guerra, il timore per reazioni terroristiche c'era ma non poteva condizionare piu' di tanto.
Cns : in generale come hai trovato l'atmosfera nel paese?
Riccardo : ho trovato una vita di tuttti i giorni esteriore normalissima, tutti prendono gli autobus, lavorano, si fermano in gruppi numerosi agli ingressi dei locali per ordinare la pizza, cosa che mi ha colpito.
L'impressione e' che la popolazione si e' abituata ed entra nei locali e sale sugli autobus, i controlli agli ingressi sono rigorosi, ma ci si pensa poco, per andare avanti, "non succedera' proprio a me" e' il pensiero naturale.
Cns : particolari emozioni?
Riccardo : be', erano le cinque del mattino di martedi', siamo arrivati all'aereoporto Ben Gurion e, mentre stavamo scaricando le nostre valige, sentiamo le radioline che i poliziotti tengono sulle spalle gracchiare al massimo volume, gli agenti iniziano a correre e vanno verso la vetrata anteriore e gridano, altro personale della sicurezza sopraggiungeva e chiedeva alle persone presenti in che direzione erano andati i poliziotti, noi eravamo spaventatissimi, mentre i nostri parenti rimanevano tranquillissimi e anche la gente intorno non faceva una piega, ricordo un tassista che calmissimo non aveva smesso di scaricare dalla sua vettura una valigia alla volta.
Cns : ci stai descrivendo il mitico stoicismo israeliano di fronte alla fatalita'?
Riccardo : oh no, no, erano stati tutti avvisati che era una esercitazione, mentre noi non lo sapevamo.
Cns : direi che ci hai appena descritto il mitico umorismo ebraico di fronte al dramma!
Riccardo : tutti i cittadini collaborano alla sicurezza comune, una mia amica, che vive in israele da 4 anni, domenica mattina era su un autobus, c'era una borsa apparentemente incustodita, lei la osserva nervosamente per due fermate, nessuno si avvicina, lei inizia a chiedere ad alta voce alle poche persone presenti sull'autobus se e' di qualcuno, ma nessuno risponde e allora si mette a gridare per attrarre l'attenzione : "c'e' una borsa, c'e' una borsa!" e una signora seduta negli ultimi posti si sveglia, si alza, con calma prende la borsa e scende, lasciando tutti di sasso.
Cns : la situazione di guerra e' visibile all'interno del paese?
Riccardo : Israele ha paura ma vive lo stesso, come in qualsiasi libero paese europeo, la sensazione e' che la guerra sia ai confini, non si vede presenza militare all'interno del paese, nonostante siano tutti preoccupati perche' i famigliari sono in zone di possibili scontri, Israele e' un paese giovane e i giovani sono tutti in servizio militare.
Cns : grazie Riccardo da parte della redazione della Concerto News System per averci trasmesso una immagine diretta dell'atmosfera che si vive in Israele in questi giorni.


   
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