Concerto di Sogni
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Paolo Talanca
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Inserito - 04/11/2003 :  10:37:24  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Paolo Talanca  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Paolo Talanca
Vorrei proporre un piccolo test psicologico che ho letto ieri in un libro biografico su James Merrill, poeta americano contemporaneo. Cito direttamente dal libro "James Merrill, da Divine Commedie e altre poesie" a cura di Andrea Mariani (il mio professore di lingua e letteratura angloamericana, oggi pomeriggio ho l'esame ), Salvatore Sciascia editore", p.9 :

"Si tratta di descrivere il modo in cui ci si immagina una passeggiata, che parte da una casa e si colclude davanti ad un muro. Lungo il percorso si scorgono: una chiave, un recipiente, dell'acqua, un animale selvatico"... e naturalemente il muro finale. Per fare il test gli abinontanti dovrebbero descrivere in quale modo immaginano tutte queste cose .

Si dice che questo gioco fu fatto a Merrill dalla moglie di Jung in Perù... magari questa è una leggenda.
Naturalmente il risultato sarà da interpretare secondo una chiave di lettura che posterò sul forum diciamo fra... una settimana circa.
Buon divertimento!

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ophelja
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Inserito - 04/11/2003 :  13:18:51  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a ophelja

(Sarò coraggiosa e rischierò l'analisi in palcoscenico)

La mia passeggiata è in un bosco, in autunno.
Ci sono molti alberi i cui rami lasciano passare la luce che illumina le foglie bagnate di pioggia perché ha appena smesso di piovere; il sentiero è tappezzato da foglie gialle ed erbe di vario genere .
Si sentono cinguettii squillanti.
E' un posto fresco e pieno di pace.
Su un antico pozzo c'è un secchio, legato ad una catena, con acqua fresca e pulita.
Fra i ciuffi di erba , trovo nascosta un'antica chiave che mi incuriosisce e che raccolgo.
Fra i cespugli, su una pietra, una lucertola si asciuga al sole.
La mia passeggiata finisce incontrando il muro di cinta di una villa ottocentesca.

In bocca al lupo per l'esame, Paolo!


OpheljaVai a Inizio Pagina

leda cossu
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Inserito - 04/11/2003 :  14:38:12  Mostra Profilo  Visita la Homepage di leda cossu  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a leda cossu
Non sapevo se cercavi una risposta pubblica o privata, ma dato che si è già lanciata Ophelja...

Sono in attesa.
Sono le 7 di mattina ed aspetto un'amica. A un'ora così insolita per un colloquio, questo angolo di mondo è stranamente animato.

Sono sola, mi allontano a piedi lungo il sentiero che partendo dalla casa, costeggia un fossato di campagna.

Alla mia sinistra, all'inizio del muro di cinta che delimita la proprietà, un secchio d'acqua di alluminio nuovo nuovo attrae lo sguardo. Posto lì a raccogliere l'acqua piovana dalla grondaia per innaffiare le piante assolve un nobile ruolo.

Una chiave sul fondo. La raccolgo, può essere di qualcuno.
Cerco attorno a me qualcosa con cui legarla, un appiglio, in vista, per essere riconosciuta, recuperata.

Utilizzo una foglia delle lunghe canne palustri che hanno colonizzato al centro il fossato e la avvolgo ad anello alla grondaia. La chiave così appesa attira l'attenzione.

Un ricca vegetazione di equiseto straripa rigogliosa, invitante dal bordo del fossato, invadendo il sentiero. Potrei raccoglierne un po'.
Mi accompagna per un tratto di strada.

Incrocio una strada sterrata, dal lato opposto alla mia visuale, perpendicolare, un fossato più piccolo con poca vegetazione, qualche pianta di calle come usa da queste parti corre a ridosso di un muro che protegge e nasconde la vita al di là.

Mi fermo. Un guizzo, un leggero fruscio. Resto immobile col fiato sospeso a guardare. Una donnola, corpo allungato, zampe corte, testa piccola... inconfondibile, emerge alla vista dal fondo.
E' la prima che vedo, me le immaginavo più grandi.
Velocissima, si erge dritta in piedi sulle zampe posteriori, rimane un po' così, per un tempo indefinito...

Mi scopro con la bocca semiaperta per la meraviglia, un senso di gratitudine mi nasce dentro.


Incrociamo le dita per l'esame, facci sapere...


Leda

Edited by - ledacossu on Nov 04 2003 16:44:01Vai a Inizio Pagina

Grazia
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Inserito - 04/11/2003 :  17:20:30  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Grazia
Ci provo anch'io:


E' primavera, una giornata stupenda, soleggiata, mi trovo in montagna, a casa di un'amica.

Dopo pranzo usciamo con altri amici e percorriamo un sentiero che si inoltra in un bosco, gli uccellini cinguettano, l'aria è tiepida e i raggi solari filtrano tra gli alberi.

Ad un tratto vedo qualcosa che luccica....è una chiave, la raccolgo, è grande, sembra la chiave di un castello, la mostro agli amici che entusiasti mi dicono di tenerla che porta fortuna e...potrebbe servirci.

Dopo un po' arriviamo in una piccola borgata, ci sono dei ruderi di baite in pietra ed un pozzo a cui è legato un vecchio secchio, più in là vedo un ruscello.

In lontananza scorgiamo un antico castello e affrettiamo il passo per raggiungerlo, mentre cammino sento un suono..come un fischio..è un suono particolare, mi giro e vedo una marmotta che corre e si rifugia dietro una roccia, che bella! Non l'avevo mai vista così vicina!

Arriviamo vicini ad un muro di cinta altissimo, c'è un grande cancello e al di là un...castello!

Provo ad infilare la chiave nella toppa del cancello e....miracolo...è la sua!

Entriamo e...........

In bocca al lupo...per il tuo esame!

Ciao

GrazyVai a Inizio Pagina

Paolo Talanca
Senatore


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Inserito - 04/11/2003 :  19:15:40  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Paolo Talanca  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Paolo Talanca
Per la cronaca il mio esame è stato rimandato a domani (il prof. ci ha fatto aspettare fino alle 18... sigh).
Belline le vostre storielle. Volevo dirvi che bastava anche solo descrivere gli oggetti che incontravate durante il percorso (oltre alla casa di partenza), ma le vostre coloriture sono sempre ben accette :-)
Un saluto

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rosa blu
Curatore


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Inserito - 04/11/2003 :  19:22:13  Mostra Profilo  Visita la Homepage di rosa blu  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a rosa blu
Anch'io provo....

Sono una principessa che vive in un palazzo di cristallo e sto passeggiando nel sontuoso giardino del mio palazzo.
Ad un tratto sento dei passi pesanti che si avvicinano: appare un orrendo mostro che senza dire una parola, mi copre con la sua mano pelosa la bocca, ed io non emetto più nessun suono: le guardie del palazzo non mi possono aiutare, il rapimento è stato troppo rapido.
Mi sento mancare... e tutt'intorno è buio.
Mi risveglio in una caverna,la casa del mostro.
Spaventatissima, mi guardo intorno, ma lui non c'è.
Impietrita dal terrore non riesco a piangere, cosa accadrà di me?
Un dolce tintinnio si sta avvicinando, lo sento sempre più forte e vicino. Con gli occhi annebbiati dal pianto e dal buio opprimente della caverna cerco, frugo lo sguardo per vedere....chi c'è, cos'è questo rumore familiare....e allora la vedo....è una piccola chiave.
Lei, mi viene vicina, mi da un leggero tocco sulla mano e meraviglia delle meraviglie, parla:
"Non ti spaventare, dice, sono una chiave buona, voglio aiutarti ad uscire dalla caverna.
E magia delle magie, la chiave apre la porta con un leggero cigolio.
Mi sembra di vivere una fiaba, un film di cartoni animati..
Confondo realtà e fantasia..
Ora siamo al sicuro, il bosco ci accoglie ..
La chiave inizia a raccontarmi:"Una volta ero un bellissimo principe", ma il mostro mi trasformò in una chiave facendomi bere dell'acqua avvelenata. Non mi accorgo subito ciò che succede alla fine di queste parole..
Poi realizzo che la mia mano tiene per mano una mano umana, non una chiave!
Una mano calda e maschile : la chiave si è trasformata in un bellissimo principe.
La nostra gioia è immensa e tenendoci per mano cerchiamo di ritrovare il percorso per arrivare al mio palazzo accompagnati da un piccolo scoiattolo grigio con una striscia sul dorso bruna-giallastra ,una coda con delle frange dai colori più chiari.. che saltella agilmente di ramo in ramo.

Ma cosa sta succedendo?
La mia mano ora è vuota, non sento più la mano del mio principe, il bosco è sparito,e anche lo scoiattolo.
Mi guardo intorno e vedo un piccolo viottolo, lo faccio di corsa, giro l'angolo... ma dove sono?
vedo un muro amico, conosciuto...
sì è lui, il muro che costeggia la mia casa, le mura domestiche dove sono nata....

Allora era un sogno?
Lo sapevo, che le chiavi non possono parlare e che i principi azzurri non esistono.

Esistono solo quelli che scendono dal cavallo bianco e vanno a russare nel letto.

Ciao, a tutti i sognatori


rosa blu


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Mircalla
Curatore


United Kingdom
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Inserito - 04/11/2003 :  23:19:44  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Mircalla  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Mircalla
Lo ammetto sono tentata, ho un profondo rapporto d'amore con l'acqua e di odio con le chiavi... ma ci provo allora... mumble mumble

Esco di casa la testa fra le nuvole, come al solito, assaporo di gia' il piacere di arrivare al parco allungarmi sull'erba leggere per qualche ora... Mi guardo alle spalle prima di attraversare la strada e .... splash scarpa nella piu' grande pozzanghera di heaton. Sgrullo la scarpa never mind non mi va di tornare a casa si asciughera, un attimo prima di svoltare l'angolo mi accorgo che qualcuno ha dimenticato un mazzo di chiavi attaccato sull'esterno della porta d'ingresso, sorrido fra me "per fortuna non sono l'unico cervello bacato prodotto dal genere umano...". Impaziente, tiro fuori il libro di tasca, un libro nuovo di zecca, comincio a leggere camminando, evito un passante, un lampione, un altro passante, semaforo, attraverso, il libro mi ha presa gia sono quasi arrivata... un botto tremendo al ginocchio... AHI! ma proprio qua sto bidone della spazzatura! vabbe niente di nuovo io e lui ci siamo scontrati piu' di una volta in questi ultimi quattro anni... Chiudo il libro e mi concentro sul percorso, mi guardo un po intorno, e una giornata bellissima... nuvole bianche si rincorrono veloci in un cielo cristallino, rallento il passo, un ragno tesse la tela fra i rami di caprifoglio, sorrido, attraverso la la strada ed eccolo il muro di cinta del parco al di la mi aspetta un pezzo d'erba e le grida dei bambini...

antonellaVai a Inizio Pagina

emofione
Emerito


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Inserito - 05/11/2003 :  09:32:57  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a emofione
Sintesticamente:

Passeggiata ai bordi di una grande fiume, ambientazione 1700-1800, in autunno.

E' strano vista la data, ma il recipente è una specie di banale bacinella di plastica verdognola, contenente dell'acqua.

Dentro il recipiente c'è anche una vecchia chiave molto grande, di quelle da serrature di portoni ottocenteschi, enormi.

L'animale è un cinghialotto o roba del genere e lo intravedo nel boschetto che fiancheggia il fiume.

Il muro è lungo, ne vedo solo uno squarcio, non riesco a vedere la fine.

Ciao e grazie.

Emiliano

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luisa camponesco
Curatore


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Inserito - 05/11/2003 :  13:12:08  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco

Stò uscendo dalla mia casa e percorro il mio sentiero segreto. Durante il cammino scorgo lungo il bordo , una chiave , la raccolgo , è la mia perduta molto tempo fa, appartiene ad una porta che non riuscivo più ad aprire. Trovo anche una borraccia , penso che qualcuno l'abbia persa, ma potrebbe aver sete quindi la raccolgo. Tra gli alberi si aggira uno splendido lupo dal pelo grigio , non mi fa paura anzi mi piacerebbe avvicinarmi , lui però si allontana. All'improvviso mi trovo davanti al muro , non intendo tornare indietro nè aggirarlo , lo scalerò , forse mi graffierò ma non importa intendo arrivare fino in cima e guardare cosa nasconde.
Ciao
Luisa

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elisabetta
Senatore


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Inserito - 05/11/2003 :  21:49:17  Mostra Profilo  Visita la Homepage di elisabetta  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a elisabetta
una casa abbandonata da cui partire... in rovina... piena di edere rampicanti e di cespugli attorno. una piccola chiave in ottone lasciato vicino ad una vecchia altalena e un piccolo recipiente... un secchio di ferro arrugginito... pieno di acqua sporca... poi un runore improvviso... un gatto nero... che si ferma davanti a me e mi osserva... poi scappa all’improvviso... lo inseguo... ma lui scavalca il muro di pietra grigia che è in fondo al giardino.

elisabettaVai a Inizio Pagina

ophelja
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Inserito - 05/11/2003 :  22:48:36  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a ophelja

A parte l'interpretazione di quanto abbiamo scritto, c'è da rilevare che le donne in Concerto sono le più curiose e coraggiose.
Inoltre, leggendo queste descrizioni ho pensato che sarebbe bello se un pittore ne facesse dei quadri...


OpheljaVai a Inizio Pagina

alex_mantovani
Viaggiatore


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Inserito - 08/11/2003 :  00:27:22  Mostra Profilo  Visita la Homepage di alex_mantovani  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a alex_mantovani
Dunque...

"Si tratta di descrivere il modo in cui ci si immagina una passeggiata, che parte da una casa e si colclude davanti ad un muro. Lungo il percorso si scorgono: una chiave, un recipiente, dell'acqua, un animale selvatico"... e naturalemente il muro finale. Per fare il test gli abinontanti dovrebbero descrivere in quale modo immaginano tutte queste cose .


Esco dalla sua casa.. è l'ultima volta che accade. Non vi saranno altri ritorni ed altre partenze. Non vi sarà altra casa dietro l'angolo che sto per girare.
Il sentiero è in discesa e lo conosco perfettamente. Faccio il gioco di quando ero ragazzo, occhi chiusi e vedremo quando inciamperò.
1 2 3 4.. 20 21 22 .. 31.. 32 e.. ecco sono a terra... bhe sarò invecchiato di solito arrivavo a 70, 80 passi senza sbagliare.. ma cosa c'era per terra? una giara? una giara qui sul sentiero di casa? sono stupito.. d'altronde oggi può accadere di tutto. non si è rotta, per fortuna. La prendo con me.. e' incredibilmente ben conservata eppure sembra cosi' antica.. continuo a scendere per il mio sentiero. Alla prossima curva incontrerò il Moesa con le sue acque calme come lava fredda.. potrei portarmi via un pò di Moesa con me, forse per questo ho incontrato la giara.. calo con dolcezza la giara e riempio per metà il suo interno dell'acqua del fiume dela mia infanzia.
Sento di aver fatto qualcosa di importante, qualcosa di veramente importante per il mio cammino.
Riprendo a camminare portando la giara sulla testa come tante volte ho visto fare nei documentari delle donne del sud.. penso a quanta fatica fanno e con che onore portano in giro l'acqua e all'importanza dell'acqua.. e.. inciampo di nuovo.. la giara cade.. non si rompe ma l'acqua si rovescia tutta per terra, e ne fa le spese una piccola lucertolina che stava a prendersi il sole tranquilla.. salvo la sorpresa naufraga e la tengo tra le mani, sei spaventata? anche io sai? si ora ti libero.. ma smetti, calma, vedo il petto agitarsi immagino un cuore che batte a tutta forza, anche io sono così adesso. L'appggio a terra.. e la vedo correre di nuovo alla ricerca di un altro sasso dove stendersi a riprendersi dallo spavento e cercare ancora gli ultimi raggi di sole..
Ma dove sono inciampato? una chiave? che strana chiave.. di metallo cosi' lunga erano anni che non ne vedevo cosi', sembra la chiave del baule del nonno.. si era proprio cosi'.
Metto la chiave in tasca, prendo la giara e continuo a scendere ben sapendo che dopo il prossimo albero iniziero' a costeggiare il muro che separa la nostra tenuta da quella di martina.. martina.. quanti ricordi... il mio primo ed unico vero amore, fin quando i suoi non decisero che era meglio per lei studiare lontano, in svizzera, non l'ho piu' vista.
Ecco il muro. La tentazione di scavalcarlo per accorciare la strada e' forte, lo facevo sempre da ragazzo per prendere la corriera che mi portava in paese a scuola..
No.. aggirerò questo muro ma qui voglio lasciare un dono per Martina.. metto la chiave nella giara e con un pezzo di calce vi scrivo "Custodisci la chiave del mio amore fin quando non incontrerai di nuovo la mia serratura, Alex Love Martina".
L'appoggio sul muro dove ci lasciavamo i nostri infantili biglietti e ricomincio a scendere.. costeggiando il lungo muro fino alla strada, sapendo di aver chiuso tutte le porte dietro di me ma di aver lasciato almeno una chiave.

ciao
alex


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louchetin
Villeggiante


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Inserito - 10/11/2003 :  12:13:11  Mostra Profilo  Visita la Homepage di louchetin  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a louchetin
Ci provo anch'io nonostante il timore reverenziale di fronte alle fantasie che mi hanno preceduto. Esco dal portone di una malga isolata in un altipiano verde che approda alle radici di alte montagne boscose. Dal terreno raccolgo una chiave robusta e ossidata che metto in tasca. Pochi passi per sorpassare una catinella con dell'acqua limpida, forse per le galline. E sul muro, alto più di me, che recinta la malga, sulle pietre assolate, avanza a scatti una grossa lucertola. Uno scatto, si ferma, guarda attenta, scatta ancora. Me la godo al sole.

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elle.emme
Senatore


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E' autunno esco dalla mia casa di campagna, è una tipica giornata di novembre; mi addentro nel bosco. Il sentiero è pieno di foglie gialle e rosse. cammina cammina inciampo in una chiave antica sepolta sotto le foglie la raccolgo e riprendo il mio cammino. Una carriola è stata lasciata forse da qualche boscaiolo che è scappato a causa di un recente acquazzone. Salto una pozza d'acqua e lo scalpiccio mette in fuga un leprotto che sostava poco vicino. Un muro mi sbarra il cammino ed io lo percorro per vedere dove finisce...
Ciao
Laura

elle.emme the only oneVai a Inizio Pagina

Paolo Talanca
Senatore


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Inserito - 11/11/2003 :  12:36:27  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Paolo Talanca  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Paolo Talanca
Vi fornisco la chiave di lettura del test. Naturalmente ognuno di voi potrà interpretare simbolicamente il libero gioco di associazioni che la propria mente gli ha restituito sotto forma di casa, animale selvatico, muro e così via. Mi aiuto ancora con il libro:

"La casa rappresenterebbe la propria vita, come la si vede, la si "sente"; nel caso ci siano alberi intorno, essi rappresentano la gente attorno a noi. La chiave starebbe per la religione, il recipiente per l'arte, l'acqua per l'inconscio, l'animale selvatico per il sesso, l'istintualità, la libido; il muro conclusivo, ovviamente, per la morte."

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