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 I ragazzi della via Pàl

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R A S S E G N A     A R G O M E N T I
Elena Fiorentini Domani, con alcuni quotidiani verrà messo in vendita a prezzo particolare il bellissimo libro di Ferenc Molnar:I ragazzi della via Pàl.

Budapest- Ungheria

di
Elena Fiorentini


-inizio Novecento-

I ragazzi sono alla ricerca di spazi per i loro giochi.
Così, Boka e i suoi amici occupano il campo recintato di una segheria.
Si sono organizzati militarmente:hanno una bandiera, tanti generali e ufficiali ed unico soldato, il più piccolo,il generoso Nemecsek.

Quel campo fa gola anche ad un altro gruppo di ragazzi:il gruppo capitanato da Ats, le "camicie rosse" .

Ha inizio la guerra tra bande rivali per la conquista del territorio con un atto di violenza: il furto della bandiera di via Pàl.

Dopo vari episodi, tra i quali quello del laghetto dell'Orto Botanico, dove Nemecsek prenderà la polmonite, le violenze delle due squadre culminano con una vera e propria battaglia,l'ultima in cui
Nemecsek, ammalato di polmonite, scappa dal letto per raggiungere gli amici.
Il ragazzo morirà qualche giorno dopo senza sapere che il campo è stato venduto per lasciare posto alla costruzione di un altro palazzo.

Ferenc Molnàr nacque nel 1878 a Budapest dove trascorse l'infanzia in povertà. Dopo gli studi universitari compiuti a Ginevra, si affermò come giornalista nella sua città.
Sposò Lili Darvas, nota attrice ungherese e scrisse diversi lavori teatrali con successo. Cominciò a scrivere romanzi: “Danubio blu” è la storia di una ragazza che si getta nel fiume per una delusione d’amore.
Nel 1907 uscì a puntate sul "Giornale della domenica" “I ragazzi di via Pàl”, il romanzo che lo renderà celebre.
Con la storia di due bande di adolescenti, tocca il tema della mancanza di spazi nelle grandi città; nel secondo dopoguerra,negli anni '6o, facendo riferimento al libro di Molnàr, nascono nelle città i parchi Robinson, che a Milano restarono aperti qualche anno e avevano lo scopo di restituire ai ragazzi uno spazio per il gioco.

Il successo del romanzo stupì lo stesso autore.

Con l'avvento del nazismo, lo scrittore, ebreo,emigrò negli Stati Uniti, dove si avvicinò al mondo del cinema .
Qui conobbe un momento felice: conobbe grandi attori come Lionel Barrymore e il regista Billy Wilder.
Morì a New York nel 1952.

Tra le sue opere ricordiamo:

Danubio blu (1902);I ragazzi di via Pàl (1907);Il diavolo (1907);La guardia del corpo (1910);Il cigno (1925);Gioco al castello (1927);
Liliom (1909) che è stato recentemente rappresentato al Piccolo di Milano.

Elena Fiorentini
E.F.


Edited by - elenafior on Nov 26 2003 16:11:35

Elena Fiorentini Gli intramontabili "Ragazzi della via Pal" vengono presentati nella nuova veste cinematografica al festival del cinema per ragazzi di Giffoni nel mese di luglio, per la regia di Maurizio Zaccaro.

I bambini non indosseranno gli abiti dei bambini ungheresi del primo Novecento, ma abiti attuali, come si conviene a racconti,ben ambientati in un'epoca,tuttavia appartenenti a tutte le epoche.
Trattandosi di novità può essere interessante leggere la scheda informativa.


sceneggiatura
Massimo De Rita
Ottavio Jemma
Alessandro De Rita
Maurizio Zaccaro


fotografia
Gino Sgreva
montaggio
Simona Paggi
scenografia
Bruno Amalfitano
Lóránd Jávor

costumi
Liliana Sotira
musica
Franco Piersanti
interpreti
Virna Lisi (Edith)
Mario Adorf (Janos)
Nancy Brilli (Anna)
Gáspár Mesés (Nemecsek)
Csaba Gáspár (Boka)
prodotto da
Angelo Rizzoli

E.F.

Edited by - Elena Fiorentini on 01/05/2004 01:28:22

Grazia Ho visto il film , diretto da Maurizio Zaccaro, bello e commovente, ha messo in evidenza la lotta degli adulti e dei ragazzi per quel pezzo di terreno.

Quel pezzo di terra, incolto e accidentato, per i ragazzi è molto importante, rappresenta la libertà e sono disposti a tutto per averlo, anche a costo della vita.

Mentre gli adulti combattono con le carte bollate, i giovani fanno una finta guerra, ma tutto sarà inutile, vincerà la burocrazia, la speculazione edilizia.

Molto bravo il piccolo attore Gaspar Meses che interpreta il protagonista Nemecsek, il soldato semplice del gruppo, coraggioso e umile che si sacrificherà per la loro bandiera e sarà eletto capitano prima di morire,
nel libro così descritto:

"E tutti fecero il saluto al nuovo capitano: anche i sottotenenti e i tenenti. Persino lo stesso generale fece il saluto così rigidamente militare che sembrava lui il soldato semplice.
Per la prima volta, la sua anima pura di giovane ebbe l'idea di cos'è veramente la vita. Una vita che ci costringe a lottare come fossimo ai suoi ordini, a volte,sì, con serenità, ma altre con grande tristezza".

Oggi in via Pal c'è una targa dedicata "Ai ragazzi di tutte le periferie del mondo" per non dimenticare.

Grazy

Elena Fiorentini Leggo questa frase in un articolo a proposito della falsificazione e dell'invenzione di personaggi inesistenti nel romanzo che cerca di trovare una ragione ad un successo che dura attraverso i decenni:

Le ragioni del formidabile successo di questo libro anche a distanza di quasi un secolo stanno nella straordinaria attualità dei suoi contenuti - la mancanza di spazi aperti e di verde nelle grandi città - e nel dettato morale di cui è intrisa l'opera, come l'autore stesso dice: «C'è un codice morale che occorre rispettare a qualunque età, ci sono valori nella vita che non devono essere rifiutati né avviliti», cioé con parole povere, si tratta di valori della lealtà, del senso dell'onore, della fede per un ideale, per i quali l'esile, biondo Nemecsek si sacrificherà, poi morirà.

Edited by - Elena Fiorentini on 01/05/2004 01:33:21


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