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 Il GATTO BABUK
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Domenico De Ferraro
Emerito


Italy
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Inserito - 27/10/2018 :  12:06:22  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a Domenico De Ferraro

DI DINO FERRARO

Il palazzo dei principi del sole era parte integrante di una fitta vegetazione urbana fatta di altri palazzi goffi e placidi ,grassi ,sgarrupati nel tempo dai colori opachi timidamente ingialliti ove si parlava una lingua casereccia , cialtrona generata dal padre, figlia della storia e di quei vicoli lunghi e lugubri. . Lingua sincera fatta ad immagine e somiglianza della sorte di un popolo. Il giardino era nascosto all’interno del bel palazzo nobiliare inerme nel peccato custodito come uno scrigno colmo di tesori ove il gatto giocava con la vita e la morte altrui dopo aversi leccato le ferite inferte dai cani sciolti . Ed era un gatto, grasso, rossiccio e sapeva parlare tante lingue. Un gatto cosi emigrato dall’antico egizio non si vedeva da tempo nato da una gatta egizia e da un gatto randagio di via Toledo . Il gatto sapeva cantare molto bene fare le fuse e quando il padrone ma soprattutto là padrone lo chiamava si precipitava colà come il vento miagolando si strofinava vicino alle sue gambe. Era proprio un bel gatto Babuk gioia dei principi Caracciolo del sole , costoro erano così innamorati di quel gatto da donargli un collarino d’oro zecchino e metterglielo intorno al collo . Babuk era il bene ed il male di una città di una storia popolare misteriosa e occulta nel suo nome era la sintesi della bellezza di un gatto egizio di un gatto randagio, un gatto speciale che aveva nove vite in corpo nove spiriti eterni. Possedeva il potere di trasformarsi in ciò che voleva era in realtà l’anima di un antico stregone persiano reincarnato nel corpo di un gatto . Babuk miagola si gira rigira sul dorso da la caccia ad un topo di nome Gigino ed è uno spasso vederlo fare la posta al topo che gli canta canzoncine amorose per non essere divorato . Il quale squittisce aggraziato quando lo vede si fa bello facendosi la messa in piega dopo lo shampoo dentro la sua tana super accessoriata. Regala al gatto un po’ del suo formaggio lo prega lo venera poi gli gratta la schiena in segno di fratellanza.

Babuk era un gatto intelligentissimo un semidio, una leggenda un felino dalle molte vite alcune spese viaggiando in velieri fantastici per mari incantati verso terra sconfinate.

Per mari incantati oltre andando ignaro di cosa l’attendeva , vestito da pirata con una benda sull’occhio come un corsaro pronto a far la guerra contro indigeni e marinai naufraghi d’altri navi. Il Gatto Babuk era stato un corsaro temuto su tutti i sette mari. Terrore degli indigeni delle isole equatoriali che scappavano solo a sentire o vedere la sua nave avvicinarsi alla costa. Ed il tempo scorreva nella bella casa dei principi e Babuk dormiva in un angolo del bel giardino mentre il topo Gigino faceva l’amore con una topa della porta accanto. I sogni hanno l’ aspetto di un gatto o di un topo sono parte del nostro vivere del credere che ogni cosa posso avvenire se proseguiamo con diletto e volontà verso un fine che a volte contro ogni pregiudizio ci premia alfine del lavoro svolto.

Babuk dove sei ? vieni e l’ora della pappa
Mi chiama il padrone . finisco di leccarmi il pelo e vado. Speriamo di mangiare pesce fresco oggi . miao . miao , piano , piano , arrivo
Babuk vecchio imbroglione figlio di una gatta concubina dove ti eri nascosto ? Oggi ti trovo più bello. E mi dici cosa vorresti fare. Ti va di venire con me al mercato a comprare del pesce fresco. Ti metto un bel abitino con la sciabola al fianco ed i nuovi stivali ti ho comprato Babuk sarai una meraviglia tra le meraviglie . Le gatte ti mangeranno con gli occhi , tutte ti faranno la corte senz’altro. Come sei bello Babuk la vita con te e meravigliosa scorre in fretta ed in allegria. Regali amore e passioni , sentimenti miti di un tempo passa inesorabile nell’inquietudine del nostro secolo.
Il mio padrone è sempre generoso. Oggi mi metto anche il cappello piumato voglio fargli fare una bella figura gli camminerò affianco con il petto all’infuori pronto a sguainare la mia sciabola contro villani e zotici. Ladri d’infima specie.
Babuk un dolce sogno simile all’onda del mare placida tenera come il tempo che scorre e ci conduce verso regni fantastici ed oltre nell’immaginare la sorte c’attende scansando il male sempre in agguato con coraggio addentrandosi nel dedalo dei vicoli. E nell’eco delle voci sparse fuoriuscite armoniose sgraziate dalle finestre dalle pensioni allegre dove donnine mostrano il loro acerbo sedere, la loro fulva vulva il loro seno prosperoso. Le passioni une ad une s'uniscono ad un solo filo ad un sentimento antico che ti conduce dove l’amore ha un caro prezzo.

Il giardino incantato era il regno di Babuk là dormiva spesso beato sotto il grande e vecchio faggio all’ombra di eventi e guerre mai concluse nel seno di una canzone lieta trasportata su note allegre figlie di passioni nel senso di una filosofia mista di magia dai molti segreti e molte formule tal da tramutare il vile metallo in oro . Magia e sogni questi gli ingredienti di una realtà incantata ove mille personaggi prendono vita nel sogno di un gatto , personaggi immaginari fanno l’amore , fanno quello che desiderano per diletto . La nobilita delle gesta la ricchezza delle passioni ed il fatto di possedere tante terre che vanno dalla cinta muraria della citta in cui vivono i principi fino alla trinacria terra generosa ove il grano dondola nel vento cantando sciuri , sciuri , sciurillo dell’ammore.
In questo segreto giardino sono cresciuto e rammento le mie vite trascorse rammento il dolore del padrone di quando mori sua madre e scese al cielo nelle veste di un angelo dalle ali rosee bella come in vita dolce come il bacio e l’innocenza di un fanciullo lei volo via un triste giorno portando con se una mia vita , la mia pelle si raggrinzi e io uscii matto per tre giorni vagai randagio per vicoli ed angiporti incavolato nero in cerca di compagnia. E di notte ho visto le anime dei morti venire qui nel mio giardino scendere e radunarsi giù all’ipogeo, cantare inni alla vita, pace alla morte che regna nel loro cuore .Anime popolari, pezzentelle, nobiliari si radunano laggiù si raccontano di quando erano in vita. Di quando il regno della loro citta era prospero , nella sconfinate ricchezze ed amori appassiti troppo in fretta. Anime luminose come le stelle aerei fragili svolazzano si uniscono in un solo corpo i loro volti sono orribili rabbiosi mostrano i denti ed ho paura nel vederli e nell’attraversare muri alla ricerca di una terrena vendetta.

Babuk , Babuk vecchio bacucco dove sei , ti ho portato pesce fresco di puteoli cosi fresco , che s’agita ancora nella cesta. Fatti vedere micio sogno infingardo , gioia di nostra vita , signore di questo adorato giardino , dormi ancora sugli allori scipi in un raggio di sole? Meraviglia della natura dalle molte vite e dalla coda molto pelosa.


E Babuk salta fuori scodinzolante la coda come un cane camminando rigido sulle zampe leccandosi i baffi , pronto a saltare sul pesce che l’implora di non ucciderlo.
Generoso Gatto, nobile gatto, signore dell'oltretomba non mangiarmi ti prego
Perché non dovrei tu sei la mia lauta cena , sei invitante e saporito regalo del mio padrone. Sei il giorno è la notte. E con te nella mia pancia potrò continuare a sognare sirene e mari incantati. Esplorare con il tuo spirito gli abissi marini le bellezze della natura , nell’eco delle onde , nell’’eco dei canti dei marinai ritornerò di nuovo corsaro , pirata temibile, ritornerò ad essere ciò che un tempo sono stato.
Cosi nella sua onniveggenza finisce per mangiare il povero pesce fresco ed un topo malandrino uscito per caso dalla sua tana in cerca di cibo. Lesto il gatto si lancia sopra, l’afferra poi si dirige verso la vasca delle tartarughe che leme leme indietreggiano pregano il gatto vada via . Improvvisano per lui una danza , la danza delle tartarughe ed il gatto sornione l’ammira si delizia nel vederle sgambettare cadere l’una su le altre . Ed è dura rompere il guscio di una tartaruga , mille rughe solcano il viso di quelle creature. Ed il principe da lontano ammira la scena e vorrebbe portare Babuk dal re per farglielo vedere. E forse si vocifera a corte che vogliono fare Babuk cavaliere del toson d’oro per i tanti servigi resi ai principi ereditari per aver dato loro amicizia , calore per aver regalato sogni e leggende che si tramandano nel tempo fanno parte dell'immaginario collettivo volano fuori il grande portone si mischiano ai sogni del popolo . Babuk cavaliere del Toson d’oro con la sciabola al fianco il capello piumato ed i suoi stivali di cuoio. Si fa largo tra la folla
Grida fate largo sacchi di pulci. Derelitta gente , misogino incubo di una vecchia pulce. Il mio signore sta per uscire per andare dal re siate pronti ad inchinarvi. Cenciosi pustole infette contenenti in se il male di questo secolo .
Ed il gatto Babuk con il petto coperto di medaglie con i suoi stivali lucidati da Gigino il topo con tanto olio di gomito insieme ai suoi figli topini graziosi bestiole che scappano impauriti sempre alla presenza del possente gatto Babuk. La vita è cosi tenera tra le mura del vecchio palazzo del principe che lasciavo riposa spesso tra le braccia di sua moglie , tra i sacchi di monete d’oro frutto delle numerose tasse inflitte ai poveri contadini del regno.
E quando esce il principe dal suo palazzo il gatto Babuk sguaina la sciabola si fa largo tra la folla ed implora un po’ di cibo.
Via cenciosi pezzetti fate largo al possente principe figlio del sole , erede al trono del regno di Gerusalemme.
Dacci qualcosa nobile gatto un pezzo di pane un po’ di amore possa sollevare le nostre pene verso una salvezza riempi la panza ci conduca verso paradisi artificiali. Guarda i nostri figli , guarda come siamo ridotti , moriamo di fame, dormiamo in stamberghe e siamo così in tanti che un piatto di fagioli non soddisfa il nostro appetito . La fame ci fa vedere strane cose. Dacci un pezzo di pane , gatto generoso guardiano del sole.

Via di qui non fatemi arrabbiare , il mio signore provvederà a farvi avere ciò che desiderate adesso che esce gridate viva il principe ed avrete pane in abbondanza.

Così La gente grida prima Viva il gatto poi Viva il principe . Grida di disgraziati una folla di sciagurati e mendicanti , ciechi e zoppi, gente derelitta proveniente da lontani paesi che conosce solo la lingua del gatto.

Ed il gatto Babuk se la ride e fa il padrone nel bel palazzo del principe organizza per lui feste al lume della luna invita principesse , contesse e marchesi invita la crema della nobilita del regno e tante gatte randagie ed il palazzo si riempie di strani personaggi e le tartarughe vestite come ballerine danzano per gli invitati una danza sotto la luna mano nella mano zampa vicino a zampe vecchie tartarughe con molte rughe . balbettano canzoni e frasi di benvenuti ed il gatto dirige l’orchestra mentre il topo Gigino prepara panini farciti con formaggio e prosciutto.

Mi raccomando Gigino prepara ottimi panini hai messo i lumi sopra la tavola. Mi raccomando tutto deve essere perfetto . guai se trovo qualcosa fuori posto. Lo sai la punizione ti getterò in una gabbia arrugginita giù nell’ipogeo in compagnia di spettri e cani idrofobi se non fai come dico.

Leggendario , illuminato gatto non aver paura tutto sarà perfetto come tu desideri che sia. E la luna illuminerà il nostro bel giardino ed un concerto di cherubini suoneranno per gli invitati canzoni d’amor perduto , amori lassi per strade infinite dirette verso il precipizio di una storia che non arride gli ultimi.

Ed il gatto Babuk continua a sognare nuove terre , continua a sognare di viaggiare verso il nuovo mondo alla ricerca d’immense ricchezze , di andare per mari sconosciuti a bordo di velieri con una ciurma canina ed un capitano che la sa lunga sulla rotta da percorrere . Il gatto Babuk sogna di ritornare a casa nella sua terra laggiù in Messico dove aveva lasciato una gatta grassa dagli occhi celesti come il mare dei caraibi. Una gatta , un cuore, compagna , sogno , madre dei suoi figli, Ed il gatto sogna non lascia trapelare nulla e irremovibile tutti lo credono spietato cattivo un gatto cosi forte temerario intelligente non era mai esistito in tutto il regno . Lui il gatto dei principi del sole un raggio di luce un sorriso , un sogno apparso nel dormiveglia, dei principi Caracciolo, tale da scuote l’animo e di trasformare l’ anima la vita di mille e mille invitati al delizioso banchetto. E Tutti vogliono accarezzarlo, tutte le gatte delle signore vorrebbero baciarlo tiragli quei baffi all’insù.

Babuk dorme e vive in eterno nei sogni di milioni di persone vive nel cuore di una storia di una leggenda secolare ove fantasmi e fantasie prendono vita all’aprire le porte dell’incantato palazzo. E le voci del tempo ed i sogni rinascono volano nell’aria si materializzano sinceri tra la folla tra le massaie che vanno a fare la spesa e passano vicino il palazzo socchiuso dove il gatto Babuk visse e riposò, sognò di essere un gatto ma era in realtà un gran signore lo spirito di un principe prigioniero nel corpo di un gatto.

DOMENICO DE FERRARO

   
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