Il film "The box" è tratto dai racconti di Richard Matheson e l’idea è già stata utilizzata in passato per uno dei film della serie “ai confini della realtà”, in questa nuova pellicola i nostalgici della serie ritrovano la stessa atmosfera nei colori e nell’angoscia che poco a poco sostituisce l’apparente normalità dell’esistenza delle famiglie di cui gli extraterrestri decidono di mettere alla prova l’etica, un loro inviato consegna loro per ventiquattro ore una scatola con un pulsante e avvisa i coniugi che, se lo premeranno, otterranno un milione di dollari, ma nello stesso tempo provocheranno l’omicidio di una persona a loro sconosciuta da qualche parte nel mondo. Bravissima Cameron Diaz nel ruolo insolitamente drammatico della moglie e straordinario Frank Langella che interpreta magistralmente la parte del deforme inviato degli extraterrestri.

Certo potremmo polemicamente contestare il fatto che gli extraterrestri pretendano di ergersi a giudici del comportamento degli abitanti del nostro pianeta, oppure potrei utilizzare lo stesso procedimento per controllare la vostra etica di miei lettori, vediamo, se non premete la “x” della chiusura della finestra di questo testo, vi ricompenserò permettendovi di leggere il seguito, se invece chiudete adesso questa finestra, non potrete leggere il raccontino che vi ho preparato. Coraggio, scegliete.

Ed ecco la ricompensa per chi non ha premuto il tasto di chiusura : il terrore. Ve lo fatta vero? Pensavate ad una ricompensa che vi rendesse felici? Eh no, il raccontino che segue vi renderà inquieti e angosciati e alla fine avreste preferito non leggerlo e non porvi l’interrogativo se gli extraterrestri sono davvero tra di noi e anche il dubbio che tra me e le cipolle sia accaduto qualcosa di irreparabile.

"La fila alla cassa non andava avanti, Liz picchiettava nervosamente sul quadrante dell'orologio, ogni tanto lanciava uno sguardo esasperato verso le altre persone in fila, ma non riceveva alcuna risposta di alcun genere, si stupì, “eppure non siamo a Londra”, pensò, "possibile che rimangano tutti in fila per ore come se fossero flemmatici inglesi!". Notò distrattamente che i carrelli della spesa degli altri avventori parevano contenere tutti gli stessi prodotti, dieci confezioni di una marca nuova e sconosciuta di una pietanza che Liz non riuscì a ricordare di avere mai visto, "Mind Onion", era il nome sulle scatole. Diede uno sguardo alla cassa e si accorse di comportamenti insoliti, la cassiera aveva lo sguardo spento, proprio come i clienti che le passavano meccanicamente le scatole dei prodotti dal carrello, la cassiera li appoggiava sul lettore del codice e non diceva alcunché e non chiedeva denaro ai clienti, sembrava che si accontentasse di registrare i prodotti venduti, poi un lampeggio, come se un apparecchio inserito nella cassa scattasse una fotografia di ogni avventore. Quando toccò a Liz arrivare alla cassa e riporre sul piatto scorrevole le decine di prodotti diversi che aveva raccolto dagli scaffali, la cassiera si bloccò, alzò la cornetta del telefono e parve ascoltare delle istruzioni, ripose il telefono e fece passare ogni prodotto sotto il lettore, Liz le offrì la carta di credito ma la cassiera parve non accorgersene, mise i prodotti in un sacchetto e, mentre un flash lampeggiava sul volto di Liz, si rivolse al cliente successivo.

Liz tentò di dirle qualcosa, ma la cassiera non si volse neppure. “Forse ho vinto una spesa gratis per un motivo che non conosco”, rifletté e, visto che aveva fretta di tornare a casa per preparare il pranzo al suo piccolo Billy prima di portarlo in piscina nel pomeriggio, si ripromise di tornare un'altra volta al supermercato per avere chiarimenti.

"Mamma, sai che ieri a scuola sono successe cose strane", le raccontava Billy mentre pranzavano. "Che cosa tesoro?", gli chiese Liz incuriosita. "I compagni di classe e la maestra, sembravano tutti quanti degli zombie". "Ma che dici mio caro?", si mise a ridere Liz, pensando che si trattasse di una fantasia di bambino e non le diede peso.

"Ma non vede che la piscina non è pulita?", chiese Liz indignata al bagnino, appena entrata in acqua con Billy. L'uomo non rispose, era come se guardasse il vuoto, "la natura nella natura", sussurrò all'improvviso. "Ehi, signore, ma non vedete dove state facendo nuotare i vostri figli?", Liz si rivolgeva con incredulità alle altre madri che parevano ignorare l'acqua dal colore scuro che avvolgeva loro e i loro piccoli. Ma nessuna delle donne parve ascoltare.

A disagio, Liz trasse Billy dall'acqua e lo rivestì in fretta, tornarono a casa e il bambino si mise davanti alla televisione, "c'è il tuo programma preferito!", esclamò Liz girando sul solito canale di cartoni animati e, mentre Billy guardava lo schermo, decise di andare nell'altra stanza a stirare.

"Mamma", Billy si avvicinò alla porta della stanza. "Sì amore? Ma come, è già finito il tuo programma preferito?", gli domandò. "No mamma, c'è la pubblicità adesso, ma è strana". "Strana? Vuoi dire che stanno pubblicizzando nuovi mostri spaziali?" e Liz prese in braccio Billy ridendo. Ma il piccolo non rideva :"sì mamma, sembrano nuovi mostri spaziali, parlano come se fosse un telegiornale". Liz avvertì che qualcosa non andava, sempre con Billy in braccio tornò nel salotto e rimase di sasso di fronte allo schermo. "Siamo sbarcati sulla Terra mesi fa, abbiamo condizionato gli abitanti ad obbedirci iniettando una sostanza sintetizzata nei nostri laboratori in uno dei vostri cibi più comuni, una nazione dopo l'altra é caduta nelle nostre mani, se qualcuno di voi non è ancora uno zombie e sta guardando questo programma, è possibile che la sostanza non sia stata assunta in quantità sufficiente, i nostri servizi di sicurezza sul vostro pianeta ci hanno indicato che almeno un dieci percento dell'umanità è immune oppure non è sensibile a bassi dosaggi. Per evitare rappresaglie, vi domandiamo di costituirvi volontariamente ai posti di controllo che potrete trovare nelle località che stanno comparendo in sovraimpressione sullo schermo".

Il telefono squillò all'improvviso, Liz e Billy quasi saltarono dallo spavento, Liz non sapeva che fare. "Non rispondi mamma?", Billy le chiedeva. La madre si avvicinò al telefono e con una stretta al cuore alzò la cornetta.
"Liz,, sono Bob, come stai? sta succedendo qualcosa di grave nel mondo, sembra che la maggior parte delle persone sia divenuta zombie e alla televisione stanno trasmettendo delle informazioni strane dette da personaggi strani". "Lo so Bob, stiamo guardando anche noi". "Non avete mangiato quella robaccia sintetica mescolata a chissà cosa di cui parlano, vero?", la voce di Bob era preoccupata.
"No, sai che sono particolarmente attenta a quanto mangiamo, Billy non può mangiare qualsiasi cosa. Ma tu ne hai mangiato di quella sostanza?", gli domandò Liz. "No, figurati, negli ingredienti sulla confezione era indicato il contenuto di cipolle, sai che mi fanno orrore, me ne sono ben guardato da comprare quelle scatole", rispose Bob.

"La sostanza che ci permetterà di controllare il vostro pianeta", la voce metallica stava intanto proseguendo dallo schermo della televisione, è stata mescolata ad una verdura che cresce solo sul vostro pianeta, la chiamate cipolla e chi è riuscito a sfuggire al condizionamento, verrà ripreso con l’attivazione diretta degli enzimi inseriti nelle verdure stesse". Liz si volse verso la cucina, appesi al muro c'erano dei mazzi di cipolle per i quali Bob la prendeva sempre in giro. Le parve di scorgere dei movimenti, come se si stessero spostando, :"no, non è possibile, sto sognando", mormorò.

"Liz, mi senti?", la voce di Bob gridava dalla cornetta del telefono, "le cipolle, l'extraterrestre sta dicendo che sono state programmate per condizionare gli umani, hai ancora quei mazzetti in cucina?".
Ma Liz non lo stava più ascoltando, aveva aperto un cassetto ed estratto un coltello, le avrebbe colpite prima che potessero agire...

Roberto Mahlab
("Ai confini della realtà - Mai fidarsi delle cipolle")

Qualsiasi riferimento a fatti avvenuti è parzialmente casuale e qualsiasi riferimento alle orride cipolle non è per nulla casuale.