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R A S S E G N A     A R G O M E N T I
Francesca! È di pochi giorni fa la notizia del rapimento di due nostre connazionali: Simona Torretta e Simona Pari. Ad accomunare le due ragazze non c’è solo il nome ma anche e soprattutto la loro voglia di aiutare il prossimo, dare conforto a tutti quei bambini iracheni che subiscono gli orrori della guerra.
Dopo il primo rapimento dei quattro uomini in Iraq finito in tragedia per la famiglia Quattrocchi ma bene per gli altri 3 ostaggi e dopo il rapimento e l’uccisione del giornalista Enzo Baldoni, l’Italia e noi tutti siamo costretti a rivivere le stesse emozioni provate negli altri casi: paura, angoscia, la speranza di rivedere queste ragazze tornare in patria dai loro famigliari.
La differenza rispetto ai precedenti rapimenti è il fatto che entrambe lavoravano in un associazione non governativa a scopo umanitario; il blizt da parte dei rapitori all’interno dell’associazione è avvenuto pochi giorni fa, essi avevano una lista con i nomi precisi di chi avrebbero dovuto rapire e purtroppo in quella lista figurava il nome delle due ragazze.
La richiesta dei rapitori è sempre la stessa: chiedono al nostro governo di ritirare i soldati italiani in Iraq. Mentre sto scrivendo, il presunto ultimatum dei rapitori è scaduto da 1 ora e mezza ma controllando su internet non c’è nessuna notizia e ciò significa che presumibilmente le nostre ragazze sono ancora vive e questo è abbastanza confortante.
Su tutti i telegiornali sono state mostrate le immagini del lavoro di queste due ragazze ed era stupendo vedere la felicità nei loro occhi mentre aiutavano quei bambini, si capiva che ciò che stavano facendo lo facevano con il cuore. E allora mi chiedo: perché queste due ragazze, partite per l’Iraq con l’unico scopo di fare del bene, devono rischiare la loro vita solo per il fatto di essere italiane?
Perfino il mondo islamico moderato si è mobilitato per la loro liberazione ma questo non mi può bastare, sarò contenta solo quando le vedrò libere.
Intanto sto pensando ai famigliari delle due ragazze, il non sapere dove sono, con chi sono e soprattutto se stanno bene: è un dramma che secondo me non si può capire se non si vive in prima persona ma penso che in loro la speranza di riaverle in famiglia non sia ancora morta…
Ammiro davvero queste due ragazze, io non avrei mai la forza di lasciare la mia famiglia e partire per un paese dove da anni c’è una guerra che non risparmia nessuno e anche per questo mi auguro davvero che tornino presto a casa.
Il terrorismo non ha giustificazioni la violenza non può essere mai considerata un modo per ottenere ciò che si vuole su chiunque venga perpetrata, italiani, francesi, russi, turchi o iracheni e su tutti gli altri che hanno perduto la vita, ma soprattutto su donne e bambini. Spezzare questa catena d’odio è un dovere di tutte le nazioni e le società civili.


Francesca

Elena Fiorentini Ben tornata, Francesca.
Avevo letto il tuo articolo, ma non sapevo se risponderti o meno...
In realtà il mio pensiero è leggermente diverso dal tuo.
Siamo in guerra, in una guerra spietata, con efferatezze orribili.
Ricordo una poesia di mio nonno : " Arnes de guerra".
Racconta che le armi discutono tra di loro qual'è la loro forza distruttrice. Poi interviene l'ultima "el progress".
Una poesia pessimistica, scritta sugli altipianoi d'Asiago durante la guerra del '15 , '18.
In realtà non so quando mai si sono avute barbarie simili a quelle a cui stiamo assisetndo, senza essere in grado di capire come difenderci.
Oggi Simona, domani chissà chi e che cosa...

Una precisazione importante :
il povero Baldoni, l'eroe puro di cui non si trova più nemmeno traccia del corpo, giornalista free lance, apripista della colonna della Croce Rossa, non faceva parte di un ente governativo, la Croce Rossa non è un ente di stato o di governo, ed era accompagnato da un povero disgraziato, la cui vita non vale un soldo bucato, era solo un povero autista.

Dico un chiaro e forte NO al terrorismo e non avallo distinzioni, anche Baldoni era disarmato, pacifista,e certamente conosciuto...si è fidato....
Non penso nemmeno che sia giusto, come alcuni pacifisti milanesi hanno proposto, chiedere ai terroristi di scambiarsi con le due incaute ragazze, che vedo in gravissimo pericolo di vita, se sono ancora vive.
...altro che offrirmi, altro che dialogo con gente senza orecchie...
Chi ne ha la capacità e il potere, ci pensi.
Elena


Roberto Mahlab Come d'accordo con le nostre amiche, intervengo su un argomento che considero importante e che l'interessante scritto di Francesca mi permette di approfondire e vi ringrazio, innanzitutto, dell'ospitalita'. Ricambiero' con un invito ad un banchetto a base di cioccolata al castello della municipalita' di Concerto City, intendo un invito ad osservarmi mentre mangio la mia cioccolata preferita.

Credo che sia utile considerare che spesso, in occidente, tendiamo a riflettere i nostri schemi di pensiero su fenomeni che hanno schemi mentali differenti. Questo e' stato causa, nel passato, di terribili errori da parte dell'Europa.

E' come quando siamo in casa, al caldo, e fuori nevica. Sentiamo il mondo esterno lontano e tendiamo a considerare la neve come un effetto positivo, addirittura ci parra' che la neve contribuisca al calore che avvertiamo nella nostra casa. Invece fuori fa freddo, questa e' la realta', la neve utilizza una ragione differente, il suo obiettivo e' congelarci, noi dobbiamo metterci nello schema del pensiero della neve per comprenderne l'essenza, e' cioe' che e' fredda, se non lo facciamo e non ci crediamo, appena usciamo con i vestiti leggeri prendiamo la polmonite.

L'Europa gia' alla comparsa di Hitler riflette' le proprie convinzioni sulla mente malata del creatore del nazismo, non credette a quanto il sanguinario dittatore aveva detto fin dal primo momento, respinse la realta' e si ritrovo' nella piu' terrificante carneficina della Storia.

I signori del terrore dei nostri giorni, i miliardari assetati di potere delle varie organizzazioni che fanno capo o attorniano Bin Laden, hanno dichiarato piu' volte e fin dal primo istante i loro obiettivi, spazzare via i regimi arabi moderati costituendo un califfato islamico e massacrando la popolazione musulmana che non si pieghera', quanto e' accaduto alle donne in Algeria e sta accadendo adesso in Sudan e in Iraq e' esplicativo, e contemporaneamente mettere fuori uso la potenza difensiva degli Stati Uniti e delle democrazie e intimidire la balbettante Europa e assoggettarla.

Intanto in Europa noi ci meravigliamo delle stragi e dei rapimenti, ci dividiamo tra pacifisti e interventisti e ci stupiamo perche' il terrorismo colpisce anche quelli che sono considerati "pacifisti". Significa che ancora una volta cadiamo nell'errore dell'Europa degli anni trenta di fronte a Hitler, non ascoltiamo le parole dell'avversario per il quale non ci sono differenze, siamo tutti suoi nemici da sconfiggere e distruggere.

Le stragi e i rapimenti sono parte di una guerra al mondo intero di cui noi rifiutiamo la consapevolezza dell'esistenza, aprendo la strada a stupori ulteriori di fronte al continuo innalzamento del livello degli attacchi.

In Italia si discute sul perche' i giornalisti francesi e le volontarie italiane vengono rapiti, le loro vite vengono minacciate esattamente come gli americani e i nepalesi e tanti altri e rifiutiamo la realta' e cioe' che per i terroristi siamo tutti uguali, e cosi' commettiamo il fatale errore di non riuscire a concentrarci invece sul salto di qualita' di ogni azione terroristica.

Il rapimento di donne e' un salto di qualita', i fondamentalisti ora attaccano il mondo moderno in uno dei valori che esso ha piu' cari, la donna e ricordiamo quanto la donna e' perseguitata nei paesi in cui domina il fondamentalismo.
Non credo che siano necessarie prove che quando i diritti della donna sono paritari, le societa' fioriscono, quando questo non accade le societa' sono delle dittature. I fondamentalisti ci hanno detto, con il rapimento delle ragazze :"e noi vi attacchiamo anche in quello che avete di piu' prezioso, in uno dei valori che avete impiegato secoli a raggiungere, la sacralita' della donna".
Quanto devono ritenerci ridicoli, i terroristi, mentre noi osserviamo gli avvenimenti con l'occhio della politica interna italiana e siamo incapaci di comprendere la globalita' della sfida.

Dunque se e' vero che il rapimento delle due ragazze italiane rappresenta un innalzamento della sfida terroristica, e' anche vero che se non impariamo a comprenderla per quello che e', senza fare l'errore di trovare spiegazioni razionali con la nostra propria logica occidentale, non riusciremo a trovare soluzioni unitarie per combatterla e ci avviamo a combatterci tra noi, un insperato ulteriore successo per i terroristi e un passo avanti nella loro marcia per la conquista del mondo.

Triste sarebbe dover constatare che la vicenda hitleriana non ha insegnato nulla all'Europa, triste continuare a nascondersi nel calore delle case, facendo finta che fuori non stia nevicando o che, almeno, non nevichi per noi.

Comprendere l'avversario non significa studiarlo con i nostri schemi di pensiero e di ragione, su questa strada si arriva a giustificarlo, invece comprendere l'avversario significa entrare nella sua mente e comprendere gli obiettivi dei suoi gesti e svegliarsi alle realta' che possono essere inconcepibili per la nostra ragione. Quello sara' il momento in cui potremo finalmente innalzare i paletti giusti per difenderci, difenderci tutti, tutte le fedi e nazionalita' insieme, perche' l'attacco del terrore e' contro tutti e il valore della democrazia e' un diritto di tutti popoli.

Sara' un bel giorno per il nostro pianeta quando esistera' un'unica dittatura, la traballante giunta golpista di Concerto City. Dovro' finire di mangiare tutte le barrette di cioccolato nascoste nei forzieri delle segrete dei sotterranei della municipalita', prima della rivoluzione.

Roberto

Francesca! Innanzi tutto volevo ringraziare sia Elena che Roberto per le repliche al mio testo, mi fa piacere (anzi sono onorata) che questa riflessione abbia suscitato il vostro interesse.
Questo mio breve intervento era solo per fare alcune precisazioni: primo, volevo scusarmi per aver scritto che il rapimento delle due ragazze era il primo fatto verso un ente non governativa, infatti ho scoperto solo grazie alla signora Elena che anche Baldoni apparteneva ad una di queste associazioni. Io ho scritto questo perché ho appreso la notizia al telegiornale e mi sono fidata, ma forse ho sbagliato a non documentarmi più approfonditamente sulla questione… Beh, almeno mi è servito da lezione!
In conseguenza alle vostre repliche su suggerimento della professoressa Luisa affronteremo fra gli altri argomenti anche la condizione delle donne nei paesi democratici e dittatoriali. Faremo anche una ricerca sulle donne coraggio del nostro tempo che si sono adoperate e sacrificate in nome della pace.
Comunque grazie ancora per i vostri suggerimenti, so anche io di non avere la vostra esperienza e per questo ogni suggerimento o aiuto in questo campo è ben accetto e mi aiuterà a capire.

Francesca


Manuela! L’anno scolastico si era concluso con una meravigliosa notizia: la liberazione degli ostaggi italiani.
Oggi, quinto giorno del nuovo anno scolastico…siamo ancora qui, davanti al computer del laboratorio di informatica, a riflettere sul perché le stragi ed i rapimenti continuano a susseguirsi..
Dopo avere letto gli interventi di Elena e Roberto in riflessioni ho riflettuto e ho modificato il mio scritto iniziale.
Colpisce sempre il rapimento di donne senza nulla togliere a tutti gli altri sequestri, proprio perché io sono una ragazza e cerco di immaginare la situazione in cui si trovano le nostre connazionali.
Quale sorte toccherà loro...?
Quali brutali pensieri nasceranno nelle menti dei terroristi…?
Questo mondo come si può mobilitare per porre fine alla violenza ingiusta del nemico?
Beh a tutte queste domande non riesco a trovare risposta…posso solo esprimere amarezza e sconforto di fronte a questi fatti, con la speranza che prima o poi tutto finisca!
Grazie a questo sito e a i vostri interventi riesco a capire meglio, e parlo anche a nome dei miei compagni, gli avvenimenti che ci circondano, cosa che non è possibile ricavare dalla lettura dei quotidiani.

Un saluto Manuela!

Elena Fiorentini Carissime,
si tratta solo di sfumature.
Per noi occidentali nel rapimento di due donne o due uomini, siamo tutti uguali.
Roberto ci ha fatto notare quello che Francesca ha percepito:
in questo caso i rapitori NON sono occidentali, se per loro questo fa MOLTA differenza, le ragazze soffriranno maggiormente e saranno in maggiore pericolo, e qui hanno ragione Francesca e Manuela di preoccuparsi.
I nostri politici devono preoccuparsi ancora di più per questa ragione ed agire di conseguenza...come?
...siamo davanti a gente spietata... sento serpeggiare nelle persone, anche in quelle che fino a ieri ritenevano che bastava un dialogo civile, un grande senso di sgomento e di incertezza...

Continuate a dibattere su questi argomenti, parlatene e comunicate tra di voi. Male non può fare, al contrario, la comunicazione è importante e vorrei a questo punto rassicurare Francesca.
Dove prendere le notizie? dai giornali, dalla TV , puoi aprire Ansa.it, se non sei giornalista ti dà comunque notizie.
Ma, vedi, le notizie sono più o meno uguali,cambia la "modalità" di lettura e forse un "pochino" ma proprio un poichino di esperienza e la conoscenza di fatti molto più indietro nel tempo che si innestano in quelli più recenti per distinguerci, Luisa, Roberto e io da voi giovanissimi.
Solo questo , a mio avviso, e non la mancanza di capacità di capire, che ne avete in abbondanza.
Mandate sempre in concerto le vostre considerazioni e anche a livelli più alti, secondo i suggerimenti di Luisa e dei vostri insegnanti.
Ragazzi,c'è ancora da aggiungere che siete il nostro futuro e ciò che dite conta moltissimo
Sono convinta che le voci arrivano...e , anche se servono a poco , anche le varie manifestazioni.
Il giorno del rapimento ho ricevuto due messaggi per accendere le candeline sulle finestre.
Ne ho accese due, c'era molto vento e sono riuscita a riparlarle con dei contenitori di vetro finchè hanno bruciato fino all'ultimo.
Ciao a tutti e buona lezione!
Elena


Luana! Anch’io avevo iniziato la mia riflessione trattando il sequestro che riguardava le nostre connazionali...
Altri rapimenti...e adesso nel centro di Bagdad...
Riflettendo su quanto in questi giorni si sta verificando nel Mondo mi domando:
Perché le stragi, i sequestri e le esecuzioni alle persone continuano a ripetersi???
Dove conduce questa strategia???
Le risposte possono essere più di una...
ma io ne ho in mente una sola: l'ODIO!
Fino a quando il mondo dovrà vivere in questo stato d’allerta, temendo che possa succedere il peggio???
Come possiamo mobilitarci per porre fine a tutta questa cattiveria???
Come si può notare, coloro che rischiano sono quelli che hanno la volontà e il desiderio di aiutare il prossimo.
Queste persone non dovrebbero essere premiate lasciando a loro la vita, dato che con la loro vita, passione e amore, aiutano a migliorare la vita di altri...???

Luana

Shirin Vorrei aggiungere un pensiero...
Mentre il terrorismo colpisce tutti e mentre siamo tutti "ipotetiche vittime"... laggiù, in quel posto lontano a noi così sconosciuto... un gruppo di iracheni ha manifestato per la liberazione delle due ragazze...
E' una piccola voce che sta germogliando ora che sta aquistando la consapevolezza di essere in guerra, ma di avere uno spiraglio di libertà davanti?

Mi sono commossa nell'apprendere questa notizia.

Noi tendiamo a massificare... a pensare che se una persona compie un atto atroce, tutta la sua gente si comporta di conseguenza.
Non è così.
Coloro che ci fanno paura sono solo un gruppo ed i gruppi sono facili da disperdere se togli il pastore.

Io ho tanta speranza.

Credo nell'uomo.

Shirin


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