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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 Karima
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Gabriella Cuscinà
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Inserito - 16/09/2013 :  12:02:50  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Gabriella Cuscinà Invia un Messaggio Privato a Gabriella Cuscinà
KARIMA
Un cameriere si avvicina a Patrizia e dice che fuori c’è una ragazza che la vuole salutare e vorrebbe fare gli auguri al marito.
-La faccia accomodare - soggiunge lei.
Poco dopo si avvicina una giovane donna.
- Karima!- esclama Patrizia abbracciandola - Che piacere!
- Signora, ho saputo casualmente della festa di suo marito e sono venuta a fargli gli auguri e a rinnovargli i miei sentimenti di gratitudine. Il bene ricevuto non si dimentica, signora, e suo marito me ne ha fatto tanto!
Giunta a Roma come profuga dal Kosovo, Karima si era trovata subito in difficoltà. Era stata adescata e avviata alla prostituzione, ma era riuscita a venirne fuori. Quindi era stata accolta come collaboratrice domestica da Patrizia. Qualche tempo dopo, aveva scoperto di avere un tumore al seno. Non lo aveva detto a nessuno, ma aveva cominciato a comportarsi in maniera stranissima. Trascurava le faccende domestiche, rispondeva sgarbatamente alla datrice di lavoro quasi insultandola. Si allontanava dalla casa, dove riceveva vitto e alloggio e portava via taluni oggetti. Una condotta misteriosa poiché fino a quel momento, Karima era stata un modello di onestà e affidabilità.
Patrizia l’era affezionata, aveva capito che qualcosa l’angosciava e invece di licenziarla, aveva indagato sulle cause di quel cambiamento. Era riuscita a sapere che la ragazza rischiava di essere rimpatriata e, in precedenza, aveva cercato di togliersi la vita.
In Kosovo, Karima aveva diciotto anni quando le avevano bombardato la casa, avevano ucciso i suoi genitori e le avevano strappato l’adolescenza. In seguito le avevano offerto una vita da profuga e di un ingresso clandestino in Italia.
Karima aveva raccontato la storia della sua vita a Patrizia, piangendo. Aveva detto che nel suo piccolo paese, la guerra aveva spazzato via ogni cosa: non c’era più traccia di parenti o amici. Un paese che viveva di pastorizia e agricoltura. Lì, aveva una grande famiglia di zii e cugini ed era fondamentale, nella cultura del Kosovo, una vasta rete di parentela.
-Signora, se non mi faranno restare in Italia, mi lascerò morire anche perché ho un cancro al seno.
A Roma adesso aveva dei nuovi amici e nuovi affetti. Ma non poteva essere operata in Italia in quanto extracomunitaria. Allora bisognava trovare una soluzione differente e cercare d’intervenire in ogni caso sul tumore.
Patrizia l’aveva detto a Sergio e lui aveva fatto l’impossibile per aiutare la povera Karima. Aveva istituito una specie di volontariato che s’industriava ad aiutare le donne clandestine che rischiavano di morire proprio perché non avevano diritto all’assistenza sanitaria. I volontari avrebbero aiutato materialmente e moralmente queste sventurate e le avrebbero assistite nel lungo e terribile percorso della lotta contro il cancro.
Karima era stata operata e le avevano asportato un seno. Ogni tanto ricordava: -Quando i Serbi cannoneggiarono la mia casa, io stavo stendendo la biancheria nel cortile. Mamma e papà sono morti sotto le macerie.
Patrizia l’aveva aiutata a cacciare via la tristezza e la paura e l’aveva stimolata a ritrovare se stessa e la sua dignità di donna. Bisognava anche trovare il sistema per farla restare in Italia e Sergio si era industriato pure per questo. Aveva detto: - E’ qui in Italia che sente di voler restare, un rientro in Kosovo significherebbe per lei la disperazione. Un’espulsione sarebbe vissuta come un rifiuto che suggella un passato da emarginata.
C’era riuscito. Sergio era riuscito a far restare Karima in Italia. Si era rivolto a mezzo mondo, asserendo che rimpatriarla significava abbandonarla a un destino assai amaro.
Ora la ragazza lavorava come infermiera presso una Croce Rossa e lentamente stava ricostruendo la propria esistenza.
Sergio ha visto da lontano Karima, le va incontro e l’abbraccia.
-Sei venuta anche tu! Grazie!
-Tanti auguri dottore! Tanti auguri da una ragazza che le sarà grata per tutta la vita!


Gabriella Cuscinà

   
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