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 L'astronave
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luisa camponesco
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Inserito - 15/12/2003 :  17:19:09  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco


L’astronave viaggiava silenziosa negli spazi siderali, aveva lasciato il sistema solare da miliardi di anni luce alla ricerca di nuovi pianeti da colonizzare.
Lui era il Controllore, a lui facevano capo tutte le funzioni vitali, la sua mente si estendeva per tutta la nave, rispondeva alla “Prima direttiva –“ PROTEGGERE-“ gli erano state affidate le sorti degli umani che dormivano da tempo immemorabile nelle casse di ibernazione. Non era stato creato per pensare ma per agire, aveva memorizzato ogni cosa nella sua banca dati. Il tempo per lui non aveva significato, la sua missione era trovare un luogo dove la specie umana potesse vivere. Aveva attraversato ammassi di stellari, nebulose, aveva sfiorato buchi neri, visto guerre planetarie, stelle morire, nuovi mondi nascere, ma nessuno andare bene per la specie umana. Erano troppo caldi o troppo freddi, gli esseri che doveva proteggere non sarebbero sopravvissuti.
Il Controllore estese la sua mente alla zona motori, l’antimateria andava controllata costantemente, sarebbe bastata la fuoriuscita di una particella per causare un disastro senza precedenti. Poi si diresse nei locali criogenici, corresse la temperature della capsule e analizzò i supporti vitali dei dormienti.
Queste operazioni erano routine, si dedicò poi all’analisi delle mappe stellari. La distanza dal sistema più vicino era di mille anni luce, una distanza relativamente breve se confrontata con quella intergalattica. Si stava addentrando in uno spazio sconosciuto , aveva allertato tutte le unità periferiche.
Nella sua memoria infatti era scritta la storia di quel lungo viaggio, dei pianeti esplorati e di quella guerra che aveva sconvolto un’intero sistema. Era stato attaccato, aveva attivato le difese, i campi di forza e si era allontanato velocemente, poi aveva riparato i danni, ma aveva protetto gli esseri che gli erano stati affidati.
Tutti era registrato, tutto salvato, un giorno sarebbe servito.
Un segnale rosso d’allarme lampeggiò all’improvviso, l’unità X24 segnalava l’avvicinarsi di uno sciame di meteoriti. Se i sentimenti umani avessero potuto far parte della sua natura, il termine PREOCCUPATO sarebbe stato perfetto.
Non erano i grossi massi quelli pericolosi, bensì quelli microscopici che avrebbero potuto perforare lo scafo.
Attivò gli scudi e si preparò all’impatto.
L’astronave fu investita da una vera e propria tempesta l’allarme incominciò e si estese dappertutto l’interno era privo d’aria i servo-robots ripararono senza difficoltà i molteplici forellini e non ne sfuggì nemmeno uno.
Il Controllore compì una serie di manovre evasive e portò la nave fuori dalla rotta dei meteoriti e ricominciò nuovamente il suo compito, cercare un pianeta adatto al genere umano.
Sugli schermi apparvero all’improvviso dei puntini luminosi, che furono subito classificati come navi aliene, il Controllore non poteva rischiare un confronto diretto, non conoscendo la natura di quegli esseri ed il loro potenziale armamento, fece quindi l’unica cosa possibile, si finse un relitto, schermò tutti i segni vitali e si lasciò andare alla deriva nello spazio.
Le navi aliene lo raggiunsero presto, all’inizio esitarono, poi iniziarono a scandagliare l’interno dello scafo.
Nessun rumore proveniva dalla nave ma lui il Controllore era pronto, al primo segno di pericolo avrebbe attaccato sfruttando l’elemento sorpresa e poi la fuga.
Questa tecnica di combattimento era scritte nella sua memoria, i terrestri la chiamavano “guerriglia” e secondo il calcolo delle probabilità in quel momento era la più efficace.
Gli alieni sembravano incerti sul da farsi, ma dopo un po’ si allontanarono considerando il relitto privo di interesse.
Il Controllore lasciò passare il tempo necessario prima di riattivare i motori ed allontanarsi indisturbato, ed ora di nuovo in viaggio, corretta la rotta e impostate le coordinate si diresse verso il sistema più vicino.
Il viaggio fu abbastanza tranquillo, solo un malfunzionamento di poco conto al sistema idraulico nel settore equipaggiamenti che fu subito riparato.
La galassia si stava avvicinando e il Controllore lanciò alcune sonde per ricevere il maggior numero di informazioni utili, nel frattempo riesaminò l’elenco degli uomini e delle donne che avrebbe dovuto ridestare per primi, tutti scienziati di grande fama che avevano contribuito alla costruzione di quelle astronavi immense grandi come metropoli con i loro milioni di passeggeri.
Il Controllore aveva perduto il contatto da molti anni luce con il resto della flotta, una tempesta magnetica provocata da una nova aveva fatto impazzire le strumentazioni di bordo e disperso le
navi nello spazio.
Arrivarono i primi dati dalle sonde, subito analizzati, che indicavano l’esistenza di un sistema di 12 pianeti che orbitavano attorno ad una stella , molto simile per caratteristiche al vecchio Sole.
Le manovre di avvicinamento venero subito poste in atto, mentre le informazioni si facevano sempre più precise.
Alcuni pianeti risultarono inospitali per l’assenza di atmosfera altri erano ancora in fase di formazione ma due si rivelarono particolarmente interessanti.
Erano pianeti gemelli:
o-----o-----o

ruotavano alla medesima distanza dal sole anche se contrapposti.
Il Controllore prelevò campioni di atmosfera del pianeta Alfa : azoto 78%; ossigeno 22%. Argo 1%; P.A. standard
Gravità leggermente inferiore a quella terrestre. Presenza di acqua. Terre emerse 49%
Pianeta Beta pressoché identico
Differenze cromatiche rilevate : la colorazione della vegetazione del pianeta Alfa violacea
Mentre la colorazione della vegetazione del pianeta Beta verde scuro.
Forme di vita intelligente - non riscontrate - Rilevata la presenza di micro-organismi non dannosi agli umani e di vita animale.
Il Controllore, attese ancora, compì varie evoluzioni attorno ai due pianeti, poi scelse il pianeta Beta perchè più simile alla terra.
Era giunto il momento di dare inizio alla fase finale, ordinò alle unità periferiche di immettere aria nell’astronave. Poi la parte più delicata quella riguardante le casse di animazione sospesa.
Con la necessaria cautela incominciò ad innalzare la temperatura seguendo un ordine stabilito. Impartiva ordini in tempo reale ai servo-robots che attorno alle capsule di ibernazione attendevano il primo segnale di vita.

……………………………qualcosa si mosse nelle capsula WZXR……………………………


il risveglio era cominciato


Edited by - luisa camponesco on 19/11/2005 19:58:46

   
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