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 Quando c'era il Varietà
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luisa camponesco
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Inserito - 12/12/2003 :  21:06:55  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco
Guardando le foto dell’archivio Palmas e vedendo un vecchio filmato in tv , ho ripercorso il periodo della mia infanzia , quando giocavo saltellando sul palcoscenico del Teatro Sociale di Brescia .
Mio padre lavorava lì , faceva quello che oggi chiamano “effetti speciali” praticamente giocava con le luci. In quegli anni , intendo anni 50 , c’era un tipo di spettacolo chiamato Varietà che ha caratterizzato un epoca ed è stato per molti artisti, un trampolino di lancio. Artisti come Nino Taranto , Walter Chiari , Wanda Osiris e Gino Bramieri, per citarne alcuni sono passati per questo piccolo teatro di provincia ma con spettatori molto critici . Ricordo ancora la soddisfazione di mio padre quando riceveva i complimenti dai capocomici per il suo lavoro . Spesso mi portava con sé , mi metteva su di uno sgabello davanti ad un pannello , poi lui scendeva in platea e quando mi chiamava dovevo abbassare una leva , in questo modo poteva rendersi conto dell’effetto visto dal pubblico. E’ inutile dire quanto in quei momenti mi sentissi importante, alcune volte venivano anche le ballerine a vedere come funzionavano le luci e quando mi vedevano mi baciavano e coccolavano, tornavo sempre a casa sporca di rossetto. Che anni sono stati quelli, come mi divertivo , mi nascondevo nella barcaccia , e tutti a cercami, dalle maschere alle guardarobiere. Probabilmente mi ero fatta una certa fama perché quando venivano rappresentate commedie o drammi nei quali veniva richiesta la presenza di bambini come comparse , io ero sempre presente. Ricordo in particolare di essere stata la “figlia” di Annibale Ninchi e della Elsa Merlini. Ma io preferivo sempre il Varietà con le sue musichette e le risate che suscitavano i comici che si esibivano e soprattutto vedere come mio padre sapeva cambiare colori e posizioni alle luci. Oggi sono pochi quelli che ricordano questo tipo di spettacolo che comunque è stato parte del costume dell’Italia dal dopoguerra fino quasi alla metà degli anni ’60 , poi il declino , la televisione è entrata nelle nostre case e ci siamo tutti affezionati agli sceneggiati ed ai telequiz.
Anche il Teatro Sociale è stato per molti anni chiuso e dimenticato , nonostante abbia fatto sorridere e divertire generazioni di bresciani Fortunatamente è stato restaurato ed ha ripreso la sua attività. Sono tornata in quel teatro, ma non l’ho riconosciuto , completamente rifatto , indubbiamente bello ed elegante , ma ho dovuto chiudere gli occhi per ritrovare la magia
e la bellezza di un tempo , di quel teatro che con i suoi palchi e le poltroncine in velluto rosso è stato un importante compagno nella fantasia di una bambina.

Luisa

Edited by - luisa on Dec 12 2003 21:10:09

leda cossu
Senatore


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Inserito - 13/12/2003 :  07:32:50  Mostra Profilo  Visita la Homepage di leda cossu  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a leda cossu
Molte coppie anziane, compreso i miei suoceri, amano guardare in TV i balletti, spettacoli che alternano pezzi di scenette alle canzoni... La memoria di Luisa mi fa riflettere che forse alcuni spettacoli TV rappresentano una certa continuità dello stile del Varietà.

Uno stile di spettacolo scanzonato, leggero, un tantito "proibito", perlomeno nei costumi, nei movimenti, nel gusto per lo scherzo e dall'atteggiarsi e dagli sguardi di mio suocero penso manchi solo paglietta per sentirsi immerso in uno spettacolo di varietà.

Forse un gusto nato dal Teatro frequentato in gioventù a Trieste, dove abitava col padre.
Sono momenti che non si limita a rimanere sprofondato nella poltrona, ma il corpo si muove, tende ad imitare, rappresentare.

Potenza del teatro, una forma espressiva che rimane per sempre nella persona. Che fa incontrare le persone... fuori casa.

Lo stesso interesse è condiviso da mia suocera. Si amavano fin da bambini, si vedevano d'estate. All'epoca abitava in Calabria e metteva in scena a casa dell'amica, al castello di Corigliano, con ragazze e ragazzi del paese, piccoli spettacoli, ed oltre alla tradizione, c'erano scenette buffe, imitazioni...

Nel guardare salti, piroette di ballerine e scenette brillano loro gli occhi come due ragazzi.
Una vitalità che mi ha sempre colpito ed incuriosito e che forse nasce lontano..

Edited by - Leda Cossu on Dec 13 2003 07:33:38Vai a Inizio Pagina

   
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