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 Aneddoto d'altri tempi

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R A S S E G N A     A R G O M E N T I
luisa camponesco
Aneddoto d'altri tempi

È frase comune quella di dire che il mondo è piccolo, non è vero, in realtà è piccolissimo.
Nella sala d’attesa del medico si avvicina una signora che mi sussurra: E’ la professoressa Camponesco?
- Si – rispondo – Con chi ho il piacere di parlare?
- Giacometti , 5° A del 1984
- Oh caspita! – fingo di riconoscerla. Ma ciò che mi stupisce è che lei abbia riconosciuto me.
Ci mettiamo a parlare della classe, dei compagni, ormai tutti padri di famiglia e così i ricordi riemergono. Ci facciamo un paio di risate, sommesse, per non disturbare e salta fuori il nome C. Venturelli.
- Sai che Venturelli è venuto un giorno a scuola a trovarmi mentre facevo lezione, per dirmi, fra le altre cose, che era il responsabile nella sua ditta delle assunzioni del personale e soprattutto di aver sempre copiato durante le verifiche scritte di tecnica bancaria.

°°°

- Professoressa, questo è un peso che mi porto dietro da anni era giusto che ora lo sapesse, anche perché adesso non potrebbe più punirmi!!
- Impossibile – rispondo -Eri sempre sotto la cattedra con il banco.
- Appunto profe, proprio perché ero sotto la cattedra copiavo, infatti scrivevo gli appunti a matita sul legno che poi alla fine provvedevo a cancellare.
Ero ammirata, una trovata eccezionale.

°°°

- Lo sapevamo tutti professoressa, ma sa fra compagni……
- Ma quello che non sai – replico – è che ho raccontato l’episodio ai nuovi agli allievi, per sottolineare il fatto che qualsiasi cosa volessero inventare, qualcun altro l’aveva già inventata. Pensa, che qualche giorno dopo quel mio discorsetto faccio la consueta verifica e uno di quegli studenti si piazza col banco proprio sotto la cattedra, emulo del nostro Venturelli. “Una volta si, ma due no” mi dico, quindi vado alle spalle del ragazzo e mi chino per controllare.
- Aveva scritto qualcosa?
- Si, ” Ciao profe, pensava avessi scritto le formule?”
Una schietta risata e ci sentiamo subito osservate.
- Ma quel compito poi, l’ha fatto bene? – chiede.
- Ha preso quattro ma glielo ho dato con tanta simpatia.

Parliamo del più e del meno e per quanto mi sforzi non riesco a ricordare il suo aspetto da ragazza, vedo solo una bella signora madre di due figli già alle superiori.
Si, perché è così che misuro il tempo che passa, quando vedo la crescita dei figli altrui , però quando incontro le ex colleghe è tutta un’altra cosa.
Noi non cambieremo mai, pensiamo al futuro, a fare viaggi e soprattutto a realizzare progetti che prima erano impensabili.
Questo è il bello d’essere nonne di nipoti cresciutelli e soprattutto indipendenti.



Luisa Camponesco


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