Concerto di Sogni
Main sponsor: Ideal Gomma Sport Sas
Think and Make It!

Remember Nassiriya : Appendete una bandiera ai vostri monitor Concert of the World: English Version



 Home   Elenco Autori   Forum:Elenco Argomenti   Eventi attuali e storici    Le prime pagine   Link  
Utente:
 
Password:
 
Salva password Dimenticata la password?
 
 tutti i Forum
 25 Concerto di Bimbi
 La macchinina che andava a latte e biscotti.
 Versione per la stampa  
Autore Tema Precedente Tema Tema Successivo  
luisa camponesco
Curatore


Italy
1907 Inseriti
385 Gold
2262 Punti Rep.
Inserito - 17/04/2009 :  16:59:15  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco


La macchinina che andava a latte e biscotti


a Giovanni
ispitatore di questo racconto


[

In un paese lontano chiamato Machilandia, situato proprio là dove la terra e il cielo si toccano, viveva Marilina con i suoi genitori. Marilina non è una bambina, ma una bella macchinina, la mamma una dolce millecento di serie e il babbo un bel pikup. Con loro viveva anche il nonno, un vecchio Topolino ormai fuori produzione.
Come tutte le mattine Marilina faceva colazione, ma anziché bere olio lubrificante come tutte le compagne della sua età, lei mangiava una bella tazza di latte con biscotti. I suoi genitori erano molto preoccupati.
- Le macchinine della sua età sono già svezzate da tempo. – diceva la mamma
- Abbi pazienza vedrai che presto si berrà una bella lattina d’olio. - la consolava il marito

La strada per la scuola era in salita e Marilina la faceva sempre canticchiando, con suo il piccolo motore.
- Marilina, Marilinaaa aspettami. – Trattorino arrancava sbuffando, un fumo nero e nauseabondo usciva dal suo tubo di scappamento.
- Ehiii, ma cosa hai mangiato stamattina? – chiese Marilina tappandosi il naso.
- Adesso vado a nafta. – rispose orgoglioso – come il mio papà.
Marilina non disse nulla, ma di sicuro la nuova dieta non aveva migliorato l’aspetto di Trattorino che rimaneva sempre goffo e balbettante.
- Allora sarai contento!
- Certo Marilina da stasera ho un parcheggio tutto mio, con tanto di tettoia. E tu? Sei passata a benzina?
- Non digerisco la benzina mi sta tutta sul radiatore.
- Ohhh, ma allora cosa mangi?
- Latte e biscotti!
Trattorino spalancò i fari e si mise a ridere, ma a ridere così tanto da tossire ammorbando l’aria.
- Ahahahh latte e biscotti, latte e biscottiiiii
La sorpassò cantilenando e con i libri sul sedile la precedette sulla strada di scuola.
Quel chiacchierone di Trattorino doveva aver spifferato a tutti la notizia, infatti appena Marilina giunse a scuola tutta la guardavano in modo strano, gomitate con le portiere, sussurri da un finestrino all’altro.
- Avete sentito, mangia ancora latte e biscotti, che vergogna!

Marilina ci rimase molto male, e pensare che aveva provato molte volte a bere benzina, suo padre aveva cercato fra le migliori qualità dalla Super alla Verde, ma non c’è stato nulla da fare, Marilina le buttava fuori.

La lezione era tutta incentrata sulla frizione, il freno, il senso di marcia ….ma Marilina pensava alla sua bella tazza di latte e biscotti e poi a scorazzare sul prato davanti casa.
La sua compagna di banco, Citronella Berlingo si mise chiacchierare con i vicini, ignorandola del tutto. E si vantava.
- Sapete la novità? Tra una settimana parto, vado nel mondo degli umani, pare che il mio tipo sia molto richiesto. – lo disse agitando gli specchietti laterali.
Mormorii di invidia si levarono un po’ dappertutto. Il mondo degli uomini era il sogno di ogni macchinina, anche Marilina aveva fantasticato su come potesse essere. Ogni macchina che era partita non era più ritornata, segno evidente di quanto si stesse bene e fosse bello vivere in quel luogo così lontano.
- Non ti spiace lasciare i tuoi genitori? – osò dire.
- Verranno anche loro vogliono tutta la famiglia.
Finalmente la campanella mise fine al supplizio di Marilina, tutti la superarono sgommando e ridacchiando e lei con il suo lento ciuf ciuf al sapore di panna si trovò sola sulla strada per casa.

- Mamma. – esclamò mentre faceva i compiti. - Anch’io un giorno andrò fra gli uomini?
- Mia cara – le rispose – gli uomini vogliono macchine che vanno a benzina. Tu rimarrai qui con noi a Machilandia.

Questa prospettiva a Marilina non piaceva affatto e si mise a pensare cosa fare. La fuga sembrava, al momento, l’unica soluzione, ma era necessario organizzarla per benino.
Incominciò ad osservare e cronometrare i tempi impiegati dagli autocarri “portavetture” in attesa del momento opportuno.
Vide Citronella e tutta la famiglia Berlingo salutare gli amici e partire cantando con i motori insieme ad altre macchinine. Ora doveva solo aspettare il momento opportuno.

Le lezioni erano finite ed erano iniziate le lunghe e, per Marilina, interminabili vacanze. Così prese l’abitudine di recarsi al Piazzale Grande di Machilandia e vedere la partenza delle macchine verso le città degli uomini.
Fece amicizia con Giacomo-giacomo uno degli autocarri portavetture. Gli fece un sacco di domande, su come erano gli uomini e sulle loro città.
- Noi siamo importanti per gli uomini, direi indispensabili, alcuni ci trattano bene e altri no, le loro città sono grandi e le distanze lunghe per questo motivo hanno bisogno di noi. – diceva Giacomo-giacomo
- Oh come vorrei anch’io poterci andare un giorno! – sospirava Marilina.
- Cosa te lo impedisce?

Marilina si guardò bene dal dirgli che andava solo a latte e biscotti, e così gli raccontò di dover ancora finire gli studi.
A volte le occasioni capitano quando meno ci si aspetta, e così un bel giorno, Giacomo-giacomo si lamentò delle poche vetture che avrebbe trasportato.
- E’ per via della crisi, dicono gli uomini così ci rimetto anch’io! – e, brontolando si appisolò.

Marilina ne approfittò, salì non vista sul rimorchio e si nascose sotto un telone.
Che emozione quando Giacomo-giacomo si mise in moto le sue piccole candele facevano scintille, ma se ne stette buona buona per tutto il tragitto.

Era sera quando giunse a destinazione, attese tutte scendessero e poi sgusciò da sotto il telone per mettersi in fila dietro le altre macchine.
La scritta era imponente.

Arrighini Concessionario

Finalmente avrebbe conosciuto il mondo degli uomini.
Uno di questi le si avvicinò e Marilina sgranò i fari dalla meraviglia.
- Ehi Capo, questa qui non è in elenco!
Un altro uomo si avvicinò e la osservò da vicino.
- Hai ragione non ho ordinato questo modello. Intanto portala al deposito domani controlleremo meglio.

Quella notte Marilina non chiuse nemmeno un faro, l’odore penetrante della benzina le dava molto fastidio.
Al mattino si stava appisolando quando rumori mai sentiti la tennero sveglia.
Erano voci, suoni di clacson e altri non ben definiti
La luce del giorno rischiarò il salone, tutte le macchine erano in bella mostra davanti alle vetrate. Com’erano belle, tutte lucide e brillanti.
- E di questa che ne facciamo?
- Intanto falle il pieno poi decideremo.
- Ma guarda un po’, deve avere il serbatoio bucato sta perdendo tutta la benzina.

Marilina si sentiva male, se c’era una cosa che non sopportava era proprio la benzina. E così finì in un angolo in attesa di chissà che cosa.

I giorni passavano e Marilina si copriva di polvere mentre le altre macchine venivano acquistate e partivano con i loro compagni umani.
Marilina perse ogni speranza.

Un bel mattino nel negozio entrarono una giovane coppia con il loro bambino che incominciò a scorazzare da tutte le parti.
- Giovanni non fare guai, stai attento – gridava la mamma mentre il padre contrattava il prezzo di una “Multipla”
E così correndo di qua e correndo di là si trovò davanti a Marilina.
Marilina con i fari chiusi pensava alla sua casa e ai suoi genitori, quando un rumore e un a lei noto la svegliò.
Non c’erano dubbi quelli che il bambino aveva in mano erano proprio biscotti. Quanta fame aveva la macchinina, tanto che incominciò ad agitarsi strappando una risata al piccolo Giovanni che senza esitazione le offrì un biscottino.
Quant’erano buoni, e dopo il primo ancora una altro tanto che Giovanni corse dalla mamma a prendere un intero pacchetto.
- Bicotti pe machinina! Bicotti pe machininaaaa !
- Ma cosa gli ha preso? – chiese il padre.
Giovanni corse da Marilina con tutti i biscotti e Marilina iniziò a scaldare il motore.
- Ma cosa succede? Questa macchina non ha mai funzionato! – il signor Arrighini era stupefatto.
- Machinina mangia bicottiiiii. – cantava felice Giovanni.

Che bello quando le storie finiscono bene. Niente “Multipla” per la famiglia di Giovanni ma una strana e piccola macchinina entrò a far parte della loro famiglia.

………una macchinina che andava solo ….a latte e biscotti.






Luisa Camponesco

   
Clicca qui per la scheda generale dell'autore
Altri testi dello stesso autore
Tema Grazie
Tema Incorniciato Quando cala la sera 
Tema Eccomi
Tema Incorniciato La casa sulla collina 
Tema Casting - Elisa2
Tema Incorniciato Nebbia del mattino
Tema Far sorridere è un'arte?
Tema Filastrocche
Tema Incorniciato Solitudine
Tema Incorniciato I Soli di Isfar 
Tema presentazione
Tema Incorniciato Notte d'estate
Tema INIZIA LA SCUOLA
Tema Incorniciato Sole
Tema presentazione
Tema Messaggio alieno?
Tema Tanti auguri Lua!
Tema Incorniciato Permette questo ballo? 
Tema Incorniciato Fiori strappati
Tema Rieccomi
-----------------------------------------
Vai a:

Pagina Caricata in :1,69
Imposta come tua pagina di avvio aggiungi ai favoriti Privacy Segnala Errori © 2001-2021 Concerto di Sogni - B.A. & R.M MaxWebPortal Snitz Forums Go To Top Of Page