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Veronica Pappolla
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Italy
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Inserito - 20/06/2005 :  16:05:50  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Veronica Pappolla
Vita scolastica

La scuola come alla maggior parte dei ragazzi non piace ed è sempre noiosa ma certe volte………… il destino ti riserva qualche sorpresa.
Faccio la terza media in un istituto qualsiasi, è molto spazioso ma il suo unico difetto è la mancanza di una palestra. Facciamo educazione fisica fuori all’aria aperta, quando la giornata è bella si può stare ma quando piove non si può lavorare. Abbiamo fatto tante di quelle discussioni su questo fatto che ci siamo anche stancati di lamentarci, oltre al bosco che c’è tutto in torno alla struttura, la mia scuola è molto antiquata, una batteria che usavano i militari, addirittura prima davanti al cancello nero della nostra scuola c’era un missile della 2° guerra mondiale non esploso ma tutto sommato è un posto noioso e molto calmo, non succede mai niente e i professori non sono da meno, i professori però sono molto bravi, il mio professore preferito è quello di educazione fisica, è un ragazzo giovane. Poi per me gli altri sono soltanto dei professori che devo sopportare, comunque il professore che odio di più, anzi la professoressa che odio di più è quella di matematica, forse la mia antipatia verso di lei è la mia natura contraria alla matematica, sono proprio incapace in matematica, non ci so fare proprio.
Io mi chiamo Valeria e sono una ragazza molto calma e non sono una di quelle ragazze che vogliono mettersi in mostra, al contrario della mia compagna di classe Nicole che è molto vanitosa e vuole essere sempre al centro dell’ attenzione, è sempre accompagnata dalle sue stupide, amiche-guardie del corpo. Quando arriva lei fanno subito spostare tutta la scolaresca, come se lei fosse una star di Hollywood e che non può essere toccata.
Da quando sono entrata alle medie mi sono unita ad un gruppo composto da me Jennifer e Simona.
Io e Jennifer siamo amiche da otto anni, ci conosciamo dalla prima elementare, lei è una ragazza modello e nella pagella ha sempre ottimo ed è abbastanza timida, ma quando vuole può uscire gli artigli; per lei Nicole è solo una bambina viziata e senza amici, e che non vede l’ora di vedere una ragazza gli dica tutto in faccia.
Simona ha fatto la scuola media da un altra parteo e il primo mese di scuola fu espulsa, prima Simona era una tempista, e appena entrata nella nostra classe fece coppietta con Nicole e incominciarono a fare i propri comodi senza guardare in faccia a nessuno, un bel giorno Simona gli venne in testa di dar fastidio a Jenny, ma come dico sempre io a chiunque incontriamo, che se le dai fastidio ti ritrovi appeso per i piedi su un albero del bosco della scuola. Tutto incominciò con dispetti fatti ha vicenda, dopo tutti e due incominciarono ad andare sul pesante, ma più Simona cercava di rovinare Jenny, più lei sopportava e ribatteva, alla fine Simona fu quella più debole e cadde dopo nemmeno un mese, allora Jenny soddisfatta, ma non appagata incominciò ad urlarle contro tutte le congiure possibili e immaginabili fino a sfinirla. Dopo un periodo di vergogna lasciò perdere l’amicizia con Nicole, per lei non significava più niente andare in giro con Nicole soprattutto dopo la brutta figura che le aveva fatto fare Jenny; pian piano divenne nostra amica, ora è un’altra persona, io mi sono sempre chiesta come abbia tenuto, per tanti anni, il suo vero carattere nascosto visto che è molto forte e sfacciato, ma non violento.
Nicole e Simona si contendevano un ragazzo Claudio che alla fine si è messo con Simona e ora Nicole odia profondamente Simona per questo fatto, ma credo che se l’è presa molto per averla lasciata da sola, sembravano due gocce d’acqua; ecco forse perché la odia a morte, l’ha abbandonata per due ragazze che non valgono niente dice lei ma per Simona noi siamo le sue migliori amiche. I ragazzi in classe mia sono molto carini e con un brutto carattere, l’ anno scorso c’era un ragazzo che era innamorato di me, ma l’ho rifiutato, ora non mi parla nemmeno, ma me ne pento, non voglio arrivare alle superiori e dire a tutti che sono sempre stata zitella per tutta la vita, purtroppo queste sono cose della vita.
A me non piace nessun ragazzo e le mie compagne si sono sempre meravigliate di me, ripetono sempre che non sono umana , ma bisogna vedere tra di noi chi è la più umana tra di noi visto che loro vanno sempre dietro a qualche ragazzo ogni giorno è sempre uno nuovo, nemmeno per me loro sono umane.
La professoressa mi notò distratta, guardavo fisso fuori alla finestra, lei amava in qualche senso essere odiata dagli studenti e non perse tempo
Prof: < Signorina Valeria può dirmi che cos’è il valore assoluto di meno sette>
Val: < Oh, si professoressa, il valore assoluto di meno sette è……… >
Prof: < Sì Jennifer >
Jenny: < E’ sette >
Prof: < Brava, e tu Valeria fai meglio a stare attenta fra un poco faremo la verifica di matematica, a sorpresa, non voglio che lei sia impreparata, e vi ricordo che quest’anno tutti voi avete l’esame di terza, quindi è meglio che vi impegnate > < Allora stavo dicendo…………. >
Jenny: < Il valore relativo professoressa >
Prof: < Giusto il valore relativo è………….. >


Fine ora

La professoressa non perde mai l’occasione per farmi fare una brutta figura davanti a tutta la classe, per lei è una specie di passatempo quello di torturarmi, però non è giusto che poi mi debba mettere un brutto voto alla pagella, la giornata è appena iniziata e già non ce la faccio più. Come ogni lunedì, la professoressa di matematica, durante il cambio d’ora si mette a pettegolare con la professoressa di artistica, loro sono molto amiche e guai a separarle prima di mezzora, così abbiamo imparato a sfruttare questo tempo per parlarci.
Jenny: < Ecco che ricomincia la soap opera >
Val: < Tutto sommato è divertente vederle parlare di fatti altrui >
Jenny: < Non so proprio cosa ci trovi di così divertente non lo so >
Val: < Perché mi piace che qualcuno taci la bocca a quella pettegola della professoressa, odio la matematica e odio pure lei >
Jenny: < Perché? E’ così bella la matematica >
Val: < Sì, per te è semplice dirlo, tu sei brava in qualsiasi cosa, e la professoressa non ha un’ antipatia irrefrenabile per te >
Jenny: < Che centra, una professoressa non può fare differenze tra gli alunni >
Val: < Sì, però lei lo fa >
Sima: < Di cosa parlate di così importante >
Jenny: < Cose che tu non capiresti !!>
Sima: < Perché non dovrei capire? >
Val: < Perché non te ne importa, stavamo parlando della prof di mat, ma tu perché ti sei girata, non stavi finendo i compiti? >
Sima: < Molto divertente, volevo dirvi una notizia che mi era passata all’orecchio, ma visto che la mettete su questo piano……… >
Val: < Va bene scusami, il fatto è che sono nervosa già di prima mattina >
Sima: < Va bene, non potete immaginare cosa ho saputo, una notizia davvero scottante >
Val e Jenny: < Che cosa ? >
Sima: < Oggi verso la terza ora dovrebbe arrivare un nuovo iscritto >
Jenny: < Nuovo o nuova ? >
Sima: < Nuovo !!!!!!!!!!!!! > < E’ si dice che sia moooolto bello >
Val: < Ma tu non sei fidanzata ?>
Sima: < E bè, non posso più interessarmi hai ragazzi ? >
Jenny: < Possono verificarsi situazioni difficili >
Sima: < Non ti preoccupare ho tutto sotto controllo !!>
Val: < Se lo dice lei………… lasciala stare >
Jenny: < Va bene, ma se succede qualcosa non è colpa mia, perché ti ho avvisato >
Sima: < Chissà perché non è venuto stamattina a scuola >
Val: < Scusa, non sono mica fatti tuoi >
Sima: < No, sai, volevo vederlo prima >
Jenny: < Ma tu non cambi mai? >
Sima: < Scusami tanto, signora zitella >
Jenny: < Molto spiritosa >
Nic: < Salve ragazzine, di cosa parlate ? >
Ins:< Niente che ti interessa >
Nic: < Certo che mi interessa vero ? >
Gua: < Vero !!!!!!! >
Nic: < Sicuramente state parlando del ragazzo che deve venire, tutta la scuola ne parla, ma non potrà resistere alla mia bellezza, non avrò rivali, sarà mio !!!!!! Quindi per piacere non mettetevi in mezzo d’accordo, oh scusatemi, me ne ero dimenticata, non potete essere mai alla mia altezza >
Sima: < Sì, hai ragione, non siamo alla tua altezza noi siamo molto più alte >
Nic: < Non fare troppo la spiritosa, se fossi ancora mia amica, potevi avere l’alto onore di essere la spalla destra della ragazza che ha conquistato il ragazzo più bello della scuola >
Sima: < Ma Come fai ha sapere com’è, non lo conosci >
Nic: < Stai zitta tu!!!!!!!!! Sei già fidanzata, che vuoi ? Vuoi conquistare pure lui con il tuo sguardo ammaliante e traditrice ? >
Sima: < Non sono fatti tuoi ! >
Nic: < Certo che lo sono. Mi hai rubato il ragazzo che desideravo e non voglio che lo tradisci o che fai il doppio gioco con lui. >
Jenny: < Nicole, solo perché sei straricca non è detto che tutti i ragazzi devono fare il filo a te e poi quando mai tu ti sei preoccupata dei sentimenti altrui, tu sei soltanto brava a calpestrarli >
Nic: < Non sono fatti tuoi, comunque è questo che vogliono i ragazzi, soldi e bellezza >
Jenny:< Nicole, và a rompere da altra parte >
Nic: < Ragazze andiamocene, capisco quando una persona non è gradita >
Val:< Finalmente se ne andata, non ce la facevo più a sopportarla >
Sima: < A chi lo dici, dovevo proprio essere una vera defi a non capire che tipo di ragazza avevo a fianco >
Val: < Ma avete visto in che maniera pensa quella ragazza >
Jenny:< Non mi piace e non mi piacerà mai Nicole, quanto la odio….. >
Prof: < Non vi scaldate troppo, tirare fuori gli album, e il materiale necessario, oggi incominciamo a fare le maschere tribali >
Finita la soap opera la professoressa incominciò a chiamarci alla cattedra per vedere l’album, mentre io e Simona preparavamo la maschera, ma io come al solito lo avevo dimenticato.
A causa della nostra professoressa-artista la nostra classe è diventata una pinacoteca, sui muri ci sono appesi di tutto, disegni, caricature, ritratti, paesaggi, cartelloni, disegni astratti e ora tocca pure alle maschere.Lei comunque non è la nostra vera professoressa, la precedente è andata in pensione l’anno scorso e ci hanno rifilato questa mezza pazza.
Prof: < Valeria >
Val: < Professoressa, vede ho dimenticato l’album >
Prof: < Male Valeria, molto male, vedi che puoi prendere sufficiente in artistica, anche se sei molto brava >
Val:< Comunque c’è qualche disegno che ho fatto io, appeso al muro >
Prof: < Va bene, ma la prossima volta non tollero di nuovo una tua mancanza >
Val: < D’accordo >
Prof: < Ora impegnati sulla maschera che stai facendo, sta venendo proprio bene, no >
Un’altra particolare della professoressa è che ogni tre parole ci mette un “no?”, una volta abbiamo fatto l’esperimento di contarli ed è arrivata a dirne 60 su un’ora, non smette mai di stupirci.

Ricreazione

Sima: < Ma quella papera non smette mai di parlare >
Val:< Stai zitta, non vedi che sta dietro di te, se ti sente vieni espulsa per due giorni da scuola >
Sima: < Sai quanto me ne importa >
Val: < Anche se odio ammetterlo, la professoressa di matematica ha ragione, ci dobbiamo impegnare molto di più quest’anno e non puoi permetterti questo lusso, e ti ricordo, che agli esami ti valuteranno anche per il voto di comportamento >
Sima: < Questi discorsi sono troppo serii per i miei gusti >
Jennny: < Hai ragione, tu non potrai mai fare un discorso serio in tutta la tua vita >
Sima: < Odio essere troppo seria, non è nel mio carattere >
Val:< Sì, infatti ti comporti superficialmente anche nell’amore >
Sima: < Cosa vorresti dire con questo? >
Val:< Io sto dicendo che tu e Claudio non siete una vera coppia, non vi ho mai visti abbracciati, non vi siete mai dati un bacio, più che fidanzati sembrate due amici affiatati, noi pensiamo che….. >
Sima: < In che senso noi ? pensavo che fosse una tua considerazione >
Jenny:< Bè, vedi, ne abbiamo parlato insieme….. >
Sima: < Non pensavo che voi abbiate questa considerazione sul mio rapporto con Claudio, ma non vi preoccupate ci vogliamo bene più di quello che dimostriamo >
Jenny:< Forse tu, ma non sai lui >
Sima: < Bè, su questo hai ragione >
Val:< Se vi volete bene è meglio che vi separiate per un po’ >
Sima: < In che senso, volete distruggermi il mio rapporto, siete gelose per caso, se si tratta di questo allora potete semplicemente dirmelo >
Val:< Noi non siamo gelose, tanto meno non vogliamo rovinare il vostro rapporto, ma pensiamo che un po’ di lontananza vi farà avvicinare di più >
Sima: < Non capisco le tue parole >
Val:< Sto dicendo che la lontananza vi farà capire, se siete veramente innamorati, che non potete fare a meno dell’altro e che non potete andare avanti così, in questo modo il vostro amore sarà più vero, sarà più………..amore >
Sima: < In poche parole dovrei lasciarlo e poi rimettermi? >
Val:< Esatto >
Sima: < Tu sei pazza >
Val:< Perché sarei pazza? >
Sima: < ……………………………….. >
Dalla faccia che fece Simona capii che non se la sentiva di lasciarlo, già al sol pensiero stava scoppiando, ma ci guardò e si limitò a ridere
Val:< Perché ti sei messa a ridere >
Simona smise di ridere di botto
Sima < Perché per la prima volta ho capito che le mie amiche sono delle pazze e mi sto meravigliando di me per la fiducia che ho riposto in voi >
Jenny:< Che dizionario! Stai forse male ? >
Sima: < Non sono mai stata così bene >
Val:< Almeno pensaci >
Simona si alzò di botto e chiese il permesso di andare in bagno. Succede spesso che litighiamo, e certe volte arriviamo pure alle mani, ma come ci dicono che facciamo “Il bello e il cattivo tempo”, entro due ore si sarà risolto tutto, siamo proprio prevedibili


Fine ricreazione

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin

Sima:< E’ finita la ricreazione >
Val:< Ora chi viene ? >
Jenny: < Il nuovo professore di italiano >
Sima: < Chissà come sarà>
Val: < Scusa, ma tu non eri arrabbiata con noi? >
Sima: < Avete ragione, ci ho pensato bene, tutto sommato sarà come una prova d’amore, se la supereremo, niente e nessuno ci potrà ostacolare, e se non la supereremo vorrà dire che era destino, ora tocca a me decidere se rischiare o no >
Jenny:< Spero che qualunque sia la tua scelta spero che sia quella che ti farà più felice >
Sima: < Ma che paroloni, ora smettiamola per favore >
Val:< Ritornando sull’argomento professori, io spero che quello di Italiano sarà alto, occhi verdi e capelli neri e………….Buongiorno professore >
Prof:< Salve > < Io mi chiamo Simone Milano e sono il vostro nuovo professore e no! Non sono nato a Milano. Ora potete sedervi, odio questo saluto, ora facciamo subito l’appello così potrò conoscervi meglio >
Il professore era alle prime armi, ed era molto giovane ma sapeva il fatto suo, era quasi come lo avevo descritto, era alto, capelli neri ma aveva gli occhi neri ed era carino, non diciamo bellissimo perché non lo era. Quando entrò si sedette e incominciò a fare l’appello, appena aprì la bocca sembrò che gli uscivano fiori per quanto dolce e delicata era la sua voce, e incominciò ha chiederci qualcosa sulla nostra famiglia, su cosa abbiamo pensato per il nostro futuro, poi ci disse che lui faceva parte di un coro e che avrebbe partecipato alle gare internazionali di coro, chi può dire che non diventi un cantante, ha veramente una voce stupenda. Ci ha fatto fare un gioco carino sui nostri compagni, ha chiamato Nicole alla lavagna e ha detto a tutta la classe di dire a Nicole degli aggettivi sul suo carattere da scrivere alla lavagna e ne sono uscite delle belle ; Jenny fu la prima e disse che era sgorbutica, capricciosa, viziata……. ad ogni parola diventava sempre più rossa, alla fine saltarono fuori una ventina di aggettivi maligni nei suoi confronti e Nicole stava per scoppiare quando il prof capì che la situazione si stava surriscaldando e chiamò me e rassicurò Nicole che tutte le cose che le avevano detto i compagni erano infondate e che non si doveva preoccupare, su di me uscirono soltanto un paio di parole come timida o tranquilla, tutte cose che mi dico quasi ogni giorno, poi chiamò Jenny e Simona e subito Nicole si è vendicata dicendo che era una traditrice, ma si innervosì ancora di più quando Simona sorrise e lo scrisse sulla lavagna come per dire “ I tuoi insulti non mi toccano minimamente”. Tutti pensavano la stessa cosa, era un professore bravissimo, carismatico e bellissimo, come suo primo giorno tutti noi gli abbiamo dato un bel 10, magari tutti i professori fossero così. Eravamo felici ma ad un tratto il nostro umore cambiò, soprattutto il mio, perché ci ricordammo che doveva venire la prof di mat ci toccava fare il compito in classe


3° ora

La prof non incominciò la lezione come al solito, si limitava a guardare fuori fisso, era peggio di una ragazzina innamorata
Jenny: < Professoressa avevate detto che oggi dovevamo fare il compito in classe >
Prof: < Oh sì, giusto il compito in classe >
Val: < Ti potevi stare zitta, non se ne stava ricordando >
Prof: < Bene ragazzi oggi sono molto allegra e ho deciso di farvi saltare il compito in classe fino a Venerdì, ora nel frattempo vi darò degli esercizi facili, anzi vi farò vedere una cassetta visto che in matematica siete a un buon punto……… vediamo però la cassetta deve parlare di un argomento di cui stiamo parlando in scienze………… sono proprio indecisa >
La professoressa stava guardando nella sua 24 ore molto raffinata che gli abbiamo regalato l’anno scorso, lei è una fissata di borse, ogni tanto mi sorprendo per quante cose può contenere una sua borsa, uno dei suoi tanti nomignoli è Mary Poppins proprio per questo motivo. Ad un certo punto si taglia con una custodia cassetta contenuta nella sua valigetta e mentre stava andando in bagno stava per cadere sul filo della tv. Tutta la classe si mise a ridere ma notarono l’imbarazzo della professoressa e smisero di ridere. La professoressa oggi si comportava in maniera molto strana, inciampava ad ogni cosa, balbettava e scambiava parole e nomi al contrario del suo carattere deciso e molto sicuro che di solito aveva


Cambio d’ora

Val: < Chi viene ora? >
Jenny: < Italiano, non vedo l’ora di partecipare ad un’altra delle sue lezioni, è un professore stupendo >
Sima : < Non dirmi che ti sei presa una cotta per il prof, e poi è soltanto la sua seconda lezione, è soltanto da un’ora che non lo vedi >
Jenny: < Io non mi sono innamorata del professore di italiano, ma lo apprezzo per il suo modo di fare lezione, lo stimo moltissimo >
Sima: < A proposito di cotte, avete visto la professoressa che faccia ha fatto? >
Jenny: < Io l’ho vista e tu Valeria? >
Val: < Che cosa c’entra la prof con la cotta, e quale faccia avrei dovuto vedere?>
Jenny: < Quella della professoressa quando è entrata e quando ha visto il prof >
Val:< No, non l’ho vista perché? >
Sima:< Sei proprio ingenua, non hai capito proprio niente. La professoressa di matematica si è innamorata del prof di italiano!!!!!!!!! >
Val: < Ecco perché da quando è entrata si comportava in una maniera strana era distratta,era………… >
Jenny: < ……..era sulle nuvole? >
Val: < Esatto, era come assente >
Sima: < L’amore, che brutta bestia quando ti prende così !!!!!!!!! >
Il solito colpo di fulmine, che tutti vediamo e speriamo che prima o poi ci colpisca pure a noi, io aspettavo il mio colpo di fulmine, e magari, l’amore della mia vita; io non mi sarei mai aspettata che quel fulmine sarebbe entrato nella mia vita con un gran botto attraverso quella porta della mia piccola aula
Ragazzo: < Scusate questa è la 3° c >
Era un ragazzo bellissimo. Tutte le ragazze che prima della sua comparsa stavano parlando smisero di botto, era davvero bello. Aveva i capelli scuri, occhi verdi, un viso magnifico, un corpo atletico e una voce da mettere a tappeto ogni ragazza. Il professore fece cenno di si e chiese a questo ragazzo di andarsi a sedere vicino a me; tutte le ragazze mi guardarono contemporaneamente come se volevano ammazzarmi, senza farsi vedere da quel ragazzo.
Prof:< Lui si chiama Max e viene da Milano e arrivato qui da poco, quindi trattatemelo bene mi raccomando >
Non so di preciso perché il professore ha detto quelle parole, chi poteva far del male ad un essere così perfetto, così bello e affascinante. Una volta che si accomodò Max il prof incominciò la sua lezione fantastica, non c’era nessuno che parlava, nessuno che era distratto, nessuno che non guardava il professore, noi ragazze lo facevamo per far bella figura e i ragazzi lo facevano perché erano interessati alla lezione, c’era un silenzio da tomba e quando entro il professore di religione per chiedere una cosa al prof di italiano, si stupì del silenzio e chiese come lui faceva e pensò subito che il prof di italiano fosse un tipo severo, la mia classe, non io, se ne approfittava della maunsietudine del prof di religione e facevano un sacco di caos


Fine 4° ora

Val:< Ciao mi chiamo Valeria e queste sono le mie amiche, Jennifer e Simona. Molto piacere >
Max: < Ciao, sono molto contento di conoscervi >
Sembrava un ragazzo molto tranquillo e anche molto timido, appena apriva bocca diventava tutto rosso, assomiglia molto a me, spero proprio che diventeremo amici.
Prof: < Allora Max, incarico la nostra capo classe Valeria di accompagnarti per la scuola per fartela conoscere…….e di farti vedere il nostro regolamento, sai è molto particolare e non vorrei che ti trovassi in una situazione spiacevole, le nostre regole sono molto diverse > < Capo classe……….>
Val: < Sì >
Prof: < Mi fido di te accompagna, Max, domani, a conoscere la scuola d’accordo >
Val: < Con piacere >
Prof: < Ok, ciao allora >
Max: < Allora domani, va bene alla ricreazione ?>
Val: < Che cosa? >
Max: < Per accompagnarmi a vedere tutta la scuola ,no ? >
Val: < Ah sì, me ne ero dimenticata, va bene >
Bidella: < Un certo Max . E’ venuto a prenderti tua madre >
Val: < Come mai te ne vai di già? >
Max: < Diciamo che ho un piccolo problema a casa, ho insistito molto con mia madre per farmi venire almeno un’ora oggi, se no, oggi non potevo venivo proprio >
Val: < Perché non sei venuto direttamente domani >
Max: < Perché non vedevo l’ora di incontrarti >
Io divenni tutta rossa mentre guardavo lui che se ne andava, diceva sul serio? Chi lo sa, mi sta incominciando a piacere quel ragazzo
Jenny: < Guarda Simona, Valeria è diventata tutta rossa >
Val:< Ma che dite? >
Sima:< O tu sei un extraterrestre che arrossisce senza sapere il motivo, che sarebbe la giustificazione più giusta, oppure c’è un motivo, non esiste nessuno che diventa color peperoncino a occhio >
Val: < Molto spiritosa, non l’hai ancora capito che sono un extraterrestre >
Sima: <Me ne ero scordata, hai ragione scusami >


5°ora

Come ogni giorno la professoressa di storia entra in classe e chiede il silenzio, si siede vicino la cattedra, interroga e incomincia a fare la sua noiosa lezione di storia ma noi come al solito ci distraiamo e discutiamo, a bassa voce, di affari non nostri
Sima: < Perché se ne già andato? >
Val:< Chi ? >
Sima: < Come chi, Max !! >
Val: < Ah, non ho capito di preciso cosa è successo però mi ha detto che ha dei problemi a casa >
Jenny: < Ma io ho sentito un’altra cosa, ti ha detto qualcosa a bassa voce, di cosa si tratta? >
Val: < No, non mi ha detto niente, e poi perché mi avrebbe detto qualcosa a bassa voce a me, è la prima volta che ci incontriamo >
Sima: < Ti sei tradita da sola, che c’entra che lo hai visto per la prima volta, è naturale tutte noi lo abbiamo visto per la prima volta oggi, hai per caso la coda di paglia? >
Val: < Ma no, che pensi, a me non mi piace quel tipo perché avrei la coda di paglia >
Sima: < Abbiamo capito che ci nascondi qualcosa comunque non insistiamo >
Jenny: < Smettetela di parlare se no la prof questa volta ci scopre >
E’ la prima volta che non dico tutta la verità alle mie amiche, noi siamo sempre state sincere, per lo meno io sono sempre stata sincera con loro, comunque non sono brava a mentire e credo proprio che abbiano capito un po’, comunque perché mai Max avrà detto quelle parole, “ perché non vedevo l’ora di incontrarti “ è molto strano, è la prima volta che mi trovo in una situazione come questa e non so proprio cosa fare, domani chiederò una spiegazione ma il fatto è che ho paura della risposta.

Fine 5°

Prof: < Bene per oggi è tutto, potete andare a casa >
La nostra professoressa ci tratta come alunni di scuola superiore, in verità credo che il carattere della maggior parte della classe è proprio infantile direi
Jenny: < Ti vedo m0lto pensierosa oggi, che succede >
Val: < Niente di particolare >
Fuori c’è una giornata bella, una bellissima giornata di novembre, c’è appena un leggero venticello, il tempo esprime il mio stato d’animo, confusa, non so cosa fare, mi sto facendo tanti problemi per una cosa insignificante. Ma confronto di tutto quello che sarebbe successo dopo i miei problemi attuali sarebbero stati sciocchezze

Fuori dalla scuola

Avevo appena fatto un passo fuori dalla scuola quando mi sentii come se un uragano forza 10 mi venisse incontro, sentivo che qualcuno mi chiamava gridando, capii dalla voce che era Nicole, che cosa voleva ora? Non aveva già abbastanza rotto in classe? Mi girai di istinto pensando le era preso un altro dei suoi capricci insignificanti,ma guardando la sua faccia logorata dalla rabbia capii che si trattava di
una cosa seria
Nic: < Tuuuuu !!!!!!!!!! >
Val: < Che cosa ho fatto per meritare la tua presenza >
Nic: < Il tuo incontro domani con Max >
Val: < Non ti preoccupare a me non piace puoi tenertelo tu >
Nic: < Ah, davvero !!!!! >
Jenny: < Che sta succedendo qua !?!?!? >
Nic: < Niente, me ne stavo giusto per andare…..> si fermò e volse lo sguardo a Valeria con un’espressione maligna < E tu, se domani vieni ti faccio rimpiangere di essere stata eletta capo classe e non raccontare a Max di questa storia, se no te ne pentirai il doppio >
Jenny: < Che cosa è successo? >
Val: < Non vuole che io incontri Max domani; e non voglio rischiare, domani non verro! >
Jenny: < No, non devi badare a quello che ti dice, mente. Se fossi in te io ci verrei domani proprio per farle un dispetto >
Val: < Io domani non ci vengo, non posso mettermi contro lei, hai visto mi ha minacciata, ti ricordi quello che ha fatto l’anno scorso ad una di prima >
Mad: < Jenny sbrigati dobbiamo andare a prendere tua sorella da scuola >
Jenny: <Ora arrivo mamma >
Jenny: < Sì, me lo ricordo. Non posso costringerti a fare una cosa, quindi fai quello che vuoi, ora devo andare a casa, mia madre mi chiama. Ciao >
Sima: < Che fai tu ora? >
Val: < Ora me ne vado a casa, vivo a due passi di qui, non ti ricordi? >
Sima: < Vuoi un passaggio? >
Val:< No, voglio farmi una bella passeggiata e voglio stare un poco sola, voglio pensare a una cosa>
Sima: < Bè fai pure come vuoi. Ci cediamo domani? >
Val: < Non vengo >
Sima: < Come non vieni? >
Val: < Chiedilo domani a Jenny, non ne voglio parlare >
Max, che cosa voleva dire con quelle parole. Peccato che domani non posso chiederglielo, ho paura della risposta, non sono molto convinta di poterlo fare, o la va o la spacca, chi non risica non rosica, e se trovo il mio grande amore, ma no. Sono proprio una persona molto strana, mi eccito per così poco, sono veramente una sciocca, forse mi comporto così perché non ho mai ricevo attenzioni oltre a quelle delle mie amiche anche se in verità non siamo vere amiche, siamo persone che si frequentano e che stanno insieme, non siamo un vero è proprio gruppo.


1° ora

Sima: < Ora tu mi devi delle spiegazioni >
Jenny: < Su che cosa ? >
Sima: < Come su cosa, perché Valeria non è venuta oggi? >
Jenny: < Non lo so, non sono mica sua sorella >
Sima: < Ieri mi ha detto di chiederti a te >
Jenny:< Va bene, ieri Nicole l’ha minacciata, se oggi veniva, non sarebbe riuscita più a muovere nessun dito per tutta la sua vita >
Sima:< Ma per quale motivo? >
Jenny: < Lei vuole soltanto stare con Max, ci scommetto mille euro >
Sima: < Non esagerare, lei non fa questo genere di cose per amore, la conosco bene >
Jenny: < Vedi che le persone cambiano, non rimangono uguali >
Sima: < Sì, ma lei è tosta a cambiare >
Jenny: < Si deve vedere >
Sima: < Ora chi viene? >
Jenny:< Mat >
Sima: < Beata lei, almeno salta, mat >


A casa di Valeria

Forse ne dovrei parlarne con mamma, ma non credo che capirebbe la situazione, sarebbe andata dalla preside e avrebbe detto tutto. E’ stato già difficile convincerla che mi sentivo male, non mi crede molto, anzi, non vuole proprio che io mi assenti da scuola, ma evidentemente a capito che c’era qualcosa che non andava quando ho insistito tanto, avrà sicuramente capito che non sono veramente malata, però è brava a strare al mio gioco, addirittura è in cucina che mi prepara una camomilla per il mio mal di “pancia” che in realtà è mal di Nicole.
Mam: < Come stai? >
Val: < Non molto bene >
Mam: < Tieni ti ho portato la camomilla >
Val: < Grazie >
Mam: < Vedi che ho capito che tu non stai male veramente >
Val: < Vedi che io ho capito che tu stavi al mio gioco e che avevi capito tutto >
Mam:< Ah, sì, e come te ne sei accorta? >
Val: < Sesto senso, ma comunque tu sei brava a recitare, ero un poco dubbiosa >
Mam: < Ma dimmi, cosa c’è che non va >
Val: < Non posso dirtelo >
Mam: < Va bene, tanto parlare con te e come parlare con il muro >
Val: < Diciamo che è una questione di “vita o di morte”, quando il pericolo sarà passato il sergente sarà avvisato >
Mam: < D’accordo soldato, ma ora alzati e metti a p0sto la camera >
Val: < Sì, signore >
A mia madre non piace insistere su una cosa, ed è la cosa che mi piace di più di lei, non mi sono mai piaciuti quei genitori che sanno tutto dei propri figli. Non sono mai andata molto d’accordo con mia madre, abbiamo due caratteri molto differenti, tanto che qualche molta dubito di essere sua figlia, sono sempre andata contro senso, sono diversissima sia da mio padre che da mia madre, io sono io.


Ricreazione

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin

Max: < Ciao Jennifer, dove si trova Valeria ? >
Jenny: < Ehm…………non lo so………… >
Nic: < Io lo so >
Max: < E tu chi sei ?>
Nic: < Mi chiamo Nicole e sono un’amica di Valeria e mi ha cortesemente chiesto se io potevo accompagnarti nel giro della scuola al posto suo, perché lei è ammalata >
Max: < Va bene, ma facciamo in fretta d’accordo ? >
Nic: < D’accordo, seguimi !!!!!!!! >
Sima:< Se è la guerra che vuole, la guerra avrà>
Jenny: < Ti ricordo che stiamo a scuola, no a casa tua >
Sima: < Lo so ma quando vedo la cattiveria delle persone non riesco a frenarmi >
Jenny: < Lo so pure io,però non ci puoi fare niente, nemmeno bestemmiando >
Sima: < Lo so ma intanto lo è, voglio fare qualcosa >
Jenny: < E’ meglio che tu ti stai ferma se no peggiori la situazione >
Sima: < Ma non posso restare a vedere così, mi verrà in mente qualcosa sicuramente >


3° ora

Sima:< Quanto non la sopporto. È una strega. >
Jenny:< Che ci puoi fare, non ……..>
Sima:< Non posso fare altro che subire? E no cara non mi arrendo così difficilmente, non posso vedere Nicole stare attaccata a Max quando la vera persona che dovrebbe stare con lui sta a casa piangendo è questa persona è la mia amica Valeria >
Jenny: < Quanto non ti sopporto quando vuoi fare l’eroina, cosa intendi fare, fermati………… >
Sima: < Primo: lasciami stare il braccio che mi fai male; secondo: voglio fare qualcosa per la mia amica >
Jenny: < Non puoi fare niente per lei !!!!!!! >
Sima: < Forse sì >


Fine giornata

Nic: < Questa è l’aula professori >
Max: < Interessante ma io dovrei andare !! >
Nic: < Aspetta!!! Ora ti presento i nostri prof >
Max: < Ahia, aspetta non mi tirare >
Nic: < Allora la prof di matematica, il prof di italiano, quello di educazione fisica, la prof di artistica e di religione e …… >
Max: < Ora basta !!!!!!!! Non mi interessa vedere nient’altro insieme a te, ora se per piacere mi puoi lasciare io me ne vorrei andare >
Nic: < Scusami >
Max: < Di cosa? >
Nic: < Ero emozionata e non ci capivo più niente >
Max: < Perché? Non c’è niente di eccitante nel visitare una scuola piccolissima come la vostra >
Nic: < Non sono emozionata per la scuola ma per te !!!!!>…..< Io sono innamorata di te, ti amo >
Max: < Mi dispiace >
Nic: < Non dirmelo, sei già fidanzato !!! Lo sapevo >
Max: < No, non è questo, non sono fidanzato ma……… >
Nic: < Ma cosa ? >
Max: < Mi piace un’altra >
Nic: < Cosa ?!?!?!.....................Posso sapere chi è >
Max: < Posso solo dirti che è una tua amica >….. < Ora vorrei ritornare a casa. Ciao !! >


Prima di entrare

Jenny: < Bè, come stai? >
Val: < Bene >
Jenny: < Dovevi vedere come si era arrabbiata Simona quando ha saputo cosa è successo >
Val: < Immagino, avrà detto una delle sue frasi molto “delicate” >
Jenny: < Si vede che la conosci bene, lei e le sue maniere molto raffinate >
Sima: < Per caso stavate parlando di me? >
Jenny: < Sì, come hai fatto ha indovinare? >
Sima: < Ecco perché mi fischiava l’orecchio >
Jenny: < Non fare la stupida >
Sima: < No, sto dicendo veramente, a proposito vieni con me ti devo dire una cosa >
Jenny: < Va bene, ora vengo > < Valeria ti devo raccontare cosa è successo ieri >
Val: < Immagino >
Sima : < Sbrigati >
Jenny: < Non poi nemmeno immagine, ci vediamo fra un poco >
Rimasi da sola ma sentii di nuovo i passi vorticosi di un tornado e capii che si trattava di nuovo di Nicole, non si è accontentata di stare con Max ieri, cosa vuole più da me, non posso mica dargli la mia vita
Nic: < Tuuuuuuuuu !!!!!!!! >
Val: < Che ho fatto di nuovo, ora >
Nic: < Che cosa hai detto a Max ? Eh ? >
Val: < Niente, non lo incontro da avantieri >
Nic: < Bugiarda !!!!! Vi siete incontrati ieri >
Nicole con uno sguardo indemoniato ordinò alle sue amiche di bloccarla mentre lei le urlava nelle orecchie
Val: < Lasciatemi stare, io non ho incontrato nessuno ieri stavo a casa mia come potevo fare qualcosa >
Nic: < Bugiarda!!!!! Come mai allora Max mi ha detto di no >
Val: < A che cosa ha detto di no ? >
Nic: < Mi ha detto di no, è il primo ragazzo che mi dice di no, devo sapere il motivo !!!!!!!!!!!!! >
Val: < A cosa ha detto di no ? >
Nic: < Lo sai benissimo, sei stata tu ha dirgli di dire di no, non ci credo che si è innamorato di un’altra. Mi ha anche detto che è una mia amica, come può essere se io non ho amiche >
Val: < Gli hai chiesto di metterti insieme a lui ? >
Nic: < Esatto!!!! Ci hai messo molto a ricordartelo >
Val: < E cosa di ha detto? >
Nic: < Ha detto di no, come gli avevi detto tu. Devi avergli detto tutto e gli hai chiesto di non dirlo e di inventare una bugia >
Val: < Ma se ti sto dicendo che non ho incontrato nessuno e che non ne sapevo niente di questo fatto >
Nic: < Bugiarda!!!!!!!!! Ti meriti una bella lezione per quello che hai fatto, ragazze, datele la sua punizione >
Val: < Nooooo!!! Per favore, non so niente >
Max: < Ferme !!!!! Che fate ? >
Nic: < LASCIATELA!!!!!!!!!!! > ….. < Oh, ciao Max, queste ragazze stavano per picchiare la mia amica allora sono venuta ad aiutarla >
Jenny: < Da quando è diventata tua amica, se qualche giorno fa non la pensavi nemmeno >
Nic: < Taci tu!! Che ne puoi sapere , non sei nemmeno la sua amica, sei tu che hai inviato queste ragazze a picchiarla, ammettilo >
1°gua: < Ma scusa Nicole tu…….>
Nic: < Tu conosci il mio nome!!! Ma se io non ti ho nemmeno incontrata in questi due anni che sono stata in questa scuola, è la prima volta che incontro voi e due >
2°gua:< Ma scusa sei stata tu a…… >
Nic:< A fare cosa? Ha dirvi di picchiare la mia migliore amica? Sì, sognate voi >
Max: < Vieni Valeria, entriamo, sta per suonare la campanella >
Nic: < Max!! Max!!! Aspetta un attimo entriamo insieme >
Ma a passo molto veloce l’allontanammo, non ci potevo credere, ero stata salvata, che paura mi ero presa, pensavo che questa volta le avrei prese davvero, come ero pessimista, in fondo ho un angelo custode molto vicino a me
Max: < Come ti senti ? >
Val: < Non molto bene quando mi hanno lasciato ho battuto la testa. Grazie!!!!! >
Max: < E’ sempre un piacere aiutarti, siamo arrivato appena in tempo io e Jenny altrimenti ti avrebbero picchiato se saremmo arrivati qualche secondo più tardi >
Val: < Sì, hai ragione………….ma tu non credi a quello che ti ha detto? Come facevi a sapere che mentiva? >
Max: < Primo perché da quando sono arrivato ho sentito in lei una persona cattiva; secondo ho avuto una soffiata da una tua amica di quanto è successo avantieri e perché tu non sei venuta a scuola >
Val: < Dimmi chi è stato ? >
Max: < Credo che sia stata Simona, ieri alla quarta ora mi ha beccato girare da solo e mi fermato e mi ha raccontato tutto e mi ha chiesto di non dirlo a Nicole se no ti picchiava, tutto qua >
Val: < Grazie di tutto >……< E’ vero che ti sei innamorata di una amica di Nicole? >
Max: < L’amica era una bugia ma mi sono innamorato di una persona a prima vista, un colpo di fulmine >
Val: < Posso sapere chi è questa ragazza fortunata ? >
Max: < Non puoi è un segreto > < Ciao >
Max prende l’iniziativa e gli dà un bacio vicino alla bocca,senza farsi vedere da nessuno,dopo scappò in classe più velocemente possibile
Jenny: < E’ veramente un ragazzo eccezionale, sa parlarti, è gentile e mi hanno detto che alla scuola che stava prima era il primo della classe >
Val: < Dice di essersi innamorato di una ragazza, un colpo di fulmine >
Jenny: < Beata lei >
Val: < Io sono soltanto curiosa, non mi interessa nient’altro >
Sima: < Ciao >
Val: < Da dove salti fuori tu >
Sima: < Diciamo che sono la tua salvatrice >
Jenny: < E’ stata lei ha dire a Max di Nicole e proprio ora lo ha detto pure a me, è stata un’idea azzardata, ma era l’unica cosa da fare >
Val: < Ma ho un’idea di chi possa essere >
Jenny: < Non dirmelo, voglio indovinare >
Val: < Comunque non voglio dirtelo >

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin

Jenny: < Me lo dici dopo, ora dobbiamo entrare >
Salvata dalla campanella, certe volte mi sorprendo per la mia fortuna sfacciata. Ma non potevo scappare per sempre dalla verità, mi ha sorpreso molto il bacio di Max, non voglio averlo affianco oggi mi vergogno troppo


1° ora

Jenny:< Che ci fai lì impalata, dobbiamo entrare ora c’è educazione fisica, non puoi perderti quest’ora >
Val: < Arrivo >
Prof: < Signorine, che ci facevate ancora fuori? >
Jenny: < ………………. >
Val: < Scusatela professore è tutta colpa mia, mi sono sentita male, ho avuto un capogiro e lei mi ha aiutato >
Prof: < Va bene ma credo che tu non dovresti uscire perché se ti sei sentita male, non dovresti stare all’aria, e per precauzione di lascio qualcuno, d’accordo >
Val:< Va bene >
Prof: < Chi vuole rimanere? >
Nessuno alzava la mano, non era un problema per me rimanere da sola ma mi ha dispiaciuto molto che nessuno mi voleva veramente bene. Dopo qualche momento di silenzio imbarazzante il professore prese la parola
Prof: < Va bene vuol dire che starai con i………….. >
Max: < No, Prof, voglio restare io, ieri mi sono fatto male alla caviglia e non posso correre >
Prof: < D’accordo, ora possiamo andare a fare lezione >
Nic: < No prof, posso rimanere anch’ io ? >
Prof: < No, non puoi rimanere, ti ricordi, dobbiamo fare le prove >
Nic: < Va bene, ma sbrighiamoci >
Max: < Ma proprio a tutti piace l’educazione fisica? >
Val: < No, il fatto è che io non piaccio a nessuno >
Max: < Perché le tue amiche non si sono fatte avanti?
Val: < Simona e Jenny dovevano fare le prove per la campestre, se avessero alzato le mane, non sarebbe successo una cosa buona >
Max: < Come ti senti? >
Val: < Io bene, non mi sono mai sentita male, ho detto una bugia per salvare Jenny. E la tua caviglia come sta? >
Max:< Veramente ho detto una bugia anch’io, non mi sono fatto male>
Val: < Perché? >
Max: < Ho visto che nessuno alzava la mano e mi sono dispiaciuto >
Val: < Sai una cosa, è la prima volta che incontro un ragazzo come te, hai visto quei deficienti che stanno in classe? >
Max: < Sì, c’è né uno che proprio mi dà i nervi, forse non lo conosci ma si chiama Lorenzo >
Val: < No, io mi tengo lontana dal gruppo dei cozzarroni >
Max: < Questo Lorenzo assomiglia un poco a Nicole, è sempre accompagnato da due suoi amici, quando è a scuola è molto calmo ma io lo visto picchiare un ragazzo che faceva il quinto >
Val: < Ma com’era questo tizio? >
Max: < Mi ha detto che faceva box >
Val: < Altro che Nicole, lei bleffa, ma lui non scherza >
Max: < Per fortuna qui a scuola non lo ho mai visto alzare le mani, ma quando lui vuole una cosa, è meglio dargliela se no, ti devi guardare le spalle >
Val: < Grazie per l’avvertimento, ci farò caso >
In quel momento ci fu un lacerante e imbarazzante silenzio, stavo per diventare rossa; è la prima volta che mi succede una cosa del genere, quando mai un ragazzo si è mai interessato a me, ma per la seconda volta Max intervenne al momento giusto
Max: < Che musica ti piace? >
Val: < Scusa, cosa hai detto? >
Max: < Ti ho soltanto chiesto che musica ti piaceva >
Val: < Non so, un po’ di tutto, specialmente quella hip pop >
Max: < A me mi piace le canzoni dei Queen, non fraintendermi, è stata mia madre a fissarmi con i Queen, ha il loro cd, e lo ascolta in continuazione >
Val: < Pensa che io nella stessa maniera ho imparato ad apprezzare Mina e Celentano >
Max: < Di che squadra sei? >
Val: < Io dell’ Inter e tu ? >
Max: < Pure io ero interista ma ho cambiato, ora sono leccese >
Val: < Perché hai cambiato? >
Max: < Ho cambiato da poco, ero stanco, perdeva sempre >
Val: < Io sono interista perché tutta la classe lo è, ma da quando hai cambiato l’Inter ha incominciato a vincere, l’hai notato pure tu? >
Max: < Sì >
Val: < Che lavoro fanno i tuoi genitori? >
Max: < Fanno gli insegnanti, uno di fisica e uno di inglese >
Val: < Ecco perché sei così bravo in inglese, lo sapevo che c’era il trucco sotto >
Max: < E i tuoi che fanno? >
Val: < Bè, i miei sono separati. Mia madre lavora in un’agenzia ippica e mio padre tiene un’agenzia pubblicitaria >
Max: < Mi dispiace >
Val: < Non fa niente, sono ormai passati forse più di due anni e ormai ho imparato a dirlo e………. > < a non soffrirci più >
Max: < Ah, a proposito, ho una cosa per te, spero che ti piaccia >
Val: < Che cosa? >
Max: < Ieri, in cittào, ho incontrato Simona, e mi ha detto che fra un poco sarà il tuo compleanno e mi ha detto che tu vai pazza per una certa cosa……..mi ha detto che ti piacciono le cose romantiche e mi ha consigliato……….>
Sono emozionata e arrabbiata allo stesso tempo, ma quella ragazza non si fa mai i fatti suoi, ma devo anche ringraziarla per questi momenti magici con Max. La tensione aumentava in me, più tempo ci metteva a cercare quella cosa, più io mi innervosivo, stavo per rompere la matita che avevo in mano quando Max uscì un porta penna trasparente a forma di cuore, con dentro dei brillantini e tre rose
Val: < Che bello, grazie, non dovevi >
Max: < Non ci ho messo molto a trovarlo, siccome ci troviamo nel mese di febbraio e tra poco è San Valentino…….te l’ho preso, è un porta penna, ti piace? >
Val: < E’ fantastico, grazie di nuovo >
Si vede che è molto imbarazzato è diventato tutto rosso e mi ha detto quella cosa stupida “ è un porta penna” si vedeva, non c’era bisogno di dirlo, tipica fase di un imbranato
Max: < A proposito, quand’ è il tuo compleanno? >
Val: < Il sei febbraio >
Max: < Quindi tra cinque giorni, il mio è il dodici giugno >
Val: < Lontani >……..< Che cosa guardi alla tv >
Max: < Pochi programmi, ma a me piace molto leggere, tengo la collezione intera di spiderman, e mi piacerebbe vedere il film >
Val: < Anche a me piace spiderman, ma non faccio la collezione di fumetti, però ho visto il film, è bellissimo >
Max: < Collezioni fumetti? >
Val: < Sì, però sono fumetti un po’ da bambini, dico io, ma sono veramente bellissimi, non credo che li conoscerai >
Val: < Che sport pratichi? >
Max: < Pallavolo >
Val: < Pure a me piace pallavolo ma non sono molto brava, non so regolare la mia forza, ma in questo periodo frequento una palestra a Lama >
Max: < Per questo non c’è problema, te lo potrò insegnare io >
Val: < Sai fare pure questo, sei proprio un ragazzo fuori dal normale >
Max: < Dai, non esagerare con i complimenti >
Val: < Te li fanno ogni giorno ci dovresti essere abituato >
Max: < Non credo di essere come dite, ecco perché non mi sono abituato >
Val: < Se io fossi come te mi vanterei un poco perché non tutti sono fortunati come te >
Max: < Bè io veramente…….. >

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin

Prima sono salvata dalla campanella, ora mi sta rovinando il mio momento magico, perché certe volte esistono cose che ti rovinano la vita?
Val: < E’ suonata la campanella, è meglio metterci ai nostri posti >
Max: < Va bene, io però prima devo chiedere una cosa al professore >
La stanza era completamente vuota, subito dopo fu invasa dai miei compagni affaticati, e tra quella massa riconobbi Nicole avvicinarsi a me con l’aria di una montata astronomica
Nic: < Spero che non ti sia divertita troppo con il mio ragazzo >
Quella Nicole, non la sopporterò un memento di più, se avrei il coraggio gli avrei già mollato un pugno in piena faccia, chi si crede di essere lei?
Jenny: < Vale che tieni? >
Val: < Niente, una certa persona di nome Nicole mi sta facendo innervosire >
Jenny: < Che ti ha detto? >
Val: < “Spero che non ti sia divertita troppo con il mio ragazzo” >
Jenny: < Dai, non fare la caricatura di Nicole, lo sai com’è fatta.Che bella, chi te l’ha regalata? >
Jenny non si lascia sfuggire niente, ha sempre l’occhio tra le cose altrui, avevo messo il porta penna sotto al banco, perché sapevo che mi avrebbe fatto una domanda del genere ma io le risposi semplicemente: < Max > e meno male si accontentò di non sapere i dettagli


2° ora

Sima: < Coooosa!!!!!!!!!!!! Max ti ha regalato questa cosa >
Val: < Sì >
Sima: < Claudioooooo vieni qua >
Cla: < Che c’è ? >
Sima: < Perché non mi hai mai regalato cose del genere ? >
Cla: <………….. >
Sima: < D’accordo, stavo scherzando, uffa però perché a te sì e a me no? >
Val: < Perché io sono speciale? >
Sima: < Guardala, si vanta >
Jenny: < Ed era ora, è sempre stata umile e poi tu ti meriti di essere trattata così >
Sima: < Che cosa ho fatto di male? >
Jenny: < Sei molto capricciosa >
Val: < E’ vero >
Sima: < Ora che cosa abbiamo? >
Jenny: < Dovremmo fare educazione civica, con il prof di italiano e credo che sarà una lezione molto interessante vedrete >
Val: < Buon giorno professore >
Insieme al professore entrò una ragazza che dovrebbe avere all’incirca 20 anni, ha i capelli corti, neri e lisci, la faccia piena di lentiggini e di pelle molto chiara. Noi ogni volta che viene qualcuno speriamo sempre che sia un ex alunno dei professori, ma questa volta quella persona era venuta per noi.
Prof: < Cari ragazzi, questa è una ragazza che lavora in un’associazione civile che fa delle indagine e parecchie volte forma corsi per giovani, e quest’anno hanno deciso di controllare se i ragazzi una volta usciti dalla scuola sappiano vivere la vita di oggi bene, affrontando i problemi che ci sono >
Rag: < Allora ragazzi, quest’anno abbiamo deciso di farvi un test sulla vita matrimoniale, non dico che voi vi dobbiate sposare giovani, ma abbiamo pensato che voi sappiate cosa vi aspetta quando deciderete di sposarvi e vogliamo che voi foste preparati, tra i problemi che assillano il nostro stato il più sostenuto da noi, quest’anno, è quello che ci sono parecchie coppie che divorziano, per questo vogliamo fare un esperimento con questa classe, vi va? >
Jenny: < Scusate, posso fare una domanda? >
Rag: < Prego >
Jenny: < Ma di preciso cosa sarebbe questo esperimento? >
Rag: < Vi faremo vivere, per un’ora, come una coppia di sposi e dovete risolvere giornalmente i piccoli problemi famigliari e noi dovremmo valutarvi e vedere se voi siete in grado di mandare avanti la famiglia già a questa età, ripeto è un esperimento che abbiamo attuato da poco e spero che abbia uno sviluppo positivo, almeno per un’ora al giorno vi prenderemo a coppie e vi faremo dei test che dovete risolvere insieme al partner, se non vi va chiederemo ad un’altra scuola di aiutarci >
Val: < Per me va bene >
Max: < Pure per me >
Nic: < Ah, allora pure a me >
Simona, Claudio, Lorenzo, Nicole, Max, Jenny e io alzammo la mano, io più degli altri ero davvero curiosa di cosa si trattasse l’esperimento, a me piace molto sperimentare nuove situazioni
Rag: < Allora vedo che pochi elementi della classe alla fine si sono convinti ma credo che basteranno, ecco i moduli di partecipazione, ci vuole la firma dei vostri genitori e il loro acconsento, ma credo che vorranno, quindi cominciamo a vedere le coppie……… >
La ragazza incominciò a sfogliare, con il permesso del professore, il registro di classe e, molto indecisa, incominciò a chiamare
Rag: < Valeria e Max >
Perché proprio con Max mi doveva mettere? Si vede che era destino, Magari!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Rag: < Nicole e Lorenzo >
Rag: < Simona e Claudio > < Jenny tu sei rimasta sola, quindi dovrò trovarti un compagno >
Jenny: < Come al solito >
Rag: < Ora ci vedremo alla prossima ora per vedere se le coppie vanno d’accordo, arrivederci >


Fine ricreazione

Jenny: < Terra chiama Valeria, ripeto. Terra chiama Valeria, rispondi! >
Val: < Eh !! Oh, sì Jenny che c’è >
Jenny: < Hai visto!!!! È questo il punto, sta nelle nuvole >
Sima: < Hai ragione, potrebbe avere la febbre, vediamo…>….< No niente non tiene la febbre, ma che cosa stai guardando ?>
Val: < Niente >
Sima: < Cosa è successo oggi? >
Jenny: < Nicole stava per picchiarla perché pensava che avesse detto qualcosa a Max dell’incontro di avantieri >
Sima: < Lo so cosa è successo, non credo che sia per questo, si è risolto comunque bene, è stata minacciata parecchie volte da lei, ma non è mai rimasta così sconvolta da una cosa del genere, dev’essere successo qualcos’altro >
Val: < Sapete una cosa ? Credo di essermi innamorata per la prima volta >
Jenny: < Oh no, come non ha la febbre ce l’ha a quanta, incomincia già a dare i numeri, vuoi andare a casa, ti senti bene ? >
Val: <Mi sento benissimo, non mi sono mai sentita meglio in vita mia; ora potete smetterla di parlare di me? Non sono fatti vostri se io sto bene o male d’accordo >
Jenny: < Lasciamola in pace, deve ritornare in se >
Sima: < Ma io volevo……. >
Jenny: < Tu volevi solo lasciarla in pace, vero ? >
Sima: < No, io volevo….. >
Jenny: < Lasciarla in pace, addio,Valeria se ne è già andata nel mondo dei sogni >


4° ora

La ragazza di prima busso lievemente alla porta dell’aula ed entro. Con la sua voce da quindicenne, in verità ne ha venti ma la voce sembra di una bambina, ci chiamò e ci riunì tutti nella sala insegnanti, nella sala aveva sistemato dei banchi e sopra a ogni banco c’erano alcuni fogli, avevano completamente trasformato l’aula. La ragazza ci pregò di sederci a coppia vicino ai banchi, tranne a Jenny che la cacciò fuori dicendo che erano già troppi e che non era riuscita a trovare un compagno per lei. Dopo poco arrivarono altre coppie di altre classi, in tutto eravamo cinque coppie.
In pratica il test si trattava di una cosa semplicissima. I fogli sui tavoli erano fatture di tasse, spese e il guadagno di ogni singola persona a seconda del lavoro che volevamo praticare. Ci disse che oggi dovevamo praticare l’aspetto finanziario della famiglia e ci mettemmo subito al lavoro. Una volta finita l’ora ritornammo in classe e trovammo Jenny seduta al suo posto con la faccia di una col sangue al cervello per la rabbia.
Jenny: < Non è giusto, chi è lei da potermi eliminare dal corso >
Val: < Lei è il “capo” >
Jenny: < Che cosa vuol dire, solo perché ero sola, secondo me mi aveva già presa in antipatia quella >
Sima: < Non te la prendere non puoi essere sempre perfetta >
Max: < Ha ragione Simona, secondo me ti ha levato soltanto perché appena ti ha visto ha capito che eri troppo intelligente >
Jenny: < Molto spiritoso >
Val: < Vedi che ti stava facendo un complimento >
Max: < Infatti, perché noi qua siamo tutti un po’ matti >
Cla: < Compreso te, vero ? >
Max: < Sì, io sono il più matto forse >
Val: < Sì, e anche il più senza cervello >
Cla: < Bello comunque l’esperimento, anche se è stato praticamente impossibile lavorare con un’idiota >
Sima: < Infatti, sta parlando di se stesso, io ero l’unica di noi due che ci capiva qualcosa >
Cla: < Sta parlando la ciuccia in matematica >
Val: < Dai, smettetela di litigare >
Max: < Avete notato come farfugliavano Nicole e Lorenzo >
Cla: < Hai ragione, mi è sembrato molto stano >
Val: < Io e Max c’è la siamo cavata bene, abbiamo finito il lavoro prima di tutti e ci ha dato persino il voto >
Cla: < Anche se io e Simona abbiamo litigato, mi sono divertito >
Val: < Pure io, ma adesso basta chiacchierare, finiamo il tema >
Max: < Una domanda, avete visto che fine hanno fatto Lorenzo e Nicole >
Jenny: < E’ stano che tu lo abbia notato, comunque erano andati in bagno >
Cla:< Strano che non sono ancora tornati , comunque come mai hai fatto una domanda del genere
Max: < In questo periodo sto alla larga da tutti e due, prima mi stavo guardando intorno e non li ho visti >
Val: < Questa è la conferma che stanno combinando qualcosa >


Fine 5° ora

Tutti escono dall’aula tranne io e Jenny, che come al solito siamo le ultime ad entrare e le ultime ad uscire
Jenny: < Val aspetta, usiamo insieme >
Val: < Non sto uscendo, ho dimentica la penna nell’ aula insegnanti >
Jenny: < Aspetta andiamo insieme nell’aula e poi ti devo fare una domanda >
Val: < Spara >
Jenny: < Ti piace ? >
Val: < Chi? >
Jenny: < Non fare la finta tonta, lo sai benissimo, chi >
Val: < Non incominciare a fare Nicole, parla chiaro >
Jenny: < Max, di chi posso parlare >
Val: < No, è solo un mio amico >
Jenny: < Non sembra proprio, io capisco quando uno è innamorato da un chilometro di distanza, e per capire che tu sei innamorata di lui basta fare un piccolissimo passo in avanti >
Val: < Smettila Jenny………………Oh cosa vi è successo >
Jenny: < Come vi sentite, devo chiamare qualcuno >
Rag: < No, non vi preoccupate, è tutto a posto. Ti dispiace dire agli atri che l’esperimento è finito >
Jenny: < D’accordo >
Val: < Ma perché? >
Rag < Potrei non rispondervi ragazze >
Val: < Va bene >
La ragazza aveva parecchi lividi che non aveva prima e capimmo subito che qualcuno di molto forte l’aveva maltrattata. Lei con l’orgoglio ferito uscì dalla scuola malconcia, non credo che le facessero male le ferite fisiche ma sembrava parecchio umiliata, chissà cosa sarà successo
Val: < Hai visto >
Jenny: < Sì, sembrava che qualcuno l’avesse picchiata, poveretta >
Cla: < Dove eravate finite, vi stavamo cercando >
Max: < Che faccia che avete, sembra che abbiate visto un fantasma >
Jenny: < Sì, abbiamo visto un morto vivente >
Cla: < In che senso >
Val: < Qualcuno le aveva date alla ragazza che fa l’esperimento >
Max: < Oh no >
Cla: < Che c’è Max >
Max: < Forse so chi è stato, Nicole e Lorenzo >
Jenny: < Come fai a sapere di preciso che sono stati loro >
Max: < Gli ho sentiti, stavano parlando di un accordo, della ragazza e di me e Valeria >
Jenny: < Ah, mi sono scordata di dirvi che la ragazza ha detto che non si farà più l’esperimento >


Fuori dalla scuola

Sima: < Stiamo a posto!!!! Abbiamo una amica e una professoressa tra le nuvole, cosa è successo a tutto il mondo? >
Jenny: < Non te la prendere così, non tutto resta sempre come prima, è anormale se non si cambia, e secondo me era ora che la prof di matematica si innamorasse di qualcuno, quella è single da quando è nata >
Sima: < Bè, questo è vero ma tutti nello stesso tempo, non capisco >
Jenny: < Non tutto si può capire, per esempio, perché Valeria si comporta così? Chi lo può sapere, soltanto lei >
Cla: < Ciao, come state? >
Sono rare le volte che Simona e Claudio si baciano e questa è una di quelle, si diedero un bacio da favola, e a proposito chissà cosa vuole fare Simona a proposito del fatto di lasciarsi
Jenny: < Chi si rivede, sono anni che non passi di qui; comunque noi stiamo bene è Valeria che sta male >
Cla: < Ma se non ci vediamo da trenta secondi, Valeria sta male come la prof di matematica? >
Jenny: < Sì esattamente, secondo me Valeria ci nasconde qualcosa, gli dev’essere successo qualcosa che non ha mai provato >
Cla: < Sapete dove si trova Valeria in questo momento? >
Jenny: < Credo che si sia incamminata verso casa, perché lo chiedi? >
Cla: < Perché forse io so perché Valeria si comporta i quella meniera….. ma non posso dirvelo, perché se non ve lo ha ancora detto, vuol dire che non vuole farlo sapere >
Sima: < Di che cosa si tratta? >
Cla: < Non posso dirvelo >
Jenny: < E tu come fai ha saperlo? >
Cla: < Niente, li ho visti stamattina, loro non mi hanno visto e ho assistito alla scena >
Sima: < Quindi è successo qualcosa stamattina tra Valeria e qualcun altro che noi non sappiamo, eh, ora mi deve raccontare tutto >
Jenny: < Non credo, se non ce lo ha detto, vuol dire che non si sente pronta a dirlo, tutto qui, ora smettiamola di parlargli alle spalle, a me non piace >
Cla: < Ritornando al fatto della professoressa dovremmo aiutarli a mettersi insieme >
Sima: < Chi ? >
Cla: < La professoressa di matematica e il professore di italiano >
Jenny: < Sarebbe una bella cosa, sapete ? >
Cla: < Ho notato che vanno molto d’accordo >
Sima: < Magari si sposano e noi possiamo anche partecipare al loro matrimonio >
Jenny: < Ora non credi di esagerare un pochettino? >
Sima: < No >
Cla: < Potremmo organizzare un incontro tra loro, senza che loro lo sappiano >
Jenny: < Forse sarebbe meglio farci gli affari nostri >
Sima: < Ma no, e come intendi fare? >
Cla: < Venite qua, nessuno deve saperlo >


Poco dopo

Cla: < Allora è deciso!!! Domani faremo quello che abbiamo detto e tu Jenny, convinci tuo nonno e chiamami d’accordo? >
Jenny: < D’accordo, dirà sicuramente di sì >
Cla: < E tu Simona ricordati di fare i bigliettini, mi raccomando >
Sima: < Ok, a domani >


1° Ora

Sima: < Noi alunni abbiamo organizzato una festa a sorpresa per il professore di educazione fisica e abbiamo deciso di invitare anche i prof, e non vorremmo che lui lo sapesse perché non vogliamo che sia una sorpresa e allora……. >
Prof: < Non ti preoccupare non dirò niente a gli altri professori, allora dimmi quand’ è questa festa ? >
Sima: < Tra due giorni, la faremo a scuola, il nonno di Jenny è il guardiano e ci può aprire la scuola, e mi raccomando venga vestita molto elegantemente, il nostro punto di incontro è nella sala computer poi ce ne andremo nella palestra >
Prof: < D’accordo , ora però vorrei incominciare la lezione >
Jenny: < Be, allora, come è andata? >
Sima: < Se l’è completamente bevuta >
Cla: < Fantastico, ora dobbiamo convincere il prof di italiano e basta >
Jenny: < Quando ce lo abbiamo ?>
Cla: < Alla quinta ora >
Sima: < Ok >


Fine 5° ora

Jenny: < Allora? >
Sima: < Idem >
Cla: < Evvai >
Jenny: < Ora non dobbiamo fare altro che aspettare il giorno ed è fatto >
Val: < Cosa state combinando voi, è da mattina che non fate altro che bisbigliare tra voi e mi avete lasciata sola per tutta la giornata >
Jenny: < Niente, stiamo soltantoooooooooo……>
Val: < Soltanto combinando qualcosa >
Sima: < D’accordo stiamo combinando qualcosa, ma noi te lo diciamo soltanto se tu ci racconti cosa è successo il giorno che le stavi per prendere dalle scagnozze di Nicole >
Val: < Stavo giusto venendo da voi a raccontarvelo e meno male non ve l’ho detto stamattina, così ora siete costrette a raccontarmi tutto anche voi. Allora vediamo come posso dirglielo……… Max mi ha baciato >
Jenny: < Che cosa!!!!!!!! Era questo che ci tenevi nascosto perché? >
Val: < Perché volevo essere sicura del mio sentimento e poi non è che mi ha proprio baciata, mi ha solo dato un bacio vicino alla bocca >
Sima: < Solooooooooooo!!!!!!!!!!!!!! Ti rendi conto, quello quando è appena entrato è diventato il ragazzo più popolare e ha messo subito gli occhi su di te, ha detto no persino alla ragazza più ricca della nostra scuola, ti rendi conto? >
Cla: < Simona?!?!?!?!? >
Sima: < Sei geloso per caso, ora visto che sono fidanzata con te non posso più vedere gli altri ragazzi belli?? >
Cla: < IO GELOSO!!!! No, però mi dà un po’ fastidio, questo fatto >
Sima: < Sì, sei geloso!!!!! >
Val: < E poi c’è un altro motivo per cui non ve l’ho detto, se lo avrebbe saputo Nicole, me ne sarei andata al quel mondo senza aver ottenuto la licenza media, ora smettiamola, di parlare di me, cosa state combinando voi? >
Sima: < Non te lo diciamo >
Val: < Ma un patto è un patto >
Sima: < Quando mai abbiamo fatto un patto >
Jenny: < Dai, c’è l’ha raccontata grossa dobbiamo premiarla, no? >
Sima: < E va bene, allora stiamo organizzando un incontro tra la professoressa di matematica e il professore di italiano >
Val: < Pure voi la state combinando grossa, non credi? Anzi GROSSISSIMA!!!!!!! >
Max: < Ciao >
Val: < Ciao >
Max: < Senti ti dovrei parlare in privato, puoi venire in corridoio con me >
Val: < Certo ma è una cosa urgente ? >
Max: < Per me sì >
Val: < Ok, ora vengo, scusatemi, continuiamo a parlare di quella cosa più tardi d’accordo? >
Sima: < Va bene >
Quel “per me sì” mi ha messo in agitazione, cosa avrà di così importante da dirmi, spero che non sia quello che penso.
Il cuore mi pulsa a 140 battiti al secondo, ho paura che pure Max li senta, mi sento il petto che mi fa male, sono troppo emozionata, calmati Valeria, non essere così fantasiosa, queste cose nella realtà non possono succedere; stavo immaginando la scena, Max che mi diceva che mi amava e che mi dava un bacio da sogno. Non poteva succedere, in fondo io sono soltanto una povera sfortunata con i genitori separati e che tutta la vita gli va ha rotoli, come possono succedere cose di questo genere a me? Ci vuole un miracolo bello e grosso e Dio non ne fa molti in questo periodo.
Dopo qualche esitazione mi incamminai verso il corridoio, ho le gambe che mi tremano e a ogni passo rischiavo di cadere perché camminavo male.
Intanto mentre camminavo verso la morte sicura, per me più andavo avanti e più sembrava che andassi incontro alla morte, intanto qualcuno aveva avuto la malaugurata idea di spiarmi.
Jenny: < Che facciamo? Sono curiosa >
Sima: < Andiamo a spiarli >
Jenny: < Ma non è giusto >
Sima: < Vuoi sapere quello che si dicono? >
Jenny: < Sì >
Sima: < Allora vieni!! Tu Claudio vieni? >
Cla: < Certo , non voglio perdermi questa occasione >
Jenny: < Aspettatemi ora arrivo >

Nel corridoio

Il corridoio è deserto, tutti erano dentro le proprie classi e aspettavano, con agitazione, la fatidica campanella, che come ogni giorni annuncia la lieta fine delle lezioni. Ma quello per me è stato uno dei momenti più terribili del mondo, mentre aspettavo che Max parlasse, continuavo a pensare alla scena che mi ero immaginata, quanto volevo che succedesse, continuavo a sperare, tentar non nuoce. Alla fine non riuscii ad aspettare che parlasse lui e presi la parola.
Val: < Che cosa mi devi dire? >
Max: < E’ difficile dirtelo, ma sicuramente avrai già capito di cosa si tratta >
Come ho già capito?!?!?!?! Speriamo che sia quello che ho pensato, speriamo, ti prego, ti prego……….
Max: < E’ molto difficile dirlo ma……….. >
Stavo per dire una cosa un po’ insensata, ma lui a sguardo basso e molto arrossato mi tappò la bocca, si fa per dire, con un bacio, il mio primo bacio, ho sempre immaginato il mio primo bacio ma non me lo sarei mai immaginato così bello. Data da ricordarsi, oggi lunedì 1 Febbraio a tredici anni ho ricevuto il mio primo bacio.
Sima a bassa voce: < Hai visto si sono baciati, quando mai tu mi hai baciata così? >
Cla: < Perché io non so baciare come lui >
Jenny: < Smettetela di litigare, stanno cominciando a parlare >
Ci separammo dopo poco, ma quel minuto mi sembrò un secolo, un secolo di felicità, la felicità mi usciva da tutti i pori, piangevo per la felicità e lo abbracciai. Dopo che fu passato un po’ di imbarazzo Max come al solito prese la parola
Max < Io ti amo >
Val: < Non, so > Come non so, prima lo bacio e poi gli dico che non lo so, sei una vera stupida < Scusami, volevo dire sì…………………..pure io ti amo >
Jenny: < Ora sappiamo abbastanza, possiamo ritornare dentro prima che ci scoprano? >
Cla: < Sarebbe meglio, perché hanno finito di parlare e forse stanno per tornare indietro >
Sima: < Ok >


Fuori dalla scuola

Sima:< Perché hai le lacrime agli occhi, che cosa doveva dirti di così importante? >
Val: < Niente >
Jenny: < Un niente bello lungo, sei uscita e te ne sei rientrata dopo mezzora e senza parlare, dai sputa il rospo che cosa ti ha detto? >
Val: < D’accordo mi ha chiesto di uscire con lui >
Jenny: < Davvero, vuol dire che vi siete messi insieme >
Val: < No, non proprio, diciamo che siamo più di amici e meno di fidanzati >
Sima: < Non avete fatto altro, sicura >
Val: < E che cosa volevi che facessimo? >
Sima: < Non so, cose tipo, un abbraccio o un bacio >
Val: < Bè, veramente sì >
Jenny: < Che cosa sì >
Val: < Il bacio, mi ha baciata >
Sima: < Beata te >
Val: < Per che cosa? Tu non sei già fidanzata? >
Sima: < Sì però il mio non sa baciare come il…………tuo >
Val: < Come fai a sapere che sa baciare bene? >
Sima: < Niente abbiamo semplicemente…….>
Val:< Spiato vero? >
Sima: < Sì >
Val: < Incomincia a correre se non vuoi arrivare al cimitero prima del tuo tempo >
Quando io mi arrabbio e meglio scappare e ora ero completamente furiosa, prima non si fa gli affari suoi e dopo mi spia, ora gliela devo far pagare, ma Simona incominciò a correre come le avevo consigliato ma io una volta partita alla riscossa, nessuno mi può fermare, dopo un bel po’ di inseguimento, io e Jenny, riuscimmo a prenderla
Val: < Fino a dove hai ascoltato ? >
Jenny: < Fino al bacio, poi abbiamo pensato che erano fatti che non ci riguardavano e allora abbiamo smesso >
Val:< Allora ti ci metti pure tu? >
Jenny: < Non è colpa mia, mi hanno costretto >
Val: < Chi ti ha costretto ? >
Jenny: < Simona e Claudio >
Val: < Ci ha visti pure Claudio >
Sima:< Sì, però lui lo sapeva già, vi ha visti la prima volta >
Val: < Perché i fatti miei si devono sapere in tutto il mondo? >
Jenny: < Calmati adesso. Abbiamo parlato con Claudio e gli abbaiamo detto perché non lo deve dire a nessuno. Ora dimmi,quando avete intenzione di incontrarvi >
Val:< Avevamo intenzione di andare al cinema >
Sima: < Cosa avete intenzione di vedere? >
Val: < Non so, non abbiamo avuto il tempo di decidere, io però avevo intenzione di vedere il terzo film del Signore degli anelli, ma vorrei vedere insieme a lui qualcosa di più romantico >
Sima: < Anche io e Claudio al nostro primo appuntamento siamo andati al cinema, ma non mi ricordo che film era >
Jenny: < Se no mi sbaglio era “Ricordati di me” >
Val: < Sì, ora me lo ricordo pure io, eri così eccitata >
Sima. < Sì, è stata una serata bellissima e spero che lo sarà per te >
Val:< Ora devo andare mia madre mi aspetta, mi ha detto di passa per il supermercato vicino a casa mia, devo comprare qualcosa. Ciao !!!!!! >
Sima e Jenny : < Tanto ce ne dobbiamo andare pure noi.Ciao !!! A domani >


1° ora

Val: < Non c’è il professore di religione >
Jenny: < Così possiamo parlare >
Cla: < Ciao, come state? >
Jenny: < Bene >
Cla:< Domani è il giorno fatidico >
Val: < Io ancora non ho capito che cosa dovete fare? >
Sima:< Allora, abbiamo detto ai due che ci sarà una festa di compleanno a sorpresa per il prof di educazione fisica e che ci saremo riuniti nella sala computer, per poi andare in palestra dove ci sarà la festa, ma non ci sarà nessuno a parte loro due, appena entrati nella stanza dei computer, senza farci vedere gli chiuderemo nella senza con i lucchetti e gli diremo che la porta si era bloccata e che solo il nonno di Jenny poteva aprirla, ma che il nonno era appena uscito e doveva ritornare non prima di due ore, così loro staranno tutto il tempo da soli >
Val:< Geniale ma non credete che non sarebbe giusto >
Sima: < Che cosa? >
Val:< Il fatto è che io non ne sarei molto contenta, si dice non fare a gli altri quello che non vorresti che facessero a te >
Cla: < Domani vedremo se la professoressa vorrà o no >
Val: < Con voi è inutile parlare, volete fare sempre di testa vostra >
Jenny: < Secondo me ha ragione Valeria >
Sima: < Allora non venire. Ci andremo io e Claudio >
Jenny: < Ma io non volevo dire questo >
Sima. < E’ deciso a domani Claudio >
Simona che è molto suscettibile, in certi momenti, si arrabbio e chiese alla professoressa che era venuta a sostituire il permesso di cambiare posto e si mise vicino al più secchione della nostra classe così l’aiutò a finire i compiti di mat, lei è fatta così, non fa mai i compiti a casa e dopo vuole essere aiutata, non la capisco.
Jenny: < Perché!?!?!?!?!? Non c’era anche bisogno di cambiare posto >
Cla:< Non te la prendere, lo sai com’ è fatta, quando cambi idea te la fa pagare >
Jenny: < Dovevo immaginarmelo, la conosciamo troppo bene. Allora domani saremo in due a restare da soli >
Val: < No, mi dispiace, domani esco con Max >
Jenny: < Allora avete deciso che film vedere? >
Val: < Sì, lo abbiamo deciso prima di entrare a scuola, andiamo a vedere Tomb Raider e la culla della vita >
Nic: < Salve mocciose, posso introdurmi? Dò per caso fastidio >
Jenny: < Sì, e molto, quindi sua maestà è pregata di girare i tacchi ed andarsene, e subito >
1° gua: < Come ti permetti a parlare così della mia amica? >
Jenny: < Ho che paura? Scommetto che me la sto facendo addosso e dovrò andare a piangere dalla mia mammina, scordatelo!!! >
2°gua: < Non provocarci così, non sai cosa siamo capaci di fare noi >
Jenny: < Sì, lo so benissimo, siete soltanto brave a parlare e farvela addosso >
2°gua: < Le vuoi per caso >
Jenny: < Certo, ma sarete voi quelle che le avrete >
Val: < Fermati Jenny, che fai, sei uscita completamente di testa oggi? >
Nic: < Basta, ho visto abbastanza, ferme voi, non mettetevi al suo livello, noi siamo superiori, e visto che ci siete andate alla macchinetta per il caffè e compratemi una cioccolata, sbrigatevi >
Val: < Che sei venuta a fare, ad insultarci? >
Nic: < No! Ho sentito che parlavi di Max, che cosa stavate dicendo? >
Jenny: < Niente che ti interessa >
Nic: < Non credo proprio, presto sarà il mio ragazzo, quindi non voglio che qualche altra ragazza si intrometta d’accordo? >
Val: < Che cosa ? >
Nic: < Hai capito bene, sarà il mio fidanzato >
Val: < E come ci riusciresti? >
Nic: < Bè, è un segreto, e perché dovrebbe interessarti a te? >
Val: < Non sono fatti tuoi, sputa il rospo e subito >
Nic:< Non posso dirti niente, e poi tu mi avevi detto che non ti interessava >
Jenny: < Senti, lo so cosa stai provando adesso, ma non reagire, ti prego, non fare la sciocca >
Val: < Lasciami stare, non sono fatti tuoi >
Nic: < E nemmeno i tuoi, se è per questo >
Val: < e invece lo sono >
Nic: < Oh, la piccoletta si sta arrabbiando, per quale motivo >
Val: < Perché tu non sputi il rospo >
Nic: < Ma perché ti dovrebbe interessare questo argomento? >
Val: < …………………… >
Nic: < Che c’è, perché ad un certo punto ai smesso di parlare, il gatto ti ha mangiato la lingua? >
Val: < No >
Nic: < Allora perché non rispondi? >
Non potevo più sopportare quella insulsa iena, di colpo l’afferai per il collo della sua adorata camicetta e stavo per tirarle un pugno nella sua insulsa faccia da cretina quando mi venne un ripensamento e dissi soltanto:
< Non……sono……fatti………tuoi >
Nic: < Oh, calmati, stavo soltanto scherzando >
Val: < Ora che non ci sono le tue amichette fai la ragazzina buona, solo quando ti conviene fai la ragazza capo >
Jenny: < Calmati ora, sta arrivando il prof di educazione fisica, dobbiamo uscire fuori >
Lasciai Nicole, non volevo arrivare al suo livello di violenza ma non riuscivo a sopportare il suo atteggiamento di superiorità nei miei confronti, ma mi sono divertita a guardare il terrore che si intravedeva nei suoi occhi, non se lo poteva mai aspettare un simile comportamento da me, e sinceramente nemmeno io me lo aspettavo. Come della serie “ Potete farmi di tutto ma il ragazzo non toccatemelo”
Val: < D’accordo, ma ci vedremo più tardi >
Nic: < Certo, ma non sarò sola >
Jenny: < L’hai combinata grossa , che cosa ti è preso >
Val: < Non lo, ad un certo punto mi è venuto un tic nella testa che non ho potuto frenare >
Jenny: < Oggi sarà un miracolo se riuscirai ad arrivare a casa >
Val: < Credo che hai proprio ragione >

2°ora

Max: < Ciao, oggi ti ho vista con Nicole, che facevi? >
Val: < Quella là non la sopporto, ora ha detto troppo, chi si crede lei >
Max: < Valeria aspetta >
Ero talmente arrabbiata con Nicole che riuscii ad ignorare Max, quando mi piace un ragazzo, qualsiasi cosa mi chieda la faccio.
Jenny: < Lasciala andare, ha altri pensieri per la testa >
Max: < Ma che cosa è successo? >
Jenny: < Nicole ne ha detta una delle sue >
Max : < Che ha fatto di nuovo >
Jenny: < Nicole ha detto a Valeria che tu saresti stato il suo ragazzo e lei si è arrabbiata, ma il peggio è che lei l’aspetta fuori all’ultima ora >
Max: < Non c’era bisogno di arrabbiarsi, lo sa che….. >
Jenny: < Sì, hai ragione ma devi sapere che Valeria tiene molto a te più di quello che fa vedere, lei era sempre assente con la mente, trascorreva i giorni tanto per, non aveva motivi per andare avanti, soprattutto dopo la separazione dei suoi genitori, aveva sempre un’ espressione malinconica ma ho notato da quando vi siete incontrati, anche se da poco tempo, lei è sempre allegra e ha sempre voglia di scherzare, e lei stessa mi dice quanto tiene a te ma non ha il coraggio di dimostrartelo, un po’ perché ha paura di Nicole, un po’ perché è ancora timida. Secondo me l’unico modo per far funzionare questa storia è gridarlo a tutta la scuola >
Max: < Non proprio a tutta la scuola >
Jenny: < Scemo, è un modo di dire come gridarlo a tutto il mondo!!!! Comunque io penso che dobbiate dirglielo >
Max: < Forse hai ragione, ma sarà un po’ difficile. Sono rimasto colpito su quello che hai detto di Valeria, non credevo di valere così tanto per lei >
Max: < Valeria è una persona molto speciale sa amare ma vuole essere anche amata, ricordatelo sempre >
Val: < Di cosa state parlando? >
Jenny: < Noi di niente, ma credo Max che ti debba parlare >
Max: < Sì, però non adesso >
La lezione andava molto spedita, abbiamo letto qualche pagina del libro, il professore come al suo solito si è inventato uno dei suoi giochetti per intrattenerci e ci diede una bella notizia, il prof era stato scelto per partecipare ad un concorso canoro e ha chiesto un mese di assenza, ero felice per il prof, anche per noi, comunque tutti noi lo tiferemo, in fondo se perde deve ritornare subito a scuola, forse sarebbe meglio che arriverebbe almeno alla finale.


Ricreazione

Val: < Max!!!! Mi dovevi dire una cosa >
Max: < Sì, non in questo momento mi sto anticipando matematica, quella strega ci ha dato un sacco di compiti >
Jenny: < Sì, ma sono facilissimi >
Max: < A te è facile dirlo, tu li hai capiti io no!!!!! >
Val: < Se vuoi te li posso spiegare io >
Max: < Grazie >


Fine 3° ora

Sima: < Più passa il tempo e più il prof di italiano mi sta antipatico, sta cambiando, ci dà un sacco di compiti >
Val: < Per te dare un po’ di esercizi in più vuol dire cambiare >
Sima: < Sì >
Jenny: < Tu, vieni con me in bagno >
Sima: < Io non ci devo andare >
Jenny: < Tu ci vieni lo stesso >
Sima: < Perché?? >
Jenny: < Te lo spiego dopo, ora vieni >
Max: < Ti devo parlare per quanto riguarda la faccenda di Nicole >
Val:< Ah, volevo parlarti pure io di questa cosa, sai che cosa ha detto Nicole >
Max: < Sì, ma non è questo il punto, il fatto è che dobbiamo dirglielo e al più presto possibile >
Val: < Perché hai così tanta fretta di farcia ammazzare >
Max: < Sì, forse reagirà male ma non possiamo illuderla ancora per molto, perché se facciamo aspettare più tempo la sua reazione può essere più forte di quello che pensiamo >
Val: < Su questo fatto hai ragione però….. >
Max: < Non ti preoccupare, non succederà niente >
Max mi prese la mano e in quel momento capii che insieme al lui sarei riuscita a superare qualsiasi cosa, dalla sua mano sembrava infondermi coraggio
Sima: < Siamo ritornate, di cosa stavamo parlando >
Val: < Stavamo parlando che è arrivato il prof >


4° ora
Val: < Che facciamo Max >
Max:< Per cosa? >
Val: < Per Nicole all’ultima ora e come dobbiamo dirglielo >
Max: < Giusto, ho un’idea ma devi essere onesta con Nicole, io posso dirti quando glielo diremo ma le parole devono nascere dai nostri cuori e non devono essere frasi fatte >
Val: < Qualunque cosa pur di cavarmela oggi >
Max: < Si seria per favore, il troppo entusiasmo in una situazione del genere è segno di pazzia >
Val: < Scusami, mi è uscita così >
Max: < Aveva ragione Jenny >
Val: < Su cosa aveva ragione Jenny >
Max: < Niente, cose nostre >
Val: < Vedi che sono gelosa >
Max: < Non ti preoccupare, sono cose di scuola >


Fine 5° ora

Jenny: < Hai trovato un modo sicuro per scansare la morte >
Val: < Non esagerare, abbiamo trovato un modo per dire a Nicole la verità su me e Max prima che ci ammazzi >
Jenny: < In che senso? >
Val: < Se sopravvivo te lo racconto >
Max: < Ciao, sei pronta >
Val: < Intendi fisicamente o moralmente? >
Max: < Non fare la sciocca, lo sai benissimo di cosa intento >
Val: < Comunque fisicamente no, moralmente sì >
Jenny: < In parole povere non sei pronta se ti tira uno schiaffo >
Val:< Più o meno così, non credo che ci tirerà soltanto uno schiaffo >
Max: < Non esagerare, non essere così pessimista, non succederà nulla >
Val: < Lo vedremo >
Jenny: < Conviene che io me ne vada, così non intralcerò lo svolgimento del litigio >
Val: < Molto spiritosa, ciao >
Max: < Scherzi a parte, sei pronta? >
Val: < Con te supererei qualsiasi ostacolo >
Max: < Andiamo a cercarla >
Ci prendemmo la mano e ci incamminammo, ero emozionata e allo stesso momento avevo paura, ero allegra ma allo stesso tempo arrabbiata. Una serie di emozioni giravano per la mia testa e per il mio stomaco, non vedevo l’ora che tutto questo sia finito.
Ad un certo punto vedemmo tre ombre vicino al portone che ci stavano aspettando impazientemente.
Nic: < Ehi tu non abbiamo una cosetta da finire >
Val: < Ti stavo proprio cercando >
Nic: < Max che ci fai insieme a questa mocciosa >
Max: < Dobbiamo dirti una cosa >
Nic: < Dimmi pure >
Max stacco la sua mano dalla mia e disse una cosa nell’orecchio di Nicole che subito ordinò alle sue amiche-guardie di tornare a casa e che se la sarebbe cavata da sola, anche se con un po’ di difficoltà
Max: < Smettila di dare fastidio a Valeria >
Poi io e Max ci scambiammo un paio di sguardi come per dire “ Non l’hai ancora capito, ci vogliamo bene”
Ad un certo punto la situazione si fece molto tesa. Ti prego, non arrabbiarti, ti prego!!!!!!!!!!!
Nicole sembrava che stesse per scoppiare, era diventata tutta rossa ma un certo punto invece di andare addosso a Valeria per riempirla di botte, quello che avrebbe voluto fare, crollò a terra e incominciò a piangere e noi ci avvicinammo.
Val: < Che ti prende, che cosa succede? >
Nic: < …..non è giusto…>
Val: < Cosa non è giusto >
Nic: < Io….. io non…… >
Max: < Nicole……..>
Nic: < Tu……tu stai zitto, tu mi hai mentito, mi hai illusa, mi hai ferita >
Val: < Non voleva farlo >
Nic: < Tu stai zitta, non puoi capirmi, tu hai sempre avuto tutto >
Max: < Non volevo ferirti credimi >
Nic: < Tu sei soltanto un bugiardo, devi essere uno stolto per poterti mettere con un’imbecille come lei >
Nicole si alza in piedi e cerca di fuggire ma Valeria la ferma e le tira uno schiaffo: < Chi sei tu da poter giudicare la gente in questo modo, non hai mai pensato che forse l’imbecille sei tu? O forse sai che è vero e ti nascondi la verità? Tu non sei nessuno, lo vuoi capire, non puoi girare per la scuola e mettere panico a tutti ragazzi, non sei più una bambina, vuoi sapere proprio la verità, tu sei solo una bambina capricciosa che non vuole crescere, viziata e senza amici, ti sei mai chiesta perché nessuno ti vuole bene veramente, bè te lo dico io perché , sei soltanto una mocciosa egoista ed egocentrica e non fai altro che pensare a te stessa, ti devi vergognare >
Nicole rimase fissarmi che per la prima volta ho avuto il coraggio di dirle la verità, nessuno lo aveva fatto prima di me
Max: < Valeria andiamo >
Val: < No! Devo dirgli un’altra cosa >
Val: < Per colpa tua io ho dovuto nascondere il mio affettoper Max che per me è la cosa più importante che esista, non ho mai amato nessuno, tu hai, ci hai messo paura, ci hai costretti a nasconderci, be forse di una cosa ti devo ringraziare, se non fosse stato per la tua campagna intimidatoria io non avrei mai avuto il coraggio di dirti queste parole >
Mentre ce ne stavamo andando, Nicole ci fermò, aggrappandosi alle nostre giacche.
Nic: < Per te è facile parlare, non mi puoi capire >
Val: < Cosa c’è da capire >
Nic: < Tu non puoi capire la mia situazione, tu non hai genitori divorziati e una madre che se ne va di casa lasciandoti sola soltanto……>
Val: < Non sei l’unica al mondo che hai problemi di questo genere, se non lo sai pure io ho i genitori separati e mia madre anche se è presente fisicamente per me è come se fosse assente >
Nic: < ………..Soltanto a quattro anni >
Max: < Oh Nicole quanto mi dispiace >
Val: < Non lo sapevo, mi dispiace, perché non ce lo hai mai detto >
Nic: < Non ammettevo di essere debole, non volevo che i compagni avessero compassione per me, ero cocciuta, volevo che pensassero che io fossi forte e capace di affrontare qualsiasi cosa invece sono una stupida, hai ragione sono egoista e ti chiedo perdono, spero di poter essere perdonata anche se non me lo merito, oh Max, ti chiedo scusa pure a te, ti ho mentito e ora insultato, scusami, mi sono pentita >
Val: < A cosa servono gli amici se no a perdonare ed ad accettare gli errori della propria amica >
Nic: < Davvero mi perdonate? >
Val e Max: < Certo >
Nic: < Oh, vi ringrazio tantissimo >
E per la prima volta Nicole fece una sorriso senza rancore e senza cattiveria e abbracciò Max e Vale e si lasciò andare tra le braccia dei suoi nuovi amici.
Val: < Guardate, sta nevicando >
Max: < Impossibile, questa è una di quelle zone dove nevica ogni cent’anni >
Nic: < Questa volta ha ragione Valeria, guarda, sta veramente nevicando >


1° ora

Non avevo il coraggio di farmi vedere da Nicole dopo quello che è successo ieri, non avrei mai immaginato la sua reazione, io mi ero già immaginata la scena, io stesa per terra piena di lividi e Nicole che abbracciava Max e mi guardava con un sorrisetto maligno. Tutta immaginazione, ma sono contenta che sia finita così. Oh, me ne ero dimenticata, oggi c’è il mio primo appuntamento con Max sono super felicissima. E’ il mio primo appuntamento con Max e il mio primo appuntamento con un ragazzo. Primo in tutti i sensi. Ho paura, ma credo che non sarà affatto brutto, ci divertiremo.
Sim: < Hai visto che ieri a nevicato, è stato bellissimo >
Jenny: < E’ da tanto tempo che da queste parti non nevicava >
Sim: < Non era una neve normale però >
Jenny: < In che senso? >
Sim : < Sembra magica, non so spiegarmi, era fatata >
Jenny: < Non esagerare, comunque penso che ogni fenomeno atmosferico diverso dal clima di qualche paesaggio è come se fosse un segno mandato dal cielo per farci capire un determino fatto che è successo ieri >
Sim:< In poche parole !!!!! >
Jenny: < In poche parole la neve di ieri non era una semplice neve, era come se qualcuno ci avesse chiamato a vedere un avvenimento che è successo ieri >
Sim: < Guarda chi c’è, i due piccioncini che si danno la mano e stanno venendo verso noi >
Jenny: < Dai, non urlare, ti sentiranno >
Sima: < Di cosa si dovranno preoccupare, che li veda Nicole o i nostri compagni?>
Jenny: < A proposito di Nicole, dov’è, chissà cosa è successo ieri >
Sim: < Nicole sta là, non la vedi >
Jenny : < Ci credo che non la vedo, di solito a quest’ora è sempre in giro a darsi arie e a dar fastidio ai ragazzi e a minacciare le ragazze >
Max e Valeria : < Ciao >
Sim: < Dove stanno? >
Val: < Che cosa? >
Sim: < Bè, insomma hai capito, i lividi no >
Max: < Quanto sei pessimista, non abbiamo nessun livido >
Sim: < Allora gliele avete date a Nicole >
Val: < Ma che cosa dici, noi non alzeremo mai una mano nemmeno a una mosca>
Jenny: < Ma che cosa è successo, Nicole è rimasta traumatizzata >
Max: < Diciamo che le abbiamo più dato uno schiaffo morale, anzi Valeria le ha dato uno schiaffo morale >
Sim e Jenny: < Cooooooooosa ?!?!? >
Max: < Ieri quando abbiamo incontrato……………… >
Sim: < E brava Valeria, gliele hai finalmente dette quattro a Nicole >
Val: < Sono state parole che sono uscita sul momento, non sapevo nemmeno io quello che dicevo >
Max: < E proprio per questo motivo che sono state efficaci, era crude e sincere, e l’hanno messa a ko >
Val: < Ho promesso a Nicole che non l’avrei detto a nessuno e vi prego di farmi la stessa promessa >
Sim: < Che peccato volevo scrivere un articolo su di lei e venderlo al giornalino della scuola, avrei accumulato una bella cifra >
Jenny: < Ma tu pensi soltanto a te stessa >
Sim: < E a chi altro dovrei pensare? >
Jenny : < Prova a pensare come ti sei sentita tu quando io ho fatto la stessa cosa ha te >
Sim: < Oh sì, mi sono sentita proprio un nulla >
Val: < Come al solito la vecchia e raffinata Simona >
Jenny: < Che abbiamo oggi? >
Max: < Dovremmo avere religione ma come ieri manca, ho saputo che sta male>
Sima: < Allora preghiamo affinché non guarisca più >
Val: < Simona, queste cose non si dicono nemmeno per scherzo >
Sima: < Oh, ma con voi non si può essere sarcastici >
Max: < Vale guarda Nicole >
Val: < Non ci credo, ancora si fa seguire dalle sue amiche.guardie come una volta, non l’ha capita proprio la lezione >
Mi stavo per alzare e urlare a tutto il mondo che razza di persona è Nicole quando Max mi fermò.
Max: < Non è come credi, guarda >
Nic: < Lasciatemi in pace d’accordo, non seguitemi vi prego >
1°gua: < Ma perché, che cosa è successo ieri, dobbiamo darle a qualcuno, basta che tu ci dica qualcosa e noi la faremo >
Nic: < Allora sparite dalla mia vista e non fatevi più vedere >
1°gua: < Tutto ma non questo >
Nic: < Andate a leccare i piedi a qualcun’altra, mi sono stancata di voi >
2°gua: < Va bene, però spiegaci perché questo cambiamento >
Nic: < Forse perché una vera amica mi ha fatto vedere la luce in questo stato d’animo buio >
2°gua: < Ciao allora >
1°gua: < Ma perché non stai insistendo? >
2°gua: < Non hai ancora capito, si è stancata, ha detto di sparire e noi spariremo>
Nicole mi fece pena, si sedette sulla sua sedia, e per la prima volta non sapeva che fare e guardava fuori alla finestra.
Era rimasta da sola, nessuno la voleva, si pentii di essere diventata quello che era diventata e si rotolava nel suo dolore, sembrava sofferente ma cercava in tutti i modi di mascherarlo. Quanto la capisco, ogni giorno io faccio più o meno la stessa cosa, voglio apparire agli altri forte e potente, ma sono la prima che soffro più degli altri, tante battaglie ho combattuto contro i miei io, il mio io irrequieto, il mio io violento, il mio io un po’ maligno; ho azzerato completamente il mio carattere facendolo diventare mite e paziente, facendomi diventare una ragazza intelligente, matura e molto forte mentalmente, ma tutto questo l’ho creato soltanto per poter superare le prove che mi ha posto davanti la mia corta vita, il separamento dei miei genitori, i problemi economici, la cura della casa durante l’assenza giornaliera di mia madre; mi sono chiusa, non ho mai pianto sinceramente davanti ad un’amica, il mio pianto è silenzioso e soltanto chi vuole ascoltare, lo sente, ma nessuno in questo mondo vuole ascoltarti, tutti sono occupati a pensare a se stessi. Ma ora ho detto basta, voglio vivere la mia vita di quattordicenne, voglio divertirmi, voglio disubbidire, voglio giocare, voglio avere un fidanzato e una schiera di amici che non finisce mai. Ora voglio cercare dentro di me il mio vero io, non una semplice maschera, voglio essere sincera con me stessa , e accettarmi per come mi troverò, anche se ho paura di ritrovarmi una persona ignobile, ho avuto già in precedenza dei pensieri troppo maligni, perciò ho paura che tutti i miei io cattivi prendono il sopravvento sugli altri. Io ho fiducia in me stessa e sono sicura che quei attimi sono stati soltanto attimi.
Val: < Nicole, come stai? >
Nic: < Bene >
Val: < Vedi che con me ti puoi sfogare, ti capisco benissimo, certo credo che tu abbia sofferto molto per i tuoi genitori, però devi pensare che se loro sono felici separati perché bisogna costringerli a stare insieme? >
Nic: < Lasciami in pace >
Val: < Lo so che è difficile cambiare, ma nella vita non si può sempre avere ragione, tutto il mondo che ti sei costruita per apparire forte è una maschera che non serve a niente, credimi pure io l’ho fatto e ora voglio cambiare, nessuno ti potrà mai volere bene se tu non sei sincera con te stessa e con gli altri >
Nic: < Ti posso chiedere una cosa ? >
Val: < Cosa >
Nic: < Come fai? >
Val: < Cosa ? >
Nic: < Come fai ha parlare con me, tu mi dovresti odiarmi, ti ho fatto del male, non capisco >
Val: < Ogni persona veramente pentita ha il diritto di avere una seconda change, e poi non posso girare le spalle ad una persona che ha bisogno di una mano >
Nic: < Ti odio! Vattene ! > Come fa a sopportarmi, sono soltanto un’ombra, io non posso paragonarmi a lei, ecco perché Max ha scelto lei, certo, lei non è bellissima, ma è intelligente, generosa, ed ha un carattere mite e….. insomma è perfetta, capisce il dolore altrui e non giudica mai una persona dall’apparenza, lei cerca sempre la verità, non gira le spalle ad un’amica nel momento del bisogno, quanto la odio, non la sopporto, lei e la sua perfezione.
Val: < Va bene Nicole, ma se hai bisogno di qualcosa, sai dove trovarmi >
Nic: < Sparisci > Nonostante la mia mancanza di rispetto nei suoi confronti ha continuato ad essere calma e gentile, è una persona veramente speciale, quanto la odio, quanto ti odio Valeria.

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin


2°ora

Val: < Max lo sai che mia madre mi ha iscritto nella stessa palestra dove vai tu >
Max: < Non lo sapevo, quindi ci vedremo molto spesso >

AVVISO: questo è un racconto breve, scritto un pò di tempo fa, ma mai completato, volevo un vostro parere, quasi quasi la continuo


   
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