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 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 La caverna dei sogni
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luisa camponesco
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Inserito - 21/01/2004 :  18:22:53  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco

Il vecchio camminava lentamente, appoggiandosi al bastone, l’altra mano sulla spalla del ragazzo. Percorreva il sentiero segreto, quello che lo conduceva alla montagna dalle rocce rosse. Attraversava quella zona arida e desolata ormai da tantissimo tempo, nessuno sapeva quanti anni avesse e neppure lui lo sapeva, ma aveva fatto il suo tempo, ora doveva tornare nel luogo dove tutto era cominciato.

Quel giorno il sole tardava a sorgere, le nubi rosate all’orizzonte avevano assunto forme strane, gli uomini del villaggio si interrogavano su quel fenomeno quando Anka la donna più vecchia disse:
- oggi accadrà di nuovo – e puntò l’indice ossuto verso il cielo, nessuno però capì cosa intendesse dire
Kiru giovane e promettente guerriero era ansioso di iniziare la sua battuta di caccia, armato della sua lancia si diresse verso la foresta. L’aria era stranamente fresca , lui non ci fece troppo caso, pensava solo a catturare la preda più grossa così avrebbe potuto chiedere in moglie la bella Miri.
La corteggiava sin da quando era un poco più di un ragazzo, sposarla era la cosa che desiderava ardentemente.
Questi pensieri furono interrotti all’improvviso, un movimento , uno strano fruscio ed eccola, una splendida tigre bianca. Kiru non aveva mai visto nulla del genere, ma se avesse catturato un simile animale sarebbe diventato un uomo importante e avrebbe potuto essere ammesso anche nel consiglio del villaggio.
Iniziò l’inseguimento, era un gioco di astuzia, lui il cacciatore lei la preda, ma quando gli pareva fosse a tiro della sua lancia l’animale scompariva per ricomparire più avanti. Lo stava sfidando.
Non si accorse, Kiru di essersi allontanato dal solito sentiero, preso com’era dalla caccia.
Lo colpì l’insolito colore di alcuni fiori ed il loro profumo, si guardò attorno tutto era nuovo, tutto era diverso, ma la tigre bianca era là, lo fissava, lo aspettava e lentamente si incamminò per quel sentiero.
Kiru abbassò la sua lancia e la seguì, la bellezza dell’animale lo affascinava, il sole alto nel cielo illuminava un paesaggio fantastico dai mille colori.
La montagna apparve all’improvviso, imponente di un colore rosso cupo, la tigre iniziò la salita e si fermò su di una sporgenza, fissò Kiru con i suoi occhi di un verde intenso.
L’uomo lasciò cadere la lancia e iniziò a salire fino a quando si trovò dinnanzi all’ingresso di una enorme caverna, titubante entrò.
All’inizio l’oscurità non gli permise di vedere nulla, poi a poco a poco incominciò a scorgere degli strani disegni sulle pareti, rappresentavano uomini giganteschi che tenevano fra le mani lunghi bastoni.
La caverna era alta e spaziosa e anche molto profonda, incominciò a percorrerla. I disegni mostravano ora montagne e pianure che Kiru non aveva mai veduto e anche animali.
Continuò la sua esplorazione, i disegni si susseguivano cambiando continuamente soggetto, ora mostravano delle capanne rotonde ma non riusciva a scorgere l’ingresso, pareva non ne avessero alcuno ed infine la caverna terminò in un grande spazio, al centro la tigre immobile, in attesa. Kirù indietreggiò intimorito da tale presenza, quando ………una luce verde scese dall’alto e la tigre si dissolse in essa, il cacciatore cadde a terra e il sogno iniziò.

Una nebbiolina azzurra lo circondava, gli sembrava di nuotare in un elemento liquido che non era acqua, attorno a lui confini indefiniti che prendevano piano piano consistenza finchè non divennero palpabili ed infine vide loro, gli uomini giganteschi.
Stavano puntando i loro bastoni sul terreno arido ed incolto ed istantaneamente diventava verde e rigoglioso di vita, li puntavano anche verso l’alto ed enormi capanne rotonde si materializzavano. Kiru si guardava attorno stupito ma quei giganti, incuranti della sua presenza continuavano la loro opera di costruzione.
Lo colpì molto il fatto che nel cielo apparissero due lune e parecchie stelle le circondassero come delle corone, le montagne erano rosso cupo, e la vegetazione assumeva colorazioni diverse che mutavano in continuazione , la tigre bianca lo affiancò e con un cenno del capo lo invitò a seguirla..
Quel mondo era sconosciuto ma ne percepiva l’essenza, tutto era in sintonia, tutti comunicavano fra loro ma non si udivano suoni.
La tigre lo condusse sopra un’altura e dall’altra parte di essa vide un altro paesaggio, ma familiare, conosciuto, riconobbe il proprio territorio e la propria gente nei lavori quotidiani e quegli uomini strani che mostravano loro come si cacciava, come si coglievano i frutti della terra, come si riconoscevano le radici commestibili. Poi un giorno partirono e la gente del villaggio col tempo si dimenticò di loro, si dimenticarono come cogliere i frutti e le radici commestibili e dovettero riscoprire anche il modo di cacciare.

Il sogno finiva così, ma lui sapeva che un giorno sarebbero tornati ed era necessario che qualcuno si ricordasse di loro e che potesse accoglierli. Il ragazzo che conduceva con sé avrebbe conservato la memoria e dopo di lui altri e altri ancora.
Erano giunti ai piedi della montagna dalle rocce rosse ed iniziarono la salita, al vecchio cacciatore pareva di ritrovare le antiche forze man mano si avvicinava all’entrata della caverna:
- eccoci ragazzo siamo arrivati – Kiru respirò profondamente
- guardali e ricorda – soggiunse indicando i graffiti sulle pareti – ora vai e preparati a fare il tuo sogno e sospinse il giovane verso il fondo della caverna
Kiru attese che tutto si compisse e intanto contemplava i disegni che il tempo stava scolorendo, appoggiato al suo bastone pensò a Miri e all’amore provato per lei e alla felicità degli anni trascorsi insieme.
Il sole stava tramontando quando il ragazzo gli si avvicinò.
- allora hai fatto il tuo sogno? – chiese
- si maestro – rispose
- allora sai cosa devi fare. Vai ora, conosci la strada, saprai ritrovarla - concluse
- allora andiamo maestro io ti sorreggo – rispose il giovane
- no ragazzo ora la strada dovrai percorrerla da solo, io rimango qui – dopo aver detto questo si diresse all’interno della caverna.
Ormai il buio si era fatto fitto, lentamente Kiru si diresse verso il fondo della grotta, la tigre bianca lo attendeva, si avvicinò a lei, posò una mano sul suo capo e ………………………un’intensa luce verde li avvolse.



Edited by - luisa camponesco on 28/11/2005 17:28:35

   
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