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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 L'ORECCHINO SMARRITO
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Alice Torrini
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Italy
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Inserito - 09/09/2005 :  15:26:08  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Alice Torrini
ANTE SCRIPTUM: Chiedo scusa a tutti i Concertini, perché ancora non ho imparato a pubblicare in "bella"! Ogni volta che che ci provo il computer mi si pianta e perdo la pazienza... così prendete quello che scrivo così com'è e perdonatemi!
Alice
Ecco la fiaba:

Poiché il leggere la Storia delle Cose,
è dote rara,
per chi non sa e aiuto chiede,
piccola cosa è questa Fiaba,
che un Orecchin Smarrito,
in una Notte di Fine Inverno,
scrisse,per essere al fin riunito
alla metà del suo Inter Perduto
.
ANTEFATTO

Firenze
Primi mesi del 1995


Dopo una cena fra amici, la Padrona di Casa trovò appoggiato sulla scrivania del Marito, accanto al divano, un Orecchino dalla Forma Indefinibile. Immaginando a chi potesse appartenere si precipitò in strada, ma ormai gli ospiti se n'erano già andati.
La Padrona di Casa e suo Marito se ne tornarono dentro e mentre salivano le scale, l'Orecchino dalla Forma Indefinibile iniziò a emettere delle vibrazioni particolari.
La Padrona di Casa lo chiuse in una busta di velina bianca e prese la penna per scrivere il nome della persona a cui il Marito l'indomani avrebbe dovuto restituire l'orecchino. Infilò la busta di velina con l'orecchino e alcuni altri oggetti, che gli ospiti avevano lasciato, in un sacchetto di carta con i manici e dopo averlo appoggiato su una sedia nell'ingresso se ne andò a dormire.
La mattina seguente, consegnando al marito il sacchetto di carta con i manici, sentì che era più pesante della sera precedente e incuriosita ne controllò il contenuto. Con sorpresa notò che all'interno della busta di velina con l'orecchino c'erano numerosi fogli scritti in Caratteri di Stile Indefinibile.
Così tolse la busta e i fogli dal sacchetto con i manici e pregò il Marito di scusarsi con l'Amica, proprietaria dell'Orecchino dalla Forma Indefinibile e di rassicurarla che avrebbe provveduto personalmente a restituirle l'oggetto.
Poiché quella mattina la Padrona di Casa non doveva uscire e neppure cucinare (c'erano gli avanzi della cena), accese lo stereo e si sedette comodamente a leggere Questa Storia Incredibile.....


Parte Prima

Di come la Principessa delle Nevi venne in possesso degli Orecchini Incantati

Monti dell'Anadyr
Primi mesi del 1495


C'era una volta un Regno, su nel Nord, ma talmente a Nord che tutte le cose erano fatte di ghiaccio e non si scioglievano mai, neppure quando venivano a contatto col fuoco, tale era il freddo che faceva in quella regione.
In questo Regno non vivevano però persone di ghiaccio, anzi l'indole degli abitanti del Paese delle Nevi era assai calda e amichevole.
Nelle loro case di ghiaccio c'era sempre un fuoco per riscaldarsi, un piatto di zuppa calda per nutrirsi e un letto morbido per riposarsi. Le loro case erano aperte a tutti e la fiducia che avevano del prossimo era talmente grande e sincera da rasentare l'incoscienza
Il Re del Paese delle Nevi, uomo buono e potente era sposata ad una donna arcigna e severa, ma bellissima e avevano una unica figlia femmina, esile e bionda creatura dall'animo dolce e sensibile.
I loro sudditi spesso si chiedevano come da una tale madre perfida avesse potuto venire al mondo un essere così gentile di carattere e sembiante.
Però, come si sa, la Gentilezza e la Bontà d'Animo sono doti rare, ma si ereditano facilmente, così la Figlia aveva lo stesso Carattere Positivo del Padre.
La Madre della Principessa delle Nevi era arcigna, come si è già detto, ma infondo voleva bene alla figlia, forse troppo, così la soffocava con eccessive attenzioni e raccomandazioni. A nulla valevano le richieste da parte del Re di dare un po' di tregua alla loro povera figlia.
-Lasciale fare un po' di esperienza, falle fare qualche viaggio, abbiamo slitte, Renne e Caribù in abbondanza. Non tenerla sempre chiusa nel palazzo, alla fine ti odierà! -
- E' troppo giovane e troppo bella per uscire da sola, - rispondeva la Regina - chissà cosa le potrebbe capitare! -
-Nostra figlia ha quasi diciotto anni, non ti perdonerà mai di non averle ancora fatto vedere nascere il Sole del Giorno Prima, quando verrà a saperlo! - continuava ad insistere il Re.
- Basta, - concluse secca la Regina - il Re sei tu, ma comandi sui tuoi sudditi, la figlia l'ho partorita io e comando io su di lei! La Principessa delle Nevi non uscirà. Questa è la mia decisione e non si discute. Non voglio che venga disillusa! -
Il Re se ne andò scuotendo la testa e chiedendosi cosa avesse visto in lei quando vent'anni prima l'aveva sposata.
Eppure allora c'era del buono in quella donna che era giunta alla sua corte come dama di compagnia per la sua Vecchia Madre.
Finché era stata in vita lei, la sua sposa era stata dolce e amorevole con tutti e anche con la loro piccina; poi, dopo la morte della Suocera, era come se le si fosse spezzato qualcosa dentro, era divenuta ossessiva ed iperprotettiva nei confronti della Principessina e non la lasciava mai un momento da sola, non le permetteva neppure di giocare con i figli delle persone che vivevano a corte. La Principessa delle Nevi da piccola era una bambina sveglia, felice e sicura di sé, poi la Madre l'aveva trasformata in una persona timida e diffidente, molto insicura.
Il Re era certo che se la Principessa non avesse visto nascere il Sole del Giorno Prima entro il suo diciottesimo anno di età non sarebbe mai più stata felice e, soprattutto, non si sarebbe mai più fidata di nessuno in vita sua, e questa è la cosa più triste che possa capitare ad una persona, più ancora della Malattia, più ancora della Povertà. Qualunque prova è superabile se si ha accanto Qualcuno Di Cui Ci Si Può Fidare, per affrontarla.
Così il Re prese la decisione di far fuggire la figlia, senza dirlo alla moglie. Convocò il Gran Cerimoniere di Corte, il suo Gran Consigliere e la Vecchia Balia ed espose loro il suo piano:
- Quando starà per finire la Lunga Notte dei Monti dell'Anadyr, poco prima del diciottesimo compleanno della Principessa, a cena farò bere alla Regina una coppa di quel succo che viene dagli Alberi d'Oltre Mare, che frizza e profuma, così non sentirà il sonnifero che ci avrò versato. Si addormenterà dopo poco e avremo sei ore di tempo per fare allontanare dal Palazzo la Principessa, che finalmente si libererà dalla sua insicurezza andando incontro al Sole del Giorno Prima. -
Il Gran Cerimoniere disse: - Io procurerò Bevanda e Sonnifero! -
Il Gran Consigliere disse: - Io allestirò una Slitta con dodici Renne e dodici Caribù, affinché giunga il più velocemente possibile alla Linea del Giorno Prima. -
La Vecchia Balia estrasse dalla tasca due piccoli oggetti luccicanti dalla forma indefinita che, a seconda di come li guardavi, potevano sembrare ora teste di uccello, ora teste di elefante, ora chiavi musicali, ora aironi chini sul nido e disse:
- Sono felice, mio Re che tu abbia capito qual'era la cosa giusta da fare per la felicità della Principessa. Ormai temevo che la tua Vecchia Madre si sbagliasse sul tuo conto, che l'amore cieco per tua moglie non ti facesse vedere ciò che era giusto per tua Figlia.
Tua figlia erediterà questo Regno, un giorno lontano, e il Paese delle Nevi non sarà più un Regno Felice se la sua Regina sarà una persona triste e diffidente.
La tua Vecchia Madre prima di morire mi dette questi due piccoli monili da orecchio e mi confidò che, quando era molto molto giovane, suo Padre, tuo Nonno, l'aveva condotta a vedere il Sole del Giorno Prima, e glieli aveva affidati dicendole che erano orecchini incantati che davano forza e fiducia a chi li avrebbe indossati e si fosse trovato da solo nelle avversità, che sicuramente lei non avrebbe mai avuto bisogno, ma che li avrebbe dovuti custodire gelosamente perché una futura Regina delle Nevi ne avrebbe avuto estrema necessità. Inoltre le disse anche che solo se indossati insieme avevano i loro poteri, separatamente avevano solo la capacità di raccontare la loro storia per ricongiungersi al più presto.
Credo che la Futura Regina delle Nevi di cui parlava tuo Nonno, fosse proprio la Principessa tua Figlia, così ecco i Due Monili da Orecchio dalla Forma Indefinita. Daglieli da parte della sua Nonna. -
- continua

   
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