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 Relazione: La donna chiave integrazione e sviluppo
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Roberto Mahlab
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Inserito - 05/02/2013 :  22:33:37  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab

Ringrazio le nostre ospiti e relatrici, Arianna Visentini e Giada Giardiello, candidate per la Lombardia della lista Fare per Fernare il Declino e Maricla Pennesi, coordinatrice regionale della lista medesima.

Vorrei riportare prima, anziché alla fine, gli argomenti a mio avviso interessanti e conseguenti alle analisi ascoltate nel corso della serata.

1) Informazione : abbiamo dimostrato come parlare della donna apra la strada ai discorsi su società , economia e politica. Dunque il tabù che in Italia viene imposto sul discorso della donna è lo stesso tabù che impedisce di parlare di società , economia e politica come nel resto del mondo avanzato. Sono tabù mantenuti da una informazione poco attenta. Ho raccontato come l’anno scorso, una intervista che mi era stata richiesta sul progetto in corso, non era stata infine pubblicata, perché l’editore aveva avuto timore che parlare della donna fosse un tema “politico”, capace di influenzare le elezioni di quel periodo.
Nei paesi in cui i media non sono condizionati da interessi politici, questi tabù non ci sono perché i media ne parlano e creano una opinione pubblica informata. Una opinione pubblica informata crea una classe politica, non dico ottima, ma passabile, perché è una classe politica che non può allontanarsi dalla realtà della società.

Credo che esista una correlazione tra informazione poco diffusa e la penosa posizione dell’Italia nei diversi indicatori, che abbiamo mostrato nel corso della serata, quali la facilità di fare impresa, la libertà economica, la percezione della corruzione e il gender gap.
Sono indicatori preoccupanti rispetto all’appartenenza alla comunità dei paesi considerati liberi.

Parlare dunque del tema della donna con la conseguenza di apertura del discorso sugli altri temi, permette di informare "dal basso", termine tanto di moda, questa informazione dal basso influenzerà i media a iniziare a fare informazione più attenta, pena la loro sparizione e i media influenzeranno la classe politica che dovrà smettere di non essere rappresentativa, pena la sparizione.

2) Ho riportato all’inizio della conferenza queste parole di una donna a cui avevo proposto di intervenire all’incontro :"bella questa battaglia, però mio marito non trova lavoro da due anni, io ho una piccola occupazione, ogni sera torno a casa e devo guardare con angoscia gli occhi dei miei bimbi, senza sapere se domani potrò dare ancora loro da mangiare, Questa è la mia priorità, altri si ribelleranno, ma io devo pensare a loro, qual è la tua risposta?” .
Le avevo risposto :"sarà questa battaglia a far cessare la situazione per cui tu non puoi mettere nel piatto il cibo ai tuoi figli".
Risposta conseguente della signora :"ok, da donna e quindi persona pratica, ma intanto cosa metto nel piatto ai miei figli?".

Ovviamente non conosco la risposta, possiamo almeno proporre l'argomento. E’ una delle fotografie del dramma che sta accadendo.

3) Riporteremo in un successivo resoconto gli argomenti di partenza proposti alle nostre ospiti per lasciarli come riflessione ai lettori. Daremo spazio ad una serie di schede che abbiamo mostrato per introdurre l’argomento di che cosa si dice nel resto del mondo sul tema della donna quale chiave dell’integrazione e dello sviluppo economico.

4) Sempre come ulteriore fotografia, è molto interessante raccontare le ragioni del perché alcune persone, che avevano assicurato la presenza dato il loro interesse all'argomento, non sono potute venire, questo serve a raccontare la realtà della drammatica situazione al pari delle parole della signora che non sa se potrà sfamare ancora la famiglia :

- la direttrice di una banca e i suoi collaboratori perché costretti a tenersi a disposizione nell'agenzia dai clienti impauriti
- un commercialista perché ha dovuto fare le ore piccole per gestire le tantissime pratiche di aziende andate in fallimento o che chiedono la cassa integrazione
- diversi titolari d'azienda che non riescono a schiodarsi dall'ufficio, pur con il telefono che neppure squilla, a contare e ricontare quanto devono pagare in tasse e quanti insoluti stanno ricevendo
- la signora di una associazione di difesa contro il razzismo perché si è dovuta occupare di una emergenza di situazioni legate alla disintegrazione della società

La nostra conferenza ha parlato dunque proprio di tante vicende che mostrano una trama e tante vicende che non si mostrano, partendo, apparentemente, dal singolo argomento della donna.

Ed è quello che volevamo dimostrare.


§§§

Roberto Mahlab
Amministratore



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Inserito - 07/02/2013 :  23:13:47  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Quale risonanza ha l’argomento all’estero e quali sono le condizioni italiane :


Slides dal progetto Othermoonside


Sottolineo la concordanza di diversi dati italiani quali: la condizione della donna, livello di libertà economica, livello di corruzione che ci mostrano che qualcosa non va nell’insieme della conduzione del paese.


Gli argomenti trattati sono stati sostanzialmente i seguenti::

1) Donna e futuro in Italia : il valore aggiunto di una declinazione al femminile

Ho aperto la discussione narrando un fatto che mi è accaduto.

Alcuni anni fa la palestra di cui sono socio aveva sale separate per uomini e donne. Il proprietario decise di indire un referendum con la proposta di unire le due sale. La proposta fu votata all’unanimità, eccetto un voto, il mio. Spiegai che il mio voto era suggerito dall’opportunismo, infatti già solo con la sala riservata agli uomini dovevo fare la coda per utilizzare i miei attrezzi preferiti, se si fossero aggiunte anche le donne, il mio tempo di attesa sarebbe aumentato ancora. Sorprendentemente accadde qualcosa di diverso, gli attrezzi furono del tutto disponibili. La ragione era che uomini e donne passavano il tempo a conversare tra loro, anziché ad utilizzare gli attrezzi e così mi ritrovai a non trovare più code e, sedendomi sulla macchina preferita, osservavo il più forte della palestra chiacchierare con la più bella delle signore presenti e non potei fare a meno di pensare :”non sanno che cosa perdono”.
Tornando in argomento, l’opportunità aveva sostituito l’opportunismo,in un mondo in cui l’altra metà del cielo può partecipare a pieno titolo e raddoppia lo spazio disponibile per tutti, in tutti i campi, soprattutto in quello economico , basta considerare il valore aggiunto lavorativo e i consumi.

Abbiamo osservato che i termini carriera, legge, parità, scuola sono sostantivi femminili, eppure pare che vengano declinati al maschile anche da parte delle donne.
Donne che nonostante abbiano le capacità per aspirare ad una carriera, continuano a sentire amarezza per la differenza di trattamento che subiscono rispetto agli uomini.
A volte pare di ascoltare un parallelo con la sorte delle minoranze perseguitate ed è facile riscontrare una solidarietà di genere, eppure le donne sono la maggioranza della popolazione.
La legge? Appare superficiale, apparentemente parifica ma in realtà discrimina. E’ uguale per uomini e per donne, ma non considera le diverse esigenze delle donne e quindi non è nella realtà uguale, basti pensare ai compiti che gravano su di una donna che lavora come accompagnare e riprendere i figli a scuola, destreggiarsi fra divieti di parcheggio nei pressi del luogo di lavoro ed ecco che “prendere i mezzi pubblici” può essere una presa in giro per la donna.

Riguardo alla parità, è più legale che reale. La parità si deve basare non su un appiattimento, ma sul riconoscimento della differenza.
E la maternità? Spesso è penalizzata come fosse una colpa a seguito della quale soffrono sia la lavoratrice, sia l’azienda anziché essere una gioia condivisa. Le donne hanno pieno diritto a far carriera mantenendo le proprie caratteristiche.
Come in un illuminismo dirottato, la società non tiene conto delle diverse esigenze e delle peculiarità della donna, è come voler far partire dallo stesso punto di partenza due corridori di cui uno gravato da zavorra.
È davvero una gara alla pari?
Si è discusso di quote rosa e di merito.
La scuola, pur non di proposito, non educa gli uomini ad essere consapevoli del valore specifico della donna, esiste un velo sull’animo dell’uomo, non per nulla la psicanalisi è vietata in ambienti totalitari. La donna è la psiche che ricorda all’uomo che non è il solo padrone del creato.
Una crescita psicologica a scuola può aiutare, senza ovviamente condizionare.
Se si tratta di un problema culturale, la proposizione potrebbe essere : cultura = educazione = scuola.

Un nuovo orizzonte dell'educazione civica?
Diversità = risorsa da valorizzare, la donna è il baricentro nelle crisi.
I giovani vedono questa realtà, oppure la ritengono già superata? Vedono questo come un film del passato? Sentono necessità del racconto della donna a scuola? E quali sono le proposte per il futuro che a questo punto sono necessarie per forgiare un mondo che sta per apparire diverso?

2) Integrazione : La donna come collante della società in crisi

Mesi fa ricevetti in mail una questione da parte di un donna appartenente alle associazioni delle donne musulmane, chiedeva quale fosse il segreto delle donne ebree di integrarsi nelle società di immigrazione senza perdere le tradizioni di origine, la tutela legale e tutti i loro diritti nelle società di accoglimento. Ho riconosciuto che la domanda era sulla comprensione della chiave per il successo dell’integrazione. Dopo una lunga immersione, la risposta fu che il segreto dell’integrazione risiedeva nella persona stessa che mi aveva posto la domanda, proprio in quanto donna. Quando le donne hanno gli stessi diritti degli uomini, l’integrazione ne è una conseguenza immediata, altrimenti l’integrazione è impossibile. Ci misi due anni a trovare una risposta che la donna che mi poneva la domanda conosceva già. Se consideriamo che secondo la tradizione ebraica le donne divengono maggiorenni un anno prima degli uomini, io ci misi un anno di troppo.

Qual è il percorso dell’integrazione ? La donna immigrata lascia il luogo di origine e si integra, (concetto diverso dall’assimilazione), portando valori a volte dimenticati dalla società ospitante e dona al paese una aggiunta di cultura, cresce i figli a cui insegna pure ad integrarsi, poi trasmette valori e consapevolezza al luogo di origine da cui era andata via, contribuendo alla costruzione anche di quella società.

Se consideriamo il termine “integrazione” come opposto a “disintegrazione” della nostra società in crisi, possiamo suggerire una traslazione della tesi alla donna italiana.

La donna è in generale il collante nelle crisi economiche e nelle famiglie colpite dalla disoccupazione. Resiste meglio dell’uomo, organizza meglio la famiglia nella gestione delle difficoltà. E’ garante della coesione e della trasmissione dei valori e della partecipazione, fonte di equilibrio e di coesione della società e in grado di riportare a galla il collante sociale già perduto.
Risulta quindi fondamentale il ripristino del valore della donna italiana come collante sociale e politico (nel senso di polis e di demos).

Si è discusso il problema del calo demografico dovuto alle difficoltà economiche che condizionano la nascita di nuove famiglie.

3) Sviluppo economico e politico

Durante un convegno con gli amici delle comunità africane in Italia, a cui partecipava la candidata alla presidenza della Guinea, un uomo si alzò e disse :”oltre alla gestione dell’economia, in cui le donne primeggiano, ad esse deve essere affidata anche la gestione della politica, noi uomini abbiamo combinato abbastanza guai”. Proseguì definendo il rapporto tra uomo e donna come “complementarietà”, con tutto il significato positivo del termine.
In alcuni paesi in cui si sta delineando un nuovo potere politico basato sulla preminenza ideologica dell’uomo rispetto alla donna, lo stesso termine “complementarietà” viene definito con un significato diverso :”siamo complementari perché tu donna cucini e io uomo mangio”.
Ecco che una stessa parola può avere un significato diverso a seconda di chi la pronuncia. Dunque semanticamente i termini da usare quali sono? Una volta chiariti i termini, non ci sono equivoci da sfruttare : la parità con il rispetto della differenza.

La donna partecipa alla politica in quanto portatrice di valori diversi rispetto all’uomo oppure per appiattirsi ai ruoli e alle voci stabilite dagli uomini? E’ un interrogativo interessante visto che le forze politiche si vantano di mettere in lista un numero elevato di donne.

Abbiamo concluso con due osservazioni, il sogno dei cittadini è eleggere politici che passino metà del tempo ad ascoltare le loro aspirazioni e l’altra metà a legiferare di conseguenza.

Come detto, il tema che abbiamo sviluppato nell’incontro l’anno scorso fu oggetto di una intervista da parte di un importante quotidiano, l’articolo non fu pubblicato perché l’editore stabilì successivamente che fosse un tema “politico” che avrebbe potuto condizionare la campagna elettorale amministrativa in corso.

Nel nostro incontro abbiamo dimostrato in effetti che si tratta di un tema “politico”, perché da esso partono discorsi sociali, economici e politici.

Di conseguenza se avremo il coraggio di parlare di questo tema tabù, la donna, parleremo automaticamente di tutti gli altri temi non graditi a chi ritiene che sia pericoloso permettere la diffusione dell’informazione e della conoscenza. Ed ecco la nostra tesi, se ognuno di noi inizia a parlare di un argomento che si porta dietro gli altri, una opinione pubblica informata prolifererà e la politica dovrà adeguarsi.


Roberto Mahlab

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