Già, Shabbat Shalom, qualche ora e sarebbe entrato il Sabato anche a Milano, erano le ultime ore del 15 del mese del calendario ebraico di Av, un giorno particolare, a cavallo tra il 26 e il 27 luglio, il giorno del romanticismo, quando secondo il Talmud le donne ebree nel tempo del secondo Tempio di Gerusalemme uscivano a ballare nelle vigne e gli uomini non sposati le raggiungevano per cercare moglie.

E tra poco sarebbe sorta la Luna rossa, lo straordinario evento dovuto al riflesso dell’ombra della Terra allineata tra il Sole e il suo unico satellite.

Le vigne dell’uva rossa e la Luna rossa nel giorno assimilabile al Valentine's day e ho raccolto il mio zainetto con la Canon 750D e il cavalletto e sono andato a cercare la danza dell’astro. Per osservare allibito il nulla perché in cielo c’era uno spesso strato di nuvole. Tredici miliardi e mezzo di anni dal Big Bang per arrivare alla sera del 27 luglio 2018 ed era nuvoloso. E mentre ero seduto su una panchina al parco a disquisire tra me e me sulle apparenti assurdità dell’esistenza, una zanzara non faceva che volarmi attorno, “non sei tu che devo incontrare stasera”, le ho sibilato stizzito e per tutta risposta mi ha punto sulla mano. E mi sono messo in spalla lo zaino e sono tornato a casa con le nubi in alto e la zanzara in basso che non mi mollavano.

Ho chiuso le tapparelle mugugnando e ho deciso di andare a dormire, per caso ho dato un ultimo sguardo al cielo e all'improvviso si è aperto uno squarcio ed è comparsa la Luna, pur lontanissima e spenta. Sono corso a prendere cavalletto e macchina fotografica e ho iniziato a scattare, la zanzara sempre vicina, “non è che piuttosto che mordere me guardi questo spettacolo incredibile?”, le ho mormorato mentre da un punto laterale iniziava già a scorgersi la fine dell’ombra. E poi a bocca aperta con il dito fisso sull'otturatore, masticando un cracker che offrivo anche alla mia nuova amica zanzara, cambiando i settaggi per adeguare le riprese alla luminosità crescente, la luce che lentamente avanzava fino al ritorno alla Luna piena.

“Hai visto che roba Zanzy? Qualcosa da ricordare nella vita!”, ho esclamato entusiasta a mezzanotte e mezza rivolto alla mia nuova misteriosa amica, “ok, allora ci vediamo tra qualche secolo per la prossima eclissi e tu non torni a mordermi, ma solo ad osservarla insieme, va bene?”, ho concluso. E non so come lei ha sussurrato :”Era la sera del 15 di Av, sei uscito a vedere la Luna rossa e il mio morso era come la freccia di Cupido e, a proposito, non mi chiamo Zanzy, mi chiamo Valentine, Val per gli amici”. Ed è volata via. E allora ho compreso e mi sono messo a canticchiare una serenata alla mia Lu, di nuovo nel suo pieno splendore ..

Dancing and singing again
In the vineyard together
with you
Red Moon
ירח אדום

Roberto Mahlab