Divisione di beni
"Rivoglio ciò che è mio" dicesti irato,
"tu che non hai niente di valore".
Riprenditi allora, e fallo per favore,
anche le ore passate accanto al letto,
quando la febbre, o un altro dei tuoi mali,
ti rendeva arrogante e scostumato.
Già che ci sei , porta via con te anche
l'estate del duemilatrè,
In cui ti ho consolato per il lutto
del tuo cane adorato, a cui scusavi tutto.
Prenditi anche l'ansia per gli esami,
i saggi, e le interrogazioni
dei nostri figli, che sai bene, son tre;
non ti scordare poi le lamentele per non aver saputo cucinare,
fare la spesa, stirare,
e al tempo stesso
essere elegante, curata : una signora.
Io invece a te non lascio tante cose:
qualche speranza,
i sogni,
le dolcezze.
Il ridere per niente e volentieri,
l'impegno , la lealtà, un amore vero,
con tutti quei momenti in cui la vita
sembrava una canzone,
una romanza.
Li lascio tutti a te.
Io li ho nel cuore e non li perderò per le parole dette magari senza aver pensato
che senza me,
- perdonami l'orgoglio -
resterai triste e solo. Quello che voglio.