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R A S S E G N A     A R G O M E N T I
detective Hayes Ciao a tutti, cari amici scrittori!!!

I lavori di revisione del mio libro procedono, anche se con qualche intoppo... come in questo momento. Ho un problema da risolvere e vorrei sottoporlo al vostro giudizio... o meglio, vorrei un suggerimento!

Dovrei caricare la scena con particolare forza x esprimere tutto il risentimento del progatonista nei confronti di un collega. Ray dovrebbe rimanere qualche istante in attesa, come in trance, poi scaricare la propria rabbia con un urlo, che viene dall'anima, e un pugno.
Il problema è l'urlo. Come lo esprimo. Dire semplicemente che urla non mi piace. Voglio più forza. Usare un'espressione tipo fumetti (es. ARGGGG) non mi sembra la scelta migliore.

Che posso fare?

Grazie x l'aiuto!!!!

Un sorriso, Titty

ophelja "Prima di un uragano, l'aria è straordinariamente ferma.
Così fu per Ray.

Un silenzio carico di odio precedette l'urlo che gli nacque dal cuore....."

Auguri.


Ophelja

Renato Attolini Ray s’appoggiò un attimo al muro in preda ad una strana sensazione. Aveva letto una volta da qualche parte, che l’eruzione di un vulcano comincia con un sordo brontolio all’interno e che come in una sinfonia rossiniana cresce a dismisura fino ad esplodere violentemente eruttando lava e pezzi di roccia che schizzano via impazziti come proiettili. Prima di rendersi conto di quello che gli stava succedendo, l’urlo gli proruppe agghiacciante dalle sue viscere come un fiume di lava incandescente e come se non gli appartenesse, vide la sua mano destra chiudersi a pugno e partire come un sasso scagliato da una forza disumana stampandosi fragorosamente sulla faccia di….

detective Hayes
WOW!!!

Grazie amici!!! Siete stati tutti gentilissimi e soprattutto bravissimi...
Grazie, grazie e ancora grazie!!!

Un sorriso, Titty

detective Hayes Per completezza... e per i curiosi...
ecco il pezzo che ne è scaturito grazie ai vostri suggerimenti...

in scena: Ray Hayes e l'agente J.J. Ryan

Ray sollevò lo sguardo verso di lui. Lo osservò qualche secondo. In silenzio. Un silenzio carico di odio che sfociò un urlo che gli venne dall’anima. Si scagliò contro di lui, colpendolo in pieno viso con un pugno.
J. J. volò all’indietro, rovinando a terra come un sacco da boxe al quale il colpo aveva tranciato la catena che lo reggeva. Un fiotto di sangue sgorgò dal naso, schizzando dappertutto. Nell’intera stanza calò il silenzio.

Spero vi sia piaciuto...e ancora grazie x l'aiuto che mi date ogni volta!!!


Un sorriso, Titty

Edited by - detective Hayes on 01/11/2004 23:09:51


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