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 La fotografia
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Gabriella Cuscinà
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Inserito - 27/02/2006 :  08:50:17  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Gabriella Cuscinà Invia un Messaggio Privato a Gabriella Cuscinà
La fotografia


Mariano era innamoratissimo di Federica. L’aveva conosciuta all’università e quando l’aveva vista la prima volta, era stato colpito dai suoi grandi occhi espressivi. Occhi non truccati e dallo sguardo vellutato incorniciato da ciglia lunghe e folte, dove le iridi verdi risaltavano su un incarnato perlaceo e sui lineamenti delicati. Federica era mingherlina e di statura normale, non era formosa ma era molto aggraziata e portava i capelli nerissimi sempre sciolti sulle spalle, scomposti e ondulati.
Per lui era stato il classico colpo di fulmine e aveva cominciato a corteggiarla con assiduità. Si faceva trovare sempre davanti la sua casa, pronto a darle un passaggio con la moto e a portarla all’ateneo che entrambi frequentavano. Le aveva detto che le voleva un bene da morire e lei aveva temporeggiato, poi aveva accettato di essere la sua ragazza e avevano iniziato ad amoreggiare seriamente. Le aveva fatto una fotografia, di quelle classiche, a mezzo busto che la ritraevano sorridente e con espressione dolce. La teneva sempre nel portafoglio e non se ne separava mai.
Mariano era avanti negli studi di medicina e d’altra parte aveva qualche anno più di lei. Quindi un bel giorno si laureò a pieni voti e dimostrò di poter diventare un medico bravo e affermato. Dopo si specializzò in cardiologia, vinse un concorso in un ospedale di una città lontana e dovette lasciare Federica per andare a lavorare là. Però i due si promisero eterno amore e di sposarsi non appena lei si fosse laureata e lui avesse trovato casa.
Una volta, mentre stava raggiungendo il nosocomio, Mariano fu assalito da un rapinatore armato. Un passante lo soccorse e mise in fuga il malfattore.
Lo ringraziò e gli chiese il suo nome. Si chiamava Giulio ed era un ingegnere. Prima di salutarlo, Mariano gli disse che era medico, che sarebbe stato felice di essergli utili in qualunque momento e gli fornì il suo indirizzo. Poi non pensò più a quell’avventura.
Molti mesi dopo, ricevette una lettera di Giulio in cui gli scriveva che era gravemente ammalato e che aveva bisogno di essere ricoverato. Lo andò a cercare e lo fece portare nell’ospedale dove lavorava, ma il poveretto aveva un cancro in fase terminale e c’era poco da fare. Giulio gli mostrò la fotografia di sua moglie da cui era divorziato e lo pregò di avvisarla del proprio decesso quando fosse avvenuto. Mariano fu molto impressionato dalla perfetta somiglianza tra quell’immagine di donna e la sua Federica. Promise al moribondo che avrebbe fatto quanto gli chiedeva e vide nei suoi occhi la pace, ma anche la nostalgia e l’amore per la donna della fotografia che conservava gelosamente come un bene prezioso.
Trascorsero due anni e Mariano abitava in una graziosa casetta e guadagnava abbastanza. La fidanzata si era laureata e adesso potevano convolare a nozze. Purtroppo un giorno Federica gli telefonò con voce imbarazzata e gli comunicò che doveva lasciarlo perché in quegli anni l’aveva tradito con un ingegnere che aveva conosciuto, e che adesso comunque era morto. Mariano non credeva alle proprie orecchie e sentiva una morsa tremenda nel cuore e nello stomaco. Poi con poche laconiche parole, disse a Federica che non l’avrebbe più cercata e le augurò di essere felice. Sospettò naturalmente che l’ingegnere potesse essere Giulio. Ma si erano sposati? E poi avevano già divorziato? Questo dubbio sarebbe rimasto irrisolto.
Qualche tempo dopo ricevette una lettera della ex fidanzata in cui gli chiedeva di spedirle la fotografia che aveva con sé.
Mariano ripensò a Giulio e a come l’amico scomparso mai si fosse separato dalla foto che raffigurava una ragazza del tutto identica a Federica. Provò una rabbia e un disgusto incredibile! Ma superando lo stato di prostrazione in cui era caduto, pensò di reagire. Si fece prestare tante fotografie delle ragazze dei colleghi e degli amici, fotografie delle cugine e delle amiche delle cugine, foto delle zie e delle amiche delle zie. Impiegò un mesetto in questa raccolta. Poi ne fece un bel pacchetto e lo inviò a Federica accompagnato da queste parole:
Cara Federica,
non riesco più a ricordarmi il tuo viso. Mi spiace. Ti mando le foto delle mie ultime fiamme. Tu elimina quella che ti appartiene e rimandami indietro tutte le altre.
Ti abbraccio.
Mariano

Gabriella Cuscinà

   
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