Kledi Kediu

I momenti noiosi riguardano la ricostruzione della storia dei partecipanti e le loro aspettative relative all'incontro in seguito all'inoltro della posta. Alcune volte la ricostruzione è noiosissima, per il resto si tratta di una trasmissione popolare con momento di impatto interessanti. Ricordo che arrivò dall'areoporto, guidando il suo jet privato, l'attore americano John Travolta con moglie e figlioletti, che dormivano tra il pubblico in braccio alla mammma. Travolta si è mostrato molto simpatico e divertente, così come lo vediamo nei suoi film. Si trattò di un vero e proprio scoop che ci lasciò a bocca aperta.

Quando le motivazioni si riducono ad argomenti poco interessanti allora lo zapping diviene sfrenato, ma non accade sempre.

Trovai molto interessante anche la storia di Kledi Kediu, il ballerino albanese, che arrivò in Italia, imbarcatosi clandestinamente a Durazzo, Albania, per raggiungere Roma e costruire la sua fortuna.

Questo è ciò che ricordo della presentazione della De Filippi. In Albania studiava danza classica, ma il suo mito era l'Italia.
Venne rinviato a Durazzo e ritentò la fuga.La Filippi ne fece un racconto toccante ricco di colpi di scena e lacrimucce.
Kledi Kediu, che lavorava a Canale 5, attraverso la trsmissione della De Filippi, desiderava chiedere perdono ai genitori, che non vedeva da tempo, per le sue fughe.
In Italia si è fatto notare per le sue notevoli capacità e ora ha una sua scuola di danza.
Ieri la TV ha dato la notizia, tristissima e angosciante, che Kledi Kadiu è stato aggredito all'interno della sua scuola.
Si è trattato di una vera e propria aggressione di stampo razzista, così disse subito, ma non è sicuro di volere presentare denuncia alle forze dell'ordine.
Non avremmo voluto mai più assistere a questi episodi.
Prima si parla dei Rom dei campi, ora arriva in contemporanea la notizia dell'aggressione a Kledi, un Albanese, il cui unico torto
è di avere lavorato sodo e di farsi conoscere ed amare.

Dalle pagine di concerto di sogni invio a Kledi la mia solidarietà e sono sicura che anche gli altri concertisti saranno d'accordo con me che i soprusi di qualsiasi genere vanno contrastati.
A volte basta una parola, un gesto di solidarietà e in qualsiasi altro modo ci venga in mente, senza mai abbassare la guardia, mettendo al bando i cattivi maestri.

Elena Fiorentini

dal corriere.it/cronache