Chiacchiere nel foyer.
Una grande lezione di canto ci ha offerto l’altra sera per i concerti di Palazzo Reale a Milano il soprano Laura Muncaciu accompagnata al pianoforte dal maestro Alessandro Petrolati.
Apriva la prima parte con un’aria di Dèlibes “Où va la belle Hindou” , dall’opera “Lakmé “, brano conosciuto e amato dagli ammiratori della grande Maria Callas, che l’ aveva nel suo repertorio.
Seguivano quattro brani di Gioacchino Rossini, dai pezzi delle Soirées musicales” a Parigi, quando aveva smesso di scrivere opere liriche.
Un brano di Gaetano Donizetti “Regnava nel silenzio” chiudeva il primo tempo.Mentre i nostri due musicisti si ristorano per alcuni minuti, dirò alcune parole sulla scrittura rossiniana.
Rossini non interrompe la tradizione, o moda che dir si voglia, che si era venuta formando nei secoli precedenti: il belcanto.
Stile stilizzato che esprime i sentimenti nelle arie con le melodie spianate, basate sul legato perfetto dei suoni, e nelle arie di coloritura, basate sulla abbondanza di abbellimenti,trilli, vocalità spericolatissime nelle tessiture acute o gravi .
Il bel canto di Rossini usa la coloritura come elemento fondamentale per caratterizzare i personaggi nelle opere del suo teatro musicale [opere liriche].
Non era ancora il cinema, mancano gli effetti, i primi piani della nuova tecnologia , come impressionare lo spettatore? Il deus ex-machina ad esempio, viene a salvare, scendendo da un ponteggio legato ad un cavo, la situazione; dal punto di vista musicale con le abilità: l’acuto, la cadenza, il suono filato ....
Non posso dire troppe altre cose perché i nostri artisti sono rientrati e parlare dei rapporti musica-teatro e musica –personaggio comporterebbe la lettura di qualche grosso librone e l’ascolto di parecchi giorni di musica, perciò rientriamo in sala e ci prepariamo a seguire la seconda parte della nostra serata.
Altri brani di coloritura ci attendono nel secondo tempo: La difficilissima aria di Wolfgang A. Mozart, “Come scoglio” dall’opera “Così fan tutte”, poi di nuovo nell’Ottocento troviamo il pre-romantico Gaetano Donizetti con “O luce di quest’anima” dall’opera “Linda di Chamonix” e
per concludere il brano di G. Verdi dall’opera I Vespri Siciliani, “Mercè dilette amiche”, in cui la voce deve lavorare per esprimere la drammaticità e non c’è nessuna condiscendenza da parte dell’autore alle difficoltà.
Alcune parole anche su questa parte di programma.
Con l’avvento del Romanticismo in Italia abbiamo uno sfrondamento dei melismi nella scrittura vocale allo scopo di avvicinarsi il più possibile al linguaggio reale.
Un’altra particolarità è data dal rapporto tra timbri vocali e ruoli, quindi la scelta del timbro è legata al personaggio, alla sua età e alla funzione che ha nel dramma che si svolge in palcoscenico.
Il soprano, ancora in epoca romantica, resta legato al personaggio idealizzato che simboleggia la purezza di sentimenti, senso dell’onore.
Ecco la Gilda dell’opera Rigoletto, con il suo “Caro nome” , di grande agilità, mentre Rigoletto, baritono, il padre verdiano, canta disperatamente “Marullo, Signore,… ridate a me la figlia,…”
Ecco la distinzione del tipo di vocalità in base ai ruoli.
ragazzi, la cantante, festeggiatissima, ci offre un bis, ma….che è?
Puccini! O mio babbino caro. E’ un’altra vocalità, che dolcezza, che interpretazione! e altri due pezzi dello stesso genere. Particolarmente interessante il brano, un valzer dalla "Rondine" operetta di Giacomo Puccini, che ha conosciuto alterne fortune.
Ma non aveva esordito come cantante di coloritura?
Non mi resta che intervistarla
Complimenti,ma com’è questa storia? Noi ci aspettavamo una soprano leggera di agilità.
Laura: sono nata come soprano leggera, ho un vasto repertorio in questo senso, ma , vedete, dopo tutto quel cantare ha voglia ancora di chiacchierare con noi, dopo la nascita della mia bambina , mi sono ritrovata una voce pucciniana e anche verdiana aggiungo io.
Quanti anni ha la bimba?
Ha undici mesi, ora si trova a casa , a Cagli in provincia di pesaro. Io sono Rumena, nata nel 1973 a Clui-Napoca, in Romania. Mi sono laureata in lettere, ho un diploma in canto e recitazione e ho studiato con i maestri Mario Melani e Nadia Belelli.
Ora vivo in Italia.
Se non sbaglio lei ha cantato più di quello che viene chiesto ad una cantnte nella realizzazione di un opera
E' vero ,in un'opera non ci sono più di tre arie, due duetti, e alcuni concertati che non danno problemi.Io ho cantato molto di più e questo è il quarto concerto del mese di maggio. Quattro concerti con quattro programmi diversi.
ancora complimenti!
Notizie sui due artisti, bravissimo anche il Maestro Petrolati, si possono leggere nel sito www.musikando.it
Un musicalkiss a tutti
Elena Fiorentini
E.F.
Edited by - Elena Fiorentini on 29/07/2004 13:23:03