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Elena Fiorentini
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Inserito - 29/12/2003 : 14:31:57
Tra canto e recitazione, indimenticabile spettacolo ieri a Busseto a cura del circolo Falstaff. I brani dell’opera lirica venivano prima letti dall’attore Giancarlo Zanasi, che raccolse applausi ben meritati. Si tratta di un’operazione che rischiava di danneggiare uno dei due modi di fare drammaturgia,infatti la recitazione rimase tuttavia leggermente nell’ombra e non poteva essere altrimenti essendo il recital dedicato al cantante Miguel Sanchez Moreno affiancato dalla giovanissima Silvia, dalla calda voce di mezzosoprano.Un recital in cui il musicista è qualche cosa di più, non è solo interprete musicale, ma è contemporaneamente attore, e interprete in questo caso dei ruoli più difficili del teatro drammatico… Riproduco qui di seguito i testi dei brani che sono stati sia cantati che recitati, accennando solamente agli altri. Una galleria di personaggi Miguel Moreno nel ruolo di Mario Cavaradossi nell’opera “Tosca” di Puccini, apriva il recital con ...e lucevan le stelle Cavaradossi(rimane alquanto pensieroso, quindi si mette a scrivere... ma dopo tracciate alcune linee è invaso dalle rimembranze, e si arresta dallo scrivere) (pensando) E lucevan le stelle... ed olezzava la terra... stridea l'uscio dell'orto... e un passo sfiorava la rena... Entrava ella, fragrante, mi cadea fra le braccia... Oh! dolci baci, o languide carezze, mentr'io fremente le belle forme disciogliea dai veli! Svanì per sempre il sogno mio d'amore... L'ora è fuggita... E muoio disperato! E non ho amato mai tanto la vita!... (scoppia in singhiozzi, coprendosi il volto colle mani) Miguel Moreno non poté indossare i costumi per il gran freddo, tuttavia era elegantemente vestito con uno smoking sofisticato,indossava sotto la giacca un panciotto colorato , il colletto aperto senza cravatta, era il personaggio per eccellenza.
si veniva così evidenziando il carattere teatrale nello svolgimento del recital continua... Edited by - Elena Fiorentini on Jan 01 2004 12:22:11
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Elena Fiorentini
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Inserito - 29/12/2003 : 14:38:37
Il recital prosegue con l’aria della seduzione dal "Sansone e Dalila" di Camille Saint Saens cantato dalla giovane Silvia, poi interviene nuovamente l’attore Zanasi che legge il brano dall’”Andrea Chénier” di Umberto Giordano. ***Andrea Chénier fu un delicato poeta vissuto in Francia nel XVIIi sec., che venne ghigliottinato dai rivoluzionari durante la Rivoluzione francese solo per il fatto di essere nobile. Ed ecco Miguel nel secondo ruolo della serata: Andrea Chénier. Andrea Chénier (pallidissimo) Colpito qui m'avete ov'io geloso celo il più puro palpitar dell'anima. (accenna al cuore) Or vedrete, fanciulla, qual poema è la parola "Amor", qui causa di scherno! (Sorpresi, tutti stanno curiosi ad udirlo.) Un dì all'azzurro spazio guardai profondo, e ai prati colmi di viole, pioveva loro il sole, e folgorava d'oro il mondo: parea la terra un immane tesor, e a lei serviva di scrigno il firmamento. Su dalla terra a la mia fronte veniva una carezza viva, un bacio. Gridai vinto d'amor: T'amo tu che mi baci, divinamente bella, o patria mia! E volli pien d'amore pregar! Varcai d'una chiesa la soglia; là un prete ne le nicchie dei santi e della Vergine, accumulava doni - e al sordo orecchio un tremulo vegliardo invan chiedeva pane e invano stendea la mano! (L'Abate ed altri si levano scandalizzati:) Varcai degli abituri l'uscio; un uom vi calunniava bestemmiando il suolo che l'erario a pena sazia e contro a Dio scagliava e contro agli uomini le lagrime dei figli. (Tutti si sono arrabbiati contro Chénier. Gérard solo lo ascolta dal fondo della serra, agitatissimo. Gli altri fingono non udirlo.) In cotanta miseria la patrizia prole che fa? (a Maddalena) Sol l'occhio vostro esprime umanamente qui un guardo di pietà, ond'io guardato ho a voi si come a un angelo. E dissi: Ecco la bellezza della vita! Ma, poi, a le vostre parole, un novello dolor m'ha colto in pieno petto. O giovinetta bella, d'un poeta non disprezzate il detto: Udite! Non conoscete amor, amor, divino dono, non lo schernir, del mondo anima e vita è l'Amor! Questo straordinario brano è comunemente conosciuto come "L'improvviso" data la libertà della forma. continua... Edited by - Elena Fiorentini on Jan 01 2004 12:20:23 |
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Inserito - 29/12/2003 : 14:49:48
Segue il duetto tra Santuzza e Turiddu, da “Cavalleria Rusticana”, forse la più bella tra le opere del melodramma verista.Turiddu continua a ripetere:...bada Santuzza, schiavo non sono, di questa vana tua gelosia... ma le ultime parole del duetto sono quelle celebri pronunciate da Santuzza: “A te la mala Pasqua”... parole fatali perchè Turiddu finirà ucciso da compare Alfio durante il duello rusticano.continua... |
Elena Fiorentini
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Inserito - 29/12/2003 : 14:55:27
*** Otello venne dato la prima volta alla Scala di Milano in Italia il 5.2.1887 . Si tratta di un dramma musicale in 4 atti su libretto di Arrigo Boito, dall’Otello di Shakespeare.Miguel Moreno ama molto questo ruolo, più volte da lui interpretato nei più prestigiosi teatri europei. Anche questa volta l’attore Zanasi ha fatto precedere la sua lettura ottenendo convinti applausi.Non sono molto numerosi gli interpreti dell'Otello di Giuseppe Verdi, il ruolo è oltremodo impegnativo. Otello (Otello sforza con un'inflessione del braccio,ma senza scomporsi, Desdemona ad escire. Poi ritorna verso il contro della scena nel massimo grado dell'abbattimento.) (voce soffocata) Dio! mi potevi scagliar tutti i mali della miseria, della vergogna, far de' miei baldi trofei trionfali una maceria, una menzogna. . . E avrei portàto la croce crudel d'angoscie e d'onte con calma fronte (con voce) e rassegnato al volere del ciel. Ma, o pianto, o duol! m'han rapito il miraggio dov'io, giulivo, l'anima (dolcissimo) acqueto. Spento è quel sol, (animando) quel sorriso, quel raggio che mi fa vivo, che mi fa lieto! Tu alfin, Clemenza, pio genio immortal dal roseo riso, copri il tuo viso santo coll'orrida larva infernal! Ah! Dannazione! Pria confessi il delitto e poscia muoia! Confession! Confession! La prova! continua...
Edited by - Elena Fiorentini on Jan 01 2004 12:24:27 |
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Inserito - 29/12/2003 : 15:05:31
*** Seguono la brava Silvia Salami,nel ruolo di Santuzza di " Cavalleria Rusticana" "...voi lo sapete , mamma" , Nuovamente Miguel Moreno questa volta nel ruolo di Don Jose: “ La fleur que tu m’avais doné “, dall’opera "Carmen" di Bizet e per concludere in bellezza, una fantastica esecuzione nel ruolo di Manrico,”Di quella pira” ( dal "Trovatore" di Giuseppe verdi).Faceva un gran freddo, malgaro il recente acquisto di una stufa, ma l’atmosfera tuttavia era surriscaldata. Completava il recital Miguel con una canzone napoletana,ora siamo in un altro stile, ma perfetto, coinvolgente,dolcissimo e appassionato “Tu che nu chiagnere” che Miguel gentilmente dedicò agli amici di Milano, in particolare a Livio,a cui aggiunse un'altra celebre canzone napoletana, coantata in tutto il mondo: "Core ‘ngrato". Nel frattempo il Sig. Carlo distribuiva tra il pubblico bicchieri di ottimo vin bianco frizzante che doveva servire per brindare all’anno nuovo alla fine dell’esecuzione del brindisi di Cavalleria Rusticana: Viva il vino spumeggiante, come il riso dell’amante, viva il vino ch’è sincero… Il pubblico in delirio, si dovette replicare anche con il brindisi della Traviata , nel pubblico c’era una giovane soprano che si affiancò a Miguel , il maestro diresse il coro, che cantammo tutti con il lallala , e tutto filò via lietamente fino al termine del programma. Grande Miguel che arrivò fino in fondo ogni volta cambiando personaggio, con mille sfumature di colore , di suoni, la voce ferma, bella, sicura. Non manifestò mai stanchezza, sempre all’altezza di ogni interpretazione. Ci congratulammo con il Maestro Moreno, con Silvia e con il pianista, il Maestro Isidoro Giusberti. Così fu che rientrammo a Milano dopo una giornata che non era iniziata in modo brillante, ma conclusa alla grande. continua... Edited by - Elena Fiorentini on Dec 30 2003 00:08:13 |
Elena Fiorentini
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Inserito - 29/12/2003 : 15:09:01
Queste le parole dell'ultimo bis che è stato concesso prima della firma dei numerosi autografi concessi ai suoi fans. Core 'ngrato Cardillo – Cordiferro Catarí', Catarí'... pecché mm''e ddice sti pparole amare?! Pecché mme parle e 'o core mme turmiente Catarí'?! Nun te scurdá ca t'aggio dato 'o core, Catarí'... Nun te scurdá... Catarí'... Catarí', che vène a dicere stu pparlá ca mme dá spáseme? Tu nun ce pienze a stu dulore mio?! Tu nun ce pienze, tu nun te ne cure... Core, core 'ngrato... T'hê pigliato 'a vita mia! Tutto è passato... e nun ce pienze cchiù. Catarí', Catarí'... tu nun 'o ssaje ca fino e 'int'a na chiesa io só' trasuto e aggiu pregato a Dio, Catarí'... E ll'aggio ditto pure a 'o cunfessore: "Io stó' a murí pe' chella llá... Stó' a suffrí, stó' a suffrí nun se pò credere... stó' a suffrí tutte li strazie..." E 'o cunfessore, ch'è perzona santa, mm'ha ditto: "Figliu mio lássala stá, lássala stá!..." Core, core 'ngrato... T'hê pigliato 'a vita mia! Tutto è passato... e nun ce pienze cchiù. Il duttile artista ci cantò come bis questo celebre pezzo,"Core 'ngrato" canto d'amore e di sofferenza ,...l'ho detto al confessoe, sto a murì pe chella llà,... un'altra voce...dolcissima,il grande legato sulla linea del canto, faceva rimanere tutti a bocca aperta per la bellezza delle sonortà e l'interpretazione dolente. ....Grazie Miguel per averci suscitato tante diverse emozioni.... Elena Fiorentini
Edited by - Elena Fiorentini on Jan 01 2004 12:33:49 |
Elena Fiorentini
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Inserito - 01/01/2004 : 12:07:00
Al termine del recital
....si procede alla firma degli autografi Edited by - Elena Fiorentini on Jan 01 2004 12:09:53 |
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