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 QUANDO L'APPARIRE NASCONDE L'ESSERE

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R A S S E G N A     A R G O M E N T I
Giusy Melillo Tendenze

QUANDO L'APPARIRE NASCONDE L'ESSERE.

di Giusy Melillo

Talvolta vivere in una piccola città può inevitabilmente comportare che molte delle persone che la popolano diventino vittime di una sorta di omologazione , che banalizza l’indole individuale , generando in un condizionamento reciproco una massa indifferenziata di individui che agiscono, parlano e pensano allo stesso modo. E’ come seguire una tendenza, una moda dove ciò che conta è per lo piu’ “apparire” .
A partire dall’abbigliamento: ci si veste in modo standardizzato , per esempio con la maglia super firmata con il suo logo in bella mostra ( anche se di cattivo gusto), che magari è solo un esemplare di cui dispone il grande negozio della città fra i tanti creati per quella collezione. Lo stesso avviene per la scelta delle piazze o dei locali da frequentare: un mese si “fa a cazzotti” per sedere in un determinato bar, solo perché c’è stato Tizio; il mese seguente quello “non si porta piu’ ”( come si dice in gergo) e si va tutti all’arrembaggio del pub all’ultima moda. E cosi’ tutti posano nella”vetrina” del momento, felici di indossare la maglia X e di trovarsi nel posto in cui è già stato Tizio, senza guardare al di là del proprio naso.
Lo stesso dicasi per la scelta del luogo dove trascorrere le vacanze estive. A volte secondo tale criterio avviene perfino la scelta del parrucchiere, del dentista, del ginecologo o del nutrizionista: quello piu’ “portato” avrà la meglio!
Non c’è nulla di male nel seguire la” moda” del momento. Diviene sconcertante però che la moda invada altri aspetti , l’interiorità dell’uomo, che l’apparire come è piu’ di moda contagi il suo vero “essere” , il suo pensiero, il ragionamento tanto da dare forma ad una vera finzione.
Ci si uniforma al modello”Io vedo,io so, io dico, io faccio, io sono”. È questo il tipo che va di moda in una certa cerchia o casta ( non è obiettivo fare di tutta l’erba un fascio).
È giusto dire, mostrare e addirittura esaltare ciò che si è , o che si fa, quando si è sorretti da meriti degni di lode. Può invece diventare ridicolo ostentare, mostrando di crederci, ciò che non è, al solo fine di uniformarsi ad una tendenza. Queste persone non sanno che è bello anche non essere alcuna cosa , essere poca cosa o piu’ semplicemente essere se stessi.
Spiacevole è poi che alla vita di coloro che” tutto sanno e tutto fanno” spesso non corrispondano maniere conformi ad essa. Anzi, per sembrare super come è di moda si rischia di perdersi in un bicchier d’acqua..
E’ questa una storia vecchia quanto il mondo.
Pochi nascono”Signori” e molti pretendono di esserlo per moda, ma non è certo la maglia firmata , il locale piu’ quotato o ciò che si dice di essere a rendere una persona tale. Questa è solo la facciata mal realizzata di un palazzo, che alle prime intemperie perde l’intonaco.
I veri “Signori” sono coloro che hanno, che sanno, che fanno senza mai fare mostra di sé. Sono dunque quelli che restano se stessi in ogni occasione, perché appagati dalla propria vita, grandiosa o misera che sia, non hanno bisogno di dimostrare niente a nessuno.
Per molti dipende dai punti di vista, ma conservare la propria identità ed essere umili sono il segreto della vita.

rosvita Mi permetto di concordare, anche perché dalla piccola provincia marchigiana sono finita nella grande provincia borghesotta, e ho visto che le cose sono uguali e corrispondono proprio al voler "essere del giro" (da noi si dice TIRARE), anche senza aver ben capito in cosa consista la caratteristica degli associati (opps, aGGIRAti).
Però mi permetto anche di divergere dalla tua opinione. I Signori non sono coloro che hanno, sanno, fanno senza fare mostra di sè, non è un loro merito. I "signori" secondo me sono solo persone che hanno avuto la fortuna di avere accanto persone vere, genitori sinceri, insegnanti moderati, amici non superficiali. Perchè se invece sei cresciuto con una madre che guarda la De Filippi e sarebbe contenta se tu fossi velina, o un insegnante che ti tratta come un rifiuto della società solo perché il latino ti fa schifo e prendi sempre 4 (dimenticando che ognuno di noi ha talenti differenziati e con tempistiche scaglionate), o una amica che ti scarica appena riesce ad entrare nel giro di quelle più "brillanti" della provincia, beh, allora ti assicuro che se anche tu fossi il "materiale umano" migliore di questo mondo, probabilmente ci metteresti anni prima di capire quali sono i valori. Potresti anche non trovarli mai: in fondo, se non sai che esistono (perché nessuno te li ha insegnati) il Rispetto-per-la-diversità e la Unicità (che non è l'Indivudualità...) probabilmente non ne sentirai mai la mancanza.
L'uomo cerca i propri simili perché il branco ti fa diventare uno fra i tanti, e così il cacciatore fa più fatica a sparare nel mucchio... ^_^


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