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luisa camponesco
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Inserito - 27/09/2003 :  17:47:44  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco

Il canto d'amore delle megattere giungeva fin nella baia creando un'atmosfera magica in quell'isola da sogno. Richard le osservava dall'alto della collina , non si stancava mai di ammirarle . Conosceva bene le creature del mare , fin da bambino nuotava con i delfini ed insieme a suo padre li seguiva, con la loro imbarcazione al largo della costa di San Diego. Ora era molto lontano da casa , era stato richiamato in servizio e il suo incrociatore ancorato all'altro capo dell'isola. L'isola di Oahu, fino a qualche giorno prima era solo un nome sulla carta geografica ed ora era lì e non sapeva fino a quando la sua permanenza sarebbe durata. Per questo motivo , quando poteva , a bordo della sua jeep esplorava i dintorni. La vegetazione autoctona era intervallata dai campi di canna da zucchero e di ananas , ma ciò non toglieva nulla al fascino di quei luoghi. Bastava una passeggiata sulla spiaggia di Wakiki, magari al chiaror di quella luna che pareva più vicina alla terra per lenire la nostalgia di casa e di Mary. Già Mary, la compagna di sempre, si conoscevano fin da bambini , frequentato le stesse scuole , la stessa università. Entrambi si erano specializzati nello studio della fauna marina, si volevano bene, pensavano di costruire un futuro insieme.Poi quella lettera , quella chiamata senza appello , si erano salutati quella mattina di marzo con un muto arrivederci. Pensava a tutto questo quella mattina, quando un movimento dietro un cespuglio richiamò la sua attenzione. La mano sulla fondina, si avvicinò cautamente, prese l'arma con le due mani e intimò di uscire.
Dal cespuglio emerse il volto spaventato di una giovane donna, occhi a mandorla e carnagione ambrata, indossava un sarong:
- cosa facevi lì dietro, mi spiavi? - Richard abbassò l'arma quando la vide - da dove vieni?
La donna si calmò
- io conosco tua lingua - e tentò di sorridere, poi con il braccio indicò la direzione da dov'era venuta.
Richard capì che indicava un villaggio vicino ad una piantagione di cotone.
- va bene ma cosa facevi qui?
La donna mostrò un cesto di vimini contenente bacche rosse. Sapeva che gli indigeni le usavano per tingere le stoffe e si tranquillizzò. Osservò meglio la donna e notò che era di una bellezza incredibile.
- come ti chiami?
- Kaoliin - rispose
- bene Kaoliin, io mi chiamo Richard , ma tu faresti bene a non allontanarti troppo dal villaggio. E' pericoloso, coraggio và
La donna fece un inchino e prima di andarsene infilò nel taschino della divisa una piccola orchidea bianca e poi si allontanò con passo veloce. Richard salì sulla jeep e tornò alla base.
Quella sera , nel suo alloggio , seduto al tavolino tentava di scrivere una lettera a casa quando l'amico Peter irruppe nella stanza:
- che facciamo stasera? Ho saputo che sono arrivate delle nuove infermiere, dicono molto carine. Dai facciamo un salto al bar.
Poi notò l'orchidea appoggiata al tavolo:
- hai fatto conquiste e non mi dici nulla, bell'amico che sei!
- scusa Peter ma questa sera non ho voglia di uscire , voglio finire di scrivere
- dì la verità aspetti visite- disse con aria comlice liscinadosi i capelli - ma non sai cosa ti perdi, ciao tenente - e uscì facendosi una bella risata.
Richard sospirò e riprese a scrivere, ma il profumo dell'orchidea gli fece ricordare l'incontro di quella mattina e il volto stupendo della giovane donna. Non seppe spiegarsi come mai il giorno successivo si ritrovasse su quella collina a fissare quel cespuglio, si dette dello sciocco, ma mentre saliva sulla jeep si sentì chiamare e la vide , bella con i capelli sciolti venirgli incontro. Il cuore ebbe un sobbalzo.
- Kaoliin che fai quì? - la voce tremò leggermente
- io voglio mostrare a te mia isola - la sua voce pareva musica
- dove hai imparato la mia lingua?
- uomo bianco al villaggio ha insegnato a Kaoliin
I missionari erano giunti nell'isola fin dal 1820 era ovvio che avessero insegnato anche l'inglese. Kaoliin lo prese per mano e lo invitò a seguirla, gli regalò un sorriso mostrando i denti candidi, poi prese a correre per il sentiero. Richard faceva fatica a seguirla, la vegetazione si era infittita ma il sentiero ben visibile, segno che era ancora usato dalla gente del villaggio. Giunsero in un luogo di una bellezza indescrivibile, una cascata formava un piccolo lago e ninfee costellavano lo specchio d'acqua come gemme preziose. Kaoliin si tolse il sarong e si tuffò, riemerse poco dopo , pareva una dea del mare. Invitò Richard ad unirsi a lei , ma lui era talmente affascinato da tale visione da restare impietrito. Lei uscì dall'acqua, si mise un fiore fra i capelli e si distese al sole. Indicò una specie di altare:
. Liliuokalami portava doni a Pele - poi con la gioia e semplicità tipica della sua gente compose una ghirlanda di fiori , la mise al collo di Richard.
Il suo volto si trovò vicinissimo a quello di Kaoliin, lo sguardo limpido della donna e l'innocenza del suo gesto lo commossero. Si rialzò in fretta e con il cuore in subbuglio riprese la via del ritorno. Ritornato al campo incontrò Peter:
- tenente posta per te - e dopo averla annusata, consegnò la lettera - mmmm amico mio sei proprio un uomo fortunato.
La lettera era di Mary, riconobbe la calligrafia, esitava ad aprirla, era preso da una specie di imbarazzo, poi si decise. Steso sulla branda si mise a leggerla e il pensiero volò alla sua terra, agli affetti lasciati,ai genitori, agli amici, era una lettera tenera che esprimeva la speranza che tutto sarebbe presto finito. Del suo rtorno e di ciò che avrebbero fatto di nuovo insieme . Con un sospiro la ripiegò e la mise sotto il cuscino, ma quando chiuse gli occhi vide il sorriso di una donna dalla pelle ramata.
Nei giorni seguenti si tuffò nel lavoro, archiviò dispacci, trasmise ordini. Vide Peter con il volto tirato e non era da lui sempre allegro e gioviale:
- che succede Peter? Guai in vista?
- ho una strana sensazione e non mi piace
- che genere di sensazione?
- stà succedendo qualcosa Richard me lo sento, devo cercare delle risposte - uscì sbattendo la porta
Richard riprese a leggere gli ultimi documenti, ma non riusciva a concentrarsi, vedeva il volto di Kaoliin in ogni angolo della stanza , poi decise , si mise la giacca, prese le chiavi della jeep e si avviò verso la collina. Guidò nervosamente sobbalzando su sassi e buche fino alla fine del sentiero e la vide. Ritta sull'orlo del precipizio con lo sguardo fisso verso il basso. Fù come se il cuore si fermasse, si avvicinò cautamente, non voleva spaventarla, susurrò il suo nome, lei si girò:
- Kaoliin vuole morire - rispose piangendo
Il volto era tumefatto e portava segni di percosse su tutto il corpo. Richard capì, la gente del villaggio l'aveva punita, l'aveva scacciata, la sua amicizia con il giovane americano era ritenuta disonorevole, ma lui non poteva permetterle quel gesto estremo. Si avvicinò sempre di più e l'afferrò prima del salto. La strinse a sè mentre lei si abbandonava tremando, la coprì con la sua giacca.
L'alba li colse così, abbracciati in cima alla collina, l'alba di un giorno terribile, il cielo era rosso fuoco. Il destino di molti si sarebbe compiuto in quel 7 dicembre del '41, a Pearl Harbor un gigante dormiente si stava ridestando.


Nella primavera del 1959 le Hawaii divennero il 50mo Stato degli USA, ospiti d'onore ai festeggiamenti il senatore Richard Michel Harris, sua moglie Kaoliin e i loro tre figli.
Al termine della cerimonia , il senatore e la sua famiglia portarono una corona sulla tomba del tenente Peter Stuart caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere.


Aloha State

Edited by - luisa camponesco on 14/11/2005 18:54:28

   
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