Lucia nacque a Siracusa intorno alla fine del III secolo, anche se non si hanno notizie certe. Apparteneva a una ricca famiglia siracusana e fu promessa sposa a un pagano. Ma Lucia voleva altro dalla vita, voleva consacrare la propria vita al Signore.

La legenda narra che la madre di Lucia, Eutichia, fosse malata e che avesse perso ogni speranza di guarigione. Ma il 5 febbraio del 301, in occasione della festa dedicata a Sant'Agata, Lucia e sua madre si recarono a Catania.
Seppero di un miracolo operato da Sant'Agata che aveva guarito una donna con la stessa malattia di Eutichia. Le due donne, fiduciose, pregarono la Santa affinchè compisse quel miracolo ancora una volta.
Ma, esausta dal lungo viaggio, Lucia si addormentò in chiesa, accanto alle reliquie di Sant'Agata. Nel sonno le apparve Sant'Agata che, sorridendo, le comunicava che anche lei poteva dare la guarigione a sua madre.
Al suo risveglio, Lucia comunicò l'apparizione di Sant'Agata e l'avvenuta guarigione e le manifestò il suo desiderio di consacrare la propria vita a Dio. La madre non le negò il suo permesso.

Tornata a Siracusa distribuì i propri beni ai poveri e rinunciò al matrimonio. Denunciata dal fidanzato fu sottoposta a diverse torture. La storia del martirio non è perfettamente chiara, pervenendoci in diverse versioni. Una di esse narra che Lucia fu condotta in un lupanare, trascinata da una coppia di buoi, cosparsa di pece bollente, posta sulla brace ardente. Si strappò gli occhi prima di crollare esausta e morire. Secondo un'altra versione, invece, Lucia fu decapitata, dopo essersi accecata. Morì il 13 dicembre: anniversario del suo martirio.

Trafugate dai Bizantini, le sue ossa furono portate a Costantinopoli e lì saccheggiate dai veneziani che le portarono nella città lagunare dove attualmente sono custodite nella Chiesa di S. Geremia.

Quest'anno, dopo ben 965 anni, S. Lucia torna a Siracusa. Il suo corpo verrà trasferito alla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa, e qui rimarrà dal 15 al 20 dicembre.

Un sorriso, Titty