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 L'observateur du Maroc - Intervista
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Roberto Mahlab
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Inserito - 04/10/2010 :  20:49:22  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Per gentile concessione del periodico L'Observateur du Maroc, pubblichiamo l'intervista apparsa sul numero del 1-7 ottobre 2010 a cura dell'inviata speciale Mouna Izddine con di seguito la traduzione in italiano.


Roberto Mahlab
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Inserito - 13/10/2010 :  16:17:42  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
"Una società informata non ha fobie"

Per questo ebreo milanese di origine irachena, fortemente attaccato alle proprie radici orientali e cosciente dei subdoli pericoli dei cliché popolari e populisti, la donna è il pilastro dell'integrazione delle comunità arabo-musulmane in Italia. E' in questa direzione che Roberto Mahlab collabora con l'Associazione Dari Donne Arabe d'Italia, presieduta dall'italo-marocchina Dounia Ettaib. Incontro.

Riflessioni raccolte da Mouna Izddine

L'observateur du Maroc : Prima di tutto, si può parlare di islamofobia in Italia?
Roberto Mahlab : Trovo che il termine islamofobia sia una parola grossa, non c'è uno "choc" tra l'occidente e l'islam, per la semplice ragione che questa contapposizione non esiste. Una società informata non ha fobie. Ora, la vera preoccupazione in Italia è che la maggior parte dei musulmani, osservanti dell'islam vero, spirituale, tollerante e moderato, non sono ascoltati, quando invece la parola è concessa ai radicali. A tal punto che nell'opinione pubblica italiana si è fatta strada una idea fasulla e ristretta dei musulmani d'Italia e dell'islam in generale. E' a questo che è necessario opporsi al giorno d'oggi, la disinformazione, fonte del rigetto dell'altro e che fà anche il gioco degli integralisti.

Lei difende l'idea di una alleanza con le donne contro il fondamentalismo religioso.
A chi dice ai musulmani d'Italia di sollevarsi e di difendersi da soli, ribatto che è come chiedere a una persona che sta annegando di uscire da sola dall'acqua. In tutti i sistemi totalitari, le donne sono assogettate, perchè esse hanno il potere unico di leggere nell'animo degli uomini, di dare loro dei figli, di trasmettere la vita e le tradizioni. E perchè tutte le donne del mondo possiedono una memoria collettiva della persecuzione delle loro simili, esse conservano la coscienza della loro situazione inumana e ingiusta. Ma senza il nostro aiuto, di italiani e europei di qualsiasi parte e confessione, le donne musulmane non riusciranno mai a liberarsi del giogo dell'oscurantismo. E' con la maggioranza islamica moderata, uomini e donne, che dobbiamo dialogare e allearci al fine di innalzare un muro contro il fondamentalismo e di costruire una società italiana e europea giusta, egualitaria e sicura per tutti. Senza tale alleanza, dopo le donne, altre vittime cadranno l'indomani...

Lei è un fervente difensore del microcredito e dell'integrazione socioculturale delle donne per mezzo della creazione locale di ricchezza. Ritiene che il contributo delle arabo-musulmane dovrebbe essere unicamente di ordine economico?
No, va molto al di là, io sono convinto che esse detengano la capacità di ricondurre la società italiana, e le società europee in generale, ai valori perduti a seguito della modernizzazione. Per essere stato io stesso nutrito di cultura orientale, conosco tutte le virtù di questi valori di famiglia, di lavoro, di solidarietà, di condivisione, di rispetto... Semplicemente di amore per la vita e verso gli altri, le donne in generale hanno questa attitudine straordinaria a fondersi con la società nella quale vivono, senza cercare di imporre la loro presenza e le loro idee con la forza e la violenza. E in particolare le donne musulmane, alle quali ho avuto occasione di accostarmi, vivono la loro religione in una maniera molto spirituale e serena, lontanissima dalla visione radicale, politicizzata o espansionista di tutti quegli uomini che sono giunti a dirottare l'islam originario per servire i loro propri interessi.

Mouna Izddine
http://www.lobservateur.info/Monde/les-nouvelles-croisades.php
http://www.lobservateur.info/


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